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Autore: Angel TR    20/09/2012    2 recensioni
Pioggia isterica
Sai che novità
La gente che mi giudica
E tu boom boom boom

Sulle note della canzone di Nina Zilli, un solo filo conduttore che lega queste one-shot.
Dalla speranza al fregarsene del giudizio della gente,
dalla seduzione di una donna al semplice abbraccio privo di malizia di una ragazza,
perchè l'amore è femmina.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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L’Amore e' Femmina.





Prompt: La parola dei nonni
Personaggi: Eddy Gordo/ Christie Monteiro
Ambientazione: pre Tekken 4


L’amore è femmina
Se non riceve non si da
La prendo comoda
Calcolo le possibilità



Quella giornata, il sole era alto nel cielo azzurro e sereno; splendeva e scaldava il mare cristallino, faceva scottare la sabbia sotto i piedi dei bagnanti e prometteva un’estate all’insegna del bikini il più ridotto possibile.
I raggi filtravano dalla veneziana e Christie Monteiro si svegliò sorridendo: compiva diciannove anni e aveva qualcuno con cui festeggiarli (il povero nonno ormai era in prigione e lei avrebbe potuto vederlo solo attraverso le sbarre).
Così balzò giù dal letto, scaldò il latte di corsa (si bruciò anche le dita) e mangiò tre biscotti al cioccolato, quelli buoni ripieni di Mabel* –erano i suoi preferiti e se ne fregava se facevano ingrassare. Appena ebbe finito di bere l’ultimo sorso di caffellatte, andò in bagno a farsi una doccia e lavarsi i denti.
Voleva fare in fretta, molto in fretta.
Diede un’occhiata fuori dalla finestra: per esperienza sapeva che la cosa migliore da indossare erano gli shorts di jeans. Si vestì in fretta, le mani che le tremavano dall’eccitazione.
Non vedeva l’ora di correre all’allenamento: non vedeva Eddy da ieri e non sapeva se le aveva preparato una sorpresa (per i suoi diciotto anni l’aveva portata al Carnevale di Rio e lei si era divertita da pazzi: aveva persino ballato su uno degli enormi carri addobbati di frange, con grandissimo disappunto di lui).
Okay, magari i diciannove non erano grandiosi come i diciotto e nessuno ti faceva le feste, però…la speranza è l’ultima a morire, e Christie Monteiro ancora non sapeva quanto quella frase sarebbe diventata il suo motto negli anni a venire.
Christie adorava l’energia del Brasile, sembrava che ti arrivasse fin dentro le vene fino a farle scoppiare. Adorava molto meno le favelas e il fatto che lo Stato non avesse ancora risolto nulla.
Arrivò alla palestra minuscola lasciatale dal nonno, diventata ormai il posto dove lei ed Eddy si allenavano. :-Eddy! Eddy!- chiamò. I suoi occhi saettavano ovunque, alla sua ricerca.
Sicuramente era lì: la voleva far attendere. Aveva un regalo magnifico e lei doveva solo aspettare…
Con il cuore in gola per l’emozione, Christie mosse un passo in avanti, il sandalo non sollevò nemmeno un briciolo di polvere; un anno e mezzo fa, poco dopo l’arrivo di Eddy, Christie si era data da fare per pulire quel posto, lasciato in condizioni a dir poco pietose. Ora era perfetto, la vita di Christie (a parte il nonno…) era perfetta e quel giorno lo sarebbe stato ancor di più.
La ragazza avanzò, respirando l’aria che sapeva di sudore e detersivo. Gli allenamenti duravano molto e, dato il caldo, lei ed Eddy sudavano moltissimo.
Avevano piazzato dei ventilatori da azionare prima del riscaldamento; facevano ben poco comunque: Christie sentiva già la pelle del viso umida e si passò una mano sulla fronte.
Poi qualcuno cantò.
:- Parabéns pra você,
nesta data querida,
muita felicidade,
