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Autore: robstenwhore    22/09/2012    11 recensioni
[...] Lui non è seduto sul divano che gioca con Bear come l'ho lasciato. Giro per casa ma non c'è, di lui nessuna traccia e neanche il nostro cagnolino salta fuori. Forse sono andati a fare un giro insieme, per sbollire la rabbia della nostra litigata di questa mattina. Entro nella nostra camera e mi siedo sul letto, sospirando. Qualcosa non torna, questa stanza è diversa, non era così quando sono uscita. Ora sembra quasi... vuota. Sì, è vuota, mancano delle cose. Apro l'armadio ed è il solito caos ma stavolta è differente. Ci sono solo i miei vestiti, i suoi sono scomparsi. No, non può essere. Sento il panico salire e corro in cucina, poi in salotto. Deve esserci una traccia di lui, deve. Poi lo vedo. E' un foglietto bianco, ripiegato in due, lasciato sul tavolino di fronte alla televisione. La mano mi trema mentre lo afferro e lo apro.
Mi disgusti. Non me lo sarei mai aspettato da te. Addio.
Le parole si marchiano a fuoco nel mio cervello e chiudo gli occhi, mentre le lacrime scendono e mi rigano le guance. Ho perso tutto, ho perso lui. E in un secondo tutto diventa buio.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Breathe Me - Capitolo 10

Breathe Me

Capitolo 10.

