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Autore: lulubellula    24/09/2012    7 recensioni
Tutti noi conosciamo le storie dei chirurghi del Seattle Grace, le loro capacità, le loro storie, i loro amori, i loro sogni.
Eppure sappiamo ben poco di come erano prima, prima di diventare medici, da bambini, da adolescenti, prima di scegliere la loro strada.
Il mio intento é quello di colmare questa lacuna o almeno di provarci.
Buona lettura!
1) Meredith
2) Derek - prima parte
3) Derek -Seconda parte
4) Derek - Terza ed ultima parte
5) Cristina
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Piccoli chirurghi crescono
Derek



Una tiepida e fioca luce primaverile si insinua amabilmente tra le fessure delle finestre di una grande e luminosa casa in stile vittoriano.

E’ da poco trascorsa l’ ora di pranzo e Carolyne Shepherd sta riordinando la cucina durante il suo giorno libero.

Lava i piatti, li insapona, toglie le briciole dal tavolo e mette in ordine posate e ciotole.

Ripone gli avanzi del pasto e li mette in frigorifero, pensando alla ricetta che dovrà inventarsi per la cena, in modo da non sprecare nulla e di riutilizzare il cibo avanzato.

“Risparmio”, quella era divenuta la nuova parola d’ ordine in casa Shepherd.

Il suo lavoro da infermiera e il negozio del marito consentivano loro di condurre una vita dignitosa, senza troppi agi, di pagare le bollette e di mantenere una famiglia numerosa come la loro, composta da ben sette persone, quasi otto, se si contava anche Mark Sloan, inseparabile compagno di avventure e di giochi di suo figlio Derek.

Alla vista delle stoviglie da lavare, la donna alza gli occhi al cielo e scosta una ciocca di capelli neri dal volto, poi prosegue nelle faccende domestiche.

Qualche stanza più in là, Derek, Mark e la piccola Amy stanno portando a termine con molta serietà e attenzione una delle loro nuove ed emozionanti missioni.

Derek e Mark hanno dodici anni e sono molto legati, sono amici da tempo immemore, quasi fratelli e passano gran parte del loro tempo libero insieme.

Amelia, Amy, la sorella minore di Derek, ha solo quattro anni e nutre una profonda ammirazione nei  confronti del fratello maggiore, lo stima e lo adora, pende letteralmente dalle sue labbra.

Inoltre ha una seria e incurabile cotta infantile verso l’ amico di quest’ ultimo, Mark, il quale sfrutta i suoi sentimenti e la dedizione nei suoi confronti a loro vantaggio.

“Allora oggi tocca a me scegliere a quale nuova missione dare inizio. L’ ultima volta ha scelto Mark e abbiamo giocato allo Sceriffo del Far West, con Amy che interpretava la gentil donzella da salvare ed io che ho dovuto recitare la parte del cattivo della situazione, lasciando a te l’ onore e la gloria di doverla salvare, Sceriffo Sloan”.

Derek si volta verso Mark, il quale sorride in modo beffardo all’ amico e a sua sorella Amelia.

“Perciò, ora che è il mio turno, sceglierò il ruolo che più mi si addice, sceglierò quello che voglio diventi la mia professione, oggi giocheremo ai ghostbusters. Io, da grande voglio fare il ghostbuster,
l’ acchiappa fantasmi” annuncia con aria solenne.

“Un ghostbuster? Che sciocchezza! Persino quella poppante di Amy sa benissimo che non esistono i fantasmi e gli spettri” afferma Mark.

“Ehi, io non sono una poppante!” protesta Amelia.

“Hai solo quattro anni, dormi ancora nel tuo lettino con il tuo orsacchiotto, bevi il latte con i biscotti e credi ancora a Babbo Natale. Sei una poppante!” sentenzia Mark.

“Cosa centra Babbo Natale adesso?” chiede Amy incuriosita.

“Nulla, non centra nulla, Mark stava scherzando” le dice Derek lanciando un’ occhiataccia all’ amico.
Amy annuisce con aria poco convinta.

“Allora, iniziamo a fissare le regole del gioco e i nostri ruoli: io sarò Derek Mc Gyver” inizia Derek.

“Mc Gyver? – chiede Mark ridendo – non ti sembra di esagerare?”.

“Se tu puoi essere lo Sceriffo Mark ‘Spaccaossa Rubacuori’ Sloan, io posso essere Derek Mc Gyver, ghostbuster di professione, al servizio dei più deboli!” afferma Derek con convinzione.

