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Autore: damnlouis    24/09/2012    6 recensioni
Luogo: Oratorio estivo, detto anche CRE (Centro Ricreativo Estivo).
Lei: Alessia Jepsen, occhi verde smeraldo e capelli neri, è solare, creativa, estroversa, orgogliosa (fin troppo), simpatica, sicura di sé, combattiva, determinata, romantica e testarda come un mulo.
Lui: Louis Tomlinson, occhi azzurri cristallini e capelli mori a schiaffo, è divertente, cretino, estroverso, disordinato, estremamente testardo, se ne fotte di cosa pensano gli altri di lui, sincero, orgoglioso, idiota, romantico, buffone e sfacciato.
Messi insieme: litigano in continuazione, eppure c'è una qualche attrazione che li spinge a stuzzicarsi l'uno con l'altra.
Tra litigi, momenti di dolcezza, sfuriate, canzoni traboccanti di sentimenti, scenate di gelosia, sguardi sognanti, baci rubati, coppie che scoppiano, segreti, istinti omicida, sentimenti che vengono a galla, pensieri sessuali e ormoni da tenere sotto controllo; che combineranno i protagonisti?
Entrambi si odiano a morte, ma alla fine della storia sarà ancora così?
Si dice che da odio nasce amore..

Fic Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=LzpFf4-aTcE
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sabato 16 Giugno 2012
 

