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Autore: itsJay_95    20/09/2012    10 recensioni
Sequel di "Love is in the air" dove il protagonista maschile era Liam Payne.
Qui invece il protagonista sarà Harry.
Ronnie, me ne sbatto il cazzo delle altre. Sono diventato praticamente un prete con te! Non faccio sesso da tre anni! Non ti ho mai tradita, sono cambiato completamente e te ora mi vuoi lasciare?! - Ronnie annuì flebilmente – Non puoi! - le gridò addosso ancora una volta. - Ma lo sto facendo, Harry. Lo sto facendo. - sussurrò dandogli poi le spalle allontanandosi verso il taxi che era finalmente arrivato.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love is in the air.'
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10. Sì, No.

 

Ronnie's POV.

 

Darcy era strana al telefono. Secondo me era incazzata per qualcosa, con Liam magari.
Mi avvio verso la cucina dove Juliet è già seduta ad aspettare la sua porzione di pasta che Harry ha preparato. L'odore che proviene dalla pentola sul fornello non è invitante, di più. Harry è sempre stato un ottimo cuoco e la pasta, come la cucina lui, non lo fa nessuno.
Mi siedo a tavola senza guardare Harry che si era voltato a sorridermi. Non ce la faccio.
Non devo tornare a stare con lui, ho preso la mia decisione. Non devo tornare indietro. Non voglio essere una raccomandata alla Julliard.
Essere la ragazza di Harry Styles non deve compromettere la mia ammissione alla scuola che ho sempre sognato, non deve compromettere il mio futuro. Ce la devo fare con le mie forze, non con la fama del mio, ormai ex, ragazzo.
Sollevo il capo notando il piatto stracolmo di pasta sotto al mio naso e sorrido a Harry per ringraziarlo. Non oso aprire bocca per parlare. Non mi va.
Tanto a riempire la casa di suoni ci pensa Juliet, che non smette nemmeno per un istante di parlare.
-Juliet, non si parla con la bocca piena. - la rimprovero. Ho bisogno di tregua da tutto questo caos. Le mie orecchie hanno bisogno di silenzio. Devo pensare. O forse dovrei smettere di fare persino questo. La mia testa mi sta implorando di smetterla di pensare a qualsiasi cosa; così mi alzo da tavola portando con me il piatto di pasta, e salgo in camera. Non so perché ma qui mi sembra tutto più tranquillo e l'aria è meno soffocante che in cucina.
Mi stendo sul letto abbandonando il piatto di pasta sul comodino, all'improvviso il soffitto della mia stanza diventa interessante, anche se lo specchio, sopra al letto, riflette la mia immagine e mi fa rabbrividire. Di chi era stata l'idea di mettere uno specchio sul soffitto? Ah, sì! Di Jessica. “Così quando tu e Harry starete sdraiati a sbaciucchiarvi, potrai vedere la sua erezione crescere senza che se ne accorga!” ecco perché devo levare quello specchio dal soffitto. E poi non ho mai avuto il tempo di guardare l'erezione di Harry, non che avessi voluto vederla.
Vaffanculo Jessica.
Io odio quella ragazza, è ufficiale. Uno specchio per guardare un erezione! A volte mi chiedo se i suoi genitori si preoccupino del fatto che quella ragazza non abbia cervello, diamine, un erezione!
-UN EREZIONE! - oh cazzo. L'ho urlato davvero? Oh, porca cacca.
Mi copro la testa col cuscino, sperando che nessuno mi abbia sentita. E poi sento bussare alla porta. Se è Harry che ghigna, gli raso i capelli.
Cammino velocemente verso la porta e quando la apro trovo il ghigno di Harry davanti a me. Dov'è la macchinetta per i capelli quando ce ne è bisogno?
-Hai urlato “un erezione” per caso?! - ghigna.
-Sì. Il mio dito medio ne sta avendo una, proprio adesso. Vedi? - gli mostro il dito e gli chiudo la porta in faccia.
Mi ributto sul letto con la faccia in giù e non sapendo che fare afferro il mio telefono.
Noto solo adesso che ho ancora come sfondo la foto di me e Harry davanti alla Statua della Libertà. Devo cambiare sfondo. Potrei mettere una foto di Josh Hutcherson o una foto mia e di Darcy. o... la foto di un cane. O un gattino tenero, tenero!
Vada per Josh.
E vada anche per Hunger Games. Mi rileggo la trilogia aspettando l'aereo di Harry. E manca un giorno alla sua partenza.
Leggerò molto velocemente, ma ho gli occhi pesanti e credo che mi sto per addormentare.

