Capitolo
1:L'arma segreta
Rumori di cocci di vasi e stoviglie rimbomba nella sala del trono
insieme a
urla di rabbia del principe.
-Non è possibile!-continuava a gridare.
-Nè è arrivato un altro!-gridava.
Non c'era modo di fermarlo,come un bambino che non smette di fare i
capricci.
Quando faceva così nessuno poteva farlo ragionare.
Spectra era già scomparso;lui odiava quando il "principino"
faceva
così. Avrebbe voluto prenderlo a pugni ma il suo
autocontrollo lo bloccava
sempre e non perchè lui era il suo capo o il principe del
suo pianeta,no,c'era
qualcos'altro che lo bloccava.
Gran parte dei Vexos seguirono
l'esempio
dato dal loro capo,tutti tranne Mylene.
Lei era rimasta ad aspettare che la collera del suo principe
passasse,così da
poter chiedere informazioni sull'accaduto.
-Mio signore,cosa la turba?-chiede Mylene con una falsa
gentilezza,nemmeno lei
a volte non lo sopportava.
-La Resistenza. Hanno un nuovo combattente ed è
forte-risponde sedendosi sul
suo trono.
-Si,lo sappiamo. Insieme a Dan Kuso è riuscito a sconfiggere
Spectra.- risponde
Mylene con il suo solito tono glaciale.
Silenzio.
Nella stanza era piombato un silenzio irreale e carico di tensione.
-Mio signore,se permette il mio giudizio direi che ci servirebbe
qualcosa che
gli colga di sorpresa o che si infiltrasse per raccogliere
informazioni.-
spiega Mylene.
Hydron se nè rimane in silenzio .Sta assorbendo lentamente
quello che le ha
detto la Vexos.
-O meglio qualcuno-risponde il principe.
-Qualcuno?Ma chi? Ormai ci conoscono-
-Non tutti,non lei. Chiamala subito!-ordina.
-Agli ordini mio signore-e così dicendo Mylene
uscì dalla stanza alla ricerca
di lei.
Fuori dalla stanza del trono,dopo un po',si iniziava a sentire il
rumore di
tacchi che percorrono il corridoio.
Il rumore di una camminata lenta e fiera,pronta a tutto. Era lei e
Hydron più
di chiunque altro lo sapeva.
Le porte si aprono,una sagoma
di una
ragazza era sull'uscio della stanza.
La ragazza si avvicina al trono,con i suoi occhi di ghiaccio puntati
sull'erede
al trono e un sorriso maligno sulla faccia. Poi si inchina ma tiene
sempre i
suoi occhi puntati su di lui.
Se fosse stata una comune Vexos l'avrebbe punita,ma lui la temeva e il
suo
sguardo così,troppo,conosciuto lo terrorizzava.
Lei lo sapeva benissimo l'effetto che faceva quello sguardo a lui e si
divertiva ogni volta a farlo impazzire ma sempre indirettamente;lei
aveva un
debito con lui. Un debito che non avrebbe mai e poi mai potuto
sdebitare.
-Volevi vedermi?-chiede lei con una voce glaciale ma allo stesso tempo
molto sensuale.
-Voleva- la corresse.
-Non ti aspetterai davvero che lo faccia?Lo sai come sono-risponde.
-è inutile discutere con te,ho fin troppa esperienza-dice
l'erede.
Lei sorride mantenendo sempre i suoi occhi puntati su di lui come lame
di
ghiaccio taglienti e fatali.
-Voglio che ti infiltri nella resistenza. Devi prendere più
informazioni
possibili su come vogliono attaccarci e sui singoli combattenti.
Diventa loro
amica. Prendi informazioni
e poi te nè
andrai e quando scopriranno chi sei realmente sarà un'altra
bomba-spiega il
principe.
-E se non volessi?-chiede la ragazza.
-Ti ricordo che lo dovrai fare per il tuo pianeta. Ma soprattutto per il tuo...-
-Ho capito!Lo farò,contento?-chiede la ragazza alzandosi e
dando le spalle al
sovrano. Non temeva di mancargli di rispetto.
-Partirai stasera-prosegue il principe.
-Ok- varcando la porta.
-Keira?-chiede il principe.
Lei si gira.
-Buona fortuna-
La ragazza va nella sua stanza a fare la valigia e a prendere il suo
bakugan.
Aveva un sorriso smagliante,lei per i Vexos e per la famiglia
reale,soprattutto
per quest'ultima, era considerata un arma molto preziosa,potente e
letale.
Questo la rendeva felice.
TOC TOC.
Qualcuno stava bussando alla sua porta,si dirige alla porta,la apre e
davanti a
lei c'era lui...Spectra.
-Ciao- esordisce lui.
-Ciao- risponde lei.
Silenzio. Un silenzio imbarazzante per entrambi ma nemmeno sotto
tortura lo
avrebbero detto.
-Non mi fai entrare?-chiede.
