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Autore: Francy_92    26/09/2012    2 recensioni
[Dal capitolo 11]
«Sei una pessima attrice, lo sai?» disse Nicholas ridendo. Era comunque una risata stanca.
«Perché?»
«“Stamattina mi sono svegliata con una brutta tosse”? Non avevi una scusa migliore?»
«Ehi, non prendermi in giro. È la prima cosa che mi è venuta in mente»
«E il colpo di tosse poi. Sei proprio pessima come attrice, lasciatelo dire»
«Grazie mille. Quasi quasi telefono di nuovo e dico che sto meglio»
«No, scherzavo» disse Nicholas uscendo la testa da sotto il cuscino e prendendo Brianna per i fianchi.
«Grazie per aver mentito»
«Figurati. Tutto per te!»
«Ti amo» le disse Nicholas.
Spero che vi abbia incuriosito almeno un pò... Per scoprire il resto... prego... entrate xD
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 24

 
Ti amo” Con quelle due parole Nicholas aveva salutato Brianna la sera prima.
Le aveva detto che aveva preso una stanza all’hotel lì vicino e che sarebbe andato a trovarla il pomeriggio seguente.
Brianna quel giorno si era svegliata con un mal di testa terribile. Non solo per l’alcol, ma anche per le lacrime.
Christian le aveva detto che poteva rimanere a casa a riposare, ma lei non voleva stare in quella casa.
Brianna aveva capito che la stanza di Nicholas dava sulla strada di casa di Brianna: in pratica se si affacciavano potevano salutarsi.
Quando, quel pomeriggio, Nicholas vide che Brianna stava ritornando a casa, scese in strada.
«Brianna!» gridò, perché lei stava quasi per chiudersi la porta alle spalle.
«Ciao» disse lei togliendosi gli occhiali da sole. Il contatto con il sole le dava troppo fastidio.
«Come stai?»
«La mia faccia parla da sé»
«Si, hai un’aria stanca»
«Ah no l’aria di chi si è presa una bella sbronza?»
«Si, quello anche!» disse lui sorridendo.
Sorrise anche Brianna.
«Ti va di salire? Comincia a darmi fastidio il sole»
«Si certo»
Entrambi salirono in casa silenziosamente. Senza dubbio c’era molto imbarazzo tra di loro.
Dopo che Brianna posò le sue cose in camera da letto, raggiunse Nicholas in cucina «Scusa il disordine, ma stamattina non ho avuto il tempo di sistemare»
«Non preoccuparti. Volevo solo parlarti»
«Possiamo farlo mentre do una ripulita?»
«Si, come vuoi»
Brianna si legò i capelli e cominciò a pulire il bancone da tutti i residui di alcol della sera prima. Mentre metteva le bottiglie in frigo chiese a Nicholas «Beh? Di cosa volevi parlarmi?»
«Voglio ritornare con te!»
Brianna si fermò senza parole. «Non lo so Nicholas. Mi stai chiedendo di rimetterci insieme dopo che ho perso il bambino! Suona un po’ strano»
«Lo so, ma io non vivo senza di te! Ho passato otto mesi da schifo. Tutto mi ricordava te e quando i miei amici mi presentavano una ragazza e dovevo chiamarla per nome mi scappava sempre il tuo. So che questo non dovrei dirtelo, perché sembrerebbe che voglia convincerti a tornare con me, ma voglio solo dirti che voglio di nuovo il noi. Voglio svegliarmi con te ogni mattina; voglio condividere tutto con te. Mi dispiace solo non esserti stato accanto quando il tuo corpo stava cambiando»
«Già» quella fu l’unica risposta che Brianna riuscì a dare. «Dispiace tanto anche a me, e per la cronaca anche io vorrei di nuovo il noi. Vorrei poter tornare indietro e prendere le giuste precauzioni per evitare tutto quello che è successo. Vorrei potermi avvicinare ora a te e dirti, guardandoti negli occhi, quanto ti amo. Ma sai che non è possibile»
«Perché?»
«Non lo so, ma so solo che è giusto così»
«Cosa è giusto? Stare ancora lontani quando ci amiamo così tanto?»