Quando mi sveglio è mattina presto. La sveglia sul comodino segna le cinque e quaranta e il buio proveniente da fuori, visibile grazie alle tende aperte della finestra, conferma il fatto che il sole ancora non è sorto. Stanca mi rivolto nel letto fino a non trovarmi con la faccia nascosta dal cuscino. Ma non sono ancora comoda, così mi volto nuovamente scoprendomi parte del corpo. Cerco di tirare il lenzuolo ma è bloccato da qualcosa di pesante. Mi siedo di scatto.
Harry? Che ci fa Harry nel mio letto?
Dorme beato. Lo sveglio, tanto che me ne frega se ha un volo di quattordici ore da affrontare sta sera e che probabilmente non dormirà fino a quando non sarà a Londra.
Appoggio la mano sulla sua spalla e lo scuoto lievemente. - Harry.. - lo chiamo quasi sussurrando. Un po' mi dispiace doverlo svegliare, ma voglio sapere perché sta qui, nel mio letto. Cioè gli ho dato coperta e cuscino per dormire tranquillo sul divano e lui cosa fa? Viene qui a dormire. No ciccio, hai capito male. Lo scuoto più forte finché non lo sento grugnire e biascicare qualcosa. -Che hai detto? -
-Lasciami dormire Ronnie. - biascica nuovamente, ma sta volta ho capito che ha detto.
-Mamma dice di volerti conoscerti. - continua. Oh, Dio. Sta sognando.
-Dici che le piacerò? - gli chiedo. Tanto per farmi del male. Che masochista.
-Tu piaci a tutti. - anche quella volta lo aveva detto.
-Non è vero. -
-Basta che piaci a me. - incredibile. Mi fa male il petto e quasi non respiro. “Basta che piaci a me”. Oh, Dio santissimo. Ho bisogno di aria, ma a quanto pare non riesco a muovermi. Sono pietrificata per colpa di cinque parole. Sto per mettermi a piangere.
Ma non devo piangere. Sono forte, no? A quanto pare no. Sto cercando di trattenere i singhiozzi per non svegliare Harry. E lo so che prima volevo svegliarlo, ma se si svegliasse adesso vedrebbe che sto piangendo e non mi va di farmi consolare da lui! Non mi va che mi veda in questo modo! Odio farmi vedere piangere! Odio farmi vedere piangere soprattutto da lui.
Mi devo lavare la faccia, devo riprendermi. Mi alzo dal letto e lo sento grugnire nuovamente. Mi volto a fissarlo con le lacrime che mi solcano il viso e resto immobile nel vederlo sveglio e con gli occhi fissi nei miei.
Sorride appena prima di vedere la mia mano che asciuga le lacrime.
-Successo qualcosa, Ronnie? -
-No...cioè sì. -
-Cosa? -
-Perché hai dormito nel mio letto? - veloce e dritta al punto. Brava Ronnie, migliori giorno dopo giorno.
-Perché urlavi. Sta notte dico. Stavi urlando parecchio e ho pensato di poterti tranquillizzare standoti accanto. -
Oh. È venuto a tranquillizzarmi. Devo aver fatto qualche incubo e non lo ricordo nemmeno.
-Che urlavo? -
-Cose strane. Non le ricordo nemmeno. Ora va tutto meglio? -
-Sì. -
-Bene... immagino debba tornare sul divano. - no, vieni a dormire con me, ti prego. Niente divano. Mi manchi. Ma non glielo dico.
-Immagini bene. - cretina. Deficiente. Idiota. Stupida.
-Bene...allora vado sul divano. - e barcollando si alza dal letto. Deve avere qualche arto addormentato. Ha dormito in una posizione abbastanza scomoda e deve fargli male qualcosa, boh.
-Vai. - freddo. Il mio tono di voce è freddo. Anche se vorrei dormire tra le sue braccia per qualche ora prima di accompagnarlo in aeroporto.
-A che ora parte l'aereo? -
-Sette. - annuisco e lo vedo avvicinarsi alla porta con un andatura più normale di quella di prima.
-Harry. -
-Dimmi. - si volta a fissarmi, vorrei dirgli di abbracciarmi perché ho davvero bisogno di un suo abbraccio. Perché mi mancano i nostri momenti dolci e intimi. Perché mi manca il suo profumo. Perché mi mancano le sue braccia intorno al corpo. Perché mi mancano le sue carezze. Perché mi mancano i suoi baci tra i capelli. Perché mi manca lui.
-Chiami un taxi per l'aeroporto? Devo uscire con Jess sta sera... - non è vero. La verità è che se io lo accompagnassi in aeroporto rischierei di rivolerlo mio. E rivolerlo mio significherebbe stare male per la lontananza, e non ho voglia. È brutto vedere tutte le tue amiche fidanzate e felici. È brutto vedere tutte quelle coppiette nei parchi che si scambiano effusioni, è brutto sapere di avere un ragazzo e non poterlo vedere quando ne si ha voglia. È brutto piangere per lui e farsi consolare da lui al telefono. È brutto aspettare un sms del buongiorno quando lui a quell'ora va a dormire. È brutto non poterlo chiamare ad ogni ora del giorno, una volta sono in classe io, l'altra è in studio registrazione, impegnato in un'intervista o in televisione lui. È brutto avere solo pochi minuti al giorno per poter stare “da soli”.
-Certo. - risponde senza fissarmi veramente.
-Bene. - mi volto verso il letto e mi siedo sopra aspettando che lui esca dalla stanza.
Mi fissa per qualche istante e abbassa il capo fissandosi i piedi. Avrà capito che non devo davvero vedermi con Jessica sta sera?
-A dopo allora. -
-Sì, ciao. - dice e se ne va chiudendo piano la porta alle sue spalle.
Mi sento una merda.
Mi alzo e quasi corro ma lo raggiungo in salotto.
-Non riesco a dormire. Io esco. - dico. Esco? E dove caspita vado?
-Dove vai? -
-E che ne so. Basta che esco. -
-Vuoi compagnia? -
-No..puoi abbracciarmi? Mi sento sola. - oh porca merda. Sto diventando impulsiva come Darcy. Questa cosa non va assolutamente bene!
Mi guarda torvo e sorride appena.
-Vorrei abbracciarti Ronnie. Ma non so se poi riuscirei a staccarmi da te. -
-Non sei obbligato a staccarti! - che testa di cazzo. Mi tappo la bocca e lo vedo piegare la testa all'ingiù mentre trattiene una risata.
-Tanto lo so che ridi, stupido. - dico ridacchiando insieme a lui. È così bello quando ride che mi è naturale sorridere, anche se mi sta prendendo in giro!
-Mi manchi.- dico.
-Mi hai lasciato tu. -
-Sì. Lo so. Ma mi manchi. Mi mancavi sin da prima che ti lasciassi. Mi mancava averti in giro per casa a rompere, mi mancava sentire la tua voce per più di due minuti, mi mancava svegliarmi quando ti svegli tu...insomma... - sorride e mi si avvicina.
Sinceramente vorrei che continuasse ad avvicinarsi, vorrei che mi prendesse per i fianchi e che mi stringesse a sé. Ma indietreggio di qualche passo e ciò lo fa bloccare sul posto.
Non devo cedere. Starei soltanto peggio.
-Credevo volessi riavvicinarti a me. - dice.
-Credevi male. Vado a farmi una doccia. - forse è l'unica cosa che posso fare per schiarirmi le idee.
Tornare da Harry e stare male per la lontananza o provare a farsi una vita senza di lui?