La ragazza sempre cadere dalle nubi e distrattamente risponde -O
si,scusa-
Lui entra e chiude la porta. Lei ritorna alla valigia.
-E tu sei venuto qua...-
-Per parlarti,-risponde lui glaciale quanto lo è lei.
-Parla-risponde Keira.
-In faccia preferibilmente -
La ragazza si gira e sorride -Potrei dire la stessa cosa-mimando con le
mani la
maschera di lui.
Lui fa un gesto con la mano del tipo "non se nè parla". Lei
non
affatto contenta incrocia le braccia e gli da le spalle.
Lui non parla. Sorride. Poi si avvicina a lei.
Si ferma a pochi centimetri da lei e l'abbraccia da dietro.
-Fai attenzione-dice in un sussurro.
-Io faccio sempre attenzione-replica lei.
-Nè devi fare di più-
-Perchè?-chiede lei
-Perchè loro possono farti cambiare idea-
-Non sono più instabile-
-Io non ho detto questo.-lui inizia ad alzare la voce.
-E allora cosa?- si volta verso di lui sempre rimanendo tra le sue
braccia.
-Non voglio che ti portano via-
-Via?-chiede lei
-Lo sai cosa intendo.- risponde.
-Si lo so. Ma mi piace fartelo dire-dice sorridendo e alzandosi sulle
punte
delle scarpe gli toglie con un delicato gesto della mano la maschera.
Subito i
loro occhi azzurri si incontrano,due sguardi glaciali. Infine lei
sempre
sostenendo il suo sguardo gli stampa
un
bacio sulle labbra.
-Ora vai.Devo fare le valigie-e così dicendo gli rimette la
maschera e si
libera dalle braccia di lui,che esce dalla porta.
INTANTO NELLA BASE DELLA RESISTENZA....
-Ehi Shun,dove stai andando?-chiede Dan.
Shun,che era ormai arrivato davanti alla porta per uscire,si gira verso
l'amico
-Devo prendere un po' d'aria e...stare da solo-risponde.
-Ma come Shun?! Questa è una festa in tuo onore...-protesta
Dan come un
bambino.
-Non dovremo festeggiare ora come ora.-risponde.
-Perchè?-chiede.
-Stiamo partecipando a una rivolta. Dobbiamo sempre rimanere in
allerta: i
Vexos potrebbero attaccarci da un momento all'altro.-risponde con
indifferenza
.
-Non ci avevo pensato. Hai ragione ma ero felice che tu fossi qua . Vai
pure-risponde Dan con un sorriso.
-A dopo-si congeda Shun uscendo dalla porta.
L'aria notturna di Vestronia accarezzava
gentile il viso del ninja.
Ora si sentiva meglio,inizia a camminare verso il nulla.
Keira era già in sella alla sua moto nera pronta per andare
dalla Resistenza.
Guarda indietro e
sorride pensando a
quello che potrà fare nei prossimi giorni.
Si infila il casco e con il suo solito sorriso parte. Parte per la sua
missione.
La strada,se così si può chiamare era deserta e
Keira poteva fare qualsiasi
cosa.
Stava ammirando il paesaggio che aveva attorno quando vede un ombra che
si sta
dirigendo nella sua direzione
Keira frena all'improvviso,la moto si impenna sulla ruota anteriore e
lei viene
catapultata in avanti verso quell'ombra.
Shun stava camminando per i fatti suoi quando il rombo di una moto lo
distoglie
dai suoi pensieri.
Alza lo sguardo e si ritrova il conducente della moto che gli piomba
sopra
facendolo cadere a terra.
Dopo l'impatto,si ritrova sdraiato a terra con sopra una figura scura.
Dopo un po',-Ehm,ti potresti togliere?-chiede Shun allo sconosciuto.
Si alzano entrambi.
Shun fissa la
figura nera che si dirige
alla moto.La tira su e si appoggia su di essa,mette le mani sul casco e
se lo
toglie. Una cascata di capelli biondi piovono sulla figura davanti a
lui,il
viso di un pallore così delicato le donava un non so che di
innocenza e in
mezzo a quel viso due pezzi di ghiaccio al posto degli occhi. E sulle
sue
labbra c'era un sorriso maligno ma allo stesso tempo intrigantante.Il
suo viso
era in contrapposizione con se stesso. Guardandola
Shun scoppia -Ma tu non guardi mai la strada
quando guidi in un posto sconosciuto?!-urla.
Appena lo dice si stupisce di se stesso,lui non usciva mai dalle staffe
e non
urlava quasi mai.
La ragazza lo guarda e scoppia in una risata.Poi si avvicina a lui.
-E tu come fai a sapere che questo posto a me è sconosciuto?
Sei solo tu lo
straniero tra noi 2-risponde e così facendo si mette il
casco in testa e sale
sulla moto.
-Arrivederci straniero-dice e sgomma via.
Shun per la prima volta nella sua vita rimase senza parole.
E nelle labbra di Keira scomparve il suo solito sorriso,per la prima
volta.
CONTINUA