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Autore: Sweet Marshmallow_    20/09/2012    4 recensioni
“Buongiorno, potrei entrare?” gli chiese, timorosa.
“Ti piacerebbe, bambinetta, andare a fare la gatta morta con i One Direction, vero? Eh ma io non ci casco!” la derise, ridendo per finta.
“Ma che cosa sta dicendo? Sono un’amica di Louis William Tomlinson!” le disse acida, socchiudendo gli occhi.
L’uomo sulla cinquantina stava per ribattere, quando la porta si spalancò, mostrando il ragazzo dagli occhi come il cielo e i capelli castani, esattamente come lei.
Le viso si increspò nel sorriso più bello che Melissa avesse mai visto, mentre avanzava velocemente verso di lei, per poi cingerle i fianchi quasi con forza e posando le sue labbra sottili su quelle carnose della quindicenne.
In quei pochi secondi, il mondo della Smith fu completamente sconvolto, mentre una sola cosa si faceva sempre più chiara e limpida: era ancora innamorata di Louis Tomlinson.
[Triangolo-Quadrato / NiallxLiam] 
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo
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2. Save you tonight

 

Melissa si svegliò di soprassalto, aveva appena sognato la scena che le era successa quel giorno a scuola.
Allungò svogliatamente il braccio verso il comodino, e notò che erano già le 18.30, e che aveva dormito cinque ore, senza neanche mangiare per giunta.
Si sollevò dalla sua posizione ancora un po’ assonnata e si diresse verso la cucina, che era al piano di sotto di casa sua, prendendo con se il cellulare.
Appoggiò l’iPhone sul tavolo di vetro blu e tirò fuori dal frigorifero il latte, mettendoselo in una tazza di ceramica ed iniziando a sorseggiarlo, con di fianco un pacchetto di biscotti con le goccie di cioccolato.
Intanto, la quindicenne dai lunghi capelli castani, nella sua mente pensava a cosa avrebbe potuto dire al suo migliore amico, una volta chiamato per telefono; non voleva più passare altro tempo lì, voleva andare dal suo migliore amico, sentiva troppo la sua mancanza.
Finì di malavoglia di mangiare ed impugnò il telefono, con sguardo basso.
Compose il numero che sapeva a memoria ed accostò il cellulare all’orecchio, giusto in tempo per sentire una voce dall’altra parte.
“Ciao Meli!” disse la voce squillante dall’altra parte, facendo sorgere sul volto di Melissa un sorriso malinconico.
“Ciao Tommo” sussurrò la ragazza, abbassando lo sguardo.
“Non ci sentiamo da più di una settimana, è troppo tempo” la buttò sul ridere il vent’enne, ma si interruppe subito quando non sentì la sua ‘migliore amica’ ridere con lui.
“Stai bene, Meli?” chiese poi preoccupato.
“Lou… Martina ha visto le nostre foto sul mio diario, e anche tutto il resto della classe” disse tutto d’un fiato la Smith, mordendosi il labbro inferiore.
“D-Dici sul serio?” chiese sconvolto il maggiore, mentre i suoi occhi vagavano sui suoi compagni di band, che stavano giocando alla Play Station in salotto.
“Mi dispiace” rispose sconsolata Melissa, stringendo forte la stoffa della camicetta che aveva addosso.
“Vuoi venire da noi?”
“Cosa!?” chiese la mora, convinta di aver sentito male.
“Vieni da noi, lo sai che adesso siamo in un hotel a poco più 100 chilometri da casa tua! Vieni qui, che sono almeno due mesi che non ci vediamo” disse quasi in una supplica Louis, sospirando lungamente poi.
Melissa aprì e chiuse le labbra carnose più volte, senza emettere alcun suono.
Tantissime domande la assillavano, cosa ci fosse tra lei e Louis, se i ragazzi sarebbero stati felici di rivederla, se Louis avesse scoperto la storia che avevano avuto lei e Harry, ma soprattutto se fosse ancora innamorata del suo migliore amico.
