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Autore: JunoEFP    22/09/2012    1 recensioni
Bene, questa è la prima storia che scrivo su Naruto, è tremendamente OOC, quindi se il genere non vi piace non vi consiglio di leggerla.
Ma adesso vi lascio alla trama:
Sakura Haruno, alunna del terzo anno delle superiori è una ragazza timida, e con una sola amica: Karin.
Innamorata da tempo di Sasuke Uchiha, un ragazzo simpaticissimo, allegro e solare, che una volta la difese da Naruto Uzumaki, un ragazzo chiuso e scorbutico.
La sua vita scolastica è sempre stata ostacolata da Hinata, la ragazza più popolare della scuola. Strafottente e bellissima.
Vedrete una serie di amori non corrisposti, amicizie distrutte e rivalità.
Il tutto, in una confusione terribile che giusto una mente idiota come la mia poteva inventarsi.
Premetto che detesto Sakura ed adoro Hinata, ma in questa fic ho deciso di far avere ad entrambe un ruolo pieno di sofferenza per motivi completamente diversi, ma allo stesso tempo piena di colpi di scena, e la serenità di un finale felice.
Spero possa piacervi!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Amici…?




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-Sakura, tesoro, come mai sei tornata così tardi? Ti sei trattenuta a scuola, per caso?- la voce proveniva dalla cucina, dove la madre era impegnata a stendere un grande foglio di pasta, munita di mattarello. La figlia la raggiunse, mettendosi a sedere su una delle sedie del tavolo.
-No, ero con degli amici.- respirò profondamente, assaporando l’odore sublime del sugo fatto in casa dalla mamma. Era buffo, la signora Haruno era veramente brava in cucina, mentre Sakura rischiava ogni volta di mandare a fuoco la casa, ed aveva imparato a cucinare solamente i biscotti di pasta frolla che faceva sempre sua nonna.
Anche se non era affatto difficile cucinarli, Sakura poteva vantarsi di essere l’unica a conoscere il segreto per renderli unici. La nonna lo aveva detto solo a lei, la sua unica nipote, al quale voleva un bene dell’anima. Nemmeno la sua stessa figlia ne era a conoscenza, ed era l’unica cosa in cui Sakura la batteva nell’ambito culinario.
-Con Karin, immagino. Giusto?- lei scosse la testa, e la madre si sorprese. Sakura non aveva mai avuto degli amici, escludendo Karin ed un certo Sai, che comunque non era poi così legato alla figlia. Era curiosa di conoscere i nomi dei suoi nuovi amici, ma era sicura che non c’era bisogno di chiederlo. Sakura era sempre stata aperta con lei, avrebbe solo dovuto pazientare qualche secondo, e avrebbe saputo tutto quanto.
-Sono uscita per vedere come stava Hinata… e c’era anche Sasuke.- la donna si bloccò. Sasuke era un nome nuovo, non ricordava di averne mai sentito parlare, ma Hinata… lei si, era consapevole che tra lei e Sakura non scorreva buon sangue, aveva saputo che aveva procurato non pochi problemi a lei ed alla famiglia, e non si sarebbe mai aspettata che uscisse per vederla.
Decise però di non toccare l’argomento. A differenza del solito, Sakura non aveva pronunciato quel nome con rabbia, fastidio o altre emozioni che provava spesso al pensiero della ragazza, al contrario, era sembrata seriamente preoccupata, e questo non era buon segno.
-Sasuke, eh? Non me ne hai mai parlato, chi sarebbe?- arrossì un pochino prima di rispondere, e strinse le mani da sotto l’allegra tovaglia giallo limone. –Beh, Sasuke è un ragazzo… ho fatto amicizia con lui un paio di mesi fa. Le sono caduta sopra a scuola, e lui mi ha detto che voleva essere mio amico…-
La madre scoppiò a ridere, immaginandosi la scena di sua figlia sdraiata sopra un giovanotto forte e bello dall’aria misteriosa e seria. Non sapeva però che in realtà lui non era affatto così, o almeno questo era quello che credeva Sakura, perché ancora non sapeva com’era veramente Sasuke…
-Bene Sakura, e dimmi, hai intenzione di farmelo conoscere uno di questi giorni? Mi piacerebbe molto fargli assaggiare una torta che ho imparato a fare modificando una ricetta della nonna. E magari, se ti va, invita anche Hinata. Poi ci sarebbe Karin, è da molto che non la vedo, sta bene?- la ragazza annuì. Nonostante si vergognasse un po’ al pensiero di avere Sasuke in casa, le faceva piacere farlo conoscere a sua madre, e sapeva che sarebbe andato matto per la torta che avrebbe preparato.
-Ah, non dimenticarti che avrò bisogno di una mano, i biscotti di pasta frolla non si cucinano da soli!- sorrisero entrambe, anche se avrebbe voluto aiutare nella torta, sapeva che sarebbe stata un pessimo aiuto, così si convinse che sarebbe stato meglio dedicarsi a ciò che sapeva fare bene, piuttosto che rovinare tutto.
 

