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Autore: PiccoloCuoreSenzaAmore    26/09/2012    4 recensioni
Isabella Devine, sedicenne tedesca nata appunto a Berlino, trascorre l'adolescenza con sua sorella Adelaide. Quest'ultima, per motivi di lavoro, è costretta a trasferirsi a Londra dove a breve le raggiungerà anche loro fratello: Josh Devine. E chi non conosce il famoso batterista della boy band più conosciuta del momento, i One Direction?
Isabella ha inoltre una realzione con Sandy, il chitarrista della band. "Piccola vacanza in casa Devine" diceva i giornali. Isabella purtroppo, non ha mai avuto la possibilità di conoscere i componenti e sembra che la loro presenza in casa Devine, non le stia tanto a genio. Il suo carattere scontroso e schietto, riesce a far capire molte cose ai ragazzi. Cosa alla quale non si erano mai accorti. La sua relazione con Sandy, viene però mandata a monte grazie a Josh che già da mesi, non l'approva per via della differenza di età di ben 6 anni.
Tratto della storia ∞
"-Giuro che mi butto!- urla Sandy, andando incontro al balcone della cucina.
-Sandy, ti ho messo le corna non le ali!- "
Dal terzo capitolo:
"-Non vedi che nuvoloni? Sei impazzita per caso?- oh si, questo è il coglione di Josh che ha sicuramente tirato di mano il telefono a Adelaide.
-Oh ciao Josh. Sai, tu e le nuvole avete una cosa in comune: se vi levate dalle palle esce una bella giornata!-"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LEGGETE E' IMPORTANTE.

-Premetto che avete tutto il diritto per tirarmi qualcosa contro *si nasconde dietro lo schermo* ma davvero, non ho avuto tempo. Non riesco ad avere un minuto libero, nemmeno il sabato o la domenica, che i compiti inziano a farsi sentire. Scegliere il Classico,forse, non è stata poi una grande idea.
Lo so, sono una cacchetta di mucca issiccata al sole,perdonatemi! Davvero! Mi schifo anch'io da sola.
1) Non aggiorno le fic da tanto. (sto aggiornando questa non perché è la mia preferita, anche se in parte è quella a cui tengo di più e non riesco a capire il perché, ma bensì perché è quella che ho aggiornato per prima, quindi quella che non aggiorno da più tempo. Aggiornerò anche le altre,ve lo prometto!)
2) Devo recensire milioni di fanficion. MANDATEMI DEI MESSAGGI,vi prego.
Ci tengo,davvero. Non voglio che pensiate che mi sia dimenticata di voi.
Va beh,godetevi questa cacchetta di capitolo.
Non vi scoccio più.
Grazie comunque a tutte.
Voi non immaginate nemmeno quanto siete importanti.
Vi adoro
! <3-








-Se prima pensavo fossi un ragazzo serio, beh, ora non lo penso più!- esclamo,sorpassandolo,per dirigermi in camera mia.
Questo ragazzo non fa altro che deludermi.
Dico,dannazione,ma proprio una rosa finta? Doveva regalargliene come minimo nove. Si,cioé, lo sanno tutti che le rose quando si regalano a qualcuna, devono essere dispari.
Oh no?
-Volevo fare il romantico e dici che non sono un ragazzo serio?- la fa lunga lui, poggiando la mano sulla mia spalla.
Sospiro,socchiudendo gli occhi,per poi varcare velocemente la soglia della mia stanza.
-Ci provavi con me quando stavi con lei. Ti reputi un ragazzo serio per questo?- ribatto schietta, con un'espressione fuori dal normale.

Perché tu solitamente ti reputi una ragazza normale? Pff.
Pina, quante volte ti ho detto che devi darmi sempre ragione?
E quante volte ti ho detto che non sono Pina, ma Marco?
E' più bello Pina.
Ma sono maschio.
E chissene fotte!
Io!
Solo tu!
FOREVER ALONE.