«Siamo stati otto mesi separati qualche altra settimana non sarà nulla»
«No Brianna. Io non voglio più aspettare una settimana o un mese. Io voglio averti ora. Voglio stare con te»
Brianna non poteva più reggere quella situazione.
Non sapeva più che dire…
«Non voglio più parlare di tutto questo!»
«Va bene…» vedendo che Brianna si era diretta verso la camera da letto per sistemarla le chiese «Vuoi una mano?»
«Si grazie» rispose lei sorridendogli.
Mentre sistemavano le coperte dell’enorme letto Brianna gli chiese «Allora… aggiornami un po’»
«Cosa vuoi che ti dica?»
«Non lo so, fai tu!»
«Ok beh… ho rinunciato alla mia vita quando sono ritornato a Milano. Mi sono buttato sul lavoro. Adesso abbiamo aperto un bel po’ di negozi in Italia. Dovremmo iniziare le trattative per quelli qui a Parigi»
«Che bello! Tuo padre deve essere fiero di te!»
«Non proprio…»
«Perché?» Brianna glielo chiese, ma sapeva già qual’era la risposta!
«Beh, il mio comportamento a lavoro è impeccabile. È fiero del figlio che si occupa degli affari e che porta avanti l’azienda; non lo è del figlio che ha abbandonato la propria donna con in grembo suo figlio»
«Ah… mi dispiace che questo abbia compromesso il vostro rapporto!»
«Non è colpa tua Brianna. Ho fatto tutto io e me ne sto prendendo la responsabilità»
Brianna si avvicinò a lui e lo abbracciò. Si allontanò e lo guardò negli occhi. «Non ce l’ho con te. Non ti sto punendo perché tu sei scappato. Ho avuto paura anche io. Solo che mi son dovuta far coraggio da sola. Per due persone»
«Lo so e mi…»
«No Nicholas, basta con i “mi dispiace”. Adesso non ha più senso. Voglio solo ricominciare una nuova vita»
«Vorresti ricominciare con me?»
«Si, io lo vorrei però c’è qualcosa che me lo impedisce e non so cos’è»
«Non voglio metterti fretta»
«Grazie» disse lei sorridendogli.
Passarono tutto il pomeriggio a parlare di tutto mentre Brianna sistemava e Nicholas la seguiva con il sacco della spazzatura. Vedendo tutte quelle bottiglie di super alcolici sparse per la cucina Nicholas disse
«Accidenti!!»
«Cosa?»
«Ma che avete fatto ieri sera?»
«Quelle non sono di ieri sera» disse Brianna ridendo e strappandogli la bottiglia dalle mani.
«Ieri sera non è stata l’unica occasione in cui ci siamo ubriacati, solo che stavolta abbiamo esagerato un po’. Io ero pure a stomaco vuoto»
«A proposito di stomaco vuoto, ti va di andare a pranzo fuori?»
«Ehm…»
«Non sei costretta»
«Si lo so, solo che c’è troppo sole per i miei occhi. Ti va se rimaniamo qui?»
«Si va bene»
Insieme prepararono il pranzo che consumarono seduti sul divano. Brianna non credeva di poter stare di nuovo bene con Nicholas accanto, invece, era come se non fosse successo nulla. Nicholas aveva ancora il potere di farla ridere, di renderla veramente felice.
Senza che se ne rendessero conto era passato quasi tutto il pomeriggio tra film francesi scadenti e i dvd di Nicholas che era andato a prendere il albergo.
Mentre ne stavano guardando uno Brianna si accorse con la coda dell’occhio che Nicholas la stava guardando.
Brianna non poté più far finta di nulla  e gli chiese ridendo «Che hai da guardare?»
«Scusa, ma i miei occhi devono abituarsi a te e voglio che lo facciano presto!»
«Ah capisco…» concluse Brianna sempre ridendo.
Lei aveva una voglia incontrollabile di stare vicino a Nicholas. Voleva che le cingesse le spalle con un braccio come facevano quando stavano ancora insieme.
Sembrava veramente ridicolo, ma Brianna decise di chiedere «So che può sembrare strato, soprattutto detto da me, ma posso mettermi vicino a te?»