 



PERDONATEMI ç_ç
Davvero vi chiedo perdono ç_ç
Il capitolo era più o meno pronto ma mi si era impappinato il pc e si era spento senza che avessi il tempo di salvare twt
Dovetti riscrivere tutto cercando di fare in modo di studiare allo stesso tempo perché ero (e sono tutt'ora) in dietro con i compiti estivi çç
Ma ora sono qui :)
Spero che il capitolo vi piaccia e non mi soprenderò se avrò poche recensioni ma fa nulla :)
LA STORIA HA AVUTO LE SUE PRIME 100 RECENSIONI. E sono felice :)
Parecchio felice :D
Poi boh, sapete che manca solo un capitolo? No?
Beh ecco è anche quasi pronto.
Saranno due capitoli in uno(?)
Capitolo 11 più epilogo. 
L'epilogo sarà in terza persona, come il prologo/primo capitolo.
Poi che dirvi?
Ah sì, allora.
Quando avrò termiato questa diciamo LONG. ricomincerò ad aggiornare quella su Niall, vi metto il banner sotto. Mi piacerebbe che voi passaste a leggere il prologo e magari a recensirlo cosicché quando aggiornerò vi manderò un messaggio e potrete leggerla :)
E contemporaneamente pubblicherò una fanfiction su Zayn. Uno Zayn stripper, diciamo :P
Che però sarà a Raiting Rosso. Che però ancora non ho pubblicato ma pubblicherò prima della fine della storia.
QUINDI SEGUITEMI!
Ok, ora mi dileguo, spero seguiate anche le mi altre FF :)
Un Bacio, Jay.


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