* * *
 

Sasuke era appena uscito dalla tabaccheria. Itachi gli aveva chiesto un pacchetto di sigarette, e lui, anche se controvoglia, gliele aveva comprate. Superò il parco e la scuola a passo svelto; odiava fare delle commissioni per suo fratello, e non vedeva l’ora di tornare a casa e sdraiarsi sul divano per fare una bella dormita.
Presto o tardi però, se ne sarebbe finalmente andato da quella casa che odiava tanto, e non avrebbe più rivisto né lei né suo fratello. Ogni tanto sperava che fosse Itachi quello che se ne sarebbe andato per primo, anche se probabilmente avrebbe sentito la sua mancanza, non lo avrebbe mai ammesso.
Erano pensieri oscuri i suoi, che rinchiudeva nel luogo più profondo del suo cuore. Lì aveva archiviato tutti i ricordi felici passati con la sua famiglia, aveva rimosso tutto ciò che gli avrebbe fatto provare nostalgia, e manteneva saldi nella testa solamente i loro errori, e ciò che di sbagliato avevano fatto nella vita.
Quando era da solo, nella sua mente, pensieri crudeli su di loro, e di come avrebbe potuto fargliela pagare un giorno, quando sarebbe stato abbastanza grande per raggiungerli e vendicarsi.
Sapeva che avrebbe dovuto fare il contrario, che ricordare solo i momenti sereni trascorsi con loro, che sarebbe stato meglio per lui rassegnarsi e lasciarsi alle spalle tutto ciò che lo aveva fatto soffrire, ma era sicuro che questo sarebbe stato solamente un modo di scappare, e di dimostrare codardia.
Si ritrovò ad un bivio, e si fermò. Se avesse preso la strada di sinistra, sarebbe arrivato a casa, mentre se prendeva quella a destra, sarebbe arrivato probabilmente alla stazione, e se continuava per quella strada superato il campo da golf, si sarebbe ritrovato nel centro di Konoha, dove si potevano prendere i pullman per fuggire, via da lì per sempre.
Ci pensò un po’, e prese la via a destra.
 