 
Alessia’s mind
La mattina mi svegliai tardi, perchè non avevo chiuso occhio. Insomma, cos’era sta storia della coppia Loussia?! Io e Louis non eravamo neanche una coppia e l’unico rapporto che avevamo era sempre condizionato da alti e bassi. Non c’era mai una via di mezzo: gli alti erano i momenti che si manifestavano raramente, mentre i bassi erano quelli che regnavano ultimamente... Ogni volta c’era un litigio e a me dava enormemente fastidio quella situazione.
Sospirai, scuotendo la testa per scacciare via quei pensieri. Mi avvicinai alla finestra con la mia cioccolata e notai che stava arrivando il mal tempo. Speravo solo che non venisse il temporare: avevo letteralmente paura dei tuoni e dei lampi. Lo so che ho diciott’anni tondi, tondi; ma avevo questa paura fissa dei fulmini. Si, quelle scariche elettriche che si scagliano contro il terreno. Sarà perchè una volta al telegiornale ho sentito che una persona era morta per colpa di un fulmine... E da allora, appena arriva un temporale, mi catapulto nel mio armadio fino a quando non smette di tuonare.
Notai che c’era troppo silenzio in casa mia, quindi decisi di cercare mia madre e mia sorella per vedere dove si erano ficcate. Un post-it giallo fosforescente, attaccato al frigorifero, attirò la mia attenzione. Lessi che cosa c’era scritto.
’Ciao tesoro, io e tua sorella siamo andate a Bergamo a trovare l’Alessandra e la Laura... Camilla ha chiesto a Giulia se voleva rimanere lì a dormire, così resteremo via fino a domani sera. Non ti ho avvisato perchè pensavo volessi passare un pò di tempo con il tuo ragazzo... - Alt, alt, alt. il mio ragazzo?! Io non ho un ragazzo! A quel punto mi incuriosii del resto che aveva scritto, così lessi velocemente. - Come si chiama? Lucas? Loris?’
«Si chiama Louis... - sospirai con un sorriso ebete stampato in faccia. Aspetta un attimo... Sorriso ebete? No, non era possibile... - E non è il mio fidanzato!» esclamai indignata. Perchè tutti pensavano che io e Louis fossimo innamorati?! Anzi, lasciamo perdere: non voglio saperlo. Ripresi a leggere quel stramaledetto bigliettino.
Vabbè, comunque sia ci vediamo domani sera! Baci mamy.
P.S.: Non fare porcate con Louis, che non voglio ritrovarmi zia! ;) Baci Giuly.’  Mia sorella era troppo precoce per i miei gusti. Va bene che aveva dodici anni, ma mi sembrava che sapesse tutte ste cose troppo presto... Sarà colpa di quel suo compagno di classe, Andrea se non mi sbaglio. Comunque sia non avrei mai e poi mai fatto porcate con Louis, era troppo odioso con quel suo sorriso strafottente e con quel suo ciuffo spettinato, che gli ricadeva sulla fronte e che gli dava un’aria così dolce... Ale! Ma che sparate stai minchiando?!
Sospirai e cominciai a pensare ad altro, prima di andare in camera mia e accendere il computer. Eseguii l’accesso su facebook e guardai tutte le notifiche.
Uhm, tizio ha condiviso un link, tizia ha condiviso lo stato di una pagina, tizio ha commentato foto di tizia, caio ha aggiornato il suo stato, sempronio ha messo mi piace allo stato di caio... insomma niente di nuovo.
Girovagai in Facebook senza una meta, quando poi mi stufai e spensi il computer.
Nel frattempo andai a farmi una doccia, stressata da tutte le domande che mi ero posta quella mattina durante la colazione. Dopo cinque minuti che ero sotto il getto di acqua tiepida, la porta d’ingresso si aprì. No, frena! La porta d’ingresso era aperta? Uscii velocemente dalla doccia, mi avvolsi in una salvietta totalmente bagnata da testa a piedi e presi il mestolo che mi tenevo per le emergenze. Mi ritrovai in salotto e vidi un ragazzo che evidentemente cercava qualcosa. Strano, ma mi ricordava qualcuno.
Sgranai gli occhi quando mi ritrovai davanti i bellissimi occhi di Lui. Sembravo una pazza maniaca con un mestolo in mano, ecco come apparivo agli occhi di Lui.
Lasciai cadere sul pavimento il mestolo e assunsi una posa più normale, rispetto a quella di Kung-Fu Panda, che probabilmente avevo prima.
«L-louis?» chiesi come una povera scema. Ovvio che è lui cretina, ha gli occhi azzurri cristallini e i capelli mori spettinati... Chi credevi che fosse? Niall?!
Deglutii rumorosamente e arrossii violentemente: no, adesso mi doveva delle spiegazioni. Come si permetteva di piombare in casa mia, mentre io ero sotto la doccia? Ci mancava solo che gli facessi vedere come Madre Natura mi ha fatta ed eravamo a posto. In tutta risposta lui si spettinò, o meglio si aggiustò quel ciuffo che gli ricadeva sulla fronte.
«Che ci fai qui?» chiesi abbastanza imbarazzata e tenendomi la salvietta con fare possessivo... Come se avessi paura che potesse cadere da un momento all’altro. E ricordandomi che potevo almeno mettermi la bianchieria intima, non mi aiutava.
«E’ così di solito che accogli i tuoi ospiti? Se è così... Allora vengo più spesso!» disse facendomi l’occhiolino. Scossi la testa. I maschi... avevano sempre e solo una conclusione, che aveva cinque lettere: S-E-S-S-O.
«Primo: sei tu che sei piombato in casa mia, senza neanche il permesso... Secondo: tu eviti le mie domande!» risposi alterandomi un pò. Louis sfoderò un bellissimo sorriso strafottente e cominciò a ridacchiare.
«Bè ma a quanto vedo ne valeva la pena... Ale te lo ha mai detto nessuno che hai un bel fisico?» e dopo aver detto sta scemenza, fischia. Oddio, manco stesse chiamando un cavallo. Arrossii chissà per quale motivo.
«I tuoi commenti tieniteli per te!» gli dissi in risposta, prima di girarmi e andarmene in camera. Dopo la mia affermazione, Louis fece una faccia strana... forse un misto di confusione e curiosità.
«Per caso copi le battute di Elena?» chiese con uno strano lucciochio negli occhi.
«No, perchè?» chiesi totalmente confusa. Non capivo dove volesse arrivare. Corsi in camera mia per cambirmi, non potevo restare con una salvietta per sempre davanti a Louis. Quest’ultimo mi raggiunse, però restò sulla soglia.
«Non provare ad entrare, idiota!» detto questo gli sbattei la porta in faccia e mi chiudei a chiave, lasciando quest’ultima dentro la serratura per non permettergli di sbirciare.
«In che senso ’’Copio le battute di Elena’’?» dissi, imitandolo e mimando le virgolette con le dita, anche se lui non poteva vedermi.
Presi l’intimo, una maglietta larga e un pantaloncino e li indossai. Usai la salvietta per tamponarmi i capelli e nel frattempo mi avviai alla porta, che spalancai. Louis, evidentemente appoggiato ad essa, cadde per terra come un sacco di patate.
«Ahiia!» esclamò Louis, facendo una faccia dolorante. Scoppiai a ridere per la sua faccia comica.
«Dammi la mano...» dissi porgendo la mano a Louis. Lui strinse la mia mano, subito dopo una scarica elettrica mi passò per il braccio, mentre dei brividi piacevoli mi invasero la schiena. Puntai i miei occhi verdi nei suoi occhi azzurri, di conseguenza le mie guance si velarono di un rosso intenso. Louis sembrò un po scosso, ma alla fine si riprese e fece un sorrisetto sghembo, prima di trascinarmi a terra con lui. I nostri volti si fecero sempre più vicini, fino a quando suonò il citofono insistentemente. Mi rialzai sbuffando all’unisono con Louis e risposi al citofono.
«Pronto?» sbottai scocciata, sperando che non fossero quei rompiballe dei finti-postini che cercavano invano di entrare nel condominio. Rispetto alle mie previsioni, mi stupì sentire quella voce calda e sexy che poteva appartenere ad una sola persona: il ragazzo più sexy dell’oratorio, nonchè il più idiota di tutti insieme al suo migliore amico Tomlinson.
«Ciao Ale, sono Harry - E no, ma va? Che novità. - Mi fai salire? Volevo parlarti...» disse inceppandosi in qualche parola... strano Harry Styles impacciato? Dovrei sospettare qualcosa? Infondo... Negli ultimi due giorni si comportava in modo strano. Chissà cosa aveva da dirmi.
«Va bene, sali» dissi, aprendo il cancelletto e il portoncino. Appena mi girai, vidi Louis che mi guardava con fare curioso... Sapevo già cosa voleva sapere.
«Se lo vuoi sapere, è Harry» dissi, trattenendo a stento le risate per la faccia che fece subito dopo avergli dato la notizia.
«Louis, stai bene? Sembra che hai appena scoperto di essere padre!» esclamai ridendo. Lui si unì alla mia risata.
«Che scema... Vado a nascondermi in camera tua» disse, dirigendosi in camera mia. Sgranai gli occhi. Alt, alt, alt... In camera mia?!
«Perchè?» domandai, deglutendo rumorosamente. Lui fece un sorriso strafottente.
«Perchè se Harry ci vede, si fa delle fantasie!» rispose, come se fosse ovvio; appena prima che Harry bussò alla porta. Aprii con riluttanza, non capivo ancora il motivo della presenza di Harry in casa mia. Quest’ultimo mi sorrise, con una scintilla negli occhi che durò pochi secondi, prima di sparire nelle sue iridi verdi smeraldo.
«Hey Harry... Qual buon vento?» lo salutai sorridente, mentre cercavo disperatamente di nascondere la mia preoccupazione.Louis si è nascosto bene?! Ti prego Dio dimmi di sì!
Harry scoppiò a ridere. Che cazzo aveva da ridere? Uomini... Chi li capisce è bravo.
«Sono solo venuto a salutarti» disse facendo un mezzo sorriso. Questo ragazzo sta male. Sei passato solo per salutarmi? Potevi scrivermi su Facebook, idiota!
«Okay, Harry: qual’è il secondo fine di questa tua visita?» chiesi con il soppracciglio alzato e incrociando le braccia. Harry si morse il labbro inferiore.
«Perchè pensi che ci sia un secondo fine?» chiese cominciando a mangiarsi le unghie. Altro segno strano: Harry non si mangiava mai le unghie.
«Harry... Sputa il rospo» dissi cominciando a ridere per la sua faccia buffa. Harry si rassegnò.
«Okay, ecco il secondo fine di questa visita - cominciò a spiegare con un respiro profondo - Vuoi uscire con me domani?» disse, prima di chiudere gli occhi e aspettare una mia risposta. Rimasi sbigottita dalla sua richiesta. Insomma voleva chiedermi un appuntamento?!
«Per ’’uscire con me domani?’’, intendi che vuoi un’appuntamento con me?» chiesi deglutendo rumorosamente. Non ero abituata a richieste del genere. Insomma il bellissimo e sexyssimo (?) Harry Styles voleva un appuntamento con me?
«Sì... Voglio uscire con te» disse riaprendo gli occhi e puntando le sue iridi verdi nelle mie.
«Okay, va bene! - risposi sorridente. Il motivo per cui avevo accettato? Non lo so nemmeno io. - A che ora e dove?» chiesi euforica. Harry scoppiò a ridere.
«Ti vengo a prendere io alle 16:30... Il posto sarà una sorpresa» disse con quella sua voce calda e romantica, mentre mi faceva l’occhiolino. Poi si avvicinò a me lasciandomi stampato un bacio sulla guancia.
«Okay, allora a domani» dissi, mentre le guance mi andavano a fuoco. Appena chiusa la porta, mi appoggiai ad essa, lascinadomi cadere sul pavimento con un sorriso ebete sulla faccia.
 
