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Autore: Starships    21/09/2012    3 recensioni
Questa storia è narrata sia dalla potagonista Roxenne, detta Roxy, che da Jay dei The Wanted.
Spero che vi piaccia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 

 

Finalmente dopo 5 giorni i genitori di Blake erano partiti portandosi con se quella vipera di zia Rosie.
A scuola sentii la figlia della preside chiacchierare con le sue amiche, stava parlando come al solito dei The Wanted. Nonostante fosse passata una settimana continuava ad uscire particolari e scene che solo lei aveva visto e sentito. Come quasi ogni giorno Charlotte era seduta al suo solito tavolo che colorava. Attraverso la vetrina del locale vidi passare Jay sotto braccio ad una ragazza. In quell’istante provai una rabbia che mi pervase tutto il corpo. Mi voltai verso il bancone e feci un respiro profondo. Non avevo mai avuto una reazione del genere per nessuno. Mi voltai nuovamente verso il tavolo di Charlotte, ma lei non era più lì. Girai velocemente tutto il locale, ma non la trovai da nessuna parte.

“Frank dov’è Charlotte?” Chiesi con il cuore in gola.
“ È uscita due minuti fa.” Mi disse.

Avrei voluto strozzarlo, ma in quel momento non c’era tempo dovevo trovare la mia nipotina.
Dentro di me c’era il vuoto più totale, lo stomaco era sottosopra e la sensazione di morire aumentava sempre di più. Quando uscii dal locale la vidi a un isolato più in là in braccio a Jay e la ragazza bruna le accarezzava i capelli. Il vuoto, l’angoscia e la sensazione di morire che avevo poco prima erano spariti, al loro posto era arrivata la gelosia e la rabbia. Mi faceva ingelosire il fatto che Charlotte fosse corsa da Jay senza neanche dirmi niente, come se lui fosse molto più importante di me. Mi faceva arrabbiare il fatto che lui se ne stava lì con la mia piccolina in braccio e che quella ragazza bruna, che non ero io la toccasse.
Corsi da loro e senza dire una parola strappai Charlotte dalle braccia di Jay. Mentre la riportavo al locale le feci una bella ramanzina.

“Non azzardarti mai più a fare una cosa del genere. Non solo se uscita dal locale senza avermi prima avvertito, hai anche attraversato la strada da sola! L’hai combinata davvero grossa sta volta signorina.” Dissi. “Non mi piace come ti comporti quando c’è Jay o gli altri.” Continuai
“Mi dispiace tanto zia, ma volevo salutarlo.” Mi disse la piccola con la faccia rossa e la voce rotta dal pianto.
“Non mi interessa, poteva anche esserci tua madre o Elmo, fatto sta che avresti dovuto chiedermi il permesso.”

Dopo averla lasciata al tavolo con il viso pieno di lacrime venne da piangere anche a me. Non volevo sgridarla, in fondo aveva solo 4 anni, come poteva sapere cosa era giusto e cosa era sbagliato. Volevo chiederle scusa abbracciarla e stringerla forte, volevo essere la sua zia preferitina, come diceva lei. Le avrei chiesto scusa, ma dopo quando saremmo state solo io e lei.
Jay entrò nel locale sparato verso Charlotte. Ci mancava solo che la consolasse e diventasse lo zio preferito. Ma che razza di ragionamento stavo facendo? Non sarebbe mai successa una cosa del genere. Charlotte era una bambina sveglia. Mi piazzai davanti Jay.

“Perché l’hai rimproverata, ti ho sentito.” Disse con fare accusatorio.
“Ha attraversato la strada da sola ed è uscita senza il mio permesso!” Esclamai acida. “Se sei qui per ordinare bene, altrimenti te ne puoi pure andare!”
“Prendo un caffè!” Esclamò acido a sua volta e andò a sedersi accanto a Charlotte.

--- Jay---
Aveva ragione la piccola aveva attraversato la strada da sola, ma aveva solo 4 anni, come poteva essere consapevole di quello che faceva. Porsi un tovagliolino a Charlotte e lei si asciugò le lacrime.

