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Autore: SoCloseYetSofar    25/09/2012    7 recensioni
FANFICTION SOSPESA: SCUSATE RAGAZZE, E' UN PERIODO UN PO' DIFFICILE PER LA MIA FAMIGLIA E NON HO MOLTO TEMPO PER ALTRO (CONSIDERANDO ANCHE LA SCUOLA), APPENA POSSO CONTINUO. çç
Dal primo capitolo: "Più o meno a metà serata, intorno alle dieci e mezza intravidi un ragazzo che non avevo mai visto gironzolare nel pianerottolo frenetico. Sembrava stesse cercando qualcosa di essenziale e decisi di avvicinarmi a lui. Indossava una calza maglia verde e una casacca dello stesso colore con un cappello con una piuma rossa. Anche in mezzo a tutte quelle maschere era fuori posto. Veniva da ridere solo a guardarlo.
“Cerchi qualcosa?” sorrisi io cercando di essere sarcastica.
”No, no. Qui non c’è.”
Furono le uniche parole che disse borbottando tra sé e sé. Alzò lo sguardo su di me, giusto il tempo necessario per notare il riflesso cristallino dei suoi occhi, poi se ne andò."
E' la mia seconda FF e ho pensato di scrivere qualcosa di diverso, spero vi piaccia C:
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lei gli raccontava le favole, lui le insegnò a volare.

 

 

CHAPTER THREE.

 

 
Le cose che mi insegnò quel ragazzo dalla calzamaglia verde furono infinite, ma prima di tutte venne il modo di amare, e di vedere il mondo.
La storia di Liverpool era oramai finita, sapevo che i miei non mi avrebbero permesso di saltare scuola per “imparare l’educazione da mia zia”.
La scuola era ricominciata il venti di agosto provocando rivolte da parte di tutti gli studenti. L’anno prima avevamo avuto dei problemi con la pioggia londinese e avevamo saltato la bellezza di un mese di scuola che dovevamo finire di recuperare.
Quella sera a cena i miei genitori avevano trovato modo di ripetermi ancora quanto dovessi crescere ma nel momento in cui ero con la finestra aperta ad aspettare Louis, niente mi importava. Poi successe che mi addormentai ormai desolata e costretta a pensare che avessi solo sognato la notte precedente. Inaspettatamente però ad un certo punto mi sentii tirare i capelli. Aprii gli occhi e vidi che Campanellino, la fatina della sera precedente era in piedi davanti a me. Era alta come una spanna della mia mano, indossava un completino verde e per il resto aveva forme umane, solo in miniatura.
Ci osservammo per un po’ poi iniziai a cercare con lo sguardo Louis, quando lo riconobbi non potevo credere ai miei occhi.
Stava saltando felicemente nel letto insieme ai miei fratelli.
“Wendy, ti dobbiamo presentare un nostro amico” disse John accorgendosi che ero sveglia. Louis smise di saltare e si voltò verso di me. Accennò un sorriso sghembo e mi catturò con gli occhi.
“Buonasera, Wendy. Mi dispiace per ieri… ma ho notato che ora con Campanellino è tutto ok…”
“Sì, diciamo che non ero psicologicamente pronta.”  Risposi fissando i miei calzini bianchi.
“Ma… ma voi già vi conosciaaaah?” Mike non riuscì a finire la frase in preda ad un grosso sbadiglio.
“Ma che ore sono?” chiesi.
“Le undici meno dieci minuti.” Rispose John.
“Cavoli, è tardissimo, loro di solito si addormentano alle nove e mezza!”
Se i miei genitori si fossero accorti di qualcosa sarebbe stata la fine.
“Oh, scusate, allora noi ce ne andiamo.” 
Disse Louis sconsolato avviandosi verso la finestra.
“Louis, aspetta!” Non potevo lasciarlo andare via così anche stasera.
“Promettimi che domani sera tornerai!”
“Wendy, io tornerò tutte le volte che lascerai la finestra aperta.” E di nuovo quel sorriso.
Poi si voltò e volò via.
Vo…volare?
Bhè in effetti andando via ed entrando dalla finestra la cosa poteva risultare alquanto scontata ma andiamo, non a tutte le adolescenti di sedici anni capita di incontrare un tipo del genere e di rimanerne così dannatamente attratte.
Andai in camera mia e mi addormentai ancora presa dai pensieri riguardo quello strano ragazzo.
 
