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Autore: Dreamer_chan    25/09/2012    10 recensioni
Alle superiori si fanno nuove amicizie, si diventa più grandi e si inizia a pensare con una mente più matura ... Non tutto fila sempre liscio ...
I soliti problemi adolescenziali, i momenti di tristezza ... i primi amori!
Ma se ci fosse un qualcosa di più del semplice andare a scuola? Se si nascondessero segreti di cui nessuno è a conoscenza?
Intrecci, misteri, momenti romantici, mille ostacoli da superare, complicazioni ... se amate questo genere di cose, allora questa storia fa per voi!
Buona lettura da Dreamer :D
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Len/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una ragazza strana

(Nda: Per creare più atmosfera potete mettere questa musica come sottofondo http://www.youtube.com/watch?v=Iu4H3JZxzn8&feature=BFa&list=PL71D3120EC8C53F4D  ^^)

Era una bellissima mattina di primavera e il sole splendeva alto su Tokyo …

Erano le 7:00 del mattino, e la gente era già per strada sbrigando  le proprie faccende … chi lavorava, chi andava a scuola …

Il ragazzo dai capelli biondi si alzò dal letto sentendo il suono della sveglia che continuava a suonare ripetutamente. Era il grande giorno! Ovvero il suo primo giorno di scuola alle superiori.

Spense la sveglia e si avviò verso la finestra, osservando il paesaggio che vi era fuori. Era una bella giornata, la gente andava e veniva … tutto terribilmente monotono per lui.

Chissà … forse adesso che iniziava le superiori, qualcosa sarebbe cambiato. Sperava davvero che qualcosa nella sua vita si trasformasse, perché non sopportava più la continua monotonia della sua città che lo perseguitava da 15 anni. Beh, alle superiori si fanno nuove amicizie, si diventa più grandi e si inizia a pensare con una mente più matura, o almeno era quello che gli ripeteva sempre sua madre … lui ci credeva, anche se man mano che gli anni passavano restava tutto invariato.

Cercò di cancellare momentaneamente quei pensieri levando il suo sguardo dalla finestra, e iniziò a prepararsi con tutta calma. Una volta pronto scese al piano di sotto dove lo attendeva sua madre per dargli il bento.

-Buongiorno Len!- disse la madre con un grande sorriso.

-Buongiorno- disse Len sorridendo anche lui.

Si sedette al tavolo e iniziò a mangiare la colazione che le aveva preparato amorevolmente sua madre.

-Oggi è il grande giorno eh! Ti raccomando … le superiori sono un passo importante della tua vita! Si fanno nuove amicizie … si trovano i primi amori … - disse scherzando Akane.

-Mamma non iniziare … me l’avrai ripetuto un milione di volte … - disse Len sorridendo leggermente.

-Ahahahah … aaaa … mi sembra ieri quando avevi detto la tua prima parolina … tutti i bambini della tua età dicevano “mamma” tu invece continuavi a dire “banana!” – continuava sua madre.

-Mamma per favore … non ricominciare … - continuava il ragazzo arrossendo leggermente.

Akane era un tipo abbastanza fuori di testa … ma chissà … forse era proprio questo che la rendeva una madre unica.

Suo padre se ne era andato di casa quando aveva ancora 5 anni, e da allora sua madre aveva fatto di tutto pur di crescerlo al meglio. Così Len, dato che era l’unico maschio rimasto in casa, decise di prendersi cura di sua madre, come lei si era presa cura di lui.

Appena il ragazzo finì di fare colazione, si alzò per uscire ma a quel punto la madre lo abbracciò tanto forte quasi da stritolarlo.

-Ma-mamma … -

-Len ti voglio tanto bene … e sta attento!-

-Si mamma … tranquilla non ho più 6 anni!-

Akane si staccò dal figlio, e mentre lo osservava gli disse:

-Già … sei un ometto ormai … vai o arriverai in ritardo!-

Detto questo Len prese il suo bento e uscì di casa salutando sua madre.

Camminava tranquillamente per strada … sua madre era sempre stata molto protettiva nei suoi confronti … ma nonostante questo, era l’unica che riusciva a capirlo.

I petali dei fiori di ciliegio svolazzavano per la strada trasportati dal dolce soffio del vento primaverile … tutto sembrava tranquillo finche …

All’improvviso una buffa ragazzina, che correva come una forsennata, scontrò Len da dietro per sbaglio.

-Ops … scusami non l’ho fatto apposta!- disse la ragazza girandosi.

-N-no niente … - rispose Len.

In quel momento si guardarono attentamente … erano entrambi sconvolti per la grande somiglianza tra loro. Entrambi con capelli biondi e occhi azzurri, la ragazza era leggermente più bassa ma … erano tremendamente simili.

-A-allora io vado- continuò la ragazza correndo via di nuovo.

Len rimase lì imbambolato a osservarla, non aveva mai visto quella ragazza prima d’ora ma soprattutto … non aveva mai visto qualcuno così simile a lui.

Aveva la stessa divisa della sua scuola, quindi probabilmente l’avrebbe rivista … chissà, magari tutto era collegato …

Non ci pensò più e continuò a camminare … poteva capitare di incontrare un sosia … forse.

