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Autore: niky999    23/09/2012    5 recensioni
Nerida, considerata una ragazza fredda e riservata, abita in un villaggio popolato dalla pace reciproca fra draghi e umani, ristabilita finalmente dopo una guerra svolta tra le due razze.
Ma un giorno, si imbatte in un piccolo cucciolo di drago nero diverso, o forse è meglio definirlo speciale, che possiede una strana pietra zaffiro sulla fronte: un mistero che si sarebbe poi rivelato.
Quell'incontro, sarà destinato a cambiare totalmente la loro vita, trasportandoli in un mondo popolato da creature mitologiche che ha bisogno di loro in una guerra fra il bene e il male ...
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sulle Ali del Destino”
 
Cap.1:
Prologo


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Una nuvola velò tutto l’ambiente circostante.
Nerida, che giaceva rilassata su una lunga distesa erbosa, aprì lentamente i suoi occhi celesti, profondi e a volte misteriosi, che non lasciavano trasparire nulla di sé, tranne che la sua emotività assai dura e forte.
Un leggero venticello, sventolò i suoi lunghi e lisci capelli nero pece, che fluttuavano elegantemente assieme alla sua maglia scollata azzurra e la minigonna nera.
Poi, a poco a poco, quel batuffolo bianco si allontanò, lasciando spazio alla rischiarante luce solare, che ricopriva il suo dolce volto.
Quella fresca brezza, continuò a soffiare, facendo lievemente piegare i gambi delle azalee, degli iris, dei tulipani e dei garofani, assieme alle foglie verde brillante primaverili, che a volte si staccavano dall’albero di origine, e danzavano sospesi  a mezz’aria.
Nerida richiuse le palpebre, cercando di assaporare al meglio quel dolce tepore stagionale.
Stette lì sdraiata ancora un po’, quando altre ombre velarono i raggi del sole.
Riaprì nuovamente gli occhi, e vide un branco di draghi volare spensierato verso l’orizzonte. A quel punto si alzò lentamente, si ripulì dalla terra e dall’erba che le si era attaccata agli abiti, poi camminò in direzione del ruscello che scorreva in fondo alla pianura.
La ragazza, si rinfrescò il viso con l’acqua fredda e pura di sorgente, poi vide poco lontano, un cucciolo di drago nero che emetteva strani versi, come se stesse piangendo. Sussultò pensando a sparire, prima che la madre del volatile potesse vederla, poi però si accorse che non sarebbe tornata e decise di avvicinarsi.
Era identico a lei, con un manto lucido scuro e grandi occhi celesti spaesati, due ali che a giudicare dall’età, erano decisamente grandi, una coda terminale e delle orecchie con un udito attento. Ma aveva qualcosa in più rispetto agli altri suoi simili: possedeva una sorta di pietra azzurra al centro della fronte, un vero mistero che si sarebbe poi rivelato.
Lo prese in braccio e subito smise di lamentarsi.
“ Ehi piccolino, cosa ci fai qui? “
Il piccolo drago, fissò la quindicenne insistentemente.
“ A questo punto credo che ti terrò con me, almeno per ora … “ si limitò lei, alzandosi da terra.
“ Ti chiamerò Iron, sei d’accordo? “
“ Raaahr “ il cucciolo, come per risposta, accennò un piccolo sorriso, poi i due, si allontanarono lentamente da quel luogo grazioso e raggiunsero l’abitazione di Nerida.
Era una modesta capanna, come le altre del resto, situata al centro del villaggio, di nome “ Stone “.
Era abitato da draghi e umani, che vivevano insieme senza alcun problema. Secoli fa, le due razze combattevano una contro l’altra, ma quei brutti tempi erano cessati, e la pace si era finalmente ristabilita.
“ Ehi Ida, chi c’è al tuo fianco? “ le domandò una ragazza, con lunghi capelli biondi e lisci, raccolti in un elastico, la carnagione chiara e gli occhi celesti.
“ Oh ciao Sarah, credo che si capisca cosa sia … >> rispose con le labbra serrate.
“ Se ti giri come faccio a capirlo?? Ah ecco! È un cucciolo di drago … Ma aspetta, ho capito bene? Questo è un cucciolo di drago??? >> si spaventò Sarah, scendendo dalla sella del suo drago bianco.
“ E allora? La madre è sparita e me lo tengo >> la rassicurò lei.
“ Sparita? Come fa a sparire un drago? “ si meravigliò.
“ è sparita e basta, cosa ci posso fare? “
“ Bah, fa’ come vuoi, secondo me prima o poi sua madre verrà INFURIATA a riprendersi ciò che è suo … “ concluse, poi tornò sul suo volatile e prese il volo.
Intanto Nerida, aprì la porta di casa e fu subito sorpresa dallo sguardo incredulo della madre.
“ Cosa stai facendo, riportalo dalla sua famiglia prima che distruggano la casa! “ gridò sua madre.
“ Tranquilla, probabilmente è morta >>
“ Lo spero bene, comunque che bella sorpresa! Non ti ho mai vista al fianco di un drago, hai sempre pensato fosse inutile averne uno ma adesso hai appena deciso di prendertene cura! Sono felice di vedere che stai maturando! “ si complimentò lei, poi tornò in cucina a sistemare la stanza.
Nerida salì le scale e andò nella sua camera, poi lasciò esplorare al cucciolo il suo nuovo ambiente ma lui rimase seduto a fissarla con i suoi grandi occhi color mare.
“ Non vorrai rimanere a fissarmi tutto il tempo! “
“ Raaahr “ il cucciolo emise un debole getto di fuoco che fece comunque sobbalzare la quindicenne.
“ Cavolo, ci è mancato poco che mi incenerissi la faccia! “ esclamò lei ancora spaventata. Sarà meglio portarti fuori, prima che combini dei guai, e poi di sicuro non ti piace stare al chiuso … “ pensò, poi prese un guinzaglio e un collare bianchi, con degli zaffiri incastonati, che aveva conservato nell’attesa di ricevere un drago. Sistemò Iron e uscirono di nuovo di casa, passeggiando per il villaggio tra le facce impaurite della gente, che pensavano che di lì a poco la madre del cucciolo sarebbe arrivata.
Il draghetto tirava continuamente, con il sorriso stampato in faccia e un visetto curioso che continuava ad avvicinarsi a draghi adulti.
Era davvero attento a tutto ciò che lo circondava, ma anche un po’ goffo, dato che continuava a inciampare rotolando per terra, e a volte a calpestare la coda di un suo simile, con il pericolo che lo arrostisse.
Quel draghetto non era come gli altri, ma presto Nerida lo avrebbe scoperto. Quello era l’inizio di una vita, o per meglio dire della “ leggenda di Iron” , tramandata per secoli e secoli nelle generazioni future …
 
 
 
  
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