Quella mattina, come al solito, mi incontrai con Liam per andare a scuola.
“Buongiorno bellissima.” Mi disse lui con la sua solita espressione sognante.
Per quanto Liam era mio amico e volevo rimanesse tale, non potevo fare a meno che rimanere lusingata di fronte a tutti i complimenti che mi faceva, i regali e gli sguardi che mi lanciava.
Arrivammo a scuola e una volta in classe mi sedetti di fianco a Taylor, vice capo delle cheerleader alla quale io ero davvero molto legata. Era la cosa più vicina ad una migliore amica femmina che avessi. 
A metà della prima ora la vedevo rimuginare e rimuginare.
“Tay, che succede?” chiesi.
“Niente, che dovrebbe succedere?”
“Dai, non puoi nascondermi qualcosa, lo sai…” 
”Eh va bene, ti dico la verità.”
Prese un grosso respiro.
“La sera del tuo compleanno, ricordi no? Ecco, io… ho baciato Liam.”
Le mie budella iniziarono ad attorcigliarsi e a ballare la conga, ma una conga moooolto triste.
“Eh, allora?” replicai io cercando di sembrare più indifferente del solito. 
“Wendy, è un po' che te lo volevo dire...io mi sono innamorata.”
La ragazza si eclissò e ricominciò a scrivere nel suo quaderno gli appunti.
Non poteva essersi innamorata di Liam, andiamo, tutti sapevano che lui amava me.
Lui doveva amare me. Era sempre stato così. La rabbia si montò dentro di me senza neanche un motivo preciso.
Finita la lezione mi incamminai decisa verso l’aula di biologia senza degnare di uno sguardo nessuno.
Alle due avevamo gli allenamenti delle cheerleaders e Liam si fermò a guardarci.
“Secondo te è venuto per me?” mi chiese poi Taylor negli spogliatoi.
“Non lo so.” Risposi scocciata.
“Tanto lo so che gli piaci tu. Si vede da come ti guarda!”
“Taylor, ma cosa so io!” dissi accigliata.
“E tu forse sei anche interessata a lui.”
Io? Innamorata? Di Liam Payne? Ma aspetta, aveva detto innamorata o interessata?
No, no. Innamorata è una parola grande e racchiude tante emozioni che io ero certa di non aver mai provato fino a quel momento.
“Taylor, non dire sciocchezze, tra me e Liam non c’è niente.”
“Oh, andiamo, forse per te. Può darsi che tu giochi con i suoi sentimenti, no? 
Non ti importa tanto, no? Io ti dico che in questi mesi che mi piace giorni ho provato più emozioni che in tutta la mia vita. Sono sicura che con Liam è diverso. E ti prego, non rovinarmi anche questa volta tutto.”
MESI? Mi ero persa un po' di cose... e poi non avevo mai rovinato niente.
O forse si riferiva alla volta in cui avevo baciato Josh, e lei il giorno prima mi aveva confessato che le piaceva. Vabhe.
Uscii e vidi Liam ad aspettarmi.
Ero completamente gelosa di lui. Ci avevo messo una specie di cartello di proprietà, come i cani, che marcano il territorio. Eppure da lui non volevo niente che non fosse l’amicizia.
“Stanca?” chiese lui.
“Un po’. Allora, ho saputo che al mio compleanno ti sei divertito con Taylor.” 
”E’ stato solo un bacio. Un innocentissimo bacio.” Sospirò lui guardandomi con quegli occhi grandi.
 
Quella sera mi misi in camera mia a fare i compiti e lasciai la finestra aperta aspettando Louis senzauncognome e Campanellino fatinairrascibile.
Ad un certo punto persi le speranze e mi misi a letto, proprio mentre mi stavo per addormentare sentii un odore di menta fresca invadermi le narici.
“Wendy, sei tu?” Quella voce acuta e pungente attirò tutte le mie attenzioni.
“Sì, Louis, vieni.” Lo invitai a stendersi affianco a me.
Lui si accomodò titubante e ogni qualvolta la sua pelle sfiorava la mia sentivo una specie di corrente elettrica che quasi faceva male da quant’era bella.
“Campanellino, dov’è?” domandai.
“Con i tuoi fratelli.”
“Allora, vuoi dirmi dove vivi?”
Il suo sguardo incrociò il mio e per un secondo rimasi senza fiato.
“Nell’isola che non c’è, seconda stella a destra e poi dritta fino al mattino!” fu la sua risposa.
“E com’è, lì?"
“Bellissimo Wendy, ci sono le sirene, i pirati, gli indiani, i bimbi sperduti… ah, a proposito, come finisce la storia di Robin Hood? L’altra volta l’hai solo iniziata poi ti sei addormentata…”
Gli raccontai dettagliatamente tutta la storia mentre lui con le sue dita faceva dei cerchietti nella mia mano. Di tanto in tanto mi interrompeva per farmi delle domande su particolari che a me sembravano così irrilevanti, ma che per lui erano di vitale importanza.
Il colore di un vestito, il tono di voce di un personaggio, il profumo di un fiore.
Quando finii la storia presi un bel respiro e dissi a Louis quello su cui avevo rimuginato quel giorno.
“Domani vieni a scuola con me, Louis.”
Lui si sollevò tutt’un tratto.
“Non posso, Wendy.”
Che delusione. Ci avevo sperato troppo.
”E perché no?”
“Perché a scuola si cresce. Io non voglio crescere. “ Il suo sguardo era allarmato.
“Fallo per me, Louis…” Ti prego, ti prego, fa che dica di sì.
“Io per te farei di tutto, ma non chiedermi di crescere.”
Mi rattristai e mi voltai verso la parete. Sospirò nervoso...
“Buonanotte, Wendy.”
Non ricevette risposta e volò tornando sull’isola che non c’è.



SPAZIO AUTRICE TRALLALALLERO TRALLALLALLO'.
Alloooooura, vi piace codesto capitolo? c:
Più descrivo il personaggio di Wendy e più mi ci lego, e più mi sta sulle palle, anche!
Vi vorrei far vedere un po' di personaggi uù
Allooooora:
Taylor
Wendy
John
Mike
Campanellino



Okeeey, ve gustano? Leeet me know!

Megghi c:




 
  
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