mi svegliai verso le 8 del mattino. La sola idea di rivederlo mi elettrizzava. Mi alzai dal letto, presi il cellulare e vidi un messaggio della mia miglire amica "ehi manche bellissima! fatti sentire!" il quel momento non volevo neanche rispondergli. dovevo andare a scegliere i vestiti. ecco! i vestiti!"cosa mi metto?!" pensai. non sapevo cosa mettermi. Sicuramente Niall era uscito con ragazze bellissime come modelle, alte magrissime e con capi firmati. e se poi avesse pensato"o mio Dio ma come si veste?" mi levai quei pensieri dalla testa e pensai a tutte quelle persone che mi avavno detto che ero belle. ma per ogniuno di quei ricordi mi veniva una scusa in mente. "sicuramente a detto che sono bellissima solo per compassione " pensavo fra me e me. Molte persone mi avevano fatto i complimenti per la mia belezza e per il mio carattera ma, nonostante tutto, trovavo difetti su difetti. alla fine optai per dei jeans chiari e stretti, una maglietta rosa chiara larga e un po scollata dietro e le superga bianche. Mi feci una doccia 'veloce' di mezz'ora, poi mi piastrai i capelli e mi vestii. Avevo deciso dia andarmi a vedere allo specchio, senza vedere i lati brutti. I capelli mi erano cresciuti molto, una chioma bionda e liscia accarezzava la schiena e la maglietta chiara, e per la prima volta mi sentivo e trovavo bella. misi un po di matita sotto gli occhi, un ombretto color rosa sulle palpebre, mascara nero e un rossetto color rosa. scesi in cucina per fare colazione e trovai mia zia sul bancone 'buongiorno cucciola! ma quanto siamo belle questa mattina?! dove andiamo di bello?' 'zia buongiorno' dissi andandola ad abbriacciare 'esco con degli amici che ho conosciuto sull'aereo! posso vero?' 'certo tesoro' disse versandomi del caffe nella tazza dei puffi 'Basta che stai attenta! verso che ora torni?' 'non so' mandai giu un sorso 'poi ti faccio sapere!' andai sul divano a vedere un pò di televisione e dopo circa un'ora di ansia ed emozioni mi squillò il telefono. Oddio era lui!! 'Pronto?' feci io con la voce che mi tremava 'hei sono Niall! sono fuori casa tua' 'esco subito!' disse attaccando il telefono e prendendo la borsa 'ciao ziaaa io vado? dissi urlando. eccolo. Era dietro il cancelletto di casa, bello come il sole. Aveva una maglietta color oceano come i suoi bellissimi occhi e un paio di pantaloni marroncini e le sue scarpe erano stupende. mi ero sempre domandata quanti paia avesse davvero. Mi avvicinai a lui ed il mio cuore batteva sempre più forte e arrivata al cancello potevo sentirlo in gola. 'Buongiorno' disse baciandomi sulle guance 'Giorno'dissi io. come un vero uomo, aprì la portiera della sua macchina e mostrandomi un sorriso bellissimo mi disse 'Prego signorina!' gli sorrisi anche io e chiusi lo sportello. In macchina parlammo del più e del meno: lo tartassai di domande sul resto della band. 'Dove sono? Come stanno? Vi volete bene?' sembravo una ragazzina piccola che chiedeva a suo padre spiegazioni in tutto e per tutto. Però lui era sempre gentile nel rispondere e non si stancò mai di sorridermi. Ci fermammo a pochi metri dal BigBen. era spettacolare. Non avevo mai visto nulla di così bello. per circa tre ore mi portò a fare dei giri in alcuni musei antichi e andammo a vedere anche altri monumenti bellissimi. Questo viaggio stava prendendo una svolta sorprendente. Non avrei mai creduto di poter contrare il mio idolo e di poterci uscire insieme. ma ora stava accadendo, era tutto reale. 'Allora hai fame?' mi chiese lui con una faccia tipo 'so cosa stai per dire' infatti mentre stavo per dire "certo!" lui mi fece 'no aspetta zitta...risponderai certoo!'. Il sorriso gli illuminò la faccia e scoppiammo tutti e due in una sonora risata. ad un certo punto il suo braccio sinistro passo dietro la mia testa, fino ad arrivare alla mia spalla denstra. Cavolo mi aveva abbracciato!! non potevo crederci mi aveva abbracciato! stavo per urlare, per saltargli in braccio e dirgli "oddio è un sogno" ma per fortuna tenei i nervi calmi. gli misi una mano intorno alla vita e incominciammo ad avviarci verso un bar dietro l'angolo. Prendemmo tutti e due un panino con il tonno e una coca cola. ci fu anche quella volta la 'battaglia per la mancia' come l'aveva chiamata lui. Come per l'uscita fatta il giorno prima pagò lui e ci incamminammo verso il Tamigi.