Adesso era davanti alla stazione degli autobus, davanti a lui la biglietteria, e dietro la strada per tornarsene a casa. Non fece nulla, rimase immobile a fissare i mezzi pubblici partire, e allontanarsi sempre di più da lui. Non ce l’aveva fatta, aveva capito che andarsene sarebbe stato inutile, e si era ricordato che c’era ancora un’amica che aveva bisogno del suo aiuto. Non poteva di certo abbandonare Hinata.
Si girò, ma non prese la strada che lo avrebbe ricondotto a casa, ne prese un’altra. Non sapeva esattamente quale, né dove l’avrebbe portato, ma sentiva il bisogno di vedere qualcos’altro, diverso dai soliti quartieri di periferia dove era abituato a stare.
Sasuke non si sarebbe mai aspettato di incontrare qualcuno proprio lì, e ancora meno di incontrare quel qualcuno. A pochi metri da lui, su un piccolo ponte costruito sopra un canale, stava Naruto, con le mani in tasca e lo sguardo fisso sul canale sottostante.
Il corpo si mosse da solo, si avvicinò al ragazzo biondo, e si fermò a pochi centimetri da lui, fissandolo. Non aprì bocca, non sapendo cosa dire, e Naruto non lo guardò, nonostante sapesse perfettamente della sua presenza. Rimasero così per un po’ di tempo.
-Ti va di sederti?- Sasuke annuì, e s’incamminarono insieme alla ricerca di una panchina libera dove potersi sedere. Avrebbero parlato? Sasuke non lo sapeva, e nemmeno Naruto. Entrambi erano preparati ad ore di silenzio, ma non importava a nessuno. Infondo serviva a tutti e due un po’ di tranquillità, ed a volte il silenzio è meglio di mille parole.
Non trovarono nessuna panchina libera, ma riuscirono a sedersi su una specie di staccionata, che faceva da recinto ad un piccolo parco giochi. Silenzio, erano sicuri che ci sarebbe stato, e nessuno lo ruppe. Almeno, non per il  momento.
-Cosa ci fai qui?- Sasuke alzò le spalle, e rise. –Non parlarmi, sembriamo una coppietta!- l’altro spalancò gli occhi, e lo fissò. Come gli veniva in mente un’idea simile? Rise anche lui, e poi insieme smisero.
-Scappo- Ancora silenzio. Era impossibile che l’avesse detto, ma cosa ancora più incredibile era che la persona a cui lo aveva detto, era il temibile Naruto Uzumaki, di cui un tipo come Sasuke Uchiha non aveva per nulla paura.
-Scappi… di casa?- Naruto non sembrava sorpreso, se mai divertito. Scappare di casa era una cosa da mocciosi, non certo per un ragazzo maturo di sedici anni. Ma Sasuke scosse la testa. Prima con un mezzo sorriso, poi serio, l’espressione quasi triste in volto.
-Dai ricordi.- Anche Naruto s’intristì. Se c’era qualcuno che poteva capire il suo stato d’animo, era proprio lui. Chissà perché proprio loro si erano incontrati. Forse una decisione del destino? Un semplice casualità? Non lo sapeva, ma non gli importava nemmeno.
-Un momento, non sei forse tu quello che piace ad Hinata? Non me lo ha mai confessato, ma sono certo che le piace qualcuno, e tu sei il più sospetto.- Non rispose, e non lo guardò nemmeno. Si perse nei giorni passati, quelli dove più di una volta Hinata si era presentata davanti a lui, e gli aveva confessato i suoi sentimenti. Perché l’aveva sempre allontanata? Gli sembrava una brava persona anche lei, ultimamente capitava spesso, ma qualcosa gli diceva che non doveva fidarsi.
Anche in questo tipo, Sasuke se non si sbagliava, trovava qualcosa di familiare. Forse il fatto che stesse scappando dai ricordi, dal passato lo incuriosiva, o meglio, lo rendeva simile a lui.
Era soltanto per il passato, o per la vita difficile che sentiva di potersi fidare? Che si sentisse libero di dire quello che pensava e che si era sempre tenuto dentro? Probabile, ma non lo fece. Non poteva essere sicuro che fosse un tipo affidabile, doveva verificarlo. Sapeva soltanto una cosa, quel ragazzo aveva molto in comune con lui.
-Non sono io che te lo devo dire. Tu invece, sei quello che mi seguiva insieme a Sakura, vero? Credevate forse che non me ne fossi accorto? Se vuoi un consiglio, prima di pedinare la gente, assicuratevi di esserne capaci.- e sorrise, mentre Sasuke sbiancava. Era un tipo sveglio, non poteva che provare ammirazione verso di lui.
-E’ una brava ragazza, puoi fidarti di lei.- Naruto abbassò lo sguardo. Anche lui lo aveva pensato, lo pensava anche in quel momento, ma come esserne sicuro? Al mondo ci si può fidare solamente di se stessi, si può contare solamente sulla propria persona, e basta.
-Sai Sasuke, tu sei simile a me.- Era vero, lo sapevano benissimo entrambi. Ancora silenzio, questa volta più lungo e sereno rispetto agli altri che c’erano stati. Forse il fatto di essere simili li confortava, gli dava un senso di pace, e li faceva stare bene. Chi lo sa.
-Sei simpatico Naruto, credevo fossi altezzoso e strafottente.- Risero, e si alzarono, dirigendosi verso quella strada che, anche se in momenti diversi, avevano percorso entrambi quel pomeriggio, e che li avrebbe condotti a casa.
-Credo dovresti andare a casa, Sasuke.- Sorrise, indicando col dito indice la stretta stradina buia, che faceva intravedere poco e niente di quello che li aspettava. –Anche tu allora. Oppure hai paura del buio coniglio?- Si incamminarono, e con le mani in tasca, percorsero la strada insieme.
-Figuriamoci, te la faccio anche di corsa se vuoi.- Un ghigno divertito sul volto del moro –Parole tipiche di chi vuole farla finita in fretta. Correndo arriverai prima a casa e ti rifugerai al sicuro…- Scoppiò a ridere, trascinandosi dietro anche Naruto.
-Intanto arriverei a casa, tu invece scommetto che non riusciresti a fare nemmeno tre metri di corsa, e finiresti per metterti a piangere in mezzo alla strada, ed a pregarmi di tornare in dietro a prenderti.- Si fermarono, e si guardarono, sfidandosi con gli occhi.
-Scommettiamo? Chi arriva prima alla fine della strada potrà dire che l’altro è un fifone.- Allungò la mano, e la strinse con quella dell’altro ragazzo. –Perfetto. Tre, due, uno… VIA!-
E corsero. Veloci e felici, come due bambini che giocano con la sabbia nel parco giochi. Forse, era l’inizio di qualcosa, o di niente. Il tempo lo avrebbe rivelato, per il momento, avrebbero dovuto aspettare ancora un po’.
 