Louis’ mind 
«Okay, Harry: qual’è il secondo fine di questa tua visita?» chiese Alessia con il soppracciglio alzato e incrociando le braccia. Harry si morse il labbro inferiore.
«Perchè pensi che ci sia un secondo fine?» chiese Harry cominciando a mangiarsi le unghie. Segno strano: Harry non si mangiava mai le unghie. Strinsi i pugni.
«Harry... Sputa il rospo» disse Alessia cominciando a ridere per la sua faccia buffa. Harry si rassegnò.
«Okay, ecco il secondo fine di questa visita - cominciò a spiegare con un respiro profondo - Vuoi uscire con me domani?» disse, prima di chiudere gli occhi e aspettare una risposta da Alessia. Tirai un pugno sulla scrivania. Insomma voleva chiederle un appuntamento?! Come si permetteva?! Poi cercai di trattenere un urlo di dolore.
«Per ’’uscire con me domani?’’, intendi che vuoi un’appuntamento con me?» chiese Alessia deglutendo rumorosamente.
«Sì... Voglio uscire con te» disse Harry riaprendo gli occhi e puntando le sue iridi verdi in quelle di Alessia.
«Okay, va bene! - rispose quest’ultima sorridente. Cosa?!? Aveva accettato?! - A che ora e dove?» chiese Alessia euforica. Harry scoppiò a ridere.
«Ti vengo a prendere io alle 16:30... Il posto sarà una sorpresa» disse Harry con quella sua odiosa voce calda e romantica, mentre faceva l’occhiolino ad Alessia. Poi si avvicinò a lei lasciandole stampato un bacio sulla guancia.
«Okay, allora a domani» disse Alessia sbigottita da quel gesto, mentre le guance le andavano a fuoco. Appena chiusa la porta, si appoggiò ad essa, lascinadosi cadere sul pavimento con un sorriso ebete sulla faccia. Uscii da camera sua incazzato nero: come poteva accettare una richiesta di appuntamento da Harry - voglio solo scoparti - Styles? Insomma lui non era il ragazzo da una relazione seria!
’Scusa ma a te che te ne frega di con chi esce?’ chiese una fottuta vocina nella mia testa, che avrei tanto voluto ammazzare; solo che avrei dovuto ammazzare me stesso.
Non mi fido di Harry... risposi senza neanche convincere me stesso. Insomma dovevo convincere me stesso e manco ci riuscivo. Che testa di cazzo che sono.
Secondo me sei solo geloso.. esclamò la voce nella mia testa. Ohhhh, ancora? Ma sono tutti fissati che sono geloso! Che palle!
«Che voleva Harry?» chiesi pittosto scocciato ad Alessia. Lei parve ripiombare dal mondo delle nuvole e s’irritò.
«Eh?» chiese, piuttosto scossa dal mio tono di voce. A quel punto mi spazientii.
«Devo chiedertelo in cinese?! - dissi ironico. - Che. Voleva. Harry?!» ridomandai lentamente, come se fosse una ritardata mentale.
«Che. Te. Ne. Frega?!» rispose imitando il mio tono scocciata, prima di girarsi e dirigersi verso la sua camera. La seguii, la feci girare verso di me e la bloccai tra me e la parete della sua camera. Puntai i miei occhi azzurri nei suoi verdi, mentre dei brividi piacevoli mi invadevano la schiena.
«Rispondimi per favore!» esclamai totalmente scocciato. Perchè mi importava così tanto?! Insomma eravamo nemici naturali, non andavamo mai daccordo e ora? Perchè mi interessa se esce con Harry??
«Mi ha chiesto di uscire! Sei contento adesso?!» rispose, avvicinando il suo viso al mio, mentre i suoi occhi si colorarono di un verde intenso.
«E tu che gli ha risposto?» chiesi, anche se sapevo già la risposta. Volevo vedere se mi mentiva? Perchè continuavo a farle domande?
«Gli ho risposto di Sì!» rispose chiudendo le mani a pugno e alzando gli occhi al cielo, come se fosse ovvio. Mi misi una mano sul mento con fare pensoso, ma allo stesso tempo ironico.
«Quindi tu esci con Harry perchè...?» lasciai la domanda in sospeso in modo che lei potesse continuare la frase. In tutta risposta Alessia incrociò le braccia e fece un finto sorriso.
«Quindi tu sei andato a letto con Elena perchè...?» mi imitò, in modo talmente strafottente che mi fece andare in bestia.
«Non cambiare argomento!» le urlai in faccia sempre più accecato dalla rabbia. Alessia rise isterica.
«Io non cambio argomento! Faccio le stesse domande insensat...» Poi un fulmine squarciò il cielo e interruppe la nostra litigata.
 