muitos anos de vida!
- “Tanti auguri a te, in questa data amata, molta felicità, molti anni di vita” Christie si voltò di scatto, con il cuore che scoppiava di gioia.
Batté le mani nel vedere Eddy tutto in ghingheri: era davvero affascinante, con quella pelle scura e tonica, i dread (che Christie sapeva essere bellissimi riccioletti; dannazione che Eddy non si decideva a lasciarli liberi) legati in una coda. Sapeva che la canzone aveva un seguito e si portò le mani al cuore nella speranza che lui continuasse…
:- Com quem será?
Com quem será?
Com quem será que a Christie vai casar?
- “Con chi sarà che Christie si sposerà?” Intonò Eddy con la sua voce profonda e quieta. Lei rise di cuore: sapeva chi avrebbe voluto che fosse a sposarla: era lì, di fronte a lei.
:-Oh, Eddy!- saltellò e poi fece una corsa, buttandosi dritta dritta tra le braccia forti del ragazzo.
:-Tanti auguri, querida. Il nonno sarà orgoglioso di te.- Christie annuì.
Non vedeva l’ora che il nonno uscisse di prigione e tornasse con loro…in fondo al cuore, Christie si augurava che il nonno desse loro la sua benedizione.
:-Ci alleneremo oggi?- chiese lei, alzando la testa verso Eddy. Da qualche tempo a quella parte, non riusciva più a fissarlo negli occhi come agli inizi della loro conoscenza e questo la imbarazzava. E se Eddy avesse capito tutto? Sarebbe stato davvero vergognoso…
:-Sì, Christie…più tardi. Ora dovresti festeggiare il tuo compleanno. Vuoi allenarti comunque?- studiò i suoi vestiti; certo che non era adatta ad un allenamento…avrebbe dovuti pensarci prima, ma era scesa senza nemmeno pensarci.
Così, aveva indossato le prime cose che le sue mani avevano toccato nell’armadio: shorts di jeans, t-shirt e sandali.
Non aveva neppure legato i capelli. Però, ne era segretamente contenta: profumavano ancora del suo shampoo preferito (a noce e cacao, quant’era patriottica) ed erano morbidi e lucenti; insomma, non poteva fare a meno di passarci le dita e scuoterli un po’.
Il messaggio era chiaro: avanti, Eddy, fammi un complimento che non me ne fai mai.
Ma Eddy sembrava essere immune ai suoi richiami. Poi tirò fuori una benda dalla tasca dei suoi pantaloni e, dopo averla girata, le disse :-So che ti fidi di me e che mi seguirai.-
Christie non poté evitare di ridacchiare. Eddy la conosceva troppo bene: sapeva che l’avrebbe seguito in capo al mondo.
E lei?
Poteva dire lo stesso, lei, di Eddy? Conosceva ogni lato del suo carattere? L’avrebbe seguita in capo al mondo o no? Christie si morse un labbro.
La verità era che non lo sapeva.
La verità era che, di fronte a sé, aveva uno sconosciuto. Ok, stava esagerando. Diciamo che aveva davanti un ragazzo che sapeva fare molto bene la parte del figo misterioso.
:-Dove mi porti?- chiese, sforzandosi di sorridere. Le era un po’passata l’allegria; sperava di recuperarla in fretta.
:-Non te lo dico. Che sorpresa è, altrimenti?- La prese per mano e la guidò per ore nel buio.
Quando finalmente le sciolse la benda e i suoi occhi tornarono a vedere, le mani di Christie corsero alla bocca spalancata. Il cielo era terso e perfetto, non c’è nessuna prigione alle sue spalle. Era la sua vecchia casa, splendida ed immersa nel verde.
Era un miraggio.
Il nonno, lì. Che camminava, insomma. Un po’caracollando, però…
Christie corse verso il nonno, lanciando un urletto, e lo abbracciò delicatamente, le lacrime che le inondavano le guance.
Il nonno le diede qualche pacca sulla schiena –aveva decisamente perso la forza di una volta :-Sei diventata proprio una signorina. Non hai più bisogno del tuo vecchio.- le disse all’orecchio.
