Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: ifyourheartdoesntwork    23/09/2012    6 recensioni
In Italiano, "Dimentichiamo i nostri piaceri,ricordiamo i nostri dolori" (Cicerone, Pro Murena). Una fanfiction che vede come protagonista Hermione, incentrata sulla crescita e sul ricordo, e su come la mancanza di esso possa sconvolgere una vita.
Non posso dirvi niente di più, spero che leggerete la storia per scoprire che cosa voglio dire ;) Un saluto a tutti e vi prego, siate clementi... è la mia prima fanfiction!
In breve...
[-Scusate, qualcuno di voi si ricorda chi è Draco Malfoy?-]
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Qualcosa nella sua mente era scattato.
Ma più quel pensiero diventava nitido, più il suo cervello si surriscaldava, la sua vista si annebbiava e si accorgeva di stare per perdere i sensi.
Non appena l’aveva vista entrare nella stanza la prima volta, Draco aveva riconosciuto quella donna: lei era il sole. Le aveva subito dimostrato di averla riconosciuta, le aveva donato il suo colore, ma il suo cervello non aveva retto tutte quelle informazioni né il suo cuore tutte quelle emozioni, e così si era addormentato.
Al suo risveglio, il sole era sparito. Eppure non era così che funzionava di solito, dopo l’alba il sole rimane per ancora molto tempo.
E che stupido era stato! Quando il sole era tornato, lui l’aveva scambiato per Ciccia, di nuovo. Solo quando aveva sentito la sua mano in quelle di lei si era reso conto che –porca troia- quella non era assolutamente Ciccia; aveva sentito di nuovo quel brivido lungo la schiena, lo stomaco che si stringeva, il cuore che batteva forte. Era lei.
Ed era addirittura riuscito a guardare i suoi occhi, quei meravigliosi pozzi marroni, non si era limitato a vederli, come vedeva il letto, la stanza, le infermiere. Erano i suoi, senza dubbio. Splendevano, anche se più debolmente di un tempo.
“So-le” avrebbe voluto dire. Ma non ci riusciva.
Poi arrivò l’illuminazione: Hermione! Lei si chiamava Hermione, dannazione! Certo, lei era il suo sole... ma non era così che il resto del mondo la conosceva.
Che cos’è il mondo? Di sicuro è tondo. La maggior parte della superficie terrestre è ricoperta di acqua. Aveva proprio sete: da quanto tempo non beveva una burrobirra? Troppo.
Ma doveva concentrarsi!
Qualcosa nella sua testa non funzionava, questo l’aveva capito fin troppo bene, e la cosa lo spaventava a morte. Draco un tempo era abituato ad avere il controllo di tutto, e ora non controllava neanche il suo corpo. A volte riusciva a guardarsi allo specchio, e allora vedeva un vecchio di 30 anni in deperimento.
Ma forse lei poteva aiutarlo, lei sapeva fare tutto. Wingardium leviosa! C’era anche lui al suo primo grande trionfo.
Come si faceva a parlare? Si ricordava che un tempo non stava mai zitto, anche quando avrebbe dovuto.
Doveva assolutamente riuscirci.
E poi all’improvviso si ricordò come fare, o meglio, gli venne spontaneo mormorare quelle poche parole: -Hermione... aiuta...mi.-
Fu come se un fuoco d’artificio gli fosse esploso nel petto: era riuscito a mettersi in contatto con lei; ora non aveva quasi più importanza salvarsi, ritornare la persona che era, uscire da quel maledetto posto. Aveva ristabilito un collegamento con la sua Hermione, lo capiva facilmente guardando quei suoi grandi occhi sgranati: lei l’aveva sentito, l’aveva capito, e non l’avrebbe abbandonato. Glielo si leggeva in faccia che da quel momento in poi per lei sarebbe stato impossibile lasciarlo a sé stesso, e quando Draco se ne rese conto, un secondo fuoco d’artificio rimbombò nel suo cuore. Lei lo amava ancora, oh sì. Come una volta, forse come sempre.
Draco sorrise.
E di nuovo provò una gioia illimitata, perché era da millenni che non tendeva i muscoli del suo volto in quel modo. Normalmente, una persona ride 15 volte al giorno. Ma lui non sorrideva da così tanto tempo che il solo pensiero gli faceva venire le vertigini.
Hermione, davanti a lui, boccheggiava. Il suo labbro inferiore tremava leggermente.
Si alzò di scatto, come se avesse avuto una molla nel fondo schiena. Draco la osservò mentre camminava con fare isterico per la stanza.
Aveva un’emicrania fortissima, le sue orecchie avevano cominciato a ronzare e la vista gli si stava annebbiando, ma la gioia che provava gli impediva di cadere di nuovo addormentato. La cosa divertente – anche se in fondo non faceva poi tanto ridere – era che al momento Hermione sembrava meno sana di lui.
Continuava a marciare avanti e indietro e sembrava avere l’intenzione di strapparsi tutti i capelli a forza di passarci in mezzo le dita; ogni tanto si fermava e si copriva il volto con le mani mentre serrava e le labbra e alzava gli occhi al cielo. Draco ricordò che l’aveva vista fare quella cosa molte volte... in quale occasione? Il mal di testa aumentò, ma almeno trovò la risposta: quando cercava di trattenere le lacrime.
Riuscì ad intercettare il suo sguardo e si rese subito conto che lei aveva capito che lui la stava cercando di comunicarle qualcos’altro.
-Dimmi che cosa, ti prego. Dimmi cosa posso fare per aiutarti.- mormorò lei con voce spezzata ma abbastanza forte perché lui la sentisse.
Draco ci pensò su. Questo non se l’era aspettato, di solito era Hermione che aveva una soluzione pronta per tutto. Lui no, lui era quello che trovava sempre un modo per rovinare le cose. Eppure... c’era stata una volta in cui l’idea brillante l’aveva avuta lui. Ed era stata una trovata davvero geniale, a cui la ragazza non avrebbe mai osato pensare.
All’improvviso sentì che la cosa giusta da fare non poteva essere che quella.
Si alzò anche lui con un balzo e si trovò davanti a Hermione, che lo fissava incuriosita.
La guardò negli occhi e pensò intensamente ciò che non riusciva a dirle: io non deperirò. Non questa mente, non questo cuore. Non se ci sei tu.
Prese il suo volto tra le mani e la baciò.
Rulli di tamburi, palle di cannone, palloncini che esplodono, bollicine d’acqua gasata, lucciole che volano, ballerini che battono le mani, fuochi d’artificio.
Un unico, meraviglioso, splendente fuoco d’artificio che illumina la notte e fa pensare: “l’amore è nell’aria stasera”.  




Nota dell’autrice: chiedo umilmente perdono per l’attesa di quasi un mese, sono desolatissima, ma ultimamente non sono stata affatto ispirata. Spero che questo capitolo vi piaccia... Aspetto con ansia le vostre recensioni e giuro che se aumentano la prossima volta vi faccio aspettare di meno (eddai cosa vi costa? ;) )!
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ifyourheartdoesntwork