“Ok, ok, dicci di quale morte dobbiamo morire, ma abbi un po’ di pietà” gli dice Mark, fissandolo in attesa del suo responso.

“Ok, allora, Amy sarà Amelia Mc Neall, ricchissima rampolla di una famiglia newyorkese ed ultima sopravvissuta alla maledizione che colpisce tutti i membri della sua casata” inizia Derek.

“Maledizione? Forte! Quindi io sarei una specie di eroina, la protagonista della tua missione. Oddio, è così forte! Dimmi in cosa consiste” dice Amelia, visibilmente incuriosita ed eccitata.

“Un attimo Amy, ci stavo arrivando, non interrompermi! Allora, dov’ ero rimasto. Ah, sì, la maledizione che ha colpito i Mc Neall. Pare che, sul finire del secolo scorso, Elizabeth Stevenson, bis-bisnonna di Amelia, fosse una giovane avvenente e bellissima, con una luce irresistibile ad illuminarle il viso e dei lunghi e lucenti capelli color nocciola.
Elizabeth aveva all’ incirca ventidue o ventitré anni al massimo ed era promessa in sposa al comandante James Mc Neall, quanto di meglio una donna dell’ epoca potesse desiderare. Tutto sembrava destinato a compiersi in un modo prevedibile, quando incontrò lui”.

“Lui chi?” chiesero in coro Mark e Amy, sempre più coinvolti e interessati alla storia inventata da Derek.

“Ascoltatemi con attenzione e lo saprete. Come stavo dicendo, Elizabeth doveva avere ventidue o ventitré anni quando incontrò l’ amore della sua vita, il soldato semplice Mark Sloan”.

“La storia inizia a farsi molto, molto interessante. Continua” lo incalza Mark.

“Mark Sloan era un giovane soldato di bell’ aspetto, un rubacuori insomma. Aveva fatto girare la testa a più di una donna nel corso delle sue varie licenze, alcune di loro portavano anche la fede al dito. Si mormorava che avesse avuto dei figli illegittimi, ma nessuno aveva le prove e lui era terribilmente abile a togliersi di mezzo in situazioni come quella.
Fu lui il primo a notare Elizabeth, durante una festa organizzata dal suo plotone. Gli venne presentata come la fidanzata del suo comandante e inizialmente la notizia scatenò in lui il brivido di fronte al fascino del proibito.
Iniziò allora a corteggiarla prima in un modo discreto, poi via via in modo sempre più opprimente e imbarazzante, suscitando le occhiate sconcertate di molti tra i presenti.
Tuttavia Elizabeth respinse le avances con fermezza e cortesia, mettendo a tacere rapidamente le voci di corridoio che stavano dando il via ad un passaparola concitato di pettegolezzi.
Ovviamente Mark Sloan non si perse d’ animo e continuò a cercare Elizabeth in più occasioni dopo la festa, seguendola nel tragitto fino alla biblioteca o al parco o alla sala da thé, inseguendola come un cucciolo con il suo giocattolo preferito.
Pian piano, qualcosa in lui cambiò, le brevi e fugaci conversazioni divennero il momento più atteso della giornata, aspettava quelle brevi chiacchierate come un bambino attende la mattina di Natale, con ansia e trepidazione.
Quei momenti erano divenuti la sua ragione di vita, quei momenti erano tutto quello che desiderava dalla sua esistenza. Lui si era …”.

“Si era innamorato?” chiede la piccola Amy con l’ aria sognante di una bambina che crede nelle favole, nell’ amore e nel Principe Azzurro.

Derek la guarda con aria fraterna e le accarezza delicatamente una guancia.

“Sì, Mark Sloan si era innamorato” risponde Derek.

“Ma che sciocchezze! Io,voglio dire il Mark Sloan della tua storia non può essersi innamorato, è impossibile! Lui è forte, è bello, è un soldato e tutte le donne impazziscono per lui.

Lui non può mettere la testa a posto, innamorarsi e sposarsi come un qualunque mortale. Non può!” protesta Mark.

“Hai ragione, non può, non ha potuto farlo. Lascia che io ti racconti l’ intera storia. Lui ed Elizabeth si scoprirono innamorati e si baciarono teneramente sotto un salice in una tiepida e mite giornata primaverile e dichiararono il loro amore, promettendosi a vicenda che sarebbero fuggiti insieme e che si sarebbero sposati di nascosto, all’ oscuro dalle loro famiglie”.

