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Autore: ljbrary    21/09/2012    9 recensioni
Cosa faresti se avessi la possibilità di essere invisibile per 24 ore?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Invisible. 
Cosa faresti se avessi la possibilità di essere invisibile per 24 ore?







 
 
 
 
 
 
 
 
Entrai in casa dopo una lunga giornata scolastica e, la prima cosa che feci, fu fondarmi davanti al mio computer portatile. Dovevo assolutamente sapere se c’erano delle news sulla mia band preferita: i One Direction. Li conoscevo da quasi due anni e ormai rappresentavano la parte più bella della mia vita.
”Oddio, non ci credo! Sei un truzzo Zayn, un truzzo!” esclamai, ingrandendo la foto di Zayn con il ciuffo biondo. “Beh..” dissi, guardando meglio la foto. “Sarai anche un truzzo ma sei fighissimo” Iniziai a ballare come un’indemoniata. Era il mio ballo: un misto tra la conga e la macarena. Mia zia entrò in camera mia, con un’espressione che non riuscivo a decifrare.
”Cos’è successo, ora?” sospirò.
”Zayn si è tinto il ciuffo di biondo!” esclamai, continuando a saltare sul letto.
”Mhh..” disse semplicemente.
”Mhh, mhh?” sbottai. “Solo questo sai dire? E secsi zia, secsi!”.
”Domani ti accompagno al manicomio. Saranno felicissimi di accogliere una sedicenne ossessionata da una band” si diresse verso la porta.
”Tanto lo so che vai matta per Liam” le feci la linguaccia.
”Ma io penso semplicemente che sia un bel ragazzo, non so dove sia o cosa faccia ogni secondo” mi spiegò con calma lei. “Tu sai anche quante volte caga al giorno!”
”Quattro” ammisi soddisfatta. Sbuffò ed uscì dalla mia stanza. Succedeva tutti i giorni. Lei veniva in camera mia esasperata perché, a qualsiasi notizia, io mi facevo venire una crisi isterica e mi spiegava che, se non avessi smesso, sarei finita presto in un centro che mi avrebbe curato. Pff, io non ero ossessionata, ero dedicata. 
Scesi al piano inferiore sbuffando e mi sedetti a tavola. La voglia di mangiare il pollo che aveva cucinato mia madre era pari a zero, ma cercai lo stesso di buttar giù qualche boccone, almeno così non avrebbe urlato come un’isterica.
”Spero che le tue urla siano state causate dalla morte di un componente dei One Direction” iniziò mio fratello John, il solito coglione.
”In realtà ho urlato perché Zayn ha tinto il ciuffo di biondo” rivelai.
”Che gay” commentò forzando una risata. Decisi di lasciare in sospeso la conversazione. Non volevo perdere tempo litigando. Dovevo immediatamente tornare al computer per saperne di più su questa storia.
Quello che vidi per tutto il giorno non fu altro che foto e foto che lo raffiguravano, in cui si poteva capire benissimo quanto fosse bello. Zayn era il mio preferito, era quello che mi trasmetteva più emozioni. Era il primo ragazzo di cui fossi realmente innamorata.
 
Il giorno dopo, a scuola, non feci altro che parlare di quanto fosse figo con quel ciuffo, finché i miei amici non mi aggredirono con un semplice e gentile “Hai rotto il cazzo, Tiffany”. Il mio amore per loro era qualcosa di indescrivibile. 
Sbuffando, entrai in aula. L’ultima ora era chimica. Quanto odiavo quella materia, con quelle provette, quegli intrugli strani che sembravano vomito. La voglia di scappare a Timbuctù aumentava sempre di più. Indossai un grembiule bianco e gli enormi occhiali, erano più imbarazzanti di quelli di Harry Potter. Infine mi posizionai davanti al mio banco, cercando di stare attenta alla lezione. In realtà, non ci provavo nemmeno, ma vorrei cercare di apparire più intelligente. 
Vidi che il professore stava maneggiando un intruglio di un giallo leggermente scuro.
”E’ lo stesso colore del ciuffo di Zayn!” urlai senza accorgermene. Il professore, in risposta, mi mise in punizione. Avrei dovuto decorare gli oggetti per la recita scolastica - a cui io non avrei assolutamente partecipato - con l’odioso e insignificante glitter. Rimasi seduta sul pavimento fino alla fine dell’ora, stando su twitter col mio iPhone per sapere se c’erano nuove notizie. Poi, quando suonò la campanella, mi alzai, presi la mia borsa e mi diressi verso la stanza in cui avrei dovuto passare le prossime due ore.
 