Written confessions



E' notte fonda ormai ma nessuno dentro questa casa riesce a dormire se non la piccola Marlowe, tranquilla nella sua culla. Sienna ci ha raggiunti poco dopo il mio sfogo con Tom e mi ha preparato una tazza di tè caldo per calmarmi e anche se non è servito a molto le sono grata, senza il suo sostegno e quello di Tom avrei avuto un crollo nervoso questa notte, poco ma sicuro. Prendo un sorso di tè e ne ne assaporo bene il gusto prima di mandarlo giù, il calore scende attraverso la gola e arriva allo stomaco, rilassa i muscoli ma il cervello rimane in tensione. Tom ha insistito per chiamare Lizzy e io continuo a non capirne il motivo. E' tardi e soprattutto cosa potrebbe fare lei per me? Per aiutarmi? E' la sorella di Robert, da che parte può stare se non la sua? Ma Tom sembra convinto che abbiamo bisogno di lei per capirci qualcosa in questa storia e io non me la sento di controbattere, sono troppo stanca. Mi tremano le mani mentre le stringo intorno alla tazza che porto nuovamente alla bocca per prendere un altro sorso di quel liquido caldo, con lo sguardo fisso sul pavimento.
"Non sono convinta che dovremmo parlarne qui", dico dopo un interminabile momento di silenzio, guardando Tom e poi Sienna. "Ho trovato una microspia sotto il mio letto, ieri notte", aggiungo per spiegarmi, parlando a bassa voce, sperando che non ce ne siano altre.
"Cosa? Ma perchè? Chi le avrebbe messe?", domanda Sienna confusa, guardandomi.
Io non rispondo, le lancio un'occhiata piena di significati e lei sembra capire che non posso parlarne, non ancora almeno. Devo trovare il modo per parlare senza rischiare che Rupert o chiunque ci sia dietro tutto questo mi senta. Non posso rischiare che Rupert scopra che ho vuotato il sacco, altrimenti sono certa che troverebbe il modo di farmela pagare e la prima conseguenza sarebbe di sicuro la pubblicazione di quel dannato video su internet. Non mi pento di averlo registrato dopotutto, l'ho fatto in un momento in cui ero certa di ciò che stavo facendo, felice con la persona che amo, non avrei mai immaginato che potesse diventare un'arma da usare contro di me. Chi lo avrebbe potuto immaginare in fondo? Una storia del genere non sarebbe venuta in mente neanche allo scrittore più fantasioso del mondo, ha del paradossale. Io stessa non capisco quasi nulla di ciò che è successo e ci sono dentro fino al collo, dovrei riuscire a capire come sia successo tutto quanto eppure non lo so, mi manca qualcosa, mi sfugge un particolare, la chiave di lettura.
Qualcuno butta alla porta e senza un motivo preciso sobbalzo e insieme a me anche il tè, che rischia di cadere sul pavimento. Ho i nervi a fior di pelle, basta un niente per farmi scattare. Decido di poggiare la tazza sul tavolino che sta di fronte al divano per non rischiare che faccia una brutta fine e poi guardo Tom andare ad aprire, facendo entrare Lizzy.
"Non ho suonato il campanello per non svegliare nessuno, ma a quanto pare siete tutti svegli", dice entrando, mi accorgo che fuori sta piovendo perchè ha con sé un ombrello zuppo di pioggia. Lo chiude e lo infila nel portaombrelli, sfilandosi il giubbotto.
"Marlowe dorme, hai fatto bene", risponde Tom tornando a sedersi affianco a me, passandomi un braccio intorno alle spalle come per infondermi sicurezza.
"Sono previdente, lo sai. Mi spiegate cose diamine è successo di così urgente per chiamarmi in piena notte e farmi venire fin qui a piedi, sotto la pioggia per giunta? Mi è quasi preso un colpo". Si siede vicino a Sienna, sul bracciolo della poltrona, e appena nota la mia espressione sembra allarmarsi anche lei. "E' grave? Dio Kris hai una faccia... Sembra che sia morto qualcuno!", aggiunge poi.
"Avevamo ragione noi", le risponde Tom prima che io possa anche solo aprire bocca e tre sguardi confusi si posano su di lui.
"L'hai convinta a parlare?", solo Lizzy sapere sembra sapere di che cosa stiano parlando.
"Non proprio", dice lui, ma cosa diamine vuol dire?
"Potrei capire di cosa state parlando? Visto che a quanto pare il soggetto sono io", intervengo, forse un po' troppo bruscamente ma sono seriamente confusa da tutta quella storia.
"Sì, vorrei sapere anch'io", dice Sienna, dandomi manforte.
Tom e Lizzy si guardando per un istante e sembrano comunicare in qualche modo, come se stessero decidendo se parlare o meno. Ancora una volta stanno facendo i misteriosi e non capisco su cosa, che potrebbe mai esserci da nascondere? Alla fine è Lizzy a sciogliere ogni dubbio e parlare.
"Beh io e Tom sospettavamo che ci fosse qualcosa sotto a tutta questa storia. C'erano troppe cose che non mi convincevano, mi avevi assicurato che non c'era stato niente tra te e Rupert, che era tutto assolutamente falso, un errore, e poi hai detto a Robert l'esatto contrario, hai detto che l'hai tradito e l'hai fatto volontariamente", dice guardandomi.
"E a me hai raccontato una versione ancora diversa", aggiunge Tom, continuando a stringermi con un braccio.
"Era tutto troppo strano, c'erano troppe cose che non tornavano, troppe versioni raccontate e ci siamo insospettiti. Abbiamo cominciato a pensare che ci fosse qualcosa che non ci stavi dicendo, che stavi nascondendo a tutti quanti e abbiamo deciso di indagare per conto nostro. Ecco perchè sono venuta a casa di Tom e ho parlato con lui, l'altro giorno".
Sono scioccata, non riesco a credere che loro abbiano deciso di fare una cosa così, per me.
"Tu non vuoi dirci niente, non sapevamo in che altro modo aiutarti, dovevamo scoprire tutto da soli", dice Tom guardandomi.
"Non è che io non voglia, è che io non...", mormoro, non so bene cosa dire, mi sento sopraffatta dalle mille emozioni di questa notte, mi stanno travolgendo in pieno. "Non posso ecco, non posso parlarne", concludo la frase con un sospiro.
"Perchè no? Noi stiamo cercando di aiutare te Robert, solo questo", insiste Lizzy, giocando nervosamente con il bordo del bracciolo, tirandolo appena.
"Non credo sia il caso di parlare di lui adesso", dice Tom che probabilmente ha sentito il sussulto che ho avuto sentendo il suo nome, anche solo quello basta per farmi stare male.
"Credevo che andasse meglio tra voi...", mormora lei confusa.
"Caroline si è presentata da noi dicendo che è incinta e il figlio è di Robert", le spiego con le parole più semplici che posso usare, ma ci sarebbe così tanto da dire, ma ogni cosa mi si blocca in gola, preferirei non parlarne.
"Cosa? Stai scherzando? Non ci posso credere!".
Scuoto la testa avanti e indietro piano, è ovvio che non sto scherzando. Piacerebbe anche a me che tutto quanto fosse uno stupido scherzo ma a quanto pare non lo è, sta succedendo davvero.
"Non è possibile, quando può essere successo? Certo io e Vic l'abbiamo vista uscire dalla sua camera ma lei ha assicurato che non era successo niente, che Rob si era addormentato perchè era troppo ubriaco. Perchè avrebbe dovuto mentirci? E poi come ha fatto a scoprire di essere incinta? Sarà passato poco più di una settimana da quando è successo", Lizzy sembra davvero incredula, forse più di tutti quanti noi.
"Beh a quanto pare è possibile e non c'è niente da fare per cambiare le cose", rispondo facendo spallucce. Cosa dovrei fare? Dirgli di lasciar perdere il figlio che Caroline porta in grembo per occuparsi solo del mio? Posso essere così egoista? Così cattiva? Non credo che ne sarei capace.
"Io non mi fido granché di Caroline, sinceramente. Era davvero strana in questi giorni, è sempre a casa nostra, i miei fanno di tutto per resistere alla tentazione di cacciarla fuori a calci nel sedere. Dobbiamo scoprire cosa sta succedendo ma non possiamo farlo se tu non ci dici tutto ciò che sai", dice Liz guardandomi, decisa come non credo di averla mai vista prima.
"Non posso parlarne, te l'ho detto", rispondo in automatico, scuotendo la testa.
Lei mi squadra per un po' e poi si alza, andando a prendere la borsa che ha lasciato all'ingresso. Ne tira fuori una penna e un piccolo quaderno un po' stropicciato agli angoli, mi sembra di averlo già visto ma non ricordo dove. Osservo la copertina e come in un lampo ricordo, una volta a casa di Robert lei mi ha fatto leggere un testo di una sua canzone, ed era scritto su quel quadernino. E' il suo quaderno degli appunti. Scrive velocemente qualcosa e poi me lo passa, insieme alla penna.

