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Autore: VAleMPIRE    21/09/2012    1 recensioni
Questo è l'unico romanzo che sia mai riuscita a finire. Ne inizio molti , ma raramente l' "ispirazione", la voglia e la costanza mi assistono a lungo...
In poche parole , è la storia di un pittore tormentato che finalmente trova in una sola persona la sua musa e, per la prima volta, l'amore.
Ma poi...non posso dirvi altro!
Dal momento che l'ho già scritta tutta ( circa 3 anni fa ho anche partecipato ad un concorso per provare a pubblicarlo nelle librerie ), non tarderò ad aggiornare, se ci sarà anche un solo lettore interessato.
Spero vi piaccia e commentiate sinceramente! Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO QUINDICESIMO

 

Trascorrevano i giorni ed Harry continuava ad invitare Janet a casa sua per ritrarla nel pomeriggio, mentre la mattina era occupato al negozio d'antiquariato. Si avvicinava la tanto attesa mostra e intanto Janet sembrava cambiare il suo comportamento di giorno in giorno: sembrava più distaccata. Harry non diede molto peso al cambiamento e continuò a pensare solo la data della mostra : 15 Novembre. Poi la sera del 20 Ottobre, successe qualcosa di straordinario ed inaspettato...Non gli fu chiaro se stesse vivendo un sogno o meno, ma nella cucina gli apparve Owen. Colto da stupore misto a paura, gli restò distante chiedendosi se stesse sognando.
- No, Harry: sono proprio qui.- rispose il vecchio con molta tranquillità.
- Ma come è possibile? Tu sei morto!- gridò Harry cominciando ad avvicinarsi.
- Sono qui per avvisarti di una cosa.
- Ma cosa...?- continuò a stupirsi il pittore sgranando gli occhi.
- Devi dimenticare Janet: ti farà soffrire.- rispose Owen con lo stesso tono in cui in vita gli dava consigli da padre.
- Cosa? Ma non la conosci neanche, come puoi dire una cosa simile? E poi tu non dovresti neppure essere qui...!
- Ricorda quello che ti ho detto: dimenticala, non è quella che credi!- ripeté Owen iniziando a dissolversi.
Dopo lo strano episodio Harry svenne e cadde per terra e al risveglio non ricordò se fosse stato sogno o realtà. Il giorno dopo si fece convinto che avesse fatto solo uno strano sogno e cercò di non pensarci, anche perché non capiva come il locandiere potesse parlare male di Janet. Come ogni mattina si recò al negozio d'antiquariato e iniziò il suo lavoro. Tuttavia non riuscì a distrarsi e, anzi, suppose che infondo Janet poteva anche non essere come appariva, visto che non sapeva molto di lei. Non fece più molto caso a cosa era successo e soprattutto a chi gli aveva detto quelle cose su Janet, ma a quello che aveva detto il suo vecchio amico: “non è quella che credi”. Cominciò a pensare i motivi più svariati per cui Janet potesse fingere: forse era ricercata, una latitante o un'assassina, una ladra interessata a rubare i suoi quadri se avessero acquisito un certo valore...
Ma poi ripensò i suoi splendidi occhi: gli erano sempre parsi lo specchio della sua anima, così limpidi e sinceri...Come poteva riuscire a mentire senza manifestarlo?
- Qualcosa non va ?- chiese improvvisamente Charlotte notandolo molto pensieroso.
- Come?- disse lui riprendendo a pulire gli oggetti.
- Ho capito...come si chiama?- esclamò Charlotte intuendo che stesse pensando a una donna.
- Non mi va di parlarne scusa...- rispose Harry seccato.
- Comunque ho fatto centro, vero?- continuò la donna.
Harry rispose solo facendo cenno di si con la testa e continuò a fare il suo lavoro.

   
 
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