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Autore: NotFadeAway    21/09/2012    5 recensioni
Severus, adesso tu sei libero, libero di andare avanti, di là c’è qualcosa che ti aspetta, potresti rivedere chi hai perso e chiudere qua la tua partita con il mondo. Hai già dato tanto, hai sofferto, adesso di meriti un po’ di pace. Oppure potresti scegliere di aiutare me.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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                                                         2 maggio 1997

Severus e Lily erano seduti in una stanza luminosa, c’era un’ampia porta-finestra che dava su un giardino verde e  che portava luce nella cucina eletta anche a sala da pranzo da un tavolo al centro dell’ambiente. I due erano seduti davanti ad un bacile di pietra, poggiato su di esso.
-Sev, tornando qui mi sono resa conto che io non so niente della tua vita passata. Sì, è vero, mi hai detto che eri in guerra, ma non so altro. Se io adesso ti racconto della nostra vita, allora tu mi devi dire cosa è successo nella tua realtà, magari potrò aiutarti meglio ad ambientarti qui. –
Severus non voleva parlare della sua vita nell’altra realtà, stava cercando solo di dimenticarla, di resettare tutto e di far finta che nulla fosse mai successo, ma Lily aveva ragione, probabilmente lui si sarebbe comportato in maniera diversa dal solito, e, se lei avesse saputo di più sulla sua vita passata, avrebbe potuto capirlo e aiutarlo meglio.
-Non è una bella storia, ma va bene. –
-Grazie. Allora, cominciamo! La prima volta che ci siamo incontrati è stato…
Nel parco giochi di Riverside Road – dissero assieme.
-Allora questo non è diverso! – fece sorpresa Lily.
-No,questo no. Credo che le cose inizieranno a differire presto, però.  Vai avanti. –
-Sì, quindi non c’è bisogno che ti ripeta questa parte? –
-Non me lo dimenticherò mai, fidati. Procedi. –
-Bene. Allora, prima di iniziare a vedere i ricordi nel Pensatoio, ti voglio raccontare come ci siamo ritrovati assieme! Quando siamo andati ad Hogwarts, nonostante io sia stata Smistata a Grifondoro  e tu a Serpeverde, il nostro rapporto di amicizia è rimasto molto forte, siamo presto diventati migliori amici e passavamo sempre più tempo assieme. Ci aiutavamo a vicenda, tu mi davi una mano in Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure, io in Storia della Magia, che non hai mai sopportato, né mai cercato di seguire. –
-Molto vero. – ammise lui.
-Ma, potrà sembrarti strano, o forse magari no, io non mi sono mai resa conto che tu provavi qualcosa per me, non ai primi tempi almeno. – sorrise, vedendo il marito abbassare lo sguardo, arrossendo – Per  me eri solo un ottimo amico e ritenevo che tu pensassi lo stesso di me. Poi, alla fine del terzo anni, mi si aprirono gli occhi: notai la differenza di trattamento che avevi nei miei confronti e con gli altri tuoi amici, tutte le volte che ancora arrossivi in mia presenza, come ti infastidiva se qualche altro ragazzo era troppo espansivo con me…-
E ancora una volta parlarono assieme e dissero un nome: -Potter! –
Lily rise, facendo sciogliere anche la tensione che quella parola aveva provocato in Severus.
-Sì, lui. Bravo. A partire dal quarto anno iniziò a farmi spudoratamente la corte, chiedendomi di uscire con lui, ma io rifiutavo sempre e, ogni volta, vedevo un fuoco pericoloso accendersi nei tuoi occhi.
Comunque, se vuoi saperlo, è a lui che devi il fatto che io stia qui con te, oggi … -
Severus aggrottò la fronte, sperando che non rimettesse in mezzo l’episodio del Platano Picchiatore, in cui tutti credevano che Potter gli avesse salvato la vita.
-Non fare quella faccia. Diciamo che ha fatto una cosa che mi ha fatto ammettere che anche tu piacevi a me. Ora ti spiego: eravamo al quinto anno, era San Valentino ed io avevo ricevuto un bigliettino anonimo, con su scritto un’ora ed un posto. Incuriosita accettai l’invito, tuttavia, quando vidi che sotto la quercia non c’eri tu, ma Potter, mi riscoprii delusa. Così capii che era con te che volevo stare, ma tu non osavi farti avanti. – concluse in tono polemico, ma scherzoso.
