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Autore: Meggie    05/04/2007    14 recensioni
“Il mondo finì quel giorno, lasciando me soltanto. Guardai verso il cielo nuvoloso e vidi che il colore era svanito. Mi sto ancora chiedendo cosa sia successo al sole che avrebbe dovuto splendere lassù…” (da “Stigmas” di Kazuya Minekura).
Ginny. Draco. Mangiamorte per scelta. Ron. Harry. Hermione. Auror per abilità. E ombre che nella notte si muovono veloci… e uccidono… uccidono… - Dedicata a Sunny!!
Genere: Romantico, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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GLI ELETTI – Nati per uccidere

GLI ELETTI – Nati per uccidere

 


Il tuo mondo
Sta andando a puttane
Oramai
Puoi reagire ma forse
Non è ciò che vuoi
Preferisci esser vittima
Non guarirai
Non mollare
E' un consiglio
O ti ridurrai
Fumo e cenere

(Fumo e Cenere - Finley)


Capitolo 26: Our Personal Show

 

“Harry Potter”

 

 

Uccidere per non essere uccisi.

 

Questa è la loro vita.

 

 

Gli Eletti erano stati scoperti.

 

Eletti….

 

Incredibile come tutto quello che hai costruito possa andare in mille pezzi in pochi attimi.

 

Perché ti sentivi invincibile. Ti sentivi forte. E debole nello stesso modo. Ma sapevi che non avevi scelta. O forse solo lo credevi.

 

E ti viene da piangere, urlare e gridare, ma sai che non puoi, perché devi essere forte.

 

Perché la tua scelta l’hai fatta e non si può tornare indietro. Non si può vero? No. Non si può.

 

E vorresti cambiare per un istante la tua vita. Non essere un mago. Non essere nessuno. Una semplice vita tra tante. Lo vuoi. Lo vuoi sul serio.

 

Ma il destino. Il destino ti ha riservato delle sorprese. – Belle e terribili. Belle e laceranti nel profondo. Potrebbe fare più male? Potrebbe essere peggiore? -

 

A fanculo tutto.

 

E odi te stesso e odi il mondo per quello che fai. Per quello che devi fare.

 

Perché se uccidi c’è un motivo. E la rabbia per essere assassino è sempre e comunque sopportabile. La vergogna di sentire gli occhi su di te è sempre e comunque sostenibile. Ma il dolore che ti blocca a terra, quello no.

 

 

La nostra unica parola sarà vendetta.

 

E ti vendichi contro tutto ciò che ti ha distrutto. Per tutto ciò che vi ha distrutto.

 

Addio. Amici. Parenti. Addio.

 

Genitori. E lacrime che fluiscono veloci. Perché loro hanno dato la vita per te. Loro ti hanno dato la vita. Eh merda, tu adesso non puoi essere incazzato?

 

Fratello. E giocavi con lui. Ridevi e scherzavi. Ma te l’hanno strappato. Puoi odiare di più? Ci riesci? Ne saresti capace?

 

Figlia. E vorresti urlare al mondo il tuo dolore. Ma sopporti. E rifletti. E reagisci, perché il mondo mica si ferma.

 

Moglie. La tua vita lacerata. E la rabbia di trasformare qualcuno in quello stato.

 

Tutto. Tutto che scivola lontano, lontano.

 

E ti vendichi. Anche se fa male.

 

Non avrebbero voluto che tu diventassi un assassino.

 

Ma non avrebbero voluto tante altre cose. Non avrebbero voluto morire. Vederti piangere. Vederti andare avanti perché si deve, non perché si vuole.

 

Avrebbero voluto vivere.

 

E loro, loro!, hanno distrutto questo.  – e se è mai esistito qualcosa vuoi portarlo con te, nel tuo corpo fino alla fine, perché ricordare fa male, ma non ricordare è anche peggio -

 

E la vendetta non sembra così cupa quando non hai scelta.

 

Vorresti gridare. Alzarti. Fare qualcosa. Ma non puoi. Non puoi. La paura ti schiaccia a terra. Perché ora devi pensare.

 

Ma fanculo a tutti. Non l’hai chiesto tu.

 

Tu vorresti solo lasciarti scivolare nell’abisso. Se qualcuno ha deciso di salvarti, se qualcuno ti ha tirato fuori… allora glielo devi. Allora devi rimanere in piedi. E fare quello che ti viene chiesto. Perché solo così puoi andare avanti.

 

 

Questo è il mio giuramento.

 

Hai giurato. E la tua vita si è ritrovata ad un bivio. Tu hai scelto. E il mondo dovrebbe solo chiudere gli occhi se gli fa tanto schifo vedere come ti – vi . Perché il dolore che hai, è il dolore degli altri. – ha ridotto. Perché non ne avete colpa. Perché se non vuoi uccidere, verrai ucciso. L’hai imparato.

 

L’avete imparato.

 

Perché sei solo tu che proteggi te stesso. Gli altri se ne fregano.

 

E allora alzati e combatti.

