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Autore: Somebodytolove    20/09/2012    3 recensioni
Cassandra rimase impalata lì per qualche secondo. Chi era questo adesso? Aveva la terribile tentazione di strappargli di dosso la sua copertina con gli unicorni -cavolo avrebbe dovuto portarsela dietro quando aveva fatto le valigie- e chiedergli chi diavolo fosse e che ci faceva lì. Ovviamente sapeva di non poterlo fare, ma la curiosità era troppa: togliendosi le scarpe per fare meno rumore possibile si avvicinò al letto e accovacciandosi cautamente spostò la coperta dal viso dell‘ ”intruso”, anche se in realtà tra i due sembrava esserlo di più lei. Quello che le si presentò davanti la fece rimanere di sasso: la fioca luce che proveniva dalla porta aperta lasciava intravedere una ragazzo dai lineamenti marcati, con una mascella definita, labbra voluttuose e lunghe ciglia. I capelli erano rasati ai lati e salivano al centro in un alto ciuffo scompigliato dal continuo movimento nel sonno. Cassandra si alzò di scatto appropriandosi della copertina che le era tanto mancata e rimase qualche attimo a contemplare il fisico del ragazzo, robusto e ben definito da sotto la maglietta attillata. Poi aprì gli occhi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cassie aprì gli occhi sentendo la porta aprirsi e una luce accendersi. Era già sveglia da un bel po', ma non aveva il coraggio di alzarsi. Nessuno rispose, ma il letto affondò di un bel po' sotto un peso. Sentiva la sua presenza, il suo profumo, era lui. Richiuse gli occhi ma non riusciva a tenerli così, le tremavano le parlpebre, quindi li abbassò il più possibile sperando che sembrassero chiusi. 
-Hey..-
Ignorò deliberatamente il fatto che Zayn si fosse accorto che era sveglia, proseguendo con la recita.
-Cas, so che sei sveglia.. Dobbiamo parlare.-
Cassie alzò gli occhi senza guardarlo, rigirandosi nel letto e coprendo il volto con le coperte. Era sull'orlo di un esaurimento nervoso. Zayn le aveva mentito, l'aveva trattata come uno straccio, l'aveva usata e si era approfittato di lei per i suoi loschi scopi. Eppure non riusciva ad odiarlo.
-Non voglio parlare con te.-
-E invece devi.-
-Non dirmi cosa devo o non devo fare.- scandì inviperita.
Ci stava provando, con tutte le forze, ma tutto quello che desiderava era che Zayn si stendesse accanto a lei e la stringesse forte, ripetendole quelle parole.. "Sono qui per te."
Non poteva parlare con lui, avrebbe ceduto, sarebbe stata debole. E lei non era debole, non davanti agli altri, non davanti a Zayn. Sentì la sua mano poggiarsi sulla schiena, a quel contatto pietrificò e trattenne per qualche secondo il respiro. Si rigirò dall'altro lato in modo da scrollarsi la mano del ragazzo di dosso, ma non lo fece con quell'intento: aveva solo bisogno di guardarlo negli occhi. E nel momento in cui i loro sguardi si incontrarono, si dimenticò di quello che le aveva fatto, non voleva avere spiegazioni, le bastava lui. Avrebbe voluto dire qualcosa ma non osava interrompere quel momento che sarebbe potuto durare per anni se fosse stato per lei, ma fu qualcos'altro a spezzare "l'armonia".
-SONO A CAAAAAASAA!-
Quelle tre parole che invasera ogni stanza della casa arrivarono con qualche secondo di ritardo alle orecchie di Cassie, per cui in quel momento esistevano esclusivamente gli occhi di Zayn. Lui però distolse lo sguardo portandolo verso la porta chiusa e sì sentì sbattere violentemente quella principale. Un tacchettio fastidioso e pesante fece tremare il parquet, facendosi sempre più vicino. A quel punto, Cassie agghiacciò. Non riusciva a ragionare, a muoversi, e il panico si impossessò del suo debole corpo. Non questo, non ora, non così... Pregò perdutamente che non fosse vero, che fosse tutto un incubo, che si era sognata quella voce esaltata e che quella che era appena entrata non era sua madre. Non poteva essere così, sarebbe dovuta tornare l'indomani! Ma tutta la sua inquietudine fu confermata e triplicata nel momento in cui i passi erano ormai vicini.
-C'è qualcuno? Zayn?-
Il ragazzo tacque, intuendo il forte disagio di Cassie e poggiandole una mano sul ginocchio, prima o poi sarebbe stato lei a trovarlo. I passi si fecero sempre più vicino e si fermarono davanti alla porta, esattamente nel momento in cui il cuore saltò in gola alla ragazza che chiuse gli occhi. Non voleva assistere al momento in cui la porta si sarebbe aperta e la sua ossessione più infima si sarebbe presentata lì, di fronte a lei, cosa che stava accadendo realmente.
-Oh eccoti, pensavo non ci fosse nessuno!- esclamò contenta entrando definitivamente nella stanza -Ma sei in compagnia.. Scusa vi lascio la vostra privacy.-
Stava per chiudere la porta e dileguarsi a fare quaalche servizio in casa, quando realizzò quello che aveva appena visto: sua figlia. Riaprì la porta a rallentatore, con le mani tremanti, e rimase lì impalata. Cassie aprì gli occhi e la guardò. Eccola, era lì. In tutto quel tempo si era quasi dimenticata di come fosse fatta, era diventata un ricordo, una figura smorzata che non aveva più forma nè consistenza, non era più una persona ma era diventata una stereotipo ideale basato su reminescenze ormai sfocate. Quando la vide lì, in carne e ossa, come non si ricordava neanche più fosse possibile, tutti i sentimenti di rancore e astio furono spazzati via, come una folata d'aria fresca, e si sentiva finalmente libera. L'unico impulso che aveva fu quello di abbracciarla, l'ostilità che si era portata dietro per tutto quel tempo fu rimpiazzata dalla nostalgia e dal semplice fatto che davanti ai suoi occhi aveva un donna sofferente, che era riuscita a cambiare. Lo vide dal primo momento in cui la guard negli occhi, sua madre non era più la stessa. Scostò impacciatamente la coperta per alzarsi e buttarsi intimorita tra le braccia della madre, che non esitò due volte ad accoglierla con calore. Rimasero un'eternità legate in quell'abbraccio, donandosi tutto il bene che in quel tempo, o forse mai, erano riuscite a darsi. Cassie ebbe l'impulso di piangere ma lo trattenne, non poteva fare cose peggiore in quel momento, ma Donnie non la pensò allo stesso modo: lacrime amare incominciarono a bagnarle la felpa all'altezza della spalla, inzuppandogliela in poco tempo. Zayn guardò raggiante e allo stesso tempo un po' spaesato la scena da seduto sul letto. Si icantò a fissare il viso di Cassie affondato nell'incavo del collo della madre, intravedendo solo gli occhi, stracolmi di ogni emozione come non li aveva mai visti. Non poteva desiderare di più per quella ragazza, se non essere al posto della donna che l'aveva messa al mondo; in quel preciso istante come mai prima di allora avrebeb voluto stringerla forte a sè, e farle sapere che avrebbe fatto di tutto per lei. Ma rimase lì, a osservare la scena, riflettendo di quanto sarebbe stata infelice la sua vita da quel momento in poi, perché lui non avrebbe mai avuto il cuore di Cassie.
 