“Oh, ma come è romantico” afferma Amelia sospirando.

“Loro non sapevano che il comandante Mc Neall sapeva tutto, del loro amore, del loro tradimento e meditava la vendetta.
Intanto, Lizzie e Mark, all’ oscuro di tutto, avevano già comprato i biglietti per S. Francisco e avevano preparato i bagagli, due semplici bagagli a mano, pronti per iniziare una nuova vita insieme.
Passata la mezzanotte del giorno stabilito, come d’ accordo, Elizabeth uscì di casa.
Di fuori pioveva e le strade erano deserte.
La casa di Mark distava poco più di quattro isolati, ma a lei non pesarono affatto, perché camminava verso il suo amore, la sua libertà.
Arrivata nel suo appartamento, trovò la porta aperta, particolare che la insospettì moltissimo, entrò in salotto e vide libri e suppellettili sparsi a terra, il tavolino di cristallo ridotto in mille pezzi.
Spaventata e impaurita, corse nella camera di Mark e lo trovò agonizzante sul letto, aveva una profonda ferita d’ arma da fuoco all’ altezza dello stomaco e perdeva moltissimo sangue.
Respirava affannosamente e con fatica e alla vista di Lizzie, cercò di sorridere, ma non riuscì a fare altro che ottenere una smorfia: ‘Ciao Lizzie, credo che non partiremo oggi. Sono stanco, molto stanco, credo che sia giunta la mia ora, sai?’.
Liz gli prese la mano e gli disse: ‘Shh, non parlare così, sei debole ma ce la farai. Ora chiamerò un medico, ok? Dimmi chi ti ha ridotto così, devi dirmelo, per me, per noi – si porta una mano al ventre – tu non ci puoi abbandonare, noi abbiamo bisogno di te. Ti salverai, mi hai sentito, ti salverai e fuggiremo insieme e saremo felici, io, te e il nostro bambino’.
Mark sorrise dolorosamente: ‘ E’ stato James, ha scoperto tutto. Per me è troppo tardi orami, ho visto molti uomini del mio plotone morire in questo modo, prima senti un dolore acuto e cieco, poi percepisci un ronzio nelle orecchie, poi hai la sensazione di non avere più le dita delle mani e dei piedi, infine la mente ti si annebbia e muori a causa dell’ emorragia. Io, Lizzie, inizio ad avere difficoltà a metterti a fuoco, perciò ascoltami, quando sarò morto, farai in modo che qualcuno trovi il mio corpo e mi dia una degna sepoltura, poi fai in modo di affrettare il più possibile le nozze per far sì che James pensi che il figlio sia suo, infine, promettimi che sarai felice, promettimelo!’.
Lizzie gli disse: ‘Ma Mark?’.
‘Promettimelo!’.
‘Ok, te lo prometto, ti amo!' Una lacrima le riga il volto sofferente.
Lei rimane abbracciata a lui e gli chiude gli occhi, poi lo bacia e gli dice addio, andandosene nella notte.
Compie le ultime volontà del suo amato alla lettera, se ne va e sposa James, fingendo che il bambino che portava in grembo fosse suo.
Sette mesi dopo diede alla luce un figlio maschio, lo battezzò con il nome di Mark Stevenson Mc Neall, gli diede un bacio sulla fronte, indossò il suo vestito più bello, aprì la finestra e corse tra le braccia del suo Mark Sloan.
Chi la trovò, disse che lei aveva il sorriso stampato sulle labbra.
Mark non perdonò mai a James la triste fine di Lizzie, per questo motivo ora continua a tormentare i discendenti dei Mc Neall, che pur avendo il suo stesso sangue nelle vene, erano cresciuti al pari dell’ avido e senza cuore James.
Questo è il motivo per cui Amy Mc Neall mi ha chiamato, per liberarsi del fantasma di Mark Sloan” conclude Derek.

“Wow, che storia triste!” dice Amy.

“Hai davvero una fervida immaginazione, amico. Credo che tu abbia letto troppi libri, ti devono aver dato alla testa!” gli dice Mark.


Note dell' autrice:
Questa shot con Derek Shepherd protagonista, sarà divisa in due parti.
Perché la maledizione e il gioco hanno avuto un peso nella scelta di Derek di diventare un neurochirurgo?
Aspettate e lo saprete!
Eventuali commenti saranno ben accetti
A presto
lulubellula 

   
 
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