Non puoi parlarne? Allora scrivilo.

Poche parole, meno di una riga di quaderno. E' semplice, diretta, è come lei. Dopo qualche momento di esitazione prendo la penna e con un sospiro comincio a raccontare tutta la storia. Della chiamata innocente di Rupert, di come l'ho incontrato a Los Angeles e di come poi mi abbia baciato, senza il mio consenso e di quanto io mi sia sentita in colpa. Racconto delle bugie dette a Robert per non ferirlo, del giorno in cui ha scoperto tutto ed è andato via, della visita di Rupert a casa mia e di quel maledetto video che è scomparso ed ora è in mano sua. Di come mi abbia ricattato, giorno dopo giorno, minacciandomi di distruggere la mia vita se solo avessi provato a raccontarlo, di come tutt'ora io sia minacciata, della microspia sotto il letto e poi della gravidanza, di come ho scoperto di aspettare un figlio da Robert. Nonostante io abbia quasi paura di farlo, di raccontare tutto quanto è liberatorio, quando ho finito di scrivere ogni cosa mi sento molto meglio, mi sento più libera, libera da un peso che ho portato dentro da sola e che ora saranno costretti a portare anche loro insieme a me. Finisco di scrivere le ultime parole e lascio la penna sul quaderno, spostandolo in modo che lo possano leggere. Lizzy afferra il quadernino e comincia a leggere insieme a Sienna, e Tom si avvicina a loro per poter fare lo stesso. Mentre leggono ciò che ho scritto il tempo sembra dilatarsi e i secondi passano lenti, interminabili, è una vera e propria tortura per me. Afferro la tazza di tè ormai freddo e ne prendo qualche sorso, sperando che in qualche modo il tempo possa riprendere a scorrere normalmente ma non succede, passa ancora un momento infinito prima che tutti e tre stacchino gli occhi dalle pagine e poi guardino me, con la stessa espressione dipinta sui loro volti.
"Wow", mormora Sienna, con gli occhi spalancati dalla sorpresa. Io mi limito ad annuire, se qualcuno mi avesse raccontato questa storia non gli avrei mai creduto, sembra assurda persino a me.
"E' assurdo", dice Lizzy, rimettendo il quaderno sul tavolino, sospirando.
"Quel brutto figlio di..."
"Tom!", lo blocco mettendomi poi un dito sulle labbra per fargli capire che non può parlare, non sono sicura che siamo al sicuro, che non si siano altre microspie nascoste da qualche parte.
Lui si zittisce ma lo vedo stringere i pugni, vorrei davvero essere stata capace di tenere tutto per me invece di coinvolgere anche loro ma non ne sono stata capace, avevo bisogno di parlare, di sfogarmi con qualcuno, di cercare di uscire da questa situazione in qualche modo. Lizzy afferra nuovamente il quaderno e comincia a scrivere qualcosa, passandomelo poi dopo aver finito.