 

L’ultimo atto del vostro show personale è iniziato.  O forse è solo l’inizio. Perché, è proprio strano, ma quando inizi a cadere, invece di fermarti, vai sempre più in basso.

 

Sorridi.

 

Sorridi.

 

******

 

 

Fremente di rabbia. Furiosa. Come poche volte lo era stata in vita sua. Ma Draco vedeva una cosa sola. La vedeva bellissima. E letale allo stesso tempo. Perché capiva, eccome se lo capiva, il fuoco nei suoi occhi, e quella rabbia cieca scorrerle nelle vene.

 

Era la stessa rabbia che scorreva dentro di lui.

 

Una rabbia con cui bisognava imparare a convivere se non si voleva morirne sopraffatti. Perché faceva troppo male lasciarla fluire fuori. Faceva troppo male.

 

“Io un giorno la ucciderò.”

 

E Draco capì che quella era una constatazione. Perché lui sapeva che un giorno l’avrebbe fatto. Che un giorno l’avrebbe uccisa.

 

“Lo so”

 

Ginny lo guardò dritto negli occhi. E come al solito le mille parole non dette erano lì tra loro. Così semplici, così prive di un qualche mistero, che era inutile pronunciarle. Loro avevano sempre odiato le cose inutili.

 

Le parole erano amorfe, ambigue, fugaci. Loro avevano sempre vissuto con certezze. Non avevano bisogno di altro.

 

Draco le si avvicinò e si sedette sul letto accanto a lei. Ginny non perse mai di vista i suoi occhi. Sentì la mano di Draco accarezzarle dolcemente una guancia, e capì che Bellatrix avrebbe potuto aspettare ancora un po’. Che nemmeno quella donna –quella stronza! Avrebbe voluto gridarle in faccia -  avrebbe potuto toglierle quel pizzico di felicità che trovava ogni qualvolta si trovava con lui. Lui.

 

Draco che le riempiva le giornate e la vita in modo totale e disarmante, che le faceva quasi paura. Le faceva paura tutto quell’attaccarsi – aggrapparsi – incondizionatamente a lui. Lui, il solo che riusciva a sorreggerla.

 

Un tempo, forse, ce l’avrebbe fatta da sola. Non si era mai aggrappata ad Harry in quel modo. Forse per non gravargli troppo addosso. Forse perché realmente non aveva mai avuto bisogno. Era forte. E lo era ancora. Solo che non ce la faceva più a fare tutto da sola.

 

Era stanca di combattere come una tigre senza mai fermarsi.

 

E quindi aveva trovato la sua sosta. Il suo momento di respiro.

 

E nessuno gliel’avrebbe portato via. Nessuno.

 

“Rilassati, andrà tutto bene” le mormorò Draco ad un orecchio. Ginny sorrise istintivamente. Se lo diceva lui, allora forse poteva veramente andare tutto bene –alla fine-. Perché di lui si fidava. Perché se lui avesse sbagliato, sarebbe morta. Ne era sicura.

 

Lui era la sua certezza. Loro che di dubbi non volevano mai incontrarne, si affidavano solo alla sicurezza dell’altro.

 

Per non vacillare, per non cadere, avrebbe fatto di tutto. Sarebbe andata avanti a combattere, e stringere i denti, ad amare follemente… e un giorno avrebbe ucciso Bellatrix Black.

 

Ginny sorrise al pensiero. “Questo mondo è troppo stretto per entrambe… quindi un bel giorno bisognerà fare piazza pulita…”

 

Draco sogghignò. “Aspetteremo”

 

Ginny lo abbracciò e nascose il volto nell’incavo del suo collo. Lentamente portò la sua mano dietro la nuca del ragazzo. E il leggero tintinnio dei suoi braccialetti riempì l’aria.

 

“Non vedo l’ora di sposarti… di fare sapere al mondo che sono tua…” mormorò piano contro la sua spalla.

 

“Tu sei già mia” rispose lui, come se avesse detto una banalità.

 

Ginny sorrise compiaciuta. Era quello che voleva sentirsi dire. E sapeva che Draco l’aveva detto apposta. La conosceva così bene…

 

Prese a baciarlo piano. Senza alcuna fretta. Fece scorrere le sue mani tra i suoi capelli, mentre cercava disperatamente di tagliare fuori tutti i suoi pensieri… Bellatrix, Murdoch… e di nuovo Belltrix… Fuori. Tutti fuori dalla sua testa. In quel momento non c’era spazio per loro. In quel momento voleva solo lui. E voleva il suo momento di respiro.

 

Iniziò a slacciargli i bottoni della camicia con una lentezza esasperante.

 

Fu quando sentì che Draco la stava facendo sdraiare sul letto in modo non particolarmente legante che sorrise.

 

Lo conosceva così bene…

 

******

 

La compassione? La compassione? Che compassione posso provare per i miei nemici? Dovrei forse esitare a difendere me stesso perchè potrei causare dolore a qualcun altro? Se l'avessi fatto, sai da quanto sarei morto? Devi pensare a proteggere te stesso e ciò che ami, a qualunque costo.

