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Autore: Fire Gloove    25/09/2012    2 recensioni
Jacopo, alle medie, era il ragazzo più popolare della scuola.
Lucio il più sfigato.
Alle superiori si ritrovano compagni di banco.
Si attraggono, poi diventano amici. E poi?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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WOW (L)

 

Sono rimasto a casa di Dario fino a dopo pranzo. Jaco avrebbe voluto che rimanessi di più, ma avevo perfettamente capito che il suo migliore amico stava morendo dalla voglia di fargli delle domande sulla nostra “storia” ma non osava per via della mia presenza, quindi ho tolto il disturbo.

Apro la porta di casa e entro, sperando ardentemente di non trovare nessuno, non sono proprio in vena di una chiacchierata con i miei, vorrei solo potermi buttare sul letto e ripensare ancora e ancora agli avvenimenti di questa mattina, eventualmente chiamare Roxi per raccontarle tutto.

Ovviamente, con la fortuna che mi ritrovo, mia madre mi si para davanti con uno sguardo che non promette nulla di buono. Sforzandomi di non sbuffare la saluto con la speranza che mi lasci andare velocemente.

-Ciao, mamma-

Evidentemente però resterò fuori da camera mia ancora per un po’.

- Lucio Larchi, ti sembra questa l’ora di rientrare a casa?-

-Ma mamma, sono solo le tre, e comunque lo sapevi che sarei stato fuori…- cerco di essere il più gentile possibile per evitare di aumentare la sua irritazione.

-Non mi rispondere con quel tono, signorino! Si può sapere da chi sei stato a dormire? Chi sarebbe questo Jacopo? E poi, non potevi avvisarmi prima? Ora dovrò sdebitarmi, e lo sai quanto io odi avere gente per casa!

Già tuo padre con quelle continue cene di lavoro mi invade continuamente la casa, non provare a mettertici anche tu! E sei in punizione per una settimana per non avermi detto prima che non ci saresti stato, sono pur sempre tua madre!-

Sento la rabbia ribollirmi nelle vene e, per la prima volta faccio quello che non avevo mai avuto il coraggio di fare: reagisco rispondendole in malo modo.

-Adesso, basta, mamma! Ho quattordici anni, ho il diritto di stare fuori con i miei amici. Non puoi sempre tenermi chiuso in casa solo perché sono il tuo bambino adorato e via dicendo, e non puoi neanche fare continuamente leva sul mio senso di colpa dicendo che ti preoccupi per me! A scuola ho la media del nove, sono il primo del corso di equitazione e suono il piano ad occhi chiusi, si può sapere cosa diavolo vuoi di più da me?!? Non ce la faccio più! NON CE LA FACCIO Più, CAZZO!-

Dopodichè la aggiro e mi chiudo in camera mia, sbattendo la porta.  Non può continuare a trattarmi così, non sono più il bambino educato e giudizioso che diceva sempre “sì mamma”.

Afferro il cordless e faccio rapidamente il numero di Roxi, mentre sento le lacrime premere per uscire.

-Pronto?- la voce dall’altra parte del filo è quella della madre della mia migliore amica.

-Salve signora Pardoso, sono Lucio, posso parlare con Gaia?-

-Ma certo caro, te la passo subito.-

Dopo pochi secondi la voce di Roxi mi arriva forte e chiara all’orecchio.

-Ma buonaseeeera, come va?-

-Insomma- rispondo.

-Come insomma? Lulu, che è successo, devo venire lì?-

-Prima cosa: ti prego non chiamarmi Lulu. Secondo, resta a casa tua, è altamente probabile che mia madre sia fuori da tutte le grazie di Dio.-

-Perché dovrebbe essere fuori da tutte le grazie di Dio, che le hai fatto?-

-Diciamo che… ho scatenato l’adolescente ribelle che è in me, per una volta.-

-Wowowow, finalmente il piccolo Lucio si è deciso ad alzare la testa! Com’è che ti è venuta sta cosa?-

-Promettimi che se te lo dico non ti metti a sbraitare, ci tengo al mio udito io!-

-Ok, ok promesso, limiterò le mie corde vocali. Allora, di che si tratta? Non mi tenere sulle spine, dai!-

-Beh, sta notte mi sono fermato a dormire da Jacopo…- e già qui la sento che sfrigola dalla voglia di dirmi qualcosa –perché ieri pomeriggio a scuola mi hanno pestato. Qualcuno eve aver scoperto che sono gay… Non mi interrompere! Comunque, siamo andati da lui, abbiamo chiacchierato u po’, abbiamo cenato e poi siamo andati a dormire.

Sta mattina mi sono svegliato presto e, a vederlo così bello e addormentato ho preso coraggio e l’ho baciato. Lui si è svegliato e beh… diciamo che ora stiamo insieme!.

Tengo per me i particolari, anche se so che prima o poi me li estorcerà e aspetto la sua reazione.

-OH MIO DIO!!!!!!- Mi sbraita direttamente in un orecchio e poi inizia a tartassarmi di domande a cui, mio malgrado, mi trovo a rispondere. Dopo un’ora buona l’interrogatorio finisce e le prometto che ci vedremo domani.

Decido di studiare un po’, tanto per impiegare il tempo prima di cena e così apro il libro di francese e mi metto a ripetere i verbi irregolari.

Quando mia madre mi chiama per la cena temo che mi dovrò sorbire una ramanzina da mio padre per come mi sono comportato prima, ma fortunatamente è fuori per lavoro. Mamma è silenziosa per tutta la sera e, senza neppure mia sorella Anna che chiacchiera a sala da pranzo è incredibilmente silenziosa. Quando finisco di mangiare sparecchio e me ne torno in camera, senza che mia madre mi abbia rivolto una sola parola Eppure nei suoi occhi la vedevo, eccome se la vedevo. C’era rabbia, certo, e tristezza anche. Forse rassegnazione. Ma pù di tutto era presente la delusione. Per forse la prima volta in vita mia ho deluso mia madre, ma non è che me ne importi molto perché, mi ricordo con un sorriso, ho un ragazzo adesso. Un ragazzo bello, dolce, simpatico e intelligente e non mi importa se per la nostra storia dovrò dare qualche delusione a mia madre. Be’, che altro dire, wow!

 

 

 

 

 

Nota dell’autrice(?): Vi prego, non tiratemi i pomodori. Lo so, me lo meriterei: insomma, non pubblico da più di un mese e poi arrivo con questo capitoletto piccino picciò, non va bene, ne sono perfettamente consapevole. Ma vi prometto che con il prossimo capitolo mi farò perdonare!!

Comunque, nel caso vogliate umiliarmi pubblicamente potete sempre lasciare una recensione! (poi, se invece volete farmi i complimenti non mi lamento xD )

Un baciozzo pienissimo di affetto per i miei lettori che, nonostante tutto, spero mi seguano ancora,

Fire

 

 

 

   
 
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