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Autore: Maylea    22/09/2012    1 recensioni
Diario di una giovane candidata alla follia prematura.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1  -  This is my life

Martedì mattina, ma non troppo presto, diciamo verso le 10 e mezza...del 15 luglio 2009 naturalmente.

Rose nere. E' questo l'inaspettato e totalmente insperato regalo di fine corso.

Mi piacciono le rose nere, sono affascinanti perché hanno quel non so che di mistero. Sicuramente è stato Jean, lui pensa a tutto, sempre e comunque. Diciamo che mio fratello sostiene e appoggia tutte le mie scelte ma non credo che accetti di buon grado le mie continue lamentele e cambiamenti d'umore repentini. Ho deciso, nuovamente, di cambiare corso, stessa università ma diversa facoltà. Non troverò mai pace, che nervi.

Ieri ero tranquillamente seduta nel salotto del nostro appartamento quando Chris è arrivato ubriaco da far schifo per chiedermi di uscire. Testuali parole: “Ci sballiamo cucciola! Su vieni!”. La scenetta si è conclusa con la porta principale sbattuta in faccia al nostro giovane vicino di casa dal mio adorato fratello che non sopporta minimamente quel ragazzo. Spiacevole conseguenza dell’abitare in periferia e altro mistero di Jean, odia il 95 % delle persone che hanno avuto l'immensa sfortuna di affacciarsi nel suo mondo. E poi come di routine, fin troppo familiare direi, è giunta la ramanzina diretta al mondo in generale. A conclusione del discorso gli ho detto “grazie”, riferito alle rose, lui ha capito al volo che avevo ascoltato si e no due parole e si è infuriato peggio del solito. Adesso come adesso vorrei solo godermi questo mesetto di vacanza per poi ricominciare da capo, sempre se Jean me lo permette. Melodrammatico, esageratamente melodrammatico.

 

17 luglio 2009...

Oggi sono a casa, da sola. Fortuna o sfortuna? Onestamente odio la quiete perché troppo spesso precede la tempesta. Dovrei studiare per il test d'ammissione ad una nuova facoltà ma non credo che lo farò, è il quinto test che faccio, in due anni di università ho cambiato già due volte corso e ho dato tre esami in totale. Jean è fermamente convinto che invece di fuggire la dolce calma per rincorrere l'inconfondibile brusio di un pub affollato o di un locale nel giorno della sua inaugurazione, dovrei, si dovrei effettivamente arrendermi alla tranquillità.

Oggi il silenzio mi opprime. Invidio molto Jean, soprattutto per la sua sicurezza, non ha esitato quando due anni fa ci siamo trasferiti qui, lui ed io, in questa città troppo vicina al mio mondo e troppo lontana dal suo. Il trasferimento era d'obbligo, come frequentare l'università d'altronde, il motivo principale della nostra migrazione da una noiosissima e tranquillissima cittadina di campagna a Roma. La celebre “Città Eterna” visitata ogni giorno da un numero spropositato di turisti che affollano le stradine del centro storico. Personalmente adoro Roma perché è una città viva, che non ne vuole sapere di riposarsi, un po' come me. Mio fratello è indifferente, a suo giudizio è semplicemente una città con i soliti problemi di inquinamento, traffico, e così via. 

 

18 luglio 2009

Sono stufa. Jean ultimamente non mi permette neanche di respirare. Lo odio quando fa così, è talmente preso dalle sue ricerche strampalate e senza senso da non riuscire a concepire nulla al di fuori del suo mondo di libri e interminabili monologhi. Stamattina mi ero alzata con tanti buoni propositi come riordinare la camera, aprire e far finta di studiare ed invece niente. Jean mi ha svegliata in modo tutt'altro che dolce cominciando un inutile blaterare senza senso, per lo meno senza senso per me appena svegliata da un uragano non annunciato. In conclusione Jean doveva soltanto rendermi partecipe della sua nuova emozionante, a quanto pare, ricerca sullo spirito filosofico ispirata ad un saggio illuminante di Jean – Paul Sartre. Volevo tornarmene a dormire ma, poiché amo complicarmi la vita fino a renderla dolcemente insopportabile, mi sono alzata dal letto e lenta come non mai ho puntato la cucina.

Non importa che ora sia, dopo che hai preso un caffè puoi anche scalare il K2 nudo per quanto mi riguarda. Direi che ora posso affrontare il libro di preparazione. Che noia.
  
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