("Eragon" di C. Paolini  - Uno scontro di volontà)

 

******

 

“Harry Potter”

 

Harry sgranò gli occhi, ma solo per un istante. Non poteva lasciarsi andare. Non poteva. Doveva mantenere il controllo. Ne era capace.

 

Era addestrato per quello.

 

Lo show era appena iniziato

 

 

 

Howard non disse nulla. Continuava a guardare la ragazzina negli occhi. quando distolse lo sguardo, spostandolo su Harry sembrò… indeciso. E per la prima volta Harry capì cosa voleva dire trovarsi nella posizione di quell’uomo. Dover scegliere. Dover decidere. Sempre. Senza esitazioni. E assumersi le responsabilità delle proprie azioni.

 

Il comandante parve riprendersi praticamente subito. Riportò lo sguardo su Tracy e finalmente le parlò.

 

“Sei sicura di quello che stai dicendo? È un’accusa molto grave…”

 

La ragazzina chinò il capo, impaurita. Non rispose. Sembrava essere entrata in un altro mondo, pieno di paure, perché iniziò a tremare e a muoversi sulla sedia.

 

Howard sospirò. Torcere altre informazioni a quella bambina sarebbe stato inutile. In quel momento non avrebbe più parlato. Le serviva tempo. E calma. “Ti faccio portare in un’altra stanza… parleremo dopo”

 

Il comandante chiamò l’Auror appostato fuori dalla porta. L’uomo aprì la porta, attendendo gli ordini di Howard.

 

“Porta di là Tracy… e dalle qualcosa da bere e da mangiare”

 

L’Auror non disse una parola. Fece esattamente quanto gli era stato ordinato.

 

Nel momento in cui Tracy uscì dalla stanza, Harry si sentì in dovere di dire qualcosa. Lanciò una rapida occhiata ad Armstrong, che lo guardava impassibile, e poi si rivolse ad Howard.

 

“Signore, io…”

 

Io non sono un assassino… io non volevo… io dovevo, Signore… dovevo…non abbiamo scelta. Non ce l’abbiamo più.

 

Il Comandante lo zittì con lo sguardo. “Devo chiedertelo. Sono obbligato. È vero quanto ha detto quella bambina?”

 

Harry sgranò gli occhi. “NO!” esclamò “No, Signore… come può pensare che… quelli sono assassini. Io sono un Auror… e soprattutto, sono colui che deve uccidere Voldemort. Non potrei mai…”

 

Pensa a recitare… pensa a recitare…

 

Howard lo zittì di nuovo. “Io ti credo, ma dovevo chiedertelo. Mi domando solo perché quella ragazzina abbia fatto il tuo nome…”

 

Hermione si schiarì la voce. “Forse… forse ha solo visto un ragazzo che gli somiglia… e conoscendo ovviamente il volto e il nome di Harry… beh, avrà pensato che fosse lui…”

 

Howard annuì. “Sì… è probabile… comunque non possiamo far cadere il discorso. Tracy verrà interrogata nuovamente…” si alzò dalla scrivania. “Devo pensare…” mormorò. Senza dire altro attraversò la stanza, aprì la porta e uscì, lasciando i presenti nel più profondo silenzio.

 

Harry guardò Armstrong negli occhi. “Signore, io…”

 

Mi dispiace…

 

“Lo so” rispose semplicemente l’uomo.

 

Lo so, Harry…

 

Hermione si morsicò piano il labbro inferiore. “Cosa facciamo adesso?” La sua voce era ridotta ad un sussurro.

 

“Voi nulla” rispose Armstrong “… ci penso io” aggiunse subito dopo.

 

“Signore… se dovessero prelevare i ricordi di quella ragazzina… o se dovessero utilizzare il Veritaserum su di me…” Harry fissò l’uomo negli occhi, attendendo una risposta. Perché Armstrong doveva averla. Doveva averla per forza.

 

“Alla bambina ci penso io, ho detto… per il resto, non è il momento di fasciarsi la testa…”

 

Senza aggiungere altro si avvicinò a Hermione e le accarezzò piano la testa, come per consolarla. La ragazza trattenne un singhiozzo, ma le guance iniziarono a rigarsi di lacrime.

 

Armstrong sospirò. “Sii forte” le sussurrò.

 

Senza dire altro, uscì dalla stanza.

 

Ora erano veramente soli.

 

******

And I need you now tonight [E ho bisogno di te stanotte]
And I need you more than ever [E ho bisogno di te ora più che mai]
And if you only hold me tight [E se solo tu mi stringerai saldamente]
We'll be holding on forever [Rimarremo stretti per sempre]
And we'll only be making it right [E noi ce la faremo]
Cause we'll never be wrong together [Perchè insieme non sbaglieremo mai]
We can take it to the end of the line [Possiamo arrivare fino in fondo]

 

(Total Eclipse of the Heart - Bonnie Tyler)

 

******

 

Pelle contro pelle. Bocca contro bocca. Quella era la sua condanna. Quello era il suo oblio più grande.

 

Dimenticare.

 

L'unica cosa al mondo per cui valesse la pena vivere.