* * *

 
Il giorno dopo, Sakura era perfettamente preparata per invitare Sasuke ed Hinata a casa sua. Aveva passato la notte a trovare un modo efficace per dirglielo, senza balbettii o arrossamenti inutili. Era certa che davanti a Sasuke sarebbe arrossita, ma almeno non avrebbe balbettato.
Entrò nel cortile della scuola con lo sguardo puntato davanti a se, diversamente da tutte le altre mattine, in cui lo sguardo ricadeva spesso sui piedi, per risollevarsi una volta seduta al proprio banco.
Questa volta non ne aveva bisogno, era amica di Sasuke, anche se non poteva dirlo in giro, Hinata era convinta che si fossero incontrati solamente quel giorno per parlare con lei. Ma era anche “amica” di Hinata, se così si poteva dire.
Insomma, non erano mica diventate migliori amiche. Semplicemente avevano stabilito una pausa fino a quando la faccenda di Tokyo non si fosse sistemata.
In ogni caso doveva invitarla a casa sua. Se c’era anche lei, poteva benissimo dire che era stato invitato anche Sasuke solo per controllarle ed evitare prevedibili battibecchi. Scelse comunque di evitare una scusa simile, avrebbe potuto rivelarsi pericoloso farlo, soprattutto se c’era anche Karin, e quest’ultima non sapeva ancora nulla di Hinata, ed a quanto sembrava non lo avrebbe saputo ancora per molto.
Se doveva dirla tutta, avrebbe preferito di gran lunga non invitarla, ma rimaneva sempre la sua migliore amica, no? Non poteva tagliarla fuori per una simile sciocchezza, che poi non lo era per niente.
Aveva deciso, la prima ad essere invitata sarebbe stata Karin, dopotutto, era la più facile da invitare, visti i rapporti in cui erano, dopodiché il primo che avrebbe visto sarebbe stato il secondo invitato, infine sarebbe andata da chi mancava e le avrebbe posto l’invito.
Era un piano geniale, peccato che fallì miseramente quasi un secondo dopo che l’aveva inventato. Si ritrovò davanti al distributore delle bevande, c’era una fila smisurata, e proprio di fronte a lei, Hinata aveva appena infilato una monetina all’interno di esso.
Estrasse una bottiglietta d’acqua naturale e si voltò, sorridendo falsamente alla vista di Sakura. Il sorriso, dapprima falso e insopportabile, si tramutò in un mezzo sorriso al quanto sincero, cosa che stupì molto la ragazza.
Le fece cenno di raggiungerla con la mano, e dopo un breve esito, si avvicinò ad Hinata, che le fece gentilmente prendere il posto davanti ad un’altra ragazza probabilmente in fila da chissà quanto tempo. Quest’ultima sbraitò, ma non appena lo sguardo di Hinata la penetrò, smise immediatamente, ed incitò Sakura a darsi una mossa.
Quando il tè freddo uscì dalla macchinetta, si incamminarono entrambe nella loro classe. Sakura stringeva con entrambe le mani la bottiglietta, e guardava in basso. Hinata invece, leggermente più alta, la scrutava in silenzio, indecisa se dire qualcosa oppure no.
Improvvisamente, prima che potesse dire qualcosa, Sakura si ricordò dell’invito per la cena a casa sua. La mamma aveva deciso che sarebbe stato meglio di sera, visto che nel pomeriggio avrebbe dovuto lavorare. Potevano venite per le 17.00 e rimanere fino alle 23.00
-Senti Hinata, io… cioè, mia madre vorrebbe che tu e Sasuke, veniste… vorrebbe invitarvi…- Questa non ci voleva, non si ricordava più il discorso, e dire che ci aveva messo così tanto tempo per idearlo, si sbrigò e ne inventò un altro in fretta, dopodiché parlò nuovamente.
-Mia madre vorrebbe invitarvi a cena domani, ti andrebbe di venire? A lei fa piacere, ed… anche a me.- Hinata la fissò, incredula. Quelle parole erano davvero uscite dalle candide labbra rosa di Sakura Haruno? E senza balbettare, addirittura? Cavolo, era un cosa incredibile, da ricordare per tutta la vita.
Non rispose subito, da un lato avrebbe tanto voluto risponderle male ed andarsene via, dall’altro però… insomma, lo aveva promesso, doveva farcela assolutamente!
Sorrise ed annuì, sembrava così dolce, che Sakura si meravigliò molto. Non pensava che simili espressioni potessero essere viste proprio sul volto di Hinata. Sorrise anche lei, ed entrarono in classe, pronte per una nuova giornata di lezione.
 