Severus fece un sorriso timido e scrollò le spalle, facendo alzare gli occhi al cielo alla donna.
-Non so perché, vuoi per principio, vuoi per attenermi alle sane regole della tradizione, avevo deciso con me stessa che dovevi essere tu a fare la prima mossa. Ne avrei aspettato di tempo, che, tuttavia, mi rese solo più sicura nei miei sentimenti verso di te; e poi eri così tenero nei tuoi tentativi impacciati! –
L’uomo arrossì ancora di più.
-Comunque, alla fine, il coraggio l’hai trovato … molto alla fine … - si sporse verso il Pensatoio e invitò il marito a fare altrettanto – Era l’otto agosto del 1978. Chi se lo scorda più quel giorno! –
E si tuffarono. In una pioggia di colori, atterrarono in un viale di periferia e entrambi ben noto: era il numero nove di Spinner’s End.
Una Lily appena diciottenne si era Materializzata davanti all’ingresso e  stava suonando alla porta. Una donna filiforme le aprì.
-Mamma… - mormorò il Severus adulto, la voce piegata da un velo di malinconia.
-Ciao, Lily. Ti chiamo Severus? – chiese la donna.
-Sì, grazie, signora Piton! –
Eileen scomparve alla loro vista e, poco dopo, la soglia fu nuovamente occupata da qualcuno, questa volta era un ragazzo, molto simile alla donna di prima.
-Lily! Ciao! Hai avuto novità … ? – chiese, raggiante alla sua vista.
-Sì! – rispose lei, eccitata, mettendogli davanti al naso una pergamena – E’ un certificato di ammissione! Mi hanno accettata alla Scuola di Auror di Londra! –
-Davvero? – fece lui, non era l’esatta rappresentazione dell’entusiasmo. Prese la pergamena e la lesse velocemente – Che bello, Lily. –
Si abbracciarono, poi lui le ridiede il certificato.
-Parto la settimana prossima per l’orientamento. –
-Bene. –
-Andrò a vivere a Londra, almeno per i prossimi tre anni. –
-Lo immaginavo. –
Lily sembrava un po’ infastidita adesso.
-Be’, non mi dici nient’altro? –
-E cosa ti devo dire? Brava … -
Lily sbuffò.
-Sei sempre il solito, Severus. Ciao. – fece un girò su se stessa e scomparve.
Ora si trovavano nel loro vecchio parco giochi, Lily si era appena Materializzata lì. Stava andando verso una delle altalene, ma una voce alle sue spalle la fermò.
-Lily, aspetta! –
Si voltò, Severus era a pochi centimetri da lei, così vicino che per poco non si spaventò.
-Che vuoi? Vattene! –
Ma lui non l’ascoltò.
-Sì, Lily, ti devo dire un’altra cosa, hai ragione tu. –
L’espressione torva della ragazza si sciolse.
-Io … io mi sono … mi sono innamorato di te. –
I due Severus, il grande e il piccolo, arrossirono furiosamente.
La ragazza dai capelli rossi sorrise e si avvicinò ancora di più, con una mano scostò i capelli neri dal viso di lui.
-Era ora che lo dicessi, Severus Piton. –
E lui la baciò.
Il Severus adulto distolse lo sguardo e sentì ridere accanto a lui.
-Immaginavo che avresti fatto così. Non ti preoccupare, usciamo. – e Lily lo tirò via, fuori dal Pensatoio.
I due erano di nuovo seduti al tavolo della loro casa di Londra.
-Be’, le cose sono andate così – disse Lily.
-Bene … - disse lui, schiarendosi la voce, si era sentito molto imbarazzato a vedere quella scena.