Alessia’s mind
«Quindi tu esci con Harry perchè...?» lasciò la domanda in sospeso in modo che io potessi continuare la frase. In tutta risposta, incrociai le braccia e feci un finto sorriso.
«Quindi tu sei andato a letto con Elena perchè...?» lo imitai, in modo talmente strafottente che lo feci andare in bestia.
«Non cambiare argomento!» mi urlò in faccia sempre più accecato dalla rabbia. Risi isterica.
«Io non cambio argomento! Faccio le stesse domande insensat...» Poi un fulmine squarciò il cielo e interruppe la nostra litigata.
Deglutii rumorosamente: avevo paura dei temporali.
’’Merda, ma proprio adesso doveva arrivare sto temporale?’’ pensai lamentandomi mentalmente. Non volevo far vedere a Louis il mio lato fragile. Ma senza rendermi conto glielo stavo già mostrando.
«Perchè stai tremando?» chiese un pò preoccupato. Un altro fulmine illuminò il cielo e subito dopo un boato fece tremare la casa. Urlai dallo spavento, mi inginocchiai a terra e mi tappai le orecchie.
«Fallo smettere!» ordinai a Louis, come se lui potesse fare qualcosa. Tremavo e avevo paura, ma non potevo andarmi a nascondere nell’armadio come facevo di solito... Louis mi prese i polsi e mi alzò da terra, poi fece un mezzo sorriso per rassicurarmi.
«Ale... è solo un temporale» mi disse; subito dopo ci fu un’altro boato e con la stessa velocità di Edward Cullen quando salva Bella Swan dal furgoncino, mi fiondai tra le braccia di Louis.
«Ed è proprio dei temporali che ho paura...» ammisi con gli occhi chiusi e la testa appoggiata sul suo petto. Dopo cinque secondi di shok, Louis cominciò ad accarezzarmi la testa come a rassicurarmi.
«Non ti preoccupare: ci sono qua io» disse con voce calda e sexy, che mi fece sciogliere al solo suono.
 