 

Perchè lei si sentiva così vuota e lui, -lui!- la riempiva alla perfezione. E viveva.

 

"Mudorch" mormorò piano contro la sua spalla, mentre la mano del ragazzo scivolava tra i suoi capelli sparpagliati sul cuscino. La sovrastava completamente. E mai un peso era stato così dolce. 

 

“Che c’è?” rispose distrattamente, troppo impegnato e baciare ogni centimetro di pelle.

 

Di nuovo pelle contro pelle.

 

Vika si morsicò il labbro, cercando di trattenere un gemito. Lui era il suo inferno e il suo paradiso. Era l’unica cosa per cui valva la pena svegliarsi al mattino.

 

Mi fai impazzire… lo sai vero?

 

Murdoch la strinse a sé, facendo aderire i loro corpi alla perfezione. Le sue mani scivolarono lungo la spina dorsale della ragazza e quando la sentì gemere e tremare pensò di impazzire. Era troppo bella. Troppo sensuale. Era troppo… in tutti i sensi. Il suo corpo esprimeva tutto quello che una donna poteva provocare in un uomo. Ma i suoi occhi non facevano che trasmettere quel luccichio sommesso della gioventù.

 

L’adorava. Con lei aveva raggiunto il piacere più estremo, si era ritrovato a desiderarla in ogni momento della giornata. Voleva lei. Sempre. In qualsiasi situazione. Lei gli riempiva le giornate in modo completo, totale. Non c’era spazio per altro. La sua mente non faceva che ripercorrere il suo corpo durante il giorno. Era il suo pensiero fisso.

 

Che cos’è tutto questo? Vika sai rispondermi?

 

La ragazza passò una mano tra i capelli di Murdoch. Adorava scompigliarglieli. Adorava passarci le mani.

 

Sospirò languidamente contro la sua spalla.

 

“Ti amo”

 

Lo disse senza pensarci. Ma era quello che provava. Era quello che sentiva. Lei amava. Lei sapeva amare.

 

Lui era tutto ciò che voleva. Tutto.

 

Ma l’incantesimo si era rotto. Per lui…

 

Murdoch la fissò negli occhi. Aveva uno sguardo che Vika non gli aveva mai visto. Mai. E ne aveva paura.

 

Sono forse questi gli occhi di un Mangiamorte?

 

Aveva lo stesso sguardo di Malfoy. Lo stesso sguardo freddo, cinico. Non le piaceva. Quello non era Murdoch.

 

“Che cos’hai detto?” la calma con cui pronunciò quelle parole le mise paura. Era ancora schiacciata sotto di lui, il viso a pochi centimetri dal suo, le sua mani ai lati del viso. E i suoi occhi, gli occhi che amava così tanto, puntati addosso. Ed erano come lame.

 

“Io-” Murdoch la scosse violentemente, interrompendo le sue parole.

 

La guardò con rabbia. “Che cos’hai detto?” ripeté più forte.

 

Vika sentiva le lacrime pungerle gli occhi. non doveva andare così scondo le sue previsioni. Ok, non aveva pensato di dirglielo, non subito… ma lui avrebbe dovuto baciarla, avrebbe dovuto accarezzarla maliziosamente e poi fare di nuovo l’amore con lei.

 

Non doveva essere così.

 

Perché nei suoi occhi, oltre alla rabbia, riusciva a leggere qualcos’altro. Confusione, stupore… spavento…non sapeva dargli un nome. Non riusciva nemmeno a spiegare perché…

 

“Che ti amo” mormorò piano.

 

“Stai scherzando!” questa volta Murdoch urlò. “Tu sei impazzita. Che cazzo ti sei messa in testa? Eh?”

 

Vika lo guardava spaventata. Aveva paura. Aveva paura di lui. Della persona a cui aveva appena detto Ti amo.

 

“Niente”

 

“NIENTE? Niente?” Murdoch l’afferrò per le spalle. “che cosa speri che ti dica, eh? Io non ti amerò mai. Tu sei solo un passatempo più piacevole degli altri” non è vero, Vika, questo non è vero… “sei brava a scopare, ma non pensare che per me tu significhi qualcosa” non guardarmi così… non farlo “tu non sei niente per me. Niente.”

 

Murdoch la lasciò andare. Si alzò rapidamente, mentre Vika rimaneva immobile sul letto. I suoi occhi erano fissi sul soffitto mentre ripensava a tutte le parole che lui le aveva detto. Le lacrime le rigavano le guance, ma lei neanche se ne rendeva conto. E sulle sue spalle, dove poco prima Murdoch la stringeva, si stavano formando dei brutti segni rossi.

 

Il ragazzo si rivestì, senza mai guardarla. “Devi essere stupida per dire una cosa del genere. Amare… che cazzo ne sai dell’amore?”

 

Vika chiuse gli occhi. Ne so molto più di te… molto più di tanti… perché so quanto l’amore può essere bello… e quanto può far male…

 

Murdoch la guardò di sfuggita mentre si avviava alla porta. Era agitato. Il suo cuore batteva all’impazzata e non ne voleva sapere di rallentare.

 

Non riesco a guardarti...