Zayn rigirava il piatto di pasta che aveva di fronte a sè con la forchetta tra i pensiera, mentre sentiva di sottofondo come un brusio lontano Cassie, Abbey e Donnie parlare allegramente di tutto quel che era successo nell'ultimo periodo. Dopo il loro incontro lui era andato a prendere la bambina lasciando le due da sole, a chiarire e a riparlare di tutto quello che era successo in passato, ma lui non aveva ancora avuto occasione di fare lo stesso con Cassie. Ogni tanto le lanciava un'occhiata ma lei non lo degnava neanche di uno sguardo, occupata a chiacchierare con la madre e la sorellina. Insomma, era anche comprensibile, che cosa pretendeva. Dopo tutto quell oche le aveva fatto, il minimo era che non lo guardasse più in faccia. Era già fortunato che gli aveva sorriso quando era rincasato quella sera, probabilmente solo perché era tornata Abbey. Ma lui non si sarebbe arreso, poteva cascare il mondo, ma lui le avrebbe parlato. E in fretta, perché l'indomani sarebbe tornato suo padre. E allora le cose sarebbero precipitate... Aveva già fatto troppi casini, ora era arrivata l'ora di essere sinceri con l'unica persona che per lui esisteva, e aveva un vero valore. La osservò mentre si alzava, mentre prendeva i piatti, mentre si incamminava verso la cucina e mentre apriva il rubinetto per sciacquare i piatti; tutto in quella ragazza esprime perfezione, o almeno per lui. Lanciò di sfuggita un'occhiata alle due femmine rimaste ancora al tavolo che lo guardavano incuriosite, poi prese coraggio e si alzò. Poso il piatto ancora pieno sull credenza, e si pose accanto a Cassie che si accorse di quel che fece ma continuò tranquilla a lavare i piatti come se nulla fosse.
-Vieni con me di là.-
Nessuna risposta.
-Cassie, ora.-
Il suo tono non ammetteva obiezioni, e per qualche secondo si pentì di come aveva pronunciato quelle parole, nella paura di essere stato troppo duro. Con sua grande sorpresa Cassie chiuse l'acqua, si asciugò le mani e gli scagliò uno sguardo eloquente, al quale lui si sentì lacerare i polmoni. Poi si incamminò verso la sua stanza, e lui la seguì senza pensarci due volte. Sapeva bene che era la sua unica occasione, e non avrebbe dovuto sprecarla per alcun motivo al mondo.

Capitolo corto e di transizione, ma entro domani o dopodomani publiccherò il prossimo se ho almeno 7 recensioni, quindi per chi mi segue, anche se siete poche, vi conviene far scrivere qualche recensione da qualcuno perché io il capitolo già l'ho pronto eheh! Da come vedete le cose per Cassie sembrano iniziare ad andare per il verso giusto, ma rimangono ancora molte cose in sospeso, specialmente con Zayn... Come andrà a finire??  Stay Tuned! Baci x
  
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