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Autore: SickOfLoveSong    22/09/2012    2 recensioni
"da quando l’avevo vista per la prima volta in quello Starbucks provavo la voglia di proteggerla a tutti i costi come se avesse avuto bisogno di me e dopo aver letto la sua Bio su Twitter dove diceva che ero il suo angelo personale me ne ero convinto"... "Mentre osservavo l’acqua bollire ripensavo a tutto quello che era successo, non so per quale strano motivo ma quando ero con Tom mi sentivo così bene che volevo passare più tempo con lui, non c’era nemmeno bisogno di parlare bastava che mi osservasse per capire come stavo"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uscii dallo Starbucks con il frappuccino ancora bollente tra le mani, indossai gli occhiali da sole e le mie gambe mi portano automaticamente a casa McGuiness, volevo raccontare a qualcuno quello che mi era appena capito e Jay era il più adatto, gli altri mi avrebbero preso per scemo e una parte del mio cervello concordava con loro; infondo ogni volta che mi giravo incontravo delle nostre fans e mi faceva piacere parlare con loro, vederle sorridere e a volte svenire come quel giorno in aeroporto quando fui obbligato a chiamare un ambulanza mentre Nathan continuava a tenere la mano a quella ragazza appena svenuta.
-Chi è?- chiese Jay rispondendo al citofono
-Apri sono io- risposi bevendo l’ultimo sorso della bevanda
“Che ci fai qui??” chiese il ricciolino dopo che entrai a casa sua, sembrava ci fosse una riunione di famiglia: Tom era seduto sul divano che guardava la tele, Paul era seduto tra Tom e Tray e trafficava con il suo cellulare mentre Tray stava assistendo alla conversazione tra me e il padrone di casa.
“Io ti dovevo dire una cosa ma non mi sembra il momento giusto” risposi sorridendo e scuotendo il bicchiere per assicurarmi che fosse vuoto e lo buttai nel cestino affianco al tavolo; “Li mando via se vuoi” disse Jay ridendo, “Non ti preoccupare ne parliamo domani mattina, vado a casa sono stanco” continuai cercando di sbadigliare ma riuscii solo a fare una smorfia.
Tornai a casa e accesi il pc, volevo trovare quella ragazza ma non sapevo neanche da dove iniziare e digitai Sofia sperando di trovare qualcosa, ma c’erano troppi risultati e non avevo voglia di controllare ogni singolo profilo per questo mi limitai a scrivere “Come va gente?? Appena andato a prendere un frappuccino dopo un sacco di tempo ed è impressionante quante persone interessanti si possono incontrare J “ e andai a dormire, l’indomani mi aspettava un intensa giornata di prove per il concerto che si sarebbe tenuto quel fine settimana.
…………………….
Tom era passato a trovarmi e aveva detto di voler parlare, sicuramente non voleva stare solo a casa sua, sicuramente voleva parlarmi di Kelsey ma i miei amici si erano riuniti a casa mia quel pomeriggio; quando ero tornato a casa loro erano già lì e guardai con aria interrogativa il mio fratello gemello con cui condividevo l’appartamento e disse “Mi sentivo solo e li ho invitati” alzando le spalle e sfoderando la sua faccia carina e coccolosa.
Non avevo per niente voglia di stare in mezzo a quel casino, avevo un forte mal di testa e volevo solo andare a dormire visto che mi aspettava una settimana molto impegnativa; mi infilai nella doccia e rimasi sotto il getto di acqua bollente per più di 20 minuti fino a quando quel rompiscatole di Paul non venne a bussare chiedendo che fine avessi fatto. Infilai il pantalone della tuta come pigiama e prima di infilarmi sotto le coperte cacciai fuori di casa Paul e Tray, presi il mio i-phone ed entrai su twitter per rispondere a qualche fan e renderla felice, dopo aver visto la reazione di un paio di ragazze alla mia risposta controllai i profili dei miei compagni di band, il tweet che aveva scritto Tom poco prima era molto strano e sicuramente Max, Nathan e Siva lo avevano letto; volevo solo capire cosa era successo quel pomeriggio ma ero costretto ad aspettare l’indomani.

……………………….