 

Richiuse la porta dietro di sé. Si sentiva male. Per come l’aveva trattata per quello che le aveva detto.

 

Era solo uno stupido ragazzino. Ma era vero, non aveva bisogno dell’amore. Non so che farmene. Era una cosa… inutile.

 

Murdoch sospirò.

 

Mi dispiace…

 

******

Quando inizi a cadere, non ti fermi più.

 

E non sperare che qualcuno venga ad aiutarti.

 

Quando inizi a cadere hai solo due strade davanti a te.

 

Disperarti. Ed entro poco arriverai alla conclusione che è meglio morire.

 

Oppure sperare. E vivrai con un po’ di illusione e un po’ di amarezza, ma almeno potrai dire di non esserti arreso.

 

******

 

Sentì una leggera pressione sulla sua spalla. E non dovette girarsi per sapere che era Ron.

 

“Come abbiamo-”

 

Ron scosse la testa, interrompendolo. “Le domande sono inutili, amico.”

 

Harry sospirò. Era esausto. Voleva solo andarsene da lì.

 

Avevano deciso di uscire dall’ufficio di Howard e adesso si ritrovavano tutti in corridoio, in attesa di qualcosa che neanche loro sapevano.

 

“…ci penso io” aveva detto Armstrong. Ed Harry non voleva. Non voleva che quell’uomo rischiasse il posto, la carriera… tutto. Non era giusto.

 

Perché quando uno sceglie, deve anche accettare le responsabilità delle proprie azioni. Nel bene e nel male.

 

Hermione era appoggiata al muro, davanti a loro due. Aveva smesso di piangere, ma i suoi occhi rimanevano gonfi, tristi e rossi.

 

Ron non faceva altro che guardarla, non sapendo bene cosa fare. Lui non riusciva mai a fare la cosa giusta. Non con lei. Sembrava sbagliare sempre. Ma quella volta non poteva.

 

Sospirò. Doveva almeno provarci. Perché era Hermione quella ragazza. E lui l’amava da impazzire.

 

Si mise accanto a lei. Hermione non si mosse. “Hey” mormorò. La ragazza sembrò non sentirlo. “Come stai?”

 

Hermione si girò di scatto. I suoi occhi erano furenti.

 

Mossa sbagliata Weasley… come al solito.

 

“Come sto?” ripeté. “Mi chiedi come sto? Che razza di domanda è? Come credi che stia? Male!”

 

Ron abbassò gli occhi, affranto. Lui voleva solo farle capire che non era sola. Che poteva appoggiarsi su di lui… e lui si sarebbe potuto appoggiare su di lei. Ma come al solito aveva sbagliato qualcosa. Solo che proprio non capiva…

 

“Io volevo solo-”

 

“Cosa?” Hermione alzò il tono della voce. Adesso anche David e Alicia li guardavano, per non parlare di alcuni altri auror che stavano semplicemente passando per il corridoio. Non era il posto migliore per discutere in effetti. “Cosa volevi?”

 

Ron non sapeva cosa rispondere. Che cosa voleva fare in effetti? Voleva abbracciarla. Voleva baciarla. Voleva asciugarle le lacrime. Voleva confortarla e dirle che sarebbe andato tutto bene, anche se non ci credeva… ma ci si comportava così in quei casi, no? E voleva aiutarla. Forse perché era lui il primo ad aver bisogno di aiuto. Perché tutti pensavano sempre ad Harry, ma nessuno si preoccupava di lui. Perché lui non doveva mica salvare il mondo magico. Lui se la poteva cavare da solo. Sempre.

 

“Aiutarti” rispose infine, sperando che fosse una buona risposta. Ma a giudicare dall’espressione di Hermione non doveva essere così.

 

Mossa sbagliata numero due Weasley… ne stai collezionando troppe…

 

“Non ho bisogno d’aiuto, non sono malata, Ron!”

 

“Lo so, ma-”

 

Hermione sbuffò. “Lasciami in pace”

 

Senza lasciargli il tempo di replicare si girò e iniziò a camminare lungo il corridoio, lontano da tutti loro. Ron non ebbe la forza di seguirla. Forse era quella la cosa giusta da fare ma lui non lo sapeva.

 

“Va da lei”

 

Ron si girò di scatto verso David.

 

Non aveva senso che lui gli dicesse una cosa del genere. Ma in quel momento gliene fu grato. David non era una cattiva persona, tutt’altro ammise una vocina dentro di lui… solo aveva avuto la sfortunata idea di mettersi tra lui ed Hermione. E quella era una cosa che nessuno poteva permettersi di fare.

 

Alzò una mano, in segno di gratitudine, verso David e si mise a correre, cerando di raggiungere Hermione. La vide praticamente subito, mentre camminava veloce. Anche se non la vedeva in faccia, era sicuro che stesse cercando di non piangere.

 

Si avvicinò maggiormente a lei, l’afferrò per il polso e la strattonò verso di sé. Hermione sembrava molto contrariata.

 

“Ron lasciami!”