-Come potrai immaginare, da quel giorno abbiamo iniziato ad uscire. Poco dopo, verso fine agosto, è arrivata anche a te un certificato di ammissione, sia per l’Associazione Irlandese Veleni e Antiveleni che per l’Organizzazione Nazionale Pozionisti Avanzati. L’O.N.P.A era a Londra, ma l’A.I.V.A era il tuo sogno, al quale tu avresti rinunciato per stare con me, ma io ti ci ho spedito a calci. A settembre, quindi, ci siamo ritrovati tu in Irlanda e io in Inghilterra, dopo che avevamo passato praticamente gli ultimi dieci anni sempre assieme. Ma per noi non fu un problema, ci vedevamo comunque ogni volta che i nostri orari ce lo permettevano, ora a Dublino, ora a Londra, ora a metà strada. Non è stato facile, non era nemmeno bello stare tanto tempo separati, ma ce l’abbiamo fatta.
Il prossimo ricordo che ti volevo fare vedere riguarda la nostra prima volta. – Lily prese la bacchetta e iniziò ad armeggiare con il Pensatoio. Severus ebbe l’impressione che improvvisamente nella stanza facesse molto più caldo. – Ma vista la tua reazione al nostro primo bacio, mi pare non sia il caso di farti vedere questo. Ti racconterò com’è andata, però. – A quel punto, tolse un filo argenteo dal Pensatoio e se lo rimise in testa. – Erano passati due anni dal nostro primo bacio, e io ti avevo trascinato a Cokeworth per il compleanno di mia madre. Pranzammo lì, poi uscimmo a fare una passeggiata lungo il fiume. Ci fermammo al nostro boschetto ed è stato lì che abbiamo fatto l’amore assieme per la prima volta. E’ stato bellissimo. – lanciò un’occhiata al marito, che non sembrava aver voglia di dire niente, così riprese.
-Va bene, andiamo avanti. Il prossimo ricordo che ti vorrei fare vedere risale al 13 luglio 1985, quando a Londra si tenne il più grande concerto dopo Woodstock: il Live Aid. –
Non aggiunse altro e infilò la testa nel bacile, seguita dal marito. Ora erano entrambi stipati in una massa di corpi sudati che saltavano e battevano le mani a tempo di musica, cantando come se da quella musica dipendesse la loro vita. Ad uno sguardo più attento, Severus notò, che tra quei corpi c’erano effettivamente due giovanissimi Severus e Lily, che come tutti gli altri cantavano e seguivano il ritmo. Non si era mai visto così spensierato, non si era mai lasciato andare in quel modo, allora ci si sentiva così ad essere felici! Si facevano questo genere di cose!
Un uomo, non sapeva chi fosse, stava cantando “Let it be, let it be, there will be an answer, let it be!”. Notò che il sé più giovane conosceva quella canzone: stava seguendo quel tipo, abbracciato a Lily, oscillando a tempo di musica.
Poi la canzone finì, dopo qualche minuto di attesa, entrò un’enorme folla di gente, che portava in trionfo uno dei cantanti. Dopo un breve discorso di quest’ultimo, iniziarono a cantare, tutti assieme, una canzone:
It's Christmas time, and there's no need to be afraid
At Christmas time, we let in light and we banish shade”
 A quel punto, Severus vide se stesso frugare nella giacca e prendere qualcosa in mano. 
“And there won't be snow in Africa this Christmas time
The greatest gift they'll get this year is life”
Il ragazzo richiamò l’attenzione di Lily, facendola girare nella sua direzione, poi si inginocchiò.
-Lily, vuoi sposarmi?-
“Do they know it's Christmas time at all?”
Lily guardò con gli occhi che le brillavano Severus inginocchiato davanti a lei.
-O mio Dio, amore, sì! -
Il ragazzo le mise l’anello al dito, poi si alzò e Lily lo abbracciò forte, lanciandosi in un bacio appassionato.
 “Feed the world
Feed the world”
Il gesto di Severus aveva nel frattempo attirato l’attenzione di alcuni dei presenti, che inziarono a fischiare e a battere le mani per i nuovi fidanzati, mentre sul palco continuavano tutti a cantare: 
“Feed the world, let them know it's Christmas time…”
Stavano ancora tutti cantando, ma Lily lo riportò fuori, nella realtà di dodici anni dopo.
-È andata così. È così che mi hai chiesto di sposarti.-
-Quel posto era incredibile! Sei sicura che io ci sia stato? -
-Ti ho trascinato io, a dire il vero, ma alla fine ti sei adeguato anche tu al clima. –
   
 
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