Abbiamo cominciato a sospettare che ci fosse Rupert sotto tutta questa storia, così ho chiesto ad un mio vecchio compagno di liceo di aiutarci, è un'hacker, ha cercato di entrare nel suo computer e nel suo telefono per scoprire qualcosa di più, anche solo la sua posizione ma niente, sembra che in qualche modo sia riuscito ad isolarsi. C'è qualcuno di esperto insieme a lui, non sta facendo tutto da solo. Dobbiamo solo capire cosa vuole e come farlo uscire allo scoperto.

Fare uscire Rupert allo scoperto, come se fosse facile! Ha troppe cose contro di me, non posso rischiare così tanto, non posso mettere in pericolo me e il bambino che porto in grembo e adesso anche loro. Sarebbe troppo, non me lo perdonerei mai.
 
Vuole solo rovinarmi la vita, ecco cosa vuole.

Scrivo quella parole velocemente e le passo il quaderno, tutti e tre si affrettano a leggere ma nessuno sembra essere tanto convinto della mia risposta. Non ha senso in fondo, io non gli ho mai fatto niente di male, perchè mi sta facendo questo? Che cosa può essere successo tra noi due di tanto grave da decidere che devo pagarla in questo modo? Da ricattarmi e minacciarmi e mettere in pericolo me e chi mi sta vicino?
Lizzy scrive altre due parole e lascia il quadernino sul tavolo, così che possa leggerlo.

Ma perchè?