Venti minuti.
Erano venti minuti che ero tra le braccia di Louis a tremare come una foglia sul mio letto. Era impossibile che riuscissi a staccarmi da lui: era una cosa impensabile. Come se le sue braccia attorno al mio corpo o semplicemente la sua presenza fossero la mia droga, di conseguenza non riuscivo a farne a meno. In sostanza: stavo benissimo tra le sue braccia. Mi davano un senso di protezione e conforto inspiegabile.
Il temporale stava cessando, ma essendo ancora impaurita stetti attaccata a Louis come una cozza. Quest’ultimo continuava a farmi dolci carezze sulla testa e le... adoravo? Com’era possibile?
«Va un pò meglio?» chiese Louis, distraendomi dai miei pensieri. Mi sorrise e io giuro che stavo per morire. E il bello era che il motivo non lo sapevo.
«Sì, grazie....» risposi ancora un pò scossa. Ci sedemmo in una posizione un pò più normale, uno davanti all’altra.
«Sei qui da sola?» E te ne sei accorto adesso, idiota? Certo che sono da sola! Quelle brabie baldracche di mia madre e di mia sorella sono andate a Bergamo, lasciandomi qui con il mio presunto ’fidanzato’ (che poi saresti tu). Calma Alessia, inspira ed espira...
«Sì, mia madre e mia sorella sono andate a Bergamo a trovare delle amiche di mia madre e mia sorella si ferma a dormire da una sua amica...» cercai di spiegare senza dare segni di disapprovazione.
«Vuoi che resti qui con te?» chiese facendo un mezzo sorriso. Mi eccheggiarono le sue parole in testa... Intendeva tutto il pomeriggio? E anche tutta la notte? Questo sì che mi rassicurava.
«Intendi pomeriggio e notte?» chiesi titubante... Ti prego dimmi di sì!
«Sì, così non stai da sola in casa...» rispose timidamente, mentre un velo rosa si estendeva sulle sue guance. Mi intenerii a tal punto da acconsentire.
«Che facciamo adesso?» chiedemmo all’unisono. Ci guardammo entrambi negli occhi e poi scoppiammo a ridere.
 