-Tu non mi conosci Isabella!- esclama, distendendosi completamente sul mio letto.
-Non ci tengo a conoscerti,okay?- dannazione,questo ragazzo è davvero cocciuto.
Prendo una delle felpe di Josh dal mio armadio,per poi chiudermi in bagno.

Perché hai delle felpe di Josh  in camera?
.Per le evenienze come questa,idiota


-Perché no?- sento domandare dall'altra parte della porta. Più che domandare era tipo una supplica.
Una delle sue solite suppliche.
Sono stanca di tutta questa monotonia.

Devo cercarmi un lavoro.
Alla pizzeria sotto casa cercano un nuovo cameriere e pagano 20000 sterline a settimana.
Dannazione,davvero?
...
Prendi per culo?
Si, ma hai iniziato tu!



Coglione,imbecille!
-Perché non mi piaci, Zayn. Okay?- sbotto, infilandomi la felpa.
Ho già detto o pensato, che questo ragazzo è cocciuto?
Si? Beh, lo ripeterò all'infinito. QUESTO RAGAZZO E' COCCIUTO!
-Come puoi dire che non ti piaccio se nemmeno mi conosci?-
-Come puoi dire che ti piaccio se nemmeno mi conosci?- ribatto, uscendo dal bagno.
E' rimasto sempre nella solita posizione. Steso sul letto con le mani dietro al capo, a pancia in su.
-Ma io non ho mai detto che mi piaci!- no?
-Si che l'hai detto!-
-Non ha importanza!- si alza dal letto, avvicinandosi pericolosamente a me.
Fortuna che ho fatto un anno di box.
-Sembri menefreghista,sai?-
-E' quello che sono,coglione!-
Lo ignoro completamente,gettando i vestiti sporchi in una parte a me estranea della stanza, sapendo che il giorno dopo sarebbe passata Adelaide a prenderli.
Amo mia sorella in alcuni casi.
Ma solo in alcuni casi,eh! Non iniziate a farvi le pippe mentali,perché proprio qui,non dovete.
-Non è vero. Tu vuoi fare la dura, ma sei fragile!-  ancora?
-Non sono fragile e nemm.. Ma tu come minchia fai a sapere tutte queste cose su di me?-

Tutte queste cose! Una cosa ha detto,eh!
Ma ti stai zitta?
SONO MASCHIO!
Non eri Marco Polo? Bah,piacere Isabella.
Stupida.


-Tuo fratello parlava molto di te, in tour.- pff, questa mi è nuova.
Josh che parla di me, Isabella Devine, in tour? Ecco perché a Londra piove sempre.
-Ma davvero?- mi fingo sorpresa e disgustata allo stesso tempo, sedendomi comodamente sulla solita poltroncina, sapendo che lui non ci sarebbe entrato, visto che la poltroncina riesce  a tener su solo una persona.
-Isabella,tuo  fratello ci tiene tanto a te. Più di quanto tu immagini,okay?- quasi urla, sedendosi al mio fianco.
Cos'è che avevo detto? Che sapevo che non sarebbe riuscito ad entrare?Aveva ragione Adelaide, chi sa tutto è scemo.
-Non m'importa,okay? So io cos'è che ho dovuto passare per colpa sua!-
-Cos'è successo con tuo padre?- e da lì, silenzio.
Non riesco a capacitarmi del perché di tutte queste domande, tantomeno come fa a sapere tutte queste cose.
-Questi tagli te li ha fatti lui,vero?- contina, in maniera più dolce, indicano quei piccoli taglietti sui polsi, che avevano rovinato completamente la mia adolescenza. Che avevano rovinato completamente la mia vita.
-Non t'importa- rispondo sicura, riuscendo a coprire con le maniche della felpa, quelle orrende cicatrici.
-Si, invece,si! M'importa,tanto anche,okay? Spiegami cos'è successo!- cos'è? Un ordine per caso?
Pff, vai a vedere  se vado davvero a raccontare i fatti miei a lui.
-Ascolta- inizia, puntando il suo sguardo nel mio. -Non so perché mi odi così tanto,okay? Non riesco proprio a capirlo, ma forse nemmeno m'importa,perché già che hai fatto tutta questa falsa per farmi ingelosire mi sta bene,vuol dire che qualcosa provi.- si ferma un'attimo, per prender aria -Ma devi sfogarti,okay? Fallo con me, non te ne pentirai.- conclude cingendomi a lui con un braccio.
Non so proprio se arrabbiarmi per quello che ha appena fatto, o perché pensa che la storia con Mark era una finta per far ingelosire lui e non innervosire mio fratello.
Ma vabbeh,rimaniamo calme e tranquille.
Prima o poi si stancherà,no?
-Ti prego- sussurra, quasi imprecandomi.
-Per quale diavolo di motivo ti interessa?- sbotto, inarcando un sopracciglio -è una situazione in cui tu non c'entri assolutamente,niente. Perché  t'importa così tanto di me?- continuo, alzandomi di scatto dal divanetto.
-Vuoi sapere cos'è successo? Bene, ti accontento!-