Quella mattina fui il primo ad arrivare nello studio, che era ancora avvolto dalla penombra e per eludere il tempo feci un giro in tutte le stanze accendendo la luce, partii dalla stanza più lontana per arrivare in cucina e preparare un caffè per tutti; il primo ad arrivare fu Tom seguito da Jay e Siva, mentre Nathan come al solito fu l’ultimo, stavolta la scusa era che “C’era troppo traffico, è salta colpa del traffico!!!” disse entrando con il fiatone nello studio e scoppiammo tutti a ridere, sicuramente la sveglia non era suonata o non aveva sentito la suoneria.
Iniziammo subito ad organizzarci e dopo nemmeno mezz’ora ognuno era occupato con il proprio lavoro e come sempre io ero quello davanti a un foglio cercando di mettere insieme delle parole per una nuova canzone; “Ragazzi poi vi devo parlare” disse Tom uscendo dalla sala dove aveva appena finito di cantare i suoi pezzi delle canzoni, sapevamo tutti che voleva parlarci di una cosa seria lo notavamo dal fatto che aveva scherzato poco e niente da quando era arrivato, cosa insolita per Tom Parker.
………………………
Eravamo andati in un Fast Food a mangiare, avevamo solo un’ora di pausa poi saremmo dovuti ritornare in studio; eravamo tutti seduti attorno a Tom e aspettavamo che parlasse mentre lui si era buttato a capofitto sul suo panino; durante l’attesa cercai di aprire una bottiglia di birra ma non ci riuscivo, Jay che aveva notato il mio trafficare con la bottiglia senza dire niente la prese e tolse il tappo passandomela.
“Allora Tom??” disse Siva, era il più paziente tra tutti noi ma sapere che stava succedendo qualcosa a uno di noi e non poter fare niente lo innervosiva, “Ieri sera sono andato da Starbucks e ho incontrato una ragazza, non smetto di pensare a lei!!” rispose serio il ragazzo e tutti tirammo un sospiro di sollievo, pensavamo fosse qualcosa di peggio.
…………………………
“Mi hai fatto prendere un colpo!! Pensavo che fosse tornata Kelsey o qualcosa del genere!” dissi tirando un pugno al braccio di Parker, “Siva fai piano!!” si intromise Jay riprendendomi, “Tom siamo sinceri, tra nemmeno una settimana ti sarai dimenticato di quella ragazza, lasciala in pace” disse Max quasi supplicandolo di non creare problemi, “Io concordo con Max” continuò Nathan e io annuii.
…………………………..
“Io non sono d’accordo con voi, stasera andiamo allo Starbucks Tom, voglio vedere quella ragazza” dissi, stavano tutti smorzando l’entusiasmo di Parker, magari quella ragazza lo avrebbe aiutato, magari avrebbe dimenticato Kelsey o avrebbe capito che la biondina era la ragazza della sua vita e sarebbe finita quell’agonia; perché di agonia si trattava, ogni volta che Tom era triste veniva di filato a casa mia e mi toccava sopportarlo fino a quando non stava meglio. “Ne sei sicuro Jay??” mi chiese Siva cercando di immaginare cosa mi spingesse a supportare il nostro compagno di band in questa situazione e scossi la testa finendo la birra che c’era nella bottiglia.
…………………
Come mi aveva promesso il ricciolino mi aveva accompagnato nel locale della serata precedente; ero felice che qualcuno cercasse di capirmi ma per la prima volta dopo tanto tempo ero insicuro, e se non avessi trovato quella ragazza?? E se Sofia avesse preferito Jay?? E se mi fossi sbagliato sulle mie sensazioni??
Quell’attesa mi stava uccidendo, volevo solo andare lì e vedere ma non avevo il coraggio di aprire la porta; Jay mi osservò un momento, sbuffò ed entrò per primo in quel locale, era abbastanza vuoto a parte una coppietta seduta in disparte, c’era il signore del giorno precedente solo che questa volta non stava impartendo ordini ma aiutava un ragazzo a mettere in moto la macchina del caffè.
“Due frappuccini, per favore” dissi avvicinandosi al bancone, “Aspetti, siamo venuti qui per la ragazza che c’era ieri dov’è?” chiese Jay andando diritto al punto, “Ha il pomeriggio libero, domani mattina la potete trovare; ma perché la cercate?? E’ solo una scansa fatiche italiana che si è trasferita da poco” rispose il proprietario del locale, il suo tono mi stava infastidendo ma dovevo tenere a bada i nervi, “Grazie mille, dove la possiamo trovare adesso?” continuò Jay facendo finta di non aver sentito l’ultima parte di quel discorso e il tipo prendendo una penna dai jeans scrisse un indirizzo su un tovagliolo.
