Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LilyHome    20/09/2012    2 recensioni
Finita la guerra e quasi terminata Hogwarts, dopo la morte di Lord Voldemort tutti i ragazzi si ritrovarono a ripetere l’anno perduto. I M.A.G.O terminati e solo sette giorni per salutare definitivamente la scuola, che per molti era stata come una seconda casa. Sette giorni prima dei risultato degli esami affissi sulla bacheca, sette giorni prima di diventare adulti, adulti veramente.
Draco Malfoy vuole rinascere e decide di non scappare mai più.
Hermione Granger vuole finire la scuola come una ragazza normale .
Una notte di follie e sfide perfide per un anello marchiato Narcissa Black.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Draco era seduto al tavolo di Zabini House, un antico palazzo nascosto tra le campagne nei pressi di Londra. Aveva in mano una coppia di tre di picche e un asso, buttò fuori dalla bocca una nuvola di fumo e lanciò le carte davanti al centro del piatto –Lascio-
-E io prendo- Sghignazzò Nott tirandosi con le braccia i galeoni verso di se.
-Chi vuole un’altra Burrobirra?- Chiese  Blaise agitando la bacchetta e facendo comparire tre bicchieri colmi di schiuma bianca.
-Ragazzi io passo- Disse Malfoy alzandosi e afferrando il mantello dalla spalliera della sedia –Tra un po’ arrivano i genitori della Mezzosangue e dice che devo essere a casa-
-Era oggi?-
Draco annuì –La cena ufficiale è tra quattro giorni, se non te ne sei accorto: sei invitato – Disse lanciandogli un’occhiataccia esplicita.
Si smaterializzò nel salotto di casa sua è notò che sulle mensole c’erano delle cornici piene di foto insieme alla Grenger.
Ma che cazzo…?
Afferrò una pergamena appoggiata sul divano. La Mezzosangue gli aveva scritto che sarebbero arrivati alle sette di sera e che li andava a prendere lei per portarli a casa, gli dava ordini di gestire lui la cena (senza elfi, ovviamente) e di reggerle il gioco e parlare il meno possibile.
Draco lanciò un’occhiata all’orologio e dopo aver urlato a Robby e Gigì di preparare  la  tavola per quattro in sala da pranzo e cucinare una cena degna del nome Malfoy si andò a fare una doccia per togliersi di dosso l’odore delle canne di Blaise.
Alle otto e trentacinque, Malfoy sentì la porta di casa aprirsi e un vociare eccitato –E’ proprio un bel quartiere questo qui, non c’è che dire bambolina-
-Sì, Draco ha scelto bene, papà- Disse Hermione, stupendo il ragazzo nel pronunciare il suo vero nome e non qualche–Ehi, Malfoy? Sei a casa?-
-Salve- Disse sorridente ad un uomo che stava aiutando la moglie con i bagagli.
Matthew  Granger  aveva appena poggiato la valigia babbana all’ingresso e si voltò a stringere la mano al ragazzo saldamente. Con l’età non aveva ancora sfiorato la sessantina sicuramente e tra i capelli neri si notavano molti fili grigi. –E’ un piacere ragazzo-
-E lei- Disse Hermione presentando una donna poco più giovane del marito, con una crocchia in testa alquanto sfatta e un sorriso strepitoso –E’ mia madre-
Draco ricambiò lo sguardo allegro e strinse la mano anche alla signora Grenger –E’ un piacere fare la vostra conoscenza- Si esibì Malfoy con una fare da galantuomo –La Mezzosangue non ha fatto altro che raccontarmi di voi. Dovrete essere stanchi per il lungo viaggio, vi mostro il bagno e la vostra camera, così vi rinfrescate un po’ – Prese poi la valigia di Jane Granger gentilmente–Posso aiutarla?-
La donna lo ringraziò con un ennesimo sorriso dolce e seguì il ragazzo che le mostrò la stanza degli ospiti e il bagno correlato –Spero ci sia tutto l’occorrente- Disse al signor Grenger, fate pure con comodo, io vado a finire di vedere se per la cena è tutto a posto- Si richiuse la porta alle spalle e diede un sospiro di sollievo.