Christie scosse con forza la testa. :-Ma che dici, nonno. Avrò sempre bisogno di te.- La voce le tremava ma lei si sforzò di controllarla. Quando il nonno la lasciò, lei si sentì come se la terra le mancasse sotto i piedi.
Era ancora una bambina.
Aveva ancora bisogno dei due uomini della sua vita per stare bene. Il nonno ed Eddy, insieme. Si asciugò le lacrime, nel vederli l’uno affianco all’altro, e sorrise. Erano proprio una bella famiglia.
:-Eddy, querido. Muito obrigado. Non ti ringrazierò mai abbastanza per aver protetto Christie in questi anni.- gli brillavano gli occhi, notò Christie.
Il suo sguardo stanco, con le borse sotto agli occhi e tantissime rughe che parevano una ragnatela, passava da lei ad Eddy e le sue labbra raggrinzite cercavano di restare dritte ma inevitabilmente si curvavano in un sorriso.
Aveva visto quello che anche Christie aveva visto. Eddy era l’uomo ideale per lei. E allora perché non si decideva a farsi avanti?
Maschi. A qualsiasi età hanno sempre bisogno di essere imboccati col cucchiaino.
Il nonno trasse un profondo respiro :-Eddy, Christie.- disse :-vorrei darvi la mia benedizione. Mettetevi di fronte a me, uno di fianco l’altro.- Christie si emozionò e lanciò un’occhiata ad Eddy. Anche lui pareva molto emozionato; sorpreso, soprattutto. Credeva forse che il nonno non avesse capito che la sua nipotina era ormai una giovane donna? Meu Deus do cèul.
Il nonno posò la mano sulla fronte prima di Christie, poi di Eddy, mormorando la benedizione
:- Senhor Deus, Pai de todos nós, derramai, pelo Vosso Espírito de amor, todas as bênçãos necessárias para a nossa família aqui reunida, para gue cada um de nós cumpra a sua missão, seguindo o Vosso plano de amor para o bem de todos.
Senhor, que nossa família assim abençoada seja uma verdadeira imagem da Vossa Trindade, na unidade, na ação, e na vida em comum.
Amém.
Jesus, Maria e José, iluminai a vida do nosso lar!
-
Persino all’anziano signore –forte come il ferro- scappò una lacrimuccia.
“Signore Dio, padre di tutti noi, per il Vostro Spirito d’amore dacci tutte le benedizione necessarie per la nostra famiglia qui riunita in modo che ognuno di noi compia la sua missione, seguendo il Vostro piano d’amore per il bene di tutti.
Signore, che la nostra famiglia cosi benedetta sia una vera immagine della vostra Trinità, nell’essere uniti, nelle azione e nella vita comune.
Amen.
Gesù, Giuseppe e Maria illuminate la vita della nostra casa.”
Sebbene Christie non fosse una assidua frequentatrice della chiesa, accettava con gioia le parole del nonno; per lei era molto importante che fosse lui, la persona che l’aveva cresciuta, ad augurarle la felicità con Eddy.
Entrambi rialzarono la testa. Eddy le strinse la mano
Christie non si sentiva affatto imbarazzata per quelle lacrime, anzi. Si sentiva libera. Libera di poter esprimere le proprie emozioni..
Proprio come ci si dovrebbe sentire in una vera famiglia.


Angolo Autrice
Questa one-shot doveva essere tutt'altro. Ma poi è diventata qualcosa di più "maturo", insomma, non trovo altra parola per descriverla. Più intima, più familiare.
Io sinceramente, come Christie (almeno qui xD), non frequento per nulla la chiesa ma se un mio caro mi dovesse benedire, accetterei con felicità.
Eddy...Eddy...ma come odio gli ending della Namco, davvero ò.ò
P.S. la MABEL è la marca di biscotti più amata dai brasiliani. XD Non è di mia invenzione!
Con questa, siamo giunti alla fine. Il prossimo capitolo sarà il finale. Grazie a tutti quelli che mi hanno recensita. Mi avete resa felicissima ç_ç
Beijinhos, Angel <3

  
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