 

Per tutta risposta, il ragazzo la strinse ancora di più. Hermione non aveva nessuna possibilità di scappare da lui. Non era abbastanza forte. Forse non lo era mai stata. E non solo fisicamente.

 

“Ho paura” mormorò Ron, con il viso nascosto tra i suoi capelli. Non sapeva se quella fosse una mossa giusta. Rivelarle tutto. Farsi vedere così vulnerabile. Non lo sapeva...

 

La ragazza sospirò. Appoggiò la testa sul petto di Ron e chiuse gli occhi. Aveva un disperato bisogno di lui, ma allo stesso tempo voleva tenerlo lontano, non fargli vedere, non fargli capire, quanto fragile fosse in realtà. Lei, che si dimostrava sempre la più saggia, la più forte, la più di tutti…

 

Iniziò a piangere. Prima in modo tranquillo, poi sempre più disperatamente. E più si aggrappava a lui, più voleva scappare, e più si sentiva male. Perché Ron, ancora una volta, c’era. Nonostante tutto.

 

Era con lei. Anche in quel momento.

 

Perché tutta la sua vita era stata caratterizzata dalla presenza di Ron. E sapeva che lui non l’avrebbe lasciata.

 

Perché lei aveva paura. Lui aveva paura. E forse insieme avrebbero potuto reagire.

 

******

 

And I need you now tonight [E ho bisogno di te stanotte]
And I need you more than ever [E ho bisogno di te ora più che mai]

(Total Eclipse of the Heart - Bonnie Tyler)

 

******

 

L’aveva cercato nel suo ufficio, ma nulla. Aveva provato a chiedere a qualcuno. Ma nessuno aveva saputo aiutarla.

 

Possibile che tutti quegli Auror non sapessero dirle dove si trovava Harry Potter?

 

Ma lei non si sarebbe arresa. Oh no. Luna non si arrendeva mai.

 

Combatterò per la patria e per la giustizia!

 

… Ok, forse questo suonava un po’ melodrammatico ma, porca miseria, doveva trovarlo!

 

Aveva cercato anche nell’ufficio di quel comandante… quell’uomo con gli occhi azzurri, che le incuteva un po’ di sano rispetto. Armstrong. Uomo affascinante quel Armstrong. Ma nulla. Harry non era nemmeno lì.

 

Dove ti sei cacciato Harry Potter?

 

 Poteva provare nell’ufficio dell’altro comandante. Come si chiamava?

 

Hogwarts? No… quella è la scuola… Howard!

 

Luna si diresse verso il primo giovane Auror che incontrò nel corridoio. Gli sorrise, cercando di non sembrare affatto preoccupata. Non era molto convincente, Luna non era mai stata brava a mentire. “Scusami, sai dirmi dove si trova l’ufficio del Comandante Howard?”

 

L’Auror la guardò. Quella ragazza l’aveva già vista, ma non sapeva dove. “In fondo al corridoio gira a sinistra. Il suo ufficio è l’ultimo, comunque non credo che-” Non riuscì a finire la frase, la ragazza era già scappata nella direzione che le aveva indicato.

 

Luna percorse il corridoio fino in fondo e poi svoltò a sinistra. Non fu necessario arrivare all’ufficio di Howard, Harry era appoggiato alla parte, a qualche metro da lei.

 

Appena la vide non riuscì a nascondere lo stupore. “Luna!” La ragazza gli sorrise e si avvicinò a lui. “Che cosa ci fai qui?”

 

Era preoccupato. Lo si capiva dall’intonazione della voce e dai suoi occhi.

 

“Non saresti dovuta venire” aggiunse subito dopo.

 

Luna alzò le spalle. “Volevo vederti…”

 

Harry annuì. Aveva bisogno di lei. Più che mai. Ma doveva mandarla via. Il più in fretta possibile.

 

“Devi andartene Luna”

 

La ragazza lo fissò negli occhi, senza dire una parola. E gli sorrise. Come se sapesse perfettamente che quella era l’unica cosa di cui Harry aveva bisogno. Il sorriso di Luna.

 

“Volevo sapere se eri vivo”

 

Harry sgranò gli occhi. “Perché mai non dovrei?”

 

Luna scosse la testa. “Non lo so… non si sa mai con voi Auror che tecniche usate…”

 

Non lo so neanche io Luna…

 

Harry le accarezzò i capelli. “Ora va via Luna. Ci vediamo dopo…”

 

Vattene, piccola. Non devi stare qui… non devi.

 

Luna annuì, gli sorrise, e si girò, pronta per ripercorrere tutti quegli infiniti corridoi. Incredibile come la caserma degli Auror sembrasse un labirinto.

 

“Grazie”

 

La voce di Harry la fece voltare per un istante. Gli sorrise di nuovo. Di niente, Harry…

 

L’avrebbe aspettato a casa. E l’avrebbe abbracciato. L’avrebbe ascoltato e sarebbe rimasta con lui quella notte. Perché ne aveva terribilmente bisogno.

 

Harry la vide sorridergli, prima di girarsi di nuovo. Grazie per essere venuta, Luna…

 

L’avrebbe ritrovata a casa. L’avrebbe abbracciata. Le avrebbe raccontato tutto, tutto, e sarebbe rimasto con lei quella notte.