“Merda, questo glitter è insopportabile!” esclamai, mentre spargendo quell’orribile polverina su una palla da discoteca. “Si attacca alla pelle” Mi strofinai il braccio, sbuffando. Questa punizione era anche peggiore che passare tutto il pomeriggio in biblioteca.
”Zitta e completa il tuo lavoro” mi rimproverò la stronza della professoressa, che mi aveva seguita per assicurarsi che facessi del mio meglio. Insomma, avevo bisogno anche della babysitter che non faceva altro che spargersi crema antirughe sulla faccia? Che nervi. In questo momento sarebbe potuto succedere di tutto. Da un nuovo tatuaggio di Zayn ad una twitcam della band. Sbuffai per l’ennesima volta e continuai a spargere il glitter.
 
“Vado a prendere un caffè.” mi avvisò la prof. “Ne vuoi uno anche tu?” Annuii e lei in pochi secondi sparì dietro l’enorme porta di legno. Mi accasciai per qualche secondo sul pavimento. Avevo finito di spargere quel fottuto glitter, ma adesso mi toccava dipingere un albero. Mi alzai.
”Dove cazzo sta il verde?” urlai, consapevole che nessuno avrebbe potuto sentirmi. Sbuffai, alzando ogni cosa da terra e sperando con tutta me stessa che il barattolo di vernice si trovasse lì, ma nulla, non lo trovai. Mi misi sulle ginocchia, gattonando. Cercai ovunque, ma la vernice verde sembrava essere sparita nel nulla. Mi alzai dal pavimento macchiato di glitter e vernice, ma andai a sbattere contro una mensola. Non ebbi neanche il tempo di massaggiarmi il cranio, che tutto ciò che vidi fu solo il buio. Tutto era diventato nero.
Aprii gli occhi. Non so per quanto tempo ero rimasta priva di sensi. Mi alzai dal pavimento pieno di macchie di glitter e vernice e mi massaggiai la testa dolorante. Mi guardai la mano e scoprii che era cosparsa di quel fottuto verde che mi ero ostinata a cercare. Poi diedi uno sguardo alla mia tuta viola e mi accorsi che ormai era diventata verde. "Fanculo" pensai. 
Proprio in quel momento vidi la professoressa entrare dalla porta, con un vassoio su cui erano poggiati due bicchieri di caffè. La vidi assumere un'espressione interrogativa. Poggiò il vassoio su un tavolino e iniziò a camminare per la stanza, come se cercasse qualcosa. Stranamente, era come se non si fosse accorta di me. 
"Smith, dove sei?" urlò.
"Questa è cogliona" pensai. "Sono qui!" le dissi. Lei si girò verso di me, ma era come se guardesse nel vuoto. Non mi vedeva, bene. Era diventata cieca. Avevo sempre pensato che avesse forti problemi mentali. Sbuffai. 
Sentii la campanella suonare. La mia punizione era ufficialmente finita. Uscii dalla stanza e mi immersi nella folla di ragazzi che inondavano i corridoi. Mi accorsi, però, che stava succedendo qualcosa di alquanto ambiguo: tutte le persone che venivano verso di me passavano all'interno del mio corpo, come se fossi invisibile
Rimasi per qualche istante ferma a ragionare, il che mi risultava molto difficile poiché non lo facevo molto spesso. Ero svenuta dopo che il barattolo di vernice mi aveva colpita alla testa, dopodiché mi ero svegliata e adesso nessuno riusciva a vedermi.
Vidi in lontananza la mia amica Sarah, che stava posando i libri nel suo armadietto rosso. Corsi verso di lei.
"Hey Sarah! Mi è successa una cosa stranissima..." mi bloccai, perché lei lo chiuse violentemente, sbuffando. "Sarah!" alzai il tono di voce, ma lei non mi sentì. Nessuno riusciva nè a vedermi, nè a sentirmi. Questa era la cosa più strana che mi fosse successa dopo il modo in cui avevo festeggiato il mio decimo compleanno. I miei genitori mi avevano portato in un posto che sapeva tanto di un miscuglio tra Narnia, Hogwarts e Capitol City, considerato che c'erano muschi arancioni che si appicicavano alla pelle e gatti parlanti. 
Spinsi il portone della scuola ed uscii, con la mente più offuscata di quando cercavo di risolvere un problema di geometria. 
 
