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Autore: Accadoppiaelleennezeta    20/09/2012    1 recensioni
Non possono avvicinarsi due persone di due mondi diversi. Lui è Harry,io sono Sofia. Lui è destinato ad essere famoso, io sono una qualunque. Devo mettermelo in testa. E' solo che..che quando guardo i suoi occhi verdi non riesco a farmi forza e a lasciarlo andare.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Cioè, cosa potevo dire ad Harry? ''Ei ciao, una donna incazzata/incinta ti ha chiamato, io ho preso il tuo telefono per sbaglio invece del mio e niente, volevo solo darti la notizia che presto diventerai padre'' Posai il telefono e tornai a sentire la lezione. Non ascoltai nemmeno una parola di ciò che diceva il professore, avevo troppe cose a cui pensare. La scuola, il lavoro, quel tizio con cui vivevo, dovevo anche rassicurare i miei parenti in Italia che tutto andava bene. Verso le 12 tornai a casa. Entrai, nessuno. Vestiti sparsi per casa e una tazza sul tavolo. Misi su un pò d'acqua e mi preparai un piatto di pasta. Mentre cucinavo presi il libro e cominciai a studiare, quando potevo farlo se il pomeriggio ero a lavoro e la sera ero stanca morta? Insomma, non era per niente facile questa vita, e dire che ero lì solo da 1 giorno. Lavai i piatti che avevo sporcato e andai a riposarmi per circa mezz'oretta. A svegliarmi fu la chiamata di mio padre. ''Amore..come va?'' mi urlò entusiasta per telefono. ''Tutto bene papi, stavo dormendo che tra un pò devo correre a lavoro.'' Niente, poi la solita chiamata, le ultime novità del quartiere, del lavoro, informazioni delle condizioni di salute dei miei 60 parenti, le solite raccomandazioni e basta, tanta nostalgia nel sentirlo parlare, nonostante ero lì solo da un giorno. Andai a farmi una doccia, mi truccai,mi sistemai, presi il mio telefono e quello di Harry e uscì di casa. Fuori dalla porta incontrai Dan. Gelo totale. Nessun salutò e nessuna parola, nè da parte mia, nè da parte sua. Solo sguardi assassini, niente di più. Non lo aveva capito, lui, che se non sottostava alle mie regole era fottuto, sono bassina, ma so rompere i coglioni abbastanza. Accesi la radio, per vedere cosa trasmettevano. La voce dello speaker disse:''adesso, ragazze, questa è per voi'' Partì una canzone. Assurdo, era meravigliosa, aveva un significato assurdo. Da ragazzina ci avevo sofferto, di anoressia. Ero troppo grassa, troppo formosa, troppo troppo. Quindi non ho mangiato per un periodo. Ero debole, quindi la mia esistenza dipendeva dal giudizio altrui. Poi la vita è diventata difficile e ho fatto uscire i controcoglioni. Insomma, mi sono fatta le ossa. Ho lottato per me stessa, per i miei diritti, sono andata contro a gran parte della mia famiglia, ho rinnegato metà dei miei familiari. Poi, appena ho finito le superiori finalmente sono riuscita a scappare da quel fottuto paese minuscolo. Da quell'Italia di merda. Se non decidi fin da giovane di prendere la tua vita in mano non riuscirai mai a fare niente,se non ti spacchi il culo per il tuo futuro ORA non avrai futuro. Arrivai a lavoro e cominciai a servire. Che due palle. Ogni 5 minuti guardavo l'orologio sperando che arrivassero le 8..per tornare a casa..credo. 7.55, vidi una macchina fermarsi e 5 ragazzi scendere. Entrò per primo un biondino, con gli occhi azzurri, OK, ERA UNO DEI RAGAZZI PIù BELLI CHE AVEVO MAI VISTO. Poi un ragazzo, con la pelle color cioccolato, i capelli castani e un ciuffo meraviglioso. 'sono tutti così i ragazzi di cui?' pensai. Il terzo, aveva degli occhi blu. Avete presente il mare quando è di quel blu intenso? Ecco, un blu ancora più bello. Quando vidi entrare il quarto, la bava cominciò a scendere. Il quinto lo conoscevo, era Harry. 'Hey Harry me li presenti?' avrei voluto dirglielo, erano così fottutamente belli. La gente cominciò ad urlare. Harry si avvicinò e mi salutò con un bacio sulla guancia. Mi levai il grembiule e lo porsi alla ragazza che lavorava con me. Lei si avvicinò e mi sussurrò piano ''Li conosci?'' ''Solo Harry'' Andai da lui e gli diedi il telefono. ''Devo dirti una cosa, ma ci vuole un pò di calma, in mezzo a tutti, tutti potrebbero sentire'' gli dissi all'orecchio ''Andiamo in macchina'' Richiamò i ragazzi e entrammo in macchina. ''Insomma, mi è arrivata una chiamata, anzi è arrivata a te, ma avevo scambiato i nostri telefoni e per sbaglio ho risposto. Era una ragazza, diceva di essere incinta e che il figlio era tuo'' ''COSA?!'' rispose urlandomi in faccia. Se vi va, lasciate una recensione
  
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