Marzo
Luna chiuse gli occhi, cercando la concentrazione per lanciare quell'incantesimo.Expecto patronum.
Era alla ricerca del suo ricordo felice.
Aspettava un protettore.
Le venne alla mente il dolce viso di sua madre quella volta, quell'unica volta, in cui le aveva permesso di collaborare ai suoi esperimenti.
Avevano dovuto triturare il dolce polline del giglio e poi lei aveva avuto il piacere di gettarlo nella pozione, che aveva emesso un piccolo sbuffo.
Ridevano.
E rideva anche ora, nella stanza dell'ES, con la bacchetta nella mano e la lepre argentea che allegramente le nuotava intorno, compiendo piccoli vortici di vapore.