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Autore: red ribbon    23/09/2012    1 recensioni
Kaylie Price è una ragazza di soli 16 anni che vive in un orfanotrofio costretta a sopportare le cattiverie delle sue compagne.
L'unica cosa è fuggire e trovare qualcuno che possa aiutarla a diventare una ragazza diversa, una ragazza con un carattere forte e ribelle.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.

Sentii la sveglia dell’orfanotrofio suonare alle 7:00, precise come al solito.
Balzai in piedi e mi tolsi il pigiama per mettermi la divisa, quel vestito nero con il colletto bianco e una specie di cintura bianca.
Indossai le ballerine nere, mi pettinai i miei lunghi capelli rossi ricci e mi truccai con una matita nera, che faceva risaltare i miei occhi verdi, eredità di mia madre.Manco però feci un passo che mi ritrovai Lena, la ragazza che mi rovinava la vita, ogni preciso momento.

-Ciao Kaylie.-Mi disse con quella sua voce stridula.
-Ciao e lasciami passare.-Cercai di uscire dalla porta della mia stanza.
-No, ovviamente cara.-Mi sfiorò il mento e si mise a ridere con quelle sue amiche.
-Sai, forse non dovresti fare colazione, oggi!-
-Lasciami in pace, Lena!-Cercai di nuovo di uscire, ma lei mi respinse buttandomi a terra.
-Guarda, chissà come mai ho le chiavi della tua stanza…-
-No ti prego!-Mi rialzai, ma fu troppo tardi.

Mi avevano chiuso dentro la mia camera, Lena e quelle sue amichette.
-Aiuto! Vi prego mi hanno chiuso dentro!- Bussavo alla porta, sperando che qualcuno mi sentisse, ma niente.
Mi sedetti a terra, sapendo che non potevo fare niente.
La suora Howard, di sicuro mi avrebbe sgridato per essere arrivata in ritardo o di non essere proprio andata a fare colazione e non potevo dire niente su di Lena e sulle sue amiche. Mi rendevano già la vita impossibile e non volevo che la cosa peggiorasse, era per il bene di tutti, starmene zitta.
L’ultima volta che avevo detto qualcosa alle suore, che mi aveva fatto Lena, il giorno dopo lei mi fece andare all’ ospedale cercando di bruciare la mia camera mentre dormivo.
-Signorina Price apra la porta e mi faccia entrare!-Era la suora Howard.
-Ho perso le mie chiavi. Stanotte ho chiuso la porta a chiave e stamattina non le ho più trovate.-Mentii. Le mie chiavi ce le aveva Lena.
Sentii dopo 5 minuti, le chiavi di riserva della suora Howard nella serratura e la porta si aprì con al centro, la figura inquietante della suora che mi fissava schifata.
Mi prese per il braccio e con uno scatto mi trascinò con lei.
Passammo per il corridoio dove Lena osservava la scena ridendo con quella sua voce da oca.
-Ora ti faccio vedere dove finiscono quelle come te, che usano la scusa di aver perso le chiavi, per non mangiare la colazione.- Mi portò nel seminterrato dell’ orfanatrofio e mi spinse dentro, chiudendo la porta a chiave.
-Ops ho perso le chiavi della cantina, ora come farò a farti uscire?!-Fece la mia imitazione, camuffando la voce.
Mi lasciò in quel posto orribile, freddo e sporco.
Mi accucciai a terra e ripensai a tutte le sventure che mi erano capitate qui, in questo squallido orfanotrofio, a tutte le umiliazioni che Lena mi aveva fatto passare ogni secondo.
Dovevo scappare. Non sapevo come, ma lo dovevo fare.
Avevo 16 anni e dovevo aspettare altri 2 anni per uscire legalmente di qui.
Iniziai a studiare il posto fino a quando non trovai una botola.
Esitai, ma poi l’aprii.
Sbirciai e dopo una lunga riflessione, decisi di entrare.
Mi spaventava quest’idea, ma dovevo tentare il tutto per tutto per uscire da questo carcere.
Mi sedetti a terra e scesi le scale della botola fino a quando scivolai e caddi. Il ginocchio mi faceva un male terribile e sanguinava.
Appoggiai la mano sul ginocchio e si sporcò di sangue.
Mi pulii la mano su uno straccio a terra e dopo essermi alzata in piedi, scorsi un lungo corridoio.
Iniziai a correre percorrendolo tutto. Aprii una porta e mi ritrovai nel giardino dell’orfanotrofio.
Scappai senza farmi notare e mi arrampicai sul muro, balzando dall’altra parte.
Sembravo un ladro che evadeva dalla sua cella, mi sentivo ribelle, almeno per una volta.
Ma era questione di poche ore e le suore sarebbero venute a conoscenza della mia fuga.
Cominciai a camminare e guardarmi intorno, era tutto nuovo e Bradford era bellissima. Ma ora che non avevo più un posto dove stare, cosa avrei fatto?
Ero stata un’incosciente a scappare solo per vedere il Mondo, quel Mondo che non avevo mai visto o non me lo ricordavo.
Non lo vedevo da quando avevo 8 anni, da quando il mio soggiorno nel carcere ebbe inizio.
Mentre avevo la testa nelle nuvole, sbattei contro un ragazzo dalle dimensioni gigantesche, muscoloso e con la faccia di un teppista.
-Oh… Ehm… Scusami…-Feci per allontanarmi, ma questo mi prese per il polso e mi avvicinò a lui.
-Nessuno mi deve toccare, capito signorinella? Sai a me non me ne frega un cazzo se sei una ragazza.- Detto questo mi guardò maliziosamente e mi tirò uno schiaffo, facendomi accasciare a terra. Cercai di rialzarmi, ma lui mi prese e mi sbatté sul muro.
-Ti prego, lasciami andare. Non dirò nulla, starò zitta, ma ti prego lasciami stare.-Mi scese una lacrima.
-Sta piangendo signorina?!-Mi tirò un pugnò dritto nello stomaco facendomi sputare sangue. Tossii e mi lasciai andare nelle mani di questo tizio, sapendo che non potevo fare niente. Era tutto inutile. Sembravo un pesce fuor d’acqua, lo ero all’orfanatrofio e anche qua… Era destino.
Un altro schiaffo e mi ritrovai di nuovo a terra, indifesa e inerme. Mi tirò altri due calci e poi se ne andò ridendo lasciandomi là.
Cercai di chiedere aiuto, ma la gola mi bruciava e non avevo la forza di parlare.  



Mah diciamo che questo inizio è un po' drammatico,
infatti ho velocizzato con la fuga,
perché lo volevo scrivere
intorno al terzo capitolo...
Beh ditemi come trovate
questa nuova fan fiction
e ricordate che potete leggere
altre storie scritte da me :)

Per Kaylie ho preso spunto da Josie Loren
l'attrice che fa appunto Kaylie Cruz 
nella serie televisiva
di Giovani Campionesse,
(sono drogata di quel telefilm, 
come potete vedere). LOL




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