 

Perché ne aveva terribilmente bisogno.

 

******

 

Non ci sono scuse. 3 mesi di latitanza sono difficili da perdonare. Spero che possiate fare un eccezione… ma so che non me la merito ç_ç

Spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto. È stata dura scriverlo. Ci ho messo tanto, perché ogni pezzo è stato pensato (non trovo un altro aggettivo) in modo incredibile. Spero che traspaia l’angoscia. È questo che volevo trasmettere. Sono particolarmente soddisfatta di ciò che ho scritto. È un capitolo molto molto profondo. La prima parte penso che sia uno dei miei migliori scritti in assoluto (solitamente quando rileggo un mio pezzo trovo sempre qualcosa che non va, ma quello… non so, credo che di più non avrei proprio saputo fare). In linea generale, questo capitolo rappresenta l’atmosfera della storia. Non ci sono grossi avvenimenti, ma tutta la storia ha il suo livello più profondo in queste pagine.

Detto questo… passo ai ringraziamenti (siete tantissimi! Ç_ç non mi merito tutto questo!)…

 

Faith: non posso dirti molto purtroppo. Non posso dirti qualcosa in più di quello che ho scritto in questo capitolo. Spero comunque che ti sia piaciuto! E grazie per i complimenti! (per quanto riguarda la seconda recensione… non capisco la domanda. Cioè Harry è un Eletto, ma 1° io non ho mai detto che sia stata Ginny a lasciarlo, non ho mai detto nulla al riguardo, perché verrà detto più in là; 2° non riesco a capire il nesso tra Harry-Eletto e Harry-non-lasciato… uhm… sono confusa^^)

Ruka88: guarda, vi assicuro che nessuno di voi può vantarsi di aver capito totalmente la logica di questa storia. Credo di essere stata brava a dire-non dire… mi sono divertita più che altro^^ Non assillarti. Presto, spero, tutte le domande verranno sedate.

Aurora: è arrivato terribilmente in ritardo il capitolo, perdono. Spero comunque che qualcosa ti sia più chiaro, anche se sono la prima a dire che questo capitolo è un po’ troppo pieno di misteri^^

Samy: quello era un capitolo intricato, ma credo che sia nulla in confronto a questo. Piano piano però si capiranno molte cose. Tranquilla^^ Ci ho messo ancora più tempo per aggiornare con questo, perdono -_-

Hysteria: oh no, mi spiace, ma la sequenza degli Eletti non verrà svelata di capitolo in capitolo. Capirete tutto piano piano. Oh dai, non temere, pubblica anche tu! Mi piacerebbe leggere la tua ff! E farti sapere cosa ne penso ovvio, anche se ti avverto, sono parecchio crudele^^ Grazie mille per i complimenti!!

Nayachan: ti ringrazio tantissimo per i complimenti. Non avevi collegato Harry? *me gioisce* significa che ero stata brava a non far trapelare troppo (e io che pensavo di averlo scritto a caratteri cubitali certe volte!). mi spiace per il tremendo ritardo.  Non è che non ho pietà… è che mi manca il tempo -_-

Ellie: tesora mia! Grazie mille per i complimenti che mi fai ogni volta *me commossa*. Uhm… No Angel è difficile da classificare in base alla canzone, te lo dico^^ Più facile è, forse, Death. Anche se per le rivelazioni vere e proprie bisogna attendere ancora un pochino. Dai dai meglio tardi che mai! Anche perché in molti hanno collegato Harry a Dark solo alla frase finale ^_^ *me felice!* Qui abbiamo visto anche l’incontro tra Luna e Harry… che ne pensi? Bacio grande!

_Roby92_: tantissimo tempo. Chiedo di nuovo perdono. Sono veramente dispiaciuta. Spero comunque che il capitolo ti piaccia! Bacio^^

Angel Black: non ci saranno altre rivelazioni eclatanti, credo. Scoprirete tutto in modo abbastanza lineare (per quanto possa essere lineare questa storia^^)… e sarà mio compito farvi arrivare a ogni persona nel giusto momento… hihihih ^_^ bacio

Koki: grazie mille sul serio!

BlackAngel: carissima! Che piacere ritrovarti ^_^ adoro elggere le tue recensioni! Sono sempre così accurate *_* hihihi non arrovellarti troppo. Spero che con questo capitolo qualcosa (anche piccola) si sia aggiunta. Magari qualche conferma. O forse ho solo alimentato i dubbi, non so^^ Ti posso dire che molte tue osservazioni sono esatte. Il tempo, purtroppo, è stato ancora più tiranno. 3 mesi è un tempo mai raggiunto prima tra un capitolo e l’altro. Spero di non replicare ç_ç Perdono. Spero che il capitolo sia all’altezza, perché io ne sono veramente soddisfatta in modo incredibile! Un bacio grande