«Uhm... Film preferito?» chiesi, cercando di conoscerlo un pò meglio. Louis ci pensò un pò su, poi gli si accese una lampadina in testa.
«Decisamente Grease! - rispose ridendo. Era così bello quando rideva... Basta! Ale, frena i tuoi pensieri! - E il tuo?» chiese, facendomi un sorriso smagliante.
«Bo... Probabilmente Beastly oppure The Amazing Spiderman...» risposi sinceramente. Restammo improvvisamente silenziosi.
«Qual’è il tuo colore preferito?» chiese Louis di punto in bianco. Rimasi di stucco: nessuno si era mai interessato fino a tal punto.
«Sinceramente non ho un colore preferito, di solito rispecchia il mio umore... Capisci? Cambia ogni volta» risposi guardandolo intensamente negli occhi. Ma Louis non era soddisfatto della risposta, me lo sentivo.
«E adesso che colore è?» chiese, infatti. Sorrisi per la sua cocciutaggine.
«L’azzurro» risposi, senza che il cervello fosse realmente collegato alla bocca.
«Perchè?» chese Louis, con uno sguardo curiosissimo.
«Perchè è il colore dei tuoi occhi» risposi, ancora una volta senza pensare. Louis sorrise e senza che me ne rendessi conto, le nostre labbra erano già attaccate, le une sulle altre.
Il mio cellulare squillò intensamente e vibrò sulla mia scrivania, mi staccai malvolentieri da Louis e andai a rispondere.
«Pronto?!» chiesi scocciata. Chi poteva mai essere all’altro capo del telefono? Insomma doveva per forza disturbarmi? C’è la gente proprio non si rende conto del tempismo che ha.
«Ciao Ale! Sono Lottie, sorella di Louis... - Spalancai gli occhi: Lottie aveva il mio numero di cellulare?! Da quando? - Ecco mi chiedevo che fine avesse fatto mio fratello e dato che tu e lui avete della sintonia... Dov’è finito Louis?!» chiese e mi fece scoppiare a ridere. 