Già, perchè? Me lo chiedo da quando tutta questa storia è cominciata ma non riesco a trovare una soluzione plausibile. Perchè sta succedendo tutto questo? Perchè a me? Perchè non riesco a fare niente che possa risolvere tutto quanto? Perchè mi sento così impotente di fronte a tutto questo? Non ho risposte, non le ho avute mai e adesso forse sono anche più confusa dalle cose che stanno accadendo nella mia vita che anche se avessi la risposta ad un centimetro dal mio naso non la vedrei.
Prima che io possa scrivere una risposta il campanello suona e nuovamente sobbalzo, sorpresa. Mi ci vorrebbe una camomilla o una dose di tranquillanti, non un tè caldo. Guardo Tom confusa come per chiedergli se abbia chiamato qualcun altro e lui mi restituisce lo sguardo, confuso quanto me. Ma chi può essere a quest'ora? Nessuno verrebbe a casa sua senza motivo, adesso. Lui si dirige verso la porta e guarda attraverso lo spioncino, la sua espressione passa da confusa ad allarmata e poi quasi più serena.
"E' Rob", mormora lui, guardando me e poi Lizzy.
"Oh cazzo, se mi vede qui sono fottuta", dice Liz scattando in piedi, guardandosi attorno come se cercasse un posto dove nascondersi.
"Vieni con me, esci dal retro", dice Sienna alzandosi per accompagnarla fuori dopo aver recuperato tutte le sue cose.
"Noi dobbiamo finire di parlare", afferma in modo serio, guardando me ed annuisco, prima che scompaia insieme a Sienna.
Tom apre la porta e io mi alzo, vedendo Robert entrare. E' tutto zuppo di pioggia, bagnato da capo a piedi, deve essere venuto a piedi ma perchè? La sua macchina che fine ha fatto?
"Che ci fai qui?", domando confusa, è talmente bagnato che lo si potrebbe strizzare e in altri momenti questa cosa mi farebbe ridere, ma non adesso, non ci riesco.
"Tu sei scappata, di nuovo, quando ti avevo chiesto di restare", dice rivolgendo subito lo sguardo a me, quasi Tom non esistesse in questo momento.
"Non volevo disturbare la vostra prima riunione familiare", rispondo stringendomi nelle spalle, quasi non m'importasse più di tanto. Vorrei non dovermi comportare così con lui, ma mi sembra più facile fingermi indifferente piuttosto che mostrare come mi sento davvero dentro.
"Kristen lei non aspetta un figlio da me, non è possibile", afferma, quasi troppo sicuro delle sue parole.
"Lei sembra proprio convinta del contrario però".
"Beh non è possibile, perchè non ci sono andato a letto!".
"Eri ubriaco Robert, sappiamo tutti e due che tendi a lasciarti un po' troppo... "andare", se sai cosa voglio dire".
"Non è così, non mi ricordo niente non è possibile Kris, perchè non mi credi? Perchè mi tratti così?", domanda, trafiggendomi con lo sguardo.
"Perchè? Mi hai tradito Robert, e lei adesso è anche incinta! Cosa ti aspettavi? Un applauso? Non capisco", rispondo scuotendo la testa. Il mio sguardo incontra per pochi secondi quello di Tom e vedo che non gli fa piacere guardare due dei suoi miglio amici litigare così, non sarebbe bello per nessuno. Gli lancio un'occhiata di scuse e lui scuote impercettibilmente la testa, vorrei tanto che non avesse assistito.
"Tu mi hai tradito. Lo hai fatto e adesso giudichi me? Che neanche ricordo di averlo fatto? Che so di non averlo fatto?". Il suo tono è pungente, mi trapassa da parte a parte, è straziante dover parlare così con lui.
"Mi dovevi restituire il favore, no?", domando sarcastica, accennando un sorriso amaro.
"Non lo avrei fatto mai. Tu mi hai tradito e io ero disposto a perdonarti".
"Tu non..."
"Magari le cose non sono come sembrano Rob", interviene Tom ed entrambi ci voltiamo verso di lui. Sembra stanco di vederci litigare, sembra sul punto di vuotare il sacco. No, non può farlo! Mimo un no con le labbra e scuoto piano la testa, se gli dicesse tutto ora Rupert potrebbe sentirlo e sarebbe la fine.
"La difendi? Davvero? Come puoi stare dalla sua parte?", chiede Robert incredulo, guardando il suo migliore amico.
"Qui non ci sono parti giuste e parti sbagliate Rob. Non puoi essere convinto di avere la verità assoluta in pugno", interviene Sienna, che è comparsa dietro di me senza che me ne accorgessi. "Adesso sei troppo arrabbiato per ragione e mia figlia sta dormendo, perciò ti prego di andartene, non è un discorso da fare in piena notte, siamo tutti stanchi", dice decisa, e io la ringrazio mentalmente per il suo intervento. Senza di lei non avrei davvero saputo come fare. "Non credere che io ti stia cacciando, solo per favore parliamone in un altro momento", si affretta ad aggiungere.
"Ma certo certo, capisco!", risponde ironico, aprendo la porta per andarsene.
Appena è fuori di casa raggiungo il divano e mi accascio su di esso, portandomi le gambe al petto per poggiare la testa sulle ginocchia. Mi sento morire, mille emozioni attraversano il mio corpo ed è terribile, non sono belle sensazioni, affatto. Odio dover litigare con lui, odio il pensiero che facendo così lo sto solo spingendo tra le braccia di Caroline, odio che quando sembra che vada tutto bene io debba sempre rovinare tutto. Ma in fondo che altro potrei fare? come potrei risolvere tutto questo? Non ne sono capace.
"Forza Kristen, ti aiuteremo noi adesso. Ora vai a dormire, è tardi, sarai stanca", mormora Sienna, accarezzandomi lentamente la schiena. Annuisco impercettibilmente e mi alzo, la testa gira per poco ma poi si ferma, facendomi ritrovare l'equilibrio. "Vuoi un calmante? Un sonnifero? Ti potrebbe aiutare", dice poi, notando evidentemente il mio stato di agitazione.
"No, non posso", rispondo toccandomi la pancia e lei capisce subito.
"Ma certo, il bambino. Hai ragione, scusami".
Scuoto la testa per farle capire che non importa e dopo aver dato la buonanotte a tutti e due mi dirigo in camera mia, cambiandomi velocemente per andarmi ad infilare nel letto. So che se rimanessi sveglia adesso tutti i pensieri che cerco di tenere lontano tornerebbero ad affollarmi la mente e non posso permetterlo, non posso proprio lasciarmi andare. Lascio il cervello vuoto, sgombro da ogni pensiero, lascio che il buio della notte mi inghiottisca e mi addormento, agitata ma senza incubi.