Larya: sono cattiva, ma non fino a questo punto. Nessun equivoco, e penso che in questo capitolo sia abbastanza chiaro. Altro non posso dire. Comunque vorrei farti notare che non ho mai detto che gli Eletti siano dalla parte di Voldemort. Io ho semplicemente descritto loro che uccidono. È diverso. ^_^ ti ringrazio dei complimenti… e fammi sapere come trovi questo capitolo, cioè se i tuoi dubbi sono un pochino diminuiti oppure no. Bacio

JulyChan: my love!!!! Ma quanto hai scritto???? O__O tu sei pazza. Però sono troppo happy!! *_* 5 volte? Poveretta te! Non ne vale la pena! Allora, se l’enigma con lo scorso capitolo si è infittito, spero di averti aiutato almeno un po’ con questo. Forse ho solo creato altri dubbi, ma… ci sono molti spunti interessanti… soprattutto le riflessioni iniziali (l’essenza di tutta la storia sta proprio lì, in quella paginetta!)… Come sempre, non posso dire molto sulle tue ipotesi degli Eletti. Solo… molte cose devono essere ancora dette. Questo è solo l’inizio di un lungo processo di rivelazioni. ^_^  Il pezzo Pansy/Rodolphus: lei non gli da il benvenuto nei mangiamorte. Gli dà il benvenuto nel Castello di Skull Caslte (che non è il castelo dove alloggiano Draco, Ginny, mudoch, Vika e Bella)… per il semplice motivo che, se dall’altra parte quella che un po’ comanda è Bellatrix, in quel castello è lei. Spero di aver chiarito^^ Io tutto bene, thakn you^^ gli esami sono andati alla grandissima (30 e lode in storia contemporanea *_* quasi non ci credevo) e adesso sto studiando per linguistica generale, materia che odio ç_ç Tu non studiare troppo eh, che fa male! ^_^ Bacio grandissimo tess!!!

Princenton: l’aggiornamento è arrivato in super ritardo, perdono. Spero che il capitolo ne valga la pena ç_ç

Lucy: Ciao! Ti ringrazio per aver recensito! E grazie per i complimenti^^ Ehm… harry un Mangiamorte? Non l’ho mai detto! È un Eletto ed è una differenza enorme! Non ho mai, mai detto cosa siano gli Eletti. E soprattutto, non è tutto come appare. ^_^ ciao e grazie ancora^^

Kaho_Chan: love! Ti ringrazio tanto^^ Sempre un piacere leggere i tuoi commenti! Ihihhi altro che pizzico di sadismo, certe volte ne sono invasa! *divina autrice*, non esageriamo^^… comunque grazie. Eh la domanda mi sa che troverà risposta solo in tempi futuri. La mia bocca rimane cucita, ovvio! La questione di harry è stata complessa da gestire, ma no, fin dall’inizio le cose si devono evolvere, almeno per il momento. Quindi howard gli crede (anche perché… se uno ci pensa, è assurda come idea,no? Harry è colui che deve uccidere Voldemort, il prescelto^^)… La canzone di Eminem si riferiva sia ad Alicia che ad Harry. Un bacio grande darling^^

EDVIGE86: *_* mi hai fatto commuovere! Troppo gentile, sul serio! Non penso di meritarmi tanto *_* Grazie per tutto ciò che hai scritto (la divina Sunny *_* adoro quella ragazza^^)… non c’è altra parola se non: grazie, anche se risulterò ripetitiva. Non vedo l’ora di sapere come ti sembra questo capitolo, soprattutto la primissima parte, quella dei pensieri… ci sono veramente affezionatissima… grazie di nuovo e spero di non deluderti! Un bacione!!

_heAtHer_: grazie mille sia per i video che per la storia… spero che ti continuerà a piacere sempre di più^^ bacio!

Maky: ciao cara! Non preoccuparti, i pc a volte fanno brutti scherzi ç_ç Scusami per l’enorme ritardo… -_- e grazie mille per i complimenti… saranno monotoni ma mi date veramente la carica per scrivere! ^_^

Aly7: riprenditi riprenditi! ^_^ spero che tu non sia caduta di nuovo, non vorrei mai^^ Grazie mille per i complimenti allo scorso capitolo! Bacio!

Davy Jones: grazie mille! ^_^ Alicia… il suo destino è già scritto da un pezzo, ma non posso dire di più. Presto si scoprirà comunque. Quanto a Luna… mi diverto un mondo! Dico sempre di divertirmi come una pazza a descrivere bellatrix e Draco perché sono personaggi fantastici da realizzare… ma Luna… Luna è adorabile. La prima cosa che mi viene in mente la scrivo, tanto so che con lei è tutto azzeccato^^ Addirittura meglio di mamma Row? Non credo, ma ti ringrazio! ^_^ mi fa piacere che piaccia tanto!

 

E anche per questa volta ho finito. Perdono per il ritardo… ç_ç So che non me lo merito, ma mi lasciate una recensione per dirmi cosa ve ne pare? Ci tengo molto a questo capitolo… mi piace moltissimo com’è venuto, stranamente^^

 

Alla prossima… e giuro che non sarà tra 3 mesi! Promesso!!!

 

 

 

 

   
 
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