-Thomas? Ci senti?- gracchiò una voce dalla
ricetrasmittente.
-Dica capo!- rispose immediatamente il tassista.
-C’è stato un incidente sulla sedicesima. Un taxi si è
schiantato, è quello di Jack. Se ti capita di passare da quelle parti nei
prossimi minuti puoi dare un’occhiata? Ho mandato subito una squadra
d’emergenza ma immagino tu lo volessi sapere.
-Certamente signore! Finisco una corsa e poi vado subito sul
posto!- fece con voce carica d’ansia.
-Non si preoccupi signor Thomas! Andiamo sul luogo dell’incidente
così potremo accertarci delle condizioni di salute del suo collega, sono un
medico. Poi, non si preoccupi, casa mia dista pochissimo da lì.- lo interruppe
la ragazza sobbalzata a quella notizia.
-Pronto?-
-Adam buongiorno! Mi passi Hermione?
-George?! Cosa cazzo stai dicendo?!
-Mmm… ho composto il numero giusto? Aspetta che richiamo!
-Hermione non è
tornata e tu mi dici che non è con te?!
-Io non sto affatto dicendo che Hermione dovrebbe essere in
ospedale…è andata via più di un’ora e mezza fa!
-Come? Un’ora e mezza fa?!
Il biondo che era rimasto in preda alla preoccupazione sul
divano con Mich balzò in piedi.
-Un’ora e mezza? Assolutamente ora scendo a cercarla,
basta!- ma appena aprì la porta le ante dell’ascensore si spalancarono.
Era tornata!
-
Hai anche la colazione…
-
Oh si signor Malfoy! E ho anche ciò che ti farà
tornare a casa…- fece sventolandogli la lettera a pochi centimetri dal naso.
Ciò che ti farà
tornare a casa…
“Non mi vuole con sé.
Ho sbagliato. Pensavo – speravo- mi volesse.”
-Ah… Capisco.
Entra dentro, questa è casa tua!- le fece con un sorriso tirato.
Naturalmente nessuno dei due aveva inteso il tono di voce
dell’altro.
-Herm sei tornata!- esclamò Adam mentre reggeva ancora la
cornetta del telefono dove parlava con George-
è tornata ciao!- staccando poi la chiamata.
-Dove diavolo sei stata Herm?!
-Ci hai fatto prendere un colpo! Pensavamo ti fosse accaduto
qualcosa!- berciò Mitch dalla cucina.
La ragazza si stravaccò sul divano appena dopo che si lavò
le mani. Non aveva le forze per una doccia, l’avrebbe fatta più tardi. Per il
momento si accontentò di levarsi jeans e canotta e tuffarsi a mangiare i
croissant presi poco prima al negozio di sotto.
Ne lanciò uno per ogni cugino e poi gattonò sensualmente
verso il biondo. Gli porse il croissant alla crema, che lui adorava e lo baciò
all’angolo della bocca.
-
Un uccellino mi ha ricordato che la crema ti
rimette sempre di buon umore!
Il ragazzo dapprima
sorrise per il sincero pensiero, poi mise a fuoco il suo intimo, quello della
notte appena
trascorsa ed ebbe un’improvvisa vampata di eccitazione. Però non poteva né doveva perdere tempo. Doveva
comunicarle tutto ciò che sentiva prima di combinare qualche altro pasticcio.
-Herm, ti devo parlare…