"Sei davvero bella con il pancione", dice Rob osservandomi dallo specchio, abbracciandomi poi da dietro.
"Oh certo, peccato che sembro morta", rispondo ridendo e scuotendo la testa, voltandomi per stampargli un bacio sulle labbra.
Me lo dice sempre, ogni volta che devo indossare la pancia finta per le riprese di Breaking Dawn mi ripete quanto gli piaccia vedermi con il pancione, quando desideri vedermi con una vera pancia, con dentro un figlio nostro. E' davvero dolce, ma non capisco dove veda tutta questa bellezza che dice lui.
"Non sembri morta... se escludiamo il trucco da cadavere", mormora ridendo, prendendomi in giro.
"Ah-ah, ma come siamo spiritosi oggi! Io almeno non sono un vampiro che luccica, caro mio".
"Non ancora, vorrai dire! Molto presto sarai come me".
"Non me lo ricordare ti prego, sono già abbastanza scomode queste lenti a contatto, non voglio immaginare come saranno quelle", dico indicando le sue, ha sempre detto che sono fastidiose e ci vede poco, non è granché rassicurante.
"Non sono poi così fastidiose, è solo come avere perennemente la sabbia negli occhi", dice ironico, facendomi ridere. Una sua mano scende e va ad accarezzare la pancia finta ed io scuoto la testa.
"La smetti? Non c'è niente dentro, è finta, non è la mia!", mi fingo esasperata, ridendo.
"Ma lasciami sognare almeno", risponde sorridendo e io non posso far altro che sorridere con lui. "Facciamo un bambino", dice dopo qualche secondo, più serio.
"Ne abbiamo già parlato Robert, non è il momento. Non dico che non succederà mai, ma non ora", mormoro scuotendo la testa avanti e indietro, è assurdo come ogni volta dobbiamo sempre ripetere le stesse cose, so quanto lui desideri un figlio ma è troppo presto, non mi sento pronta.
"Non c'è un momento preciso, potrebbe succedere sempre".
"Lo so, lo so. Ma adesso siamo entrambi impegnati, abbiamo mille progetti e cose da fare, come faremo con un figlio da accudire? Avrà bisogno di noi costantemente e noi non potremo occuparcene".
"Io sarei disposto a rinunciare ad ogni film, ad ogni progetto per nostro figlio", dice in un tono talmente sincero e sicuro che le mie certezze vacillano, ma per poco. Fortunatamente l'assistente di Bill mi salva, dicendoci che dobbiamo raggiungere il set. "Ne riparleremo sai, non credere di essertela cavata così", aggiunge Robert, prima di staccarsi da me.
"Va bene, come vuoi!", rispondo staccandomi da lui, cercando di dirigermi verso il set ma lui mi blocca, stringendomi per i fianchi.
"Promettimi che un giorno ci proveremo, per favore. Promettimi che avremo un figlio, dimmi che lo vuoi davvero", mormora guardandomi negli occhi, non sono i suoi soliti occhi azzurri ma sono comunque tanto intensi da farmi male.
"Te lo prometto, ci proveremo, in un futuro ci proveremo perchè lo voglio davvero", gli rispondo sicura, sfiorando le sue labbra con le mie.
"Sarà bellissimo", dice lui sulle mie labbra, approfondendo poi il bacio.