“Meme, ci sei?” la chiamò con il suo nomignolo affettuoso, facendola sussultare.
“Arriverò verso le 23.00 di sta sera” chiuse la chiamata senza neanche salutare, per poi sbattere senza cura il cellulare sul tavolo e perdendosi nei suoi pensieri.
Alzò gli occhi verso l’orologio, erano già le 19.00 e avrebbe dovuto partire per lì alle 21.00, prendendo il suo documento falso per riuscire a farsi scortare da un taxi.
Si avviò verso il bagno, guardandosi allo specchio.
Al primo impatto avrebbe voluto piastrarsi i capelli, ma poi si ricordò che a Louis piacevano così, e lasciò perdere la sua idea.
Iniziò a truccarsi, mettendosi la matita nera sopra e sotto e il mascara altrettanto nero, mentre sulle labbra solo un velo di mascara, dato che le sue labbra erano già piuttosto rosse.
Ora il problema era l’abbigliamento, la parte più difficile da scegliere.
Alla fine optò per un paio di jeans blu scuro molto attillati, una canottiera altrettando blu scura coperta da un golf grande e bianco bucherellato che le aveva regalato Louis e delle Blazer grigie.
La borsa fu preparata in un battibaleno, dato che non si preoccupò di niente e mise dentro tutto ciò a sua portata di mano.
In un attimo si erano fatte le 20.30, così prese la borsa completa di tutto e la valigia e aspettò l’orario perfetto in cucina, chiamando il taxi in anticipo.
Era ancora seduta, quando sentì il clacson del taxi suonare, prese il suo trolley nero e la borsa a tracolla bianca e si avviò fuori, ritrovandosi davanti la macchina bianca.
“Buongiorno, è lei che devo portare all’hotel Royal?” chiese scettico l’uomo, squadrandola da capo a piedi.
“Sì, sono io” confermò quella, persa ancora nei suoi pensieri, contemplando il cielo.
“Posso vedere un suo documento, scusi?”.
E dopo anche quella prova, Melissa riuscì ad entrare nel taxi senza problemi.
Il viaggio fu lungo, tantochè la mora dovette arrangiarsi con l’iPod per non annoiarsi a morte, mentre sfrecciava tra le strade desertiche –stranamente- di Milano.
Scese da quel veicolo dieci minuti prima delle undici, e non sapeva che fare.
Si guardò un po’ in giro, notando poi una guardia seduta ad uno dei lati dell’ingresso lussuoso, che sembrava decisamente stanca ma determinata nel suo lavoro.
“Buongiorno, potrei entrare?” gli chiese, timorosa.
“Ti piacerebbe, bambinetta, andare a fare la gatta morta con i One Direction, vero? Eh ma io non ci casco!” la derise, ridendo per finta.
“Ma che cosa sta dicendo? Sono un’amica di Louis William Tomlinson!” le disse acida, socchiudendo gli occhi.
L’uomo sulla cinquantina stava per ribattere, quando la porta si spalancò, mostrando il ragazzo dagli occhi come il cielo e i capelli castani, esattamente come lei.
Le viso si increspò nel sorriso più bello che Melissa avesse mai visto, mentre avanzava velocemente verso di lei, per poi cingerle i fianchi quasi con forza e posando le sue labbra sottili su quelle carnose della quindicenne.
In quei pochi secondi, il mondo della Smith fu completamente sconvolto, mentre una sola cosa si faceva sempre più chiara e limpida: era ancora innamorata di Louis Tomlinson.

 


*Angolino della pazza* 
Salve ragazzi :D
Sono tornata come potete vedere; un po’ in ritardo, ma sono tornata.
Questo è un po’ un capitolo di passaggio, è molto corto e insulso però serve per introdurre il prossimo, che sarà molto lungo (anche se non so quando arriverà :-/)
Ringrazio chi ha recensito il precedente <3 grazie mille.
Ringrazio anche Luisa per lo splendido banner, grazie tesoro!

Un bacio a tutti.

Meli C: 
 

  
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