Finalmente era arrivato dal cancello della sua nuova scuola. Nell’atrio c’era una gran confusione: ragazzi di tutte le età che ridevano, scherzavano oppure erano per così dire “depressi” perché non avevano per niente voglia di iniziare un nuovo anno scolastico.

Entrato nell’atrio il ragazzo si avviò ai cartelloni dove erano scritti tutti i nomi degli alunni con le rispettive classi. Ci mise un po’ prima di trovarla ma poi ecco che vide il suo nome: Len Kagamine nella classe 1-B.

Quando scoprì la sua sezione, allora si levò da quella massa di ragazzi che anche loro tentavano di cercare il proprio nome scritto.

-Eih Len! Ciao!-

Len riconobbe subito quella voce, così si girò.

-Kaito! Finalmente ti ho trovato!- disse il biondo entusiasta.

Kaito Shion era il suo migliore amico da sempre. Sin da piccoli giocavano insieme nel parco vicino casa e fu da lì che nacque la loro amicizia. Nonostante Kaito fosse di un anno più grande, si trovava bene con lui. Anche se, qualche volta era solo uno stupido mangia gelati incallito con una calamita incorporata per ogni tipo di ragazza, poteva benissimo diventare un ottimo amico di cui ci si poteva fidare.

-Allora? Come butta?- disse il ragazzo dai capelli blu porgendo il pungo al suo migliore amico.

-Bene bene e te?- rispose Len battendo il pugno a sua volta.

-Benissimo davvero … si si tutto bene … - disse Kaito fingendosi felice.

-Senti Kaito anche se sei stato bocciato non farne un dramma … -

-Tu non ti rendi conto della situazione … dalla seconda superiore in poi ci sono ragazze che nemmeno tu immagini … e io ho perso questa opportunità solo perché non avevo voglia di studiare … sono proprio un cretino … -

Già … Kaito amava le ragazze e il gelato tanto quanto odiava la studio … ma questo lo portò poi alla bocciatura perdendo così l’opportunità di capitare in classe con qualche bella pollastra di seconda, e dovette accontentarsi delle kohai.

-Sei sempre il solito … non morirai, potrai sempre consolarti con un nuovo gusto di gelato … comunque in che classe sei?- domandò Len.

-Nella 1-B … -

-Ah! Allora sei in classe con me … non avevo fatto caso al tuo nome sulla lista-

La campanella suonò in quel momento, così i due ragazzi entrarono. Ci misero un po’ per trovare la loro sezione, e quando la trovarono vi entrarono subito riuscendo a scappare dalla confusione che c’era nel corridoio a causa degli altri ragazzi che cercavano le proprie classi.

Kaito e Len erano gli ultimi arrivati in classe, e dopo aver preso posto l’uno vicino all’altro, puntualmente entrò l’insegnante.

La professoressa Nishimura era una delle più insopportabili e severe di tutto l’istituto. Iniziò a spiegare le tante regole della scuola e qual’era il comportamento adeguato che gli alunni avrebbero dovuto adottare.

Kaito era in preda al sonno dato che aveva già sentito quelle regole milioni e milioni di volte l’anno prima.

Len invece continuava a guardare fuori dalla finestra visto che il banco dove era seduto era vicino ad essa.

Pensava a tutt’altro … ormai non sentiva neanche più le parole dell’insegnante, che in quel momento gli parevano solo una specie di “Ninna Nanna”.

La mattinata volò velocemente, e finalmente gli alunni poterono recarsi in giardino per pranzare.

Mentre andavano però, Kaito si allontanò all’improvviso, e non vedendolo più, il nostro Len si diresse in giardino senza di lui.

Tutti gli alunni si erano già sistemati, tranne Len che voleva trovare un posticino adatto, in modo da non essere disturbato ma anche da non sentirsi troppo solo.

Ad un tratto vide una ragazzina seduta da sola su una panchina sotto un albero di ciliegio. Era curioso di sapere come mai una ragazzina così carina se ne stava tutta sola a mangiare.

Così si diresse verso la misteriosa ragazzina:

-Emm … ciao! Come mai tutta sola?- domandò il ragazzino tentando di far iniziare la conversazione.

-Oh … ciao!- rispose la ragazza alzando il capo, dato che fino a quel momento l’aveva tenuto basso.

Quando i loro sguardi s’incontrarono, a Len venne un illuminazione: era la stessa ragazza che aveva scontrato quella mattina. Capelli corti e biondi, e gli occhi azzurri. Si, quella ragazzina che gli somigliava terribilmente.

-Oh! Tu sei il ragazzo che ho scontrato sta mattina … scusa ma andavo di fretta- disse la biondina riconoscendo il ragazzo.

-Si sono io … non preoccuparti, anche a me capita di essere in ritardo qualche volta …-

-Si … -

Un silenzio imbarazzante piombò tra i due. Continuavano a guardarsi sorpresi senza dire parola … Finche ad un certo punto, si sentì un grande fremito provenire da un gruppetto di ragazze situate più avanti rispetto a loro.