Apro gli occhi di scatto e mi tiro su a sedere, confusa. Ero talmente persa in quel sogno da credere che fosse reale e non un semplice ricordo, semplice frutto della mia mente. Il sole non è ancora alto nel cielo, sta cominciando pian piano a rischiarare tutto ma ancora non è al massimo del suo calore e capisco che ha smesso di piovere. Tornare a dormire è fuori discussione ormai, non riuscirei a riaddormentarmi e non voglio rimanere stesa a pensare per ore, ho bisogno di svagarmi. Dopo un bella doccia rilassante ed essermi vestita decido di scendere e andare a fare una passeggiata. E' ancora molto presto, nonostante Londra sia una città sempre affollata non c'è molta gente a quest'ora e spero che con un paio di occhiali da sole e un cappuccio sulla testa riuscirò a passare inosservata. Prendo le chiavi di casa dalla ciotola ed esco, tentando di fare meno rumore possibile, evitando di svegliare qualcuno. L'aria pungente del mattino di Londra mi investe e mi fa pizzicare le guance, costringendomi a stringermi di più nella felpa. Non sono abituata al clima di Londra, a Los Angeles fa molto più caldo. I londinesi vanno quasi sempre in giro a maniche corte o al massimo con una camicia addosso in questo periodo dell'anno mente io devo mettermi una felpa imbottita per sentirmi a mio agio con questo vento. Non capisco come facciano a sopportarlo, immagino che ci siano abituati ormai.
Continuo a camminare tranquilla, cercando di evitare le pozzanghere create dalla pioggia di questa notte e mi dirigo verso un piccolo parco tranquillo, un posto dove sedermi e rilassarmi un po', per schiarirmi le idee. Per la prima volta dopo tanto tempo mi fermo ad osservare le persone. Non lo faccio mai, non ne ho il tempo perchè non posso rischiare che qualcuno mi veda e mi riconosca, ogni volta che sono fuori devo andare il più veloce possibile e raggiungere la mia destinazione senza intoppi ma adesso mi sento abbastanza sicura da osservare chi mi sta intorno. Ci sono persone che vanno a lavoro, altri che portano a spasso il cane o chi semplicemente corre nella speranza di perdere qualche chilo. Sono persone normali, gente comunque con una vita sicuramente più serena della mia. Vorrei essere anche io come loro, anche solo per un giorno. Vorrei scappare dal completo caos che è diventata la mia esistenza ed essere una persona normale, vedere com'è. Prima che io possa raggiungere una panchina il mio sguardo si ferma su una ragazza che sta correndo e sembra dirigersi verso di me. E' Victoria, la sorella di Robert. E' in tuta, quindi immagino che stesse correndo anche prima di vedermi.
"Credo che dovremmo parlare", dice con il fiato un po' corto, non appena è abbastanza vicina a me.
"Io non...", provo a dire, ma non ho nemmeno il tempo di finire la frase, perchè subito mi blocca.
"Dovresti davvero lasciare in pace mio fratello. Sul serio, basta. Tu... Tu sei la sua rovina. Il giorno prima è felice come non mai e poi il giorno dopo soffre come un cane, non puoi continuare a trattarlo così", sentenzia, con un tono che sembra non ammettere repliche.
"Io non gli ho fatto niente. Chiedi alla tua amica Caroline cosa è successo", rispondo secca, come si permette lei di venire a decidere cosa dovrei farne della mia vita?
"Che c'entra Caroline ora?", domanda.
"Non credo di dover essere io a darti questa notizia, è una cosa sua e di Robert".
"Stai scherzando vero? Tra Robert e Caroline non c'è niente. Non puoi fare insinuazioni di questo genere".
"Oh non c'è niente? E allora lei com'è rimasta incinta di Robert?", sbotto infastidita. La sua espressione cambia e diventa confusa e scioccata, non riesce a crederci.
"Non è possibile", mormora tra sé, scuotendo la testa.
"Beh a quanto pare è possibile eccome. Perciò la prossima volta non venire a dirmi cosa devo fare della mia vita o di quella di tuo fratello perchè ne sono già uscita e non l'ho deciso io. Io amo tuo fratello, che tu ci creda o meno", dico spostandomi da lei e me ne vado. Lei non mi segue e ne sono grata, non voglio più continuare questo discorso.
La fa troppo facile lei, non capisce. Nessuno può davvero capire quello che mi sento dentro, il tumulto di emozioni che mi sconvolge la vita, il dolore di dover stare lontana dalla persona che amo, il pensiero che lui avrà un figlio da una donna che non sono io, una donna che potrebbe portarmelo via. E sono incinta anche io, ma come faccio a dirglielo adesso? Come mi aspetto che mi creda? E cosa potrebbe cambiare in fondo? Non potrebbe certo occuparsi solo di nostro figlio e non di quello di Caroline. E poi lo sconvolgerei troppo, due figli in così poco tempo, sarebbe troppo per chiunque.
Mentre sto ancora camminando il mio sguardo viene attirato da una figura che conosco e sento il sangue raggelarsi nelle vene, facendomi bloccare. E' Rupert. Rupert è a Londra. Insieme a lui c'è una ragazza bionda, mi rivolge le spalle e non riesco a guardarla in faccia, non so chi sia. Lui prova a baciare la ragazza ma lei si scansa un po' troppo bruscamente, andandosene via. In un attimo gli occhi di Rupert incrociano i miei e la sua espressione cambia, un sorriso di sfida gli si dipinge sul volto mentre si avvicina a me. Il mio respiro accelera, sento la paura scorrermi dentro.
"Ciao Kristen, che piacere rivederti", dice ironico.
Io non rispondo, vorrei solo scappare. Me lo sento, questo è l'inizio della fine.