-Nervoso?- Chiese la Mezzosangue che si stava togliendo una camicetta sporca nella loro camera per mettersi una maglia pulita.
-No- Disse Draco allungando la bocca sul collo nudo di lei –Scocciato, più che altro-
La sentì rabbrividire sotto le sua labbra –Malfoy ti prego, ci sono i miei di là- gli disse girandosi tra le sue braccia che intanto le avevano cinto la vita.
-Non dirmi che ti vergogni di loro?- Scherzò Malfoy senza smettere di baciarla –Credo che sappiano cosa facciamo, visto che viviamo insieme da un po’ e a quanto pare siamo anche fidanzati-
-Malfoy!- Squittì lei in un sussurro quando sentì la mano di Draco slacciarle la cerniera dei pantaloni
-Mezzosangue..- Sussurrò il ragazzo alzandole la maglietta pulita per infilare le dita sotto –Dai…-
-I miei ci aspettano per cena tra un minuto!-
-A me ne basta mezzo-
Hermione sgusciò via dalle braccia di Draco prima di sfiorargli le labbra con un bacio.
***
-Allora- Disse Matthew  Grenger tagliando un pezzo di salsiccia al sugo –Di cosa ti occupi, Draco?-
Malfoy si pulì la bocca elegantemente con un tovagliolo e bevve un sorso di vino –Io sto studiando all’Accademia di Medicina magica, vorrei specializzarmi nella branca alchimistica della guarigione, antiloti per veleni, principalmente. Il mio sogno sarebbe di lavorare come ricercatore al San Mungo-
-San Mungo?- Domandò Jane
-E’ l’ospedale magico principale di Londra, ma ho ancora molta strada da fare-
-Medico, quindi- Commentò  Matthew soddisfatto della risposta di Draco.
-Veramente , medico è un termine babbano, papà –Gli spiegò Hermione passandogli la cesta del pane –Malfoy farà il Guaritore-
Matthew  annuì.
-Ma perché – Se ne uscì poi Jane –Vi chiamate per cognome, ragazzi?-
-Abitudini di scuola, lui era a Serpeverde, mamma, te l’ho detto?-
-E’ strano- Fece Matthew  –Da bambina dicevi di non sopportare quelli di Serpeverde e ora ti fidanzi con uno di loro, non è sorprendete?-
Draco trattenne una risata e pose la sua attenzione sulla ragazza che le stava affianco –E così non mi sopportavi, Mezzosangue?- Disse sorridendo sadico.
-Non fare il deficiente- Lo ammonì lei -Di certo non andavamo d’amore e d’accordo all’epoca!-
-E ora si, tesoro?- Disse Malfoy sbattendo le ciglia con fare idiota.
-Cos’è un Mezzosangue, Draco?- Domandò Jane mentre si serviva dalle patate.
Draco sorrise ancora divertito dall’ingenuità di quei due babbani –Vede, signora. Quando io e la Grenger eravamo al secondo anno di scuola , un suo amico, un certo Weasley, non so se lo ha in mente, ha cercato di farmi vomitare lumache con un incantesimo molto cavallerescamente per proteggere vostra figlia da me, e da quel momento lei è sempre stata Mezzosangue.
Una strega con del sangue babbano nelle vene-
-Quindi è un insulto- Fece Matthew cercando di capire. 
-Adesso è solo un nome come un altro, qualcosa di speciale, direi- Spiegò lanciando alla ragazza un’occhiata.
Hermione si era quasi strozzata con il succo di zucca, e alla fine della cena mentre i suoi genitori si chiusero in camera stanchi per il viaggio dall’Australia, la ragazza si distese sul letto e aprì uno dei sui tanti libri quando Draco si appoggiò allo stipite della porta.
-Mezzosangue?-  La chiamò lui slacciandosi la camicia e lanciandola nella poltrona vicino al guardaroba
-Malfoy- Disse Hermione senza alzare lo sguardo dalle pagine.
Draco le si avvicinò poggiando un ginocchio sul materasso, le sfilò il tomo dalle mani senza pensare alle proteste della Mezzosangue che venne subito fatta tacere con un bacio bollente.
