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Autore: JennySoul    22/09/2012    3 recensioni
Lei si ritrova ad affrontare una nuova vita, con un passato segnato dal dolore per una grande perdita, un padre assente ed un ragazzo che si è preso gioco dei suoi sentimenti.
Lui ha una vita piena d'opportunità davanti a sè, ha tutto ciò che si può desiderare, ma qualcosa forse manca, gli manca quel pizzico di felicità in più.
Cosa succede se queste due persone si incontrano? Cosa succede se il destino però non è a loro favore? Cosa succede se uno dei due viene strappato all'altro troppo presto?... Entrate e lo scoprirete..
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 6

Apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza dalle pareti bianche, vedo una finestra con le tapparelle abbassate ed una luce fioca passarvi attraverso. Mi fa male la testa e sento tutto il corpo indolenzito, provo ad alzarmi a sedere ma subito una fitta al fianco destro mi fa tornare al punto di partenza. Mi fisso con lo sguardo al soffitto e piano piano i pezzi incasinati del puzzle che ho in testa tornano al loro posto, la serata con Tiziano, il bacio, io che non voglio mettere il casco, lui che si gira per sgridarmi e il camion che ci getta a terra. Mi tiro su piano, scoppiando in lacrime, porto le mani sul viso ed inizio a scuotere la testa, dov’è lui? Guardo in giro per la camera e vedo una giacca da donna posata su una piccola poltroncina, poco dopo infatti entra mia zia, gli occhi bassi, una pessima cera ed i capelli in disordine
–‘’Zia’’ la chiamo flebile, cercando di calmare i singhiozzi, lei alza di scatto la testa e nel vedermi sveglia sorride e corre ad abbracciarmi, in quel momento scoppio di nuovo a piangere
–‘’scusami zia, se sono uscita di nascosto, perdonami’’ sussurro tra un singhiozzo e l’altro, lei mi stringe forte a sé facendomi calmare, poi prendo coraggio e le chiedo
–‘’dov’è lui? L’hanno dimesso? Sta bene vero?’’ mia zia abbassa lo sguardo, senza riuscire a dir nulla, in quel momento sento un nodo alla gola, un vuoto alla stomaco e gli occhi iniziano a farsi lucidi, con un filo di voce la richiamo, cercando di convincerla a parlare, sospira e si decide a dirmi qualcosa
–‘’ è in coma, non sanno se si risveglierà’’. Una pugnalata al centro del petto, un’altra ed un’altra ancora, quelle parole mi riecheggiano nel cervello, mi alzo di scatto dal letto ed esco dalla mia camera, senza pensare al fatto che ho una camicia da notte dell’ospedale e sono scalza
–‘’Federica, vieni qui, ti prego ’’ prova a chiamarmi senza risultati
–‘’dimmi dov’è’’ sospira
–‘’ nella stanza 405, su questo piano ’’.
Arrivo nella sua stanza correndo, mi ritrovo davanti ad una porta chiusa, un piccolo vetro mi da la possibilità di guardare all’interno della camera e vedo lui fermo immobile in quel letto, i suoi fantastici occhi che ogni volta mi fanno vibrare l’anima sono chiusi ed a lui sono attaccati numerosissimi fili, collegati a varie macchine. La mia attenzione ricade su un ragazzo seduto su una sedia, accanto al letto, gomiti sulle ginocchia e testa tra le mani, so che lo disturberò, ma io devo entrare. Senza troppi indugi apro la porta ed entro, il ragazzo seduto si gira di scatto, ha gli occhi arrossati e lucidi, proprio come me, mi guarda per qualche istante, soffermandosi sul grande cerotto che ho sulla fronte, dopodiché con un filo di voce
–‘’ciao, sono Alessio, il fratello di Tiziano’’ lo guardo meglio, hanno gli stessi occhi azzurri, entrambi biondi, Alessio ha il viso più rotondo, mentre quello di Tiziano è più allungato
–‘’Ciao, io sono Federica’’ lui annuisce, alzandosi e venendo verso di me
–‘’mi aveva parlato di te, sapevo che sarebbe venuto a prenderti ieri, ha preso la moto perché la macchina ce l’avevo io…l’avevo presa senza neanche chiederglielo, la mia è dal meccanico, ma io volevo uscire’’ fa una pausa, gli occhi tornano a riempirsi di lacrime, sospira e continua a parlare
–‘’se invece di fare l’egoista come al solito, gli avessi lasciato la sua macchina, ora non si troverebbe in questo dannato letto ‘’ lacrime silenziose iniziano a rigargli il viso, lo guardo con sguardo dolce, mi avvicino a lui e lo abbraccio forte
–‘’non è colpa tua, se solo avessi messo quel casco lui non si sarebbe distratto’’ Alessio mi stringe forte a sé, sento le sue lacrime bagnarmi le guance, cerca di calmarmi e quando finalmente ci riesce scioglie l’abbraccio
–‘’vi lascio un po’ da soli’’.
Vado a sedermi in quella piccola sedia, rimanendo a guardarlo in silenzio per un tempo interminabile, con le lacrime che mi bagnano il viso, con la mano tremolante afferro la sua, facendo attenzione all’ago della flebo, inizio a piangere sempre di più, fino a quando i singhiozzi s’impossessano di me. Mi avvicino al suo viso, lasciandogli un bacio sulle labbra, poso la fronte sulla sua e senza neanche accorgermene inizio a parlare
–‘’mi dispiace, mi dispiace così tanto. Ti prego, tieni duro e apri i tuoi occhi, i tuoi stupendi occhi, perché tu non sai quanto siano fondamentali per me, non sai quanto mi faccia star bene il tuo sorriso, non sai quanto, in così poco tempo, tu sia diventato il centro di ogni cosa per me ‘’. Rimango un po’ con lui, tenendogli la mano e guardandolo, senza dire nulla, solo con la speranza che da un momento all’altro possa aprire gli occhi e dirmi che va tutto bene.