Note dell'autrice:

Salve a tutti e buon sabato! Io sono sempre Mary, ormai dovreste saperlo. Stavolta avevo davvero paura di non riuscire a pubblicare il capitolo, le idee hanno faticato ad uscire fuori ma alla fine in un modo o nell'altro ce l'ho fatta, è stato davvero un miracolo! Non che sia uscito un capolavoro ovviamente, ma almeno sono riuscita a rispettare la scadenza, che è già tanto! Essere arrivata a dieci capitoli è una cosa davvero strana per me, spero di non fermarmi adesso e prometto che cercherò in tutti i modi di andare avanti e non deludere nessuno.
Passando al capitolo, finalmente Kristen ha vuotato il sacco! Adesso a Tom, Sienna e Lizzy tocca aiutarla e vederemo se ce la faranno e come faranno! Rob poverino come al solito, faccio sempre del male a questo ragazzo, mi dispiace ç_ç E poi Victoria che poteva farsi un po' di fatti suoi, insomma. E infine una persona che tutti voi amate tanto, Rupert! Che farà stavolta? Lo scopriremo solo vivendo LOL.
Ah non dimentichiamoci la misteriosa ragazza bionda eh, è importante!
Detto questo come sempre vi ringrazio tantissimo, in soli nove capitoli avete fatto superare le cento recensioni alla mia storia, è davvero meraviglioso per me, vi adoro con tutto il cuore. Ringrazio chi ha aggiunto la storia tra le preferite, tra le seguite e le ricordate, chi recensisce sempre, chi saltuariamente e chi invece legge in silenzio, davvero grazie mille.
Noi ci "rivediamo" come sempre sabato prossimo con un nuovo capitolo, sperando di riuscire a fare qualcosa di migliore, perchè sto davvero cominciando a scrivere in una maniera illeggibile, lo so! Un bacione e alla prossima, Mary.
  
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