Si mise sopra di lei, abbassandole le spalline della canottiera e godendo a piena della carne morbida e calda della ragazza. Una leccata sul collo, un brivido sulla schiena.
-Malfoy- Sospirò la Grenger in un gemito, affondò le mani nella nuca di lui cercando di baciarlo il più a fondo possibile, gli prese il labbro tra i denti, facendolo poi sanguinare di brutto.
-Granger!- Si lamentò Draco passandosi un braccio sulla bocca per pulirsi –Sei violenta-
La ragazza ridacchiando si accavallò sopra di lui –Sei troppo delicato - Si chinò sul torace latteo di Draco  lambendogli il ogni centimetro di pelle.
-Genger controllati- L’ammonì lui con la voce roca –Se urliamo sarebbe un bel problema-
Quella fece come se Malfoy non avesse aperto bocca e continuò a scendere sempre più giù.
-Granger!- Sussurrò lui allarmato, sentendo i boxer farsi sempre più stretti –Smettila-
Lei gli morse la pelle poco sotto l’ombelico, conoscendo bene i limiti del suo amante. –Non starai mica scappando dalle mie carezze, vero?-
Lui mugugnò qualcosa di inudibile e decise che se non avesse preso una posizione in quella tortura dolce come il miele avrebbe perso con i coniugi Grenger ogni punto che i suoi studi gli avevano fatto guadagnare durante la cena.
Afferrò il braccio della Mezzosangue che gli stava accarezzando la nuca e glielo portò dietro la schiena senza farle del male, ma accertandosi che lei non avrebbe potuto muoverlo. –Grenger, se ci sentono…-
-Hai paura?-
-No. Ma se per caso…-
Lei si chinò su di lui per baciarlo, dolcemente, senza fretta. Giocando con la sua lingue e concedendogli una battaglia di una dolcezza infinita.
-Posso fare una cosa Malfoy?- Gli chiese iniettando gli occhi nocciola in quelli cristallini di Draco quando si staccarono.
-Mi stai chiedendo il permesso?- Domandò perplesso lui, e acconsentì dandole un bacio a fior di labbra.
La Mezzosangue si girò sedendosi tra le gambe di Draco, appoggiando la schiena al suo torace. Stette un po’così, in silenzio, stretta tra le braccia di Malfoy che le accarezzavano i fianchi. Draco la sentiva respirare contro il suo petto, seduti una in braccio all’altro, il capo di lei buttato all’indietro era comodo nell’incavo della sua spalla.
-Malfoy?- Chiamò la Grenger.
-Si?- Sussurrò lui sui suoi capelli.
-Dammi il tuo braccio destro-
Draco lo slacciò dalla presa che aveva sulla sua vita e glielo mise in grembo. Hermione lo girò, accarezzandone la parte interna, quella più sensibile.
Lì, come uno stampo indelebile, c’era il Marchio Nero. Sbiadito ovviamente, ma pur sempre là, a ricordare che scelta un tempo Draco Malfoy avesse fatto.
La Mezzosangue passò l’indice su quella parte di pelle, tracciando il percorso che la bacchetta di Lordo Voldemort aveva dovuto aver fatto per disegnare quella serpe che usciva dalla bocca di un  teschio.
Sentì sussultare Draco, e come se si fosse scottata ritirò la mano –Se ti da fastidio la smetto- Sussurrò piano
Lui scosse la testa baciandole una spalla –Non da più fastidio da quasi due anni-
-Però non ti piace-
-No, non mi piace-
Hermione si chinò sul braccio di Draco e lo assaggiò con un bacio leggerissimo, solo di labbra, come un battito d’ali di farfalla.
La pelle era calda lì, diede un altro bacio, dove compariva il teschio.
-Ora dovrebbe andare meglio- Sussurrò girata verso il viso del ragazzo.