Entrai nel vialetto di casa mia parcheggiando il motorino che avevo "preso in prestito" dal parcheggio della mia scuola. Entrai in casa e, come tutte le volte, lanciai il mio zaino a terra, andai in cucina e lì trovai mia madre alle prese con uno dei sui buonissimi piatti italiani. 
"Ciao mamma" la salutai, ma poi mi ricordai che ormai ero invisibile. Come sospettavo, lei non mi degnò di uno sguardo. 
"Bene" pensai "Posso fare tutto quel che voglio".  Non ci pensai nemmeno due volte. Afferrai le chiavi dell'auto di mio padre dalla tavola ed uscii. Mi incamminai verso il garage, quando vidi un passante con un pacchetto di patatine in mano. Non esitai ad afferrarlo ed infilarci la mano dentro, per afferrare qualche patatina. Rimasi per qualche secondo a guardare il suo sguardo stupito, poi corsi verso la Range Rover. La misi in moto ed inziai a guidare, nonostante non sapessi farlo. Dopotutto stavo iniziando a divertirmi. La vita da ragazza invisibile era un vero spasso. 
Ad un certo punto vidi un passante che stava attraversando la strada. Non mi feci alcun problema perché, ovviamente, non poteva vedermi. Ma non successe nulla di tutto ciò. I nostri sguardi si incontrarono. Riuscivo a percepire la paura che si stava impossessando di lui.
Il mio unico pensiero era: "Può vedermi..".  Spaventata da questa situazione, premetti forte il piede sul freno dell'auto. Quest'ultima, fortunatamente, si fermò all'incirca un centimetro prima che lo investissi.
"Oh mio dio, stavo per investire Zayn Malik!" urlai senza accorgemene. Il ragazzo trattenne una piccola risata, ma si poteva dedurre che fosse ancora spaventato. 
Considerato che questa giornata era stata la più strana che avessi mai vissuto, quello che era successo era praticamente impossibile. Io avevo incontrato Zayn, Zayn Malik, il mio idolo, o meglio, lo avevo quasi ucciso. 
 
"Quindi, Tiffany, da quanto ho capito, tu sei diventata invisibile ma stranamente solo io posso vederti?" riassunse brevemente, ancora incredulo, mentre camminavamo sul marciapiede.
"Esatto" annuii. "Mi dispiace davvero tanto per prima.." farfugliai. Era davvero strano parlare con Zayn Jawaad Malik.
"Non preoccuparti. Quindi.. io sono il tuo idolo?" chiese.
"Sì" risposi semplicemente. "La gente crede che io sia ossessionata da te, ma secondo me esagerano".
"Cosa sai di me?" domandò, sorridendo. Il suo sorriso era a dir poco straordinario.
"Mmh.." feci finta di pensarci un po' su. "So che quando eri piccolo non riuscivano a staccarti una padella che ti eri ficcato in testa; so che hai indossato il pannolino fino a 10 anni; so che il tuo cartone animato preferito erano le winx; so che in seconda media ti rasasti i capelli a zero, e so anche che piangi guardando Bambi" ammisi soddisfatta. Lui rimase per qualche istante fermo, con la bocca aperta in una 'O'.
"Sai più cose di me di quante ne sappia io" rise. Risi anch'io. Non mi sbagliavo affatto su quel ragazzo. Era la perfezione in persona.
"Devo andare a casa, vuoi venire con me?" chiese.
"Oh mio dio! Zayn sonofigocolciuffobiondo Malik mi ha invitata a casa sua! Dio esiste!" iniziai ad urlare. "Ora svengo!" Rise. Cambiammo direzione, iniziando ad incamminarci verso casa sua. 
 
"Ragazzi, sono a casa!" urlò il moro. Vidi una sagoma scendere le scale. 
"Niall" urlai e gli corsi incontro, ma andai a sbattere contro il muro. "Cazzo.." mi massaggiai la fronte. Zayn rise.
"Non c'è nulla da ridere!" urlai, ma scoppiai a ridere anch'io.
"Perché ridi?" chiese il biondino.
"Lunga storia" ammise il moro ed io annuii, anche sapendo che nessuno poteva vedermi, tranne Zayn.
 
"Ma non è possibile!" rise Louis, dopo che Zayn gli ebbe raccontato la strana vicenda. Eravamo tutti seduti intorno al tavolo e i ragazzi stavano complottando per rinchiudere il moro in un manicomio.
"Fatti curare" disse Liam. 
"Volete la prova?" chiese lui. Gli altri annuirono. "Tiffany, prendi questo" mi lanciò una mela che si trovava sul tavolo e io l'afferrai, poi la feci volteggiare in aria.
"C'è un trucco" intervenne Harry.
"Perché non mi credete?" chiese esasperato.
"Perché è impossibile che tu veda una ragazza che nessuno riesce a vedere e che, come se non bastasse, è diventata invisibile all'improvviso" rispose Niall.
"I miei idoli sono una banda di coglioni" ammisi e Zayn rise. Louis alzò un sopracciglio.
"Io ci rinuncio" si alzò e salì le scale. Harry, Niall e Liam lo imitarono.
 