………………………….
La mattina ero andata a lavorare e per fortuna c’erano poche persone e Adam quel giorno sembrava più tranquillo, aveva la terribile abitudine di gridare e di innervosirsi anche per una sola sedia fuori posto; quel giorno lavoravo solo di mattina e quel pomeriggio ne avevo approfittato per andare un po’ in giro e visitare i vari monumenti.
Ogni cosa che guardavo, ogni passo che facevo ero sempre intenta a pensare al tweet di Parker, sapevo che era sbagliato e che non lo avrei più rivisto ma non riuscivo a togliermi dalla testa il suo sguardo mentre mi chiedeva un frappuccino, per non parlare della sua voce; tante volte avevo sognato di incontrare i TW e tante volte avevo fantasticato su come poteva essere l’incontro ma mai avrei immaginato di incontrare Tom lavorando allo Starbucks; mi ero rovinata il futuro da sola ed ero in preda ai rimorsi di coscienza per questo stavo studiando l’inglese per poter iscrivermi all’università l’anno successivo, ma questa volta avrei fatto Scienze della Formazione e avrei aperto un asilo nido tutto mio.
Stavo osservando una vetrina quando il Big Bang suonò le 7, era tardissimo dovevo tornare a casa, far mangiare il cane, portarlo fuori e farmi una doccia; arrivai a casa dopo tre quarti d’ora e prima di ogni cosa preparai la ciotola di Chica e mentre lei mangiava preparai qualcosa per me, ma alla fine bevvi solo una tazza di latte.
“Dai Chica andiamo, ti porto al parco” dissi accarezzando il mio amato cane e uscendo.
……………………
Eravamo arrivati da 5 minuti in quella strada e osservavo ogni singola casa, come poteva vivere una ragazza in una zona così? Era tutto lurido e viscido, perfino le tende dietro le finestre degli appartamenti sembravano sporche.
“Allora Tom vuoi scendere??” chiesi aprendo lo sportello dell’auto, “Aspetta guarda!!!” disse il ragazzo indicando un portone che si stava aprendo, poco dopo uscì una ragazza con un cagnolino nero che saltava a destra e a sinistra; la tipa non era molto alta, aveva dei capelli castani poco curati, erano molto crespi e legati in una coda improvvisata, guardai Tom con aria interrogativa e guardandomi disse “E’ lei Sofia”.
Cosa le era preso al Parker, lui adorava le ragazze alte, bionde, magre, delle top-model in poche parole e mi stava dicendo che aveva preso una possibile cotta per una ragazza così? “Devi andarci a parlare?” chiesi, “No mi basta sapere dove abita” rispose iniziando a sorridere, accesi di nuovo la macchina e partii verso casa Parker per depositare il ragazzo che ormai era presente solo fisicamente mentre con la testa chissà a cosa o meglio chi pensava.
……………………………
La gita al locale non era andata per il meglio ma eravamo riusciti a rimediare l’indirizzo della ragazza, Jay non aveva perso tempo, si era infilato in auto ed era partito verso quella strada mentre io continuavo a pensare a come avrei trovato il suo appartamento.
La fortuna sembrava essere tornata e trovammo Sofia che usciva di casa con il cane, volevo scendere dall’auto e farle compagnia ma non potevo lasciare Jay solo e poi se avesse visto la mia faccia mi avrebbe preso in giro a vita, per cui memorizzai l’indirizzo e il numero dell’appartamento e chiesi al ricciolino di riportarmi a casa dove avrei avuto abbastanza silenzio e calma per pensare una scusa plausibile per rivederla un’altra volta.


ANGOLO AUTRICE

Bon jour mes chèries:) ok basta parlare franceseXD si è vero l'altro capitolo non ha ricevuto recensioni, magari non vi è piaciuto o che ne so io, quindi ho provato a postare un altro capitolo magari questo vi piace di più *si spera* tra l'altro le altre due storie erano incentrate su Jay e ho deciso di lasciare un pò di spazio a Tom visto che interviene sempre ma non ha mai il suo lieto fine:) detto questo spero di ricevere qualche recensioncina, almeno una *incrocia le dita*
Bisous à tous :)
  
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