-Molto meglio, grazie-
 
 
***
 
-Ecco la mia relazione, professor Kudy- Disse Draco Malfoy lasciando un fascicolo di fogli sulla cattedra dell’aula –Volevo sapere il suo parere sul mio esperimento, l’ho riportato al paragrafo sei-
-Le farò sapere, Malfoy. Le mando un gufo non appena l’avrò letto, va bene?-
Il ragazzo annuì prima di buttare uno sguardo sull’orologio che aveva al polso, imprecò tra i denti e si smaterializzò velocemente al Ministero.
E ora chi l’avrebbe sentita, la Mezzosangue? Era in ritardo, e quella lì gli aveva chiesto esplicitamente di non arrivare dopo le sei.
La trovò davanti ai camini del Ministero a ridere beatamente con un collega del suo reparto.
Un ragazzo alto, capelli ricci e neri e due incredibili occhi rossi.
-Mezzosangue- La salutò con un cenno del capo, mettendosi al suo fianco.
Lei ricambiò ancora presa dal ridere –Sei in ritardo, Malfoy-
-Vedo che hai trovato il modo di intrattenerti- non poté replicare Draco.
Hermione lanciò un’occhiata divertita al ragazzo –Già, lui è Amadeus. E’ al nostro reparto per aiutare una mia collega, uno studio sui vampiri-
-Piacere- Disse la creatura verso Malfoy, mostrando nel sorriso seducente i canini candidi e affilati.
-Tutto mio- Rispose atono Draco –Bene, Mezzosangue. Direi che possiamo andare, da quando hai spiegato a tua madre come si usano i gufi, me ne sono arrivati circa cinque stamattina, e se non ci sbrighiamo temo ne arriverà un sesto-
Hermione cercò nella tracolla un fascicolo e lo diede in mano al vampiro –Questo è per Sally, glielo dai tu?-
Amadeus prese le pergamene ed iniziò a sfogliarle –Certo. Senti io e lei abbiamo un appuntamento per domani, prima del lavoro, ci vediamo al sesto piano per controllare quelle cifre negli archivi, non è che il pomeriggio ti va di studiarle con noi?-
Hermione richiuse la borsa con i lacci –Certo, potete venire anche a casa mia se vi va, non c’è nessuno, i miei dormono a casa di Malfoy, quindi…-
Ad Amadeus brillarono gli occhi color del sangue di un luccichio che Malfoy conosceva benissimo. E per lui era troppo, un conto è che ci provava con la Grenger alle sue spalle, ma proprio davanti a lui no. Non era ammissibile.
-Non sono neanche sicuro che Sally potrà venire, ha problemi con la sorella ma forse ce la fa …-Stava continuando il suddetto Amadeus.
-Mezzosangue- Disse poi Draco, freddo come un iceberg–Potete sempre studiare a casa nostra- Disse guardando di sbieco il vampiro –I libri e il materiale è tutto da noi, è inutile che lo trasferisci a casa tua, starete anche più comodi-
-Ma tu devi studiare per quella pozione, non vorrei ti disturbassimo- Commentò la ragzaa.
-Se dico che va bene, va bene-
-Ah,  perché voi abitate insieme?-  Chiese Amadeus assottigliando gli occhi, uguali a spilli rossi.
-Si- Rispose la Mezzosangue che venne subito interrotta da Malfoy.
-Si abitiamo insieme, e ora dobbiamo scappare, i negozi di bomboniere non aspettano noi-
-Bomboniere?-
Hermione guardava il vampiro che ad ogni parola diventava più incredulo –Mia madre andrà su tutte le furie, lo so- Fece prendendo Malfoy sotto il braccio –Ci vediamo domani allora, ti faccio avere l’indirizzo vai gufo, ok?-
Amadeus accennò ad un sì con la testa e mentre i due promessi si allontanavano Malfoy si voltò per guardarlo un secondo negli occhi –Ti manderemo la partecipazione alle nozze-  disse in modo che soltanto il vampiro potesse sentire.
-Dico Grenger, ma ti pare il caso?- Fece non appena si furono smaterializzati in una delle strade della Londra babbana.