-Cosa diamine sta succedendo?- domandò Len curioso di tutto quel trambusto, girandosi di scatto.

Le ragazze continuavano a urlare entusiaste, e dopo un po’, una testa dai capelli blu, sbucò fuori cercando di farsi strada attraverso quel gruppetto, facendo rimanere ammaliate tutte le ragazze dopo aver fatto un segno che voleva dire “A dopo donzelle!”

-Kaito …- sospirò Len.

-E’ un tuo amico?- domandò la ragazza bionda, che era ancora rimasta seduta sulla panchina.

-Diciamo di si …-

-Ehi Len! Scusa se mi sono assentato prima ma … avevo una cosa da fare- disse il ragazzo dai capelli blu al suo amico, arrivandogli da dietro facendo un sorriso soddisfatto.

-Non mi avevi raccontato di questo dettaglio ... – continuò Len.

-Ah … emm … vedi sono abbastanza popolare tra le ragazze … tutto è iniziato quando l’anno scorso … -

-Ok, ok non voglio sapere la storia della tua vita … - lo interruppe Len, per evitare che iniziasse a raccontare vita, morte e miracoli dei fatti suoi.

La ragazzina bionda continuava ad ascoltarli senza dire una parola, finche arrivò correndo una buffa ragazza del primo anno con due lunghe codine celesti, sedendosi subito vicino alla biondina.

-Ehi! Ti ho cercata dappertutto … non sparire così quando vado in bagno- disse sorridendo alla sua compagna.

-Scusa Miku … è che ho trovato questo bel posticino e pensavo di tenerti il posto-

-Sai, mentre venivo in qua ho visto un gruppetto di ragazze tutte avvinghiate ad un tizio alto con gli occhi blu e i capelli dello stesso colore … Sembrava interessante, ma poi è sparito all’improvviso … - disse Miku ignorando che il ragazzo di cui stava parlando era proprio lì.

I due biondi si girarono verso Kaito avendo già capito che parlava di lui.

-Aaaaaah!! E’ lui!!- gridò Miku girandosi verso il soggetto del suo discorso.

-Emm … si ecco … sono Kaito Shion della classe 1-B, ed è un piacere conoscerti- si presentò Kaito.

-Io sono Miku Hatsune della classe 1-A … wow! Sembri molto più grande per essere un kohai!- disse sorpresa la ragazza.

-Si … in realtà sono stato bocciato- continuò Kaito amareggiato.

La campanella di inizio delle lezioni pomeridiane era suonata, e i nostri amici dovettero salutarsi.

Durante le lezioni, Len non faceva altro che pensare a quella ragazzina … un po’ gli era dispiaciuto vederla sola seduta su quella panchina …

Si diede una manata in faccia quando si rese conto che aveva dimenticato di chiederle il suo nome …  Certo non era socievole come il suo migliore amico, ma per lo meno avrebbe dovuto essere più educato presentandosi.

Finita la giornata di scuola, gli alunni andarono tutti verso l’uscita, e i kohai erano felici dato che le lezioni del primo giorno non erano state poi così faticose.

-Allora ci vediamo domani, ciao!- esclamò Kaito rivolgendosi a Len, imboccando la stradina alla sua destra fuori dal cancello.

Len andava in direzione opposta, e mentre camminava, la ragazza bionda di quella mattina, se la ritrovò camminare dietro di lui. Stranamente sembrava incontrarla ovunque …

-Ehi ciao! Fai la stessa strada?- domandò Len girandosi.

-Ciao! Si, io abito qui vicino- rispose lei.

Il solito silenzio aveva di nuovo preso il sopravvento su di loro, ma la ragazza era decisa a rompere il ghiaccio, così iniziò a parlare:

-Allora … sei del primo anno?-

-Si … in 1-B-

-Ah sei vicino alla mia classe! Io sono in 1-A-

-Davvero? Che coincidenza!-

-Si … a te come è andato il primo giorno?-

-Bene … anche se i professori iniziavano a essere noiosi … -

-Non dirlo a me … comunque io abito qui, ci vediamo domani!- continuò la bionda indicando casa sua.

-Ah ok. Io abito più avanti, ci vediamo- disse Len continuando a camminare, ma dopo qualche passo venne fermato dalla voce della ragazzina.

-Aspetta!! Il mio nome è Rin Kagamine! Tu come ti chiami?- disse a gran voce.

Il ragazzo si fermò all’improvviso sgranando gli occhi, dopo aver sentito pronunciare “Kagamine”.

-Io … io sono Len Kagamine … - rispose lui girandosi con la solita espressione sbalordita.

-Wao! Abbiamo lo stesso cognome! Ci si vede!- disse Rin entrando in casa non sembrando per niente sorpresa.

Len riprese a camminare ripensando al cognome della ragazza …

-Rin … Kagamine?-

 
Angolo Autrice: Ed eccomi con un altra nuova fanfiction!!
A dire la verità l'avevo già pubblicata tempo fa, ma era uscito un capitolo orribile, così l'ho totalmente riscritto :)
Spero vi piaccia e che siate in tanti a leggerla ^^
Al prossimo capitoloo!!
Kiss by Dreamer <3

   
 
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