La giornata fu completamente noiosa. Avevo immaginato ogni possibile incontro con loro, ma quest'idea non aveva mai sfiorato la mia mente. Sentii il cellulare vibrare nella mia tasca. Lo presi. Avevo ricevuto un nuovo messaggio, da mia madre. 
"Tiffany, dove sei? Sono preoccupata per te!", diceva. 
"Penso che dormirò a casa di Sarah :)" risposi.
Pochi minuti mi arrivò un semplice: "Ok". 
"Hey Tiffany" Zayn si avvicinò a me. Sentivo che da un momento all'altro sarei svenuta. 
"Dimmi" dissi. 
"Ti va di rimanere qui stanotte?" chiese con tanta semplicità che, per un attimo, pensai di essermelo immaginato.
"Come?" strabuzzai gli occhi.
"Ti ho chiesto se ti va di dormire qui" ripetè.
"Sto sognando, oddio, non è possibile!" iniziai ad urlare. "Zayn Jawaad Malik mi ha chiesto di dormire con lui! Dio esiste davvero! Se è un sogno non svegliatemi!"
"A quanto pare ti fa piacere" commentò.
"Un po'" risposi ironicamente.
 
Mugugnai per qualche istante. Aprii gli occhi e misi interamente a fuoco ciò che si trovava a un centimetro di distanza da me. Sussultai. Era tutto vero. Le muscolose braccia di Zayn Malik mi tenevano stretta a lui. Sorrisi. Spostai le coperte e mi alzai dal letto, sbadigliando. Guardai l'orario sul mio cellulare.
"Oh cazzo Zayn, sono le otto" urlai scuotendolo. "E' tardissimo ed io devo andare a scuola!"
Zayn aprì gli occhi. "Ricorda che sei invisibile" mi fece notare.
"Sì, lo so. Ma non ho nulla da fare" sbuffai. Lui sorrise e si alzò stiracchiandosi. Solo in quel momento mi accorsi che era a petto nudo. Indossava solo un paio di boxer. Respirai profondamente, chiudendo gli occhi, ma, quando li riaprii Zayn era ancora lì, in piedi accanto al letto, che mi osservava.
"Vestiti" gli ordinai.
 
Il moro parcheggiò il motorino fuori scuola. Facemmo qualche passo, ma io mi fermai davanti al portone. 
"Secondo te sarò invisibile per sempre?" chiesi, assumendo un tono stranamente dolce, non affatto da me.
"Infondo non sarai sola. Ci sarò io" sorrise.
"Perché tu puoi vedermi e tutti gli altri no?" Questa domanda mi aveva tormentato per tutto questo tempo.
"Non lo so, ma sappi che io non ho mai creduto alle coincidenze. Credo che tutto quello che succede, succede per un motivo" ammise. Gli concessi un sorriso. Quel ragazzo era qualcosa di assolutamente stupendo. Riusciva a migliorare una giornata con un semplice sorriso. La mia vita era migliorata grazie a lui. Lui era la mia vita. Se non ci fosse stato lui io non sarei Tiffany Smith, non sarei nessuno.
"A cosa pensi?" mi chiese.
"Io ti amo, Zayn Jawaad Malik" avevo le lacrime agli occhi. Prima che potessi accorgermi di cosa stava succedendo, sentii le sue labbra poggiarsi lentamente sulle mie. In quel momento non c'era più nessuno intorno a noi: c'eravamo solo io e Zayn, la ragazza invisibile e il cantante britannico. 
Sentii un brivido percorrermi la schiena. Mi staccai a malavoglia dalle sue labbra. Una folla di studenti si era riunita a cerchio intorno a noi. Erano tutti a bocca aperta. 
"Riescono a vedermi" sussurrai, incredula. Strinsi Zayn tra le mie braccia. 
"Ti amo anch'io, Tiffany Smith" mormorò e io non potei trattenermi dal sorridere come un'ebete.




























 

Un particolare ringraziamento ad Annalucia, a cui dedico questa one-shot. 
Ti voglio bene Anny, dico sul serio. Sei perfetta. Non penso che esista al mondo una persona bella come te. Perché tu sei bella, sei bellissima. Anche se non credi di esserlo. Sei Annalucia, ed io ti voglio bene per quel che sei.




SARAH IS HEEEEEEEEEEERE.
Dovevo aiutare mia cugina a scrivere un tema ed ecco il risultato HAHAHAHAH.
La amo, sul serio, quindi ho deciso di pubblicarla. :)
Tiffany è quella figona di Ariana Grande fdjgjhf.

Beh, cagatemi çç
Ditemi cosa ne pensate. Se è bella o fa schifo. Mi interessa davvero la vostra opinione <3










Twitter: @myidolsvoices










-S.

 
 
  
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