No Isabella,fermati.
Fanculizzati tu, Marco Polo e quella cessa di Piripinpinpina che non capisce una beata minchia! Se sono così è solo per colpa sua!
Così come?
Acida! Dalle un po' di zucchero, quanto basti per farle venire il diabete.


-Mio padre, o colui che si fa chiamare in questo modo, non riusciva a credere che il suo unico figlio maschio se n'era andato dall'altra parte del mondo. Piangeva,piangeva. Giorno e notte. Piangeva per sfogarsi. Ma ben presto, il pianto non riusciva a farlo sfogare del tutto. Iniziò a bere e , beh, lì si che si sfogava! Eccome!- mi fermo un attimo, per tirar su con il naso.
No non sto piangendo,tranquilli, sono sempre io,Isabella.
-Ma il problema non era  quando lui beveva, il problema diventava un problema DOPO ch lui beveva. Se la prendeva con me, diceva che era colpa mia, che non sarei mai dovuta nascere. Che sono stata uno sbaglio per tutta la famiglia, una figlia venuta da una scopata facile!- alzo di poco la voce, attenta però a non farmi sentire dai vicini. -Per un anno, non ha fatto altro che farmi del male e lui non c'era. La mamma non ne sapeva niente,Adelaide non poteva saperlo e io continuavo a sopportare tutto questo. Per un anno, non ho fatto altro che vagare per ospedali, continuando a inventarmi scuse su scuse, fin quando non lo venne a  sapere Adelaide e mi portò via da Berlino.-

Isabella 1 - 0 Lacrima

-T-ti menava?- sussurra tremante, aspettando con tutto se stesso una risposta negativa.Annuisco, socchiudendo gli occhi
,per poi riaprirli velocemente.
-Ma ciò che mi faceva più male era ciò che lui diceva!- esclamo, sedendomi a terra,stringendo le ginocchia al petto.
-Mi sono sentita davvero una schifezza. Non ero accettata da colui che mi aveva messo al mondo, come mi avrebbe potuto accettare la gente?- continuo.

Isabella 1 - 1 Lacrima

-Shh, io sono qui!- sussurra, avvicinandosi lentamente a me, fin quando il mio capo non finisce sul suo petto, e la sua mano dietro la mia schiena.
Adoro questa posizione, devo dire che è rilassante,dopotutto.
-Non devi pensarci, okay? Tuo padre ti vuole bene, diceva così solo perché era arrabbiato con se stesso, non con te- sussurra ancora una volta, cercando di tranquillizzarmi.
-Ho conosciuto un ragazzo prima di Sandy, che mi ha aitato molto con questa situazione- sospiro, e non capisco nemmeno perché gli sto dicendo tutto questo
-Ma alla fine capii, che voleva solo portarmi a letto-
-Perché tu da sola non ci sai andare?-

Trrroooollata, Isabella.


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