_______Autrice______
 
Allora, bè che dire di questo capitolo... E’ tutto sui Loussia. Mi sono divertita a scrivere la parte in cui Louis e Alessia litigano, quando ho riletto quella parte, stavo morendo letteralmente dal ridere. Ma ora passiamo ad altro!
Anticipazioni: nel prossimo capitolo, oltre ad esserci gli Hassia (Harry + Alessia) con il loro appuntamento, ci saranno anche gli Zarin (Zayn + Karin) che a quanto pare devono chiarire un pò di cose; infine ci saranno i Niela (Niall + Daniela) che se ne staranno soli soletti e... *RulloDiTamburi* i Lole! (Liam + Nicole) così concediamo anche a loro un pò di tempo. Elena? Che fine avrà fatto Elena? Ebbene... da buona amica, resterà con Louis e insieme de combineranno delle belle xD
No, non vi preoccupate: NON ANDRANNO ASSOLUTAMENTE A LETTO INSIEME ELENA E LOUIS XD. Ora potrete dormire sogni tranquilli (?)
Volevo ringraziare tutte le persone che seguono questa storia fin dal principio e recensiscono ogni capitolo.
Per questo capitolo voglio almeno 10 recensioni (eh, lo so ragazze, sono tante! Ma voi non mi fate mai sapere che ve ne pare dei capitoli!). se volete seguirmi su Twittah cliccate sulla parola in blu xD
Vabbè vi lascio e vado a scrivere il seguito, ciaooooo!!!

(Scusate mi ero dimenticata di questa piccola sorpresina xD)

Un pomeriggio noioso come tanti...

 

...Un concorso che cambierà cinque vite...

 

...Un unico sogno condiviso da cinque ragazze...

 

...Incontrare i loro idoli...

 

...I One Direction.

 

«Io a Liam devo chiedergli solo il numero di cellulare, se mi accetta l’amicizia su facebook e anche su twitter e se mi fa un’autografo!»

 

«Devo riuscire a strappare un bacio a Niall!»

 

...E quando li incontrano...

 

«L-louis Tomlinson?!»

 

«Devo urlare...»

 

«Bello? Figo? Sexy? Credimi lo sei Niall!»

 

«Liam sposami ti prego!»

 

«Aaaaaaaa!!! Zayn Malik mi ha appena accarezzato la guanciaaa!!»

 

...Infine qualche curiosità...

 

"Se dovessi descrivere Alessia, usando i componenti dei 1D... Direi che è un mix tra Louis e Niall."

 

"La settimana scorsa Karin mi ha postato su facebook un'immagine che mi ha fatto crepare dal ridere. Una fan chiedeva: "Chi è il più bravo a letto?"; c'era Harry che indicava Zayn e Zayn aveva una faccia del tipo: "Posso spiegare". Sopra Karin aveva commentato: "Grazie Harry dell'informazione, ora so quale dei cinque mi scoperò per primo!". Giuro che mi stavo rotolando dalle risate!"

 

"Il momento che mi ha fatto più ridere, risale ad una intervista che avete avuto nella vostra ascesa nel successo. Non mi ricordo il nome del programma, ma c'era un presentatore troppo simpatico che continuava a prendere in giro Harry perchè era ancora minorenne. Comunque il presentatore fa: "...Ma la cosa che mi ha colpito tantissimo è stata una ragazzina con l'uniforme scolastica che urlava: Harry, Harry! Dammi il tuo spermaa!" e tutto lo studio scoppiò a ridere."

 

Ispirato dai sogni di cinque Directioner...

 

Cos I Can Love You More Than This

di _AleOfficial

 

Prossimamente su Efp

   
 
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