-Il caso di fare cosa?-
-Di filtrare con un vampiro davanti a me!-
Hermione lo guardò scioccata per un istante –Io non stavo filtrando!- Si giustificò –Stavo parlando di lavoro-
Draco rise ironico –Certo, perché quel pervertito voleva sicuramente lavorare con te da soli a casa tua!-
-E’ per questo che studiamo da te?!- Chiese incredula Hermione –Perché hai paura che io ti tradisca?-
-Non mi piace che qualcuno ci provi con la mia futura moglie davanti a me, non mi sembra così assurda come richiesta!-
-Sei geloso Draco Malfoy?-
-Per ora sono io che gioco con te, non condivido le mie bambole-
Hermione si strinse di più al suo braccio –Sappi che non sarebbe successo nulla, lo stesso-
-Tu non sai di che cosa sono capaci i maschietti, Mezzosangue-
-Credimi lo so, pensi che tutti quei giochetti che facciamo nel letto me li sia inventati di sana pinta?- La Grenger vide una donna che li salutava sbraciandosi dall’altro lato della strada –Oh! Ecco mia madre!-
Attraversarono il semaforo, mentre Hermione stava attenta che qualche auto non investisse il fidanzato che non sapeva neanche spingere il pulsante del televisore, figuriamoci capire la logica dei semafori!
 –Ciao ragazzi!- Salutò Jane cordiale –Questa invenzione dei gufi-postini è veramente esilarante. Sai, tesoro- Disse guardando la figlia –Ho mandato una lettera a Harry che non vede l’ora di vedermi, sarà qui tra poco, intanto entriamo a prendere posto alla boutique, Ginny e Luna sono già dentro!-
La videro scomparire dietro una porta di un negozietto che fino a qualche istante fa neanche avevano notato.
-Che ci fanno la Piccoletta e la Lunatica, qui?- domandò Draco che non la smetteva di guardarsi in giro per via dei babbani.
-Saranno le mie damigelle, la mamma ha insistito per comprarle dei vestiti adatti, dato che è sempre via dice che non vuole perdersi assolutamente nulla del mio matrimonio-
-Non hai deciso neanche la data Mezzosangue!- Sbottò Malfoy –Ma pensi agli abiti delle damigelle?-
Hermione alzò gli occhi al cielo –Malfoy non ci sarà alcun matrimonio finché non avrai finito l’Accademia e finché io non finirò il mio stage al Ministero. Per  Luna e Ginny è un’occasione per saltare le due ore di Trasfigurazione oggi,  e mia madre è così entusiasmata dall’idea di progettare tutto che la lascio fare. Tu hai fratta di sposarmi?-
-Tutt’altro, Granger-
Due secondi più tardi fece la sua apparizione Harry Potter che salutò calorosamente la Grenger con un abbraccio e con un cenno del capo Draco.
-Io vado da mia madre. Non uccidetevi-
Da dietro quella porta scomparve anche Hermione e Malfoy rimase solo in mezzo ad una strada sconosciuta piena zeppa di babbani con il suo acerrimo nemico dall’età di undici anni.
-Sfregiato..-
-Furetto…- Lo imitò Harry.
Il Bambino Sopravvissuto sospirò prima di iniziare a parlare –Sappi che trovo deplorevole e immorale quello che tu ed Hermione state facendo. Ma mi limito a fare quello che lei è sempre stata per me, un’amica. E mi tratterrò dal fare commenti-
-Nessuno ha chiesto il tuo parere mi sembra-
-Non scherzare con lei, ha bisogno di stare serena-
-Credo si sappia difendere da sola, Potter- Frecciò acido Draco –Non ha più bisogno di te-
Harry rise scuotendo la testa –Si vede che proprio non la conosci-  Scomparve anche lui dietro la porta a vetri della boutique babbana.
***
Per Draco Malfoy e Harry Potter, nemici giurati fin da bambini, sopravvissuti alle ire di Lord Voldemort, ai supplizi dei Mangiamorte, alle atrocità della guerra e ad una vita di pressioni, quelle quattro ore e mezza chiusi in un negozietto del centro di Londra, seduti su un divano di pelle rossa, gomito a gomito, furono veramente la goccia che fece traboccare il vaso.