UNA SETTIMANA DOPO…

Esco da lezione, saluto tutti e corro verso il parcheggio, Alessia mi sta aspettando per andare in ospedale da Tiziano, come ogni giorno. Arriviamo nel giro di 20 minuti, entriamo e ci dirigiamo verso la sua camera, quando arriviamo vedo la madre di Tiziano abbracciata a suo marito, mentre piange disperata, il cuore smette di battere e corro da loro
–‘cos’è successo?’’ Stefano, senza sciogliere l’abbraccio con la moglie, mi guarda con occhi tristi
-‘’la situazione sta peggiorando, non sanno per quanto ancora resisterà’’ gli occhi si riempiono di lacrime –‘’dov’è Alessio?’’ senza rispondere mi indica con la mano la fine del corridoio, mi giro e vedo la porta anti incendio, corro in quella direzione ed esco, ritrovandomi sulle scale di servizio, mi guardo intorno e vedo un ragazzo seduto su un gradino, probabilmente sta fumando una sigaretta perché si vede del fumo che viene portato via dal vento, senza dire nulla mi siedo accanto a lui, estratto una sigaretta dal mio pacchetto e l’accendo, poso la testa sulla sua spalla e ce ne stiamo per un po’ senza dire nulla. Abbiamo legato molto in questi giorni, stiamo sempre insieme, mi ha portata anche a casa loro e mi ha fatto vedere delle foto di lui e Tiziano da piccoli, Alessio ha un anno in più, da piccoli ne combinavano di tutti i colori, facendo impazzire quella santa di madre che si ritrovano, Alessio mi ha confessato che il minore è sempre stato quello più timoroso, aveva sempre paura che la mamma si arrabbiasse, così il fratello lo prendeva in giro e lo faceva arrabbiare, fino a che non lo convinceva di fare qualche pazzia e puntualmente finivano in punizione. Getta la sigaretta e mi cinge le spalle con un braccio
–‘’vedrai che si riprenderà’’ gli dico con la voce ridotta ad un sussurro
–‘’il dottore dice che potrebbe non svegliarsi più e se anche lo facesse ci sono buone probabilità che abbia perso l’uso delle gambe’’ inizio a piangere e mi stringo al suo petto, lasciandomi cullare dalle sue braccia, rimaniamo così per un po’, poi decidiamo di tornare dentro ed andare a sentire cosa dicono i dottori. Una volta rientrati vedo Alessia parlare con i genitori di Alessio e Tiziano, lui va da loro mentre io senza dir nulla entro in stanza da Tiziano e mi siedo accanto a lui, gli stringo la mano e gli lascio un bacio a fior di labbra, poi come al solito inizio a parlargli
–‘’sai, tuo fratello ieri mi ha fatto vedere le foto di carnevale, quelle dove tu eri vestito a super Mario e lui da Luigi, eri buffo, avevi quel sorriso che ti distingue dalla massa, quegli occhi che brillano. Mi manca quel Tiziano, quello che mi faceva ridere con poco, quello che mi ha difesa da mio padre, quello che con un abbraccio mi fa passare tutto.’’
Rimango per un po’ lì con lui, metto la musica all’iPod ed una cuffia la do a lui, facendo partire ‘’CIAO’’ di Tiziano Ferro, ma sì, allegria portami via.






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Eccoci, non ho granchè da dire...
Solo mi scuso per il ritardo...
Ho aggiornato anche '
'for you I'll be superhuman'', passate se vi va...
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e cosa accadrà secondo voi nel prossimo...
Un bacioneeee e grazie a chi mi segue...


RECENSITE... 

xx Nanna.

  
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