Si sedette al suo banco, e salutò Karin seduta di fianco a lei. La invitò ed accettò subito, non ci furono problemi con lei, come previsto. Si guardò intorno, e trovò Naruto al solito banco vicino alla finestra, che guardava fuori.
Lo guardò per alcuni secondi, poi lui si voltò, e le sorrise salutandola. Non rispose al saluto, al contrario, arrossì lievemente e girò di scatto la testa dall’altro lato. Sentì Naruto ridere, e sorrise.
Pensò che avrebbe voluto parlarci di nuovo, camminare insieme a lui, oppure semplicemente stare seduti su di una panchina in silenzio. Le piaceva trascorrere il suo tempo con lui, anche se era accaduto così poche volte che avrebbe potuto contarle. Ne contò due, e si mise a ridere, silenziosa.

 
 
 



Note dell’autrice:
Ciao a tutti, eccomi di nuovo qui a proporre un nuovo capitolo di “Un fiore pieno di speranza”!
Come vedete, è passata esattamente una settimana dall’ultimo aggiornamento, non sono un genio? Ebbene, per tutti i capitoli che ho scritto fino a mo’ posterò ogni Sabato, in modo che ogni aggiornamento distacchi esattamente sette giorni dall’altro. Fico, no? (No, decisamente.)
Beh, abbiamo una Sakura timida come al solito che si sta facendo mille problemi, e la sua cara mamma. Ricordatevi bene quest’ultimo personaggio, è l’unico in tutta la fic. Ad essere normale. (E’ vero, ve l’assicuro! xD) Sasuke e Naruto sono diventati “rivali” e forse, ben presto, anche amici
Cosa dire ancora, Passate a leggere la One-shot che posterò fra poco, il titolo è: “Anatanoegao, watashi no ai” (Si, mi faccio pubblicità da sola .-.) E’ una NaruHina, ed è molto… drammatica? Si, lo è.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, un bacione grande a tutti i lettori, i recensori e a tutti coloro che hanno messo la mia storia da qualche parte: Seguite, Ricordate, Preferite, e Schifose. Grazie mille a tutti quanti, davvero, mi fate veramente felice. Vi sono grata! :) Kiss <3
   
 
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