Vedere sfilare due ragazze di diciassette anni, che avevano ricevuto un permesso da Hogwarts proprio per quella giornata (grazie davvero preside), una diciannovenne che si divertiva a scegliere gli abiti e notare ogni più piccola imperfezione che mai a nessuno essere umano sarebbe saltata all’occhio, come ad esempio “La cucitura interna non è oro, è giallo ocra!” oppure “ La suola di queste ballerine non si abbina all’etichetta del vestito!” il tutto naturalmente alimentato da una madre con dei seri complessi di inferiorità rispetto ai maghi fecero salire per i due ragazzi quel pomeriggio al primo posto nella classifica delle giornate più noiose mai trascorse negli ultimi cinquecentoventuno anni.
-Bello- Ripeté atono lo Sfregiato senza neanche sollevare lo sguardo dalla sua bacchetta che sprigionava delle bolle di sapone dalla punta e che nelle ultime due ore erano diventate veramente interessanti.
-Hai detto così per gli ultimi sedici abiti!- Si lamentò Ginny Weasley con il broncio –Almeno guardami!-
Harry sospirò e osservò la sua ragazza stretta in un abito giallo canarino e con un cappello in testa che la faceva assomigliare ad una teiera –Bello-
-Ma Harry!-
Draco che si era ampiamente rotto le scatole di quelle continue lagne smise di guardare anche lui le bolle di sapone che uscivano dalla bacchetta di Potter –Senti Piccoletta, se ti ha detto che è bello è bello, accontentati, non rompere i coglioni ed evapora!-
-Malfoy!- Lo rimproverò Hermione che stava aggiustando l’abito di Luna.
-E no Mezzosangua!- Protestò alzandosi –Quando è troppo è troppo! Io vado a farmi un giro, e non credo che tornerò, fai quello che devi fare,  ma ti prego non obbligarmi mai più ad un tale supplizio!- Fissava Hermione che scioccata se ne stava accanto alle altre donne e lo guardava in cagnesco, Draco voltò la testa per vedere se Potter stava dalla sua parte, e non si sorprese quando anche lui, annoiato fino allo sfinimento si sollevò dal divanetto scrollando le spalle.
-Noi andiamo a fare un giro- Disse tranquillo baciando (Oddio baciare Potter!?) la Piattola -Ci vediamo a casa-
-Non capisco perché devi fare certe scenate- Gli disse mentre camminavano per la strada affollata –Con le donne non c’è bisogno di alzare la voce, ma di assecondarle-
-Sei qui per rompere anche tu?- Disse Malfoy accendendosi una sigaretta.
-Se mi ascoltassi a quest’ora avresti al ritorno a casa una ragazza appagante e non una strega inviperita perché hai sfuriato davanti alle sue amiche e a sua madre-
-Sei così obsoleto- Diede un tiro e buttò via il fumo.  -Quando vi sposate tu e la Piccoletta?-
-Non lo so ancora, finirà prima la scuola e vorrei iniziasse per bene a pensare al dopo, poi il matrimonio-
-E la Donnola? Che pensa di fare?-
-Hermione ha detto qualcosa?-
-Non parla mai di lui, evita l’argomento, non mi racconta che cosa c’è stato-
Harry si sistemò gli occhiali sul naso –Hanno litigato di brutto, per decisioni da prendere sul futuro, poi c’è stata il Ballo D’Addio e… -
-Gli ha detto che siamo andati a letto insieme? –
-Non subito, ma dopo un po’, quando avete iniziato a fare le cose con una certa quotidianità, gli ha detto tutto, lui si è arrabbiato, forse era geloso non lo so… Ma hanno deciso di finirla e di pensare ognuno alla propria vita e cercare di rimarne amici- Harry sospirò –Però non è così semplice, Ron è testardo ed Hermione dice che va tutto bene, entrambi vorrebbero però che tornasse com’era prima-
-Perché a me non dice nulla?- Chiese Draco perplesso –Mi racconta di tutto, di come vorrebbe sentirsi normale, dei suoi, del lavoro, ma di lui mai nulla-
Harry scosse la testa –Magari si imbarazza, parlare degli ex non è proprio un argomento facile-
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LilyHome