“Jay, la zia si è arrabbiatissima. Ha detto che non le piace come mi comporto. Non mi vuole più bene.” Disse piangendo come una fontana.
“NO. Piccola la zia ti vuole bene è solo che si è preoccupata per te.”
“Ma io ti volevo solo salutare.”

L’abbracciai forte. Dopo che si fu calmata iniziammo a parlare di quello che aveva fatto a scuola.

“Jay, guarda Frank il capo della zia.” Disse Charlie sottovoce. “Le sta guardando il culetto. Io quel tizio non lo sopporto proprio! Sta sempre lì a guardarle il culetto. Ci vuole qualcuno che gli dia un cazzotto sul naso di cipolla che ha!”

Sorrisi alle sue ultime parole. Aveva ragione, il ciccione dietro il bancone la guardava senza staccarle gli occhi di dosso neanche un secondo. Una vampata di rabbia mi riempì il corpo.

“Ma lei lo sa che lui…” Non mi fece finire la frase.
“Certo che lo sa, ha detto: ‘se guarda solo ok, ma se inizia a toccarmi mi licenzio.’ E ha anche detto che sinché non troverà un fidanzato che li dia una bella lezione e non troverà un altro lavoro decente, dovrà rimanere qui e sopportare i suoi occhi addosso in silenzio.”

Volevo essere io quel fidanzato che gli avrebbe dato una lezione. O magari avrei potuto semplicemente trovarle un altro lavoro. Ma così facendo non avrei più avuto la possibilità di vedere Charlotte e allo stesso tempo di vedere Roxy. Non che Roxy mi piacesse particolarmente, la trovavo carina certo, ma più che altro mi interessava sapere i fatti suoi. Mi interessava sapere i pettegolezzi che Charlotte mi raccontava su di lei.
Forse non volevo semplicemente ammettere il fatto che mi piacesse in un modo in cui non mi era mai piaciuta nessuna ragazza.
Arrivò Max.

“Ciao, ma non dovevi uscire con una tipa? Ah no, aspetta è lei la tua nuova ragazza.” Disse scherzando verso Charlotte.
“No, scemo, io sto con Nathan, non potrei mai fargli questo!”
“Chu-Chuck così mi spezzi il cuore.” Dissi scherzando a mia volta.
“Dove andare in bagno, Jay mi fai passare?” Disse la piccola. Andò ad avvertire la zia.
“Max, guarda il tipo dietro al bancone. Guarda come fissa il culo di Roxy!” Esclami.
“Poverina. Io in lei non ne sarei lusingata.”
“Credo che dovrebbe trovarsi un altro lavoro. Ma allo stesso tempo questo lavoro ci deve permettere di vedere Charlotte.” Dissi.
“Ma vuoi vedere Charlotte o Roxy?” Mi chiese perplesso.
“No idiota, voglio vedere la bambina.” Dissi poco convinto. Max alzò un sopracciglio.
“Ragazzi scusate, ma è quasi ora di chiusura. Dovreste andare.” Disse Roxy guardando più Max che me.
“Ok. Jay ci vediamo dopo.” Disse Max e salutò anche Charlie e Roxy.

--- Roxy---
“Io aspetto, così vi accompagno a casa.” Disse Jay cercando i miei occhi. Charlie gli saltò al collo felice. “Sempre se per la zia non è un problema… tra poco inizierà anche a piovere…” Continuò per convincermi.
“OK, datemi 5 minuti.” Dissi.

Appena uscimmo dal locale incominciò a piovere forte.

“Meno male che ho deciso di darvi un passaggio.” Disse come se cercasse la mia approvazione.
“Si grazie.” Dissi timida. Charlotte sul sedile di dietro dormiva beata. 
“Allora….” Incominciò a dire Jay.




  

- "This is impossible"      

- "Only if you believe it is."

Mad Hatter



Questo capitolo mi piace abbastanza. Spero che piacci anche  a voi. Fatemelo sapere nelle recensioni. 
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Un bacio  Cla' 
  
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