Nicholas non si aspettava quella domanda «Vieni qui»
Brianna si avvicinò a lui e poggiò la testa sulla sua spalla. Nicholas le cinse le spalle con il braccio, proprio perché sapeva quanto la facesse sentire al sicuro. «Grazie» gli sussurrò Brianna all’orecchio.
«Non c’è di che»
Continuarono a guardare il film in silenzio, fino a quando Nicholas non si svegliò e si accorse che erano le tre del mattino. Si erano addormentati!!
Brianna gli stringeva i fianchi e aveva la testa appoggiata al suo petto. Non voleva lasciarlo.
Nicholas voleva imprimere nella sua memoria quell’immagine. Poi la svegliò delicatamente.
«Brianna…»
Cominciò ad aprire piano gli occhi. Quando capì di essere tra le braccia di Nicholas si alzò e disse «Scusa»
«E per che cosa?»
«Ti stavo stritolando»
«No per niente. Anzi… era piacevole!» disse Nicholas sorridendo.
Brianna per cambiare argomento si guardò in giro e disse «Ma che ore sono?»
«Sono le tre e qualcosa»
«Ah»
«Forse è meglio che vada»
«Non andare ora. È tardi»
«Sono ad un passo dall’albergo»
«Lo so, ma voglio che rimani qui con me»
«Va bene» disse lui.
«Vieni con me»
«Dove?»
«Non vorrai dormire sul divano!»
Brianna tolse i cuscini dal letto e li mise sulla sedia in un angolino. Nicholas si tolse le scarpe e la cintura; per non essere il primo a mettersi nel letto diede un’occhiata al ripiano dove Brianna teneva tutti i trucchi. Intravide una specie di fotografia, come quelle che si fanno dopo le ecografie; infatti era proprio quella. Erano le tre ecografie che aveva fatto Brianna prima dell’incidente.
Nicholas si sentì in colpa per non averla accompagnata o per non essere stato la sua spalla su cui piangere.
Quando Brianna entrò di nuovo in camera da letto aveva dei mini pantaloncini e una maglietta larga.
«Nicholas» lo chiamò.
«Si» disse Brianna avvicinandosi a lui. «Questa qui è stata fatta due settimane prima dell’incidente. Cominciava a scalciare ogni tanto. Era una sensazione stranissima» Brianna finì la frase con un sorriso.
«Era ancora molto piccolo, ma sono sicura che gli saresti piaciuto» disse lei prendendo le foto
«Vieni» disse prendendolo per mano.
Brianna salì sul letto dalla parte di Nicholas e andò a sistemarsi nella parte opposta. Nicholas si distese su un fianco e iniziò a guardare Brianna che, a sua volta, guardava il soffitto e aveva un braccio sugli occhi.
Nicholas seguiva il movimento del suo corpo provocato dal respiro. Ne era affascinato. Si muoveva lentamente e con delicatezza. «Posso fare qualcosa per migliorare le cose?» disse Nicholas.
«No non credo»
«Ah»
«Non fraintendermi» disse Brianna alzandosi sui gomiti «Voglio dire, non credo che sia necessario che tu faccia qualcosa perché non voglio continuare questa cosa. Le cose sono andate così. Punto. Ci riproveremo»
«Nessuna reagirebbe così, sai?»
«Devo prenderla come una cosa positiva o no?»
«È una cosa positiva. Se tu avessi avuto un carattere diverso forse mi avresti lasciato e non avresti voluto più niente a che fare con me; però sei ancora qui. Siamo ancora qui»
«Beh, a questo c’è solo una spiegazione»
«E sarebbe?»
«Che ti amo troppo per mettere la parola fine sulla nostra storia»
A quelle parole Nicholas non riuscì a trattenersi; si voltò verso di lei e la baciò. Nemmeno Brianna riusciva a trattenersi, così, senza smettere di baciarlo, si alzò e si mise sopra di lui.
Quando si resero conto di quello che stava accadendo Nicholas le disse «Scusa»
«Sei uno stupido! Adesso basta con le scuse e baciami. Le mie labbra hanno dimenticato la forma delle tue» disse lei ridendo.
«Anche le mie» disse Nicholas e cominciò a baciarla di nuovo.
 
Il mattino dopo Brianna si era svegliata distesa su un fianco; stava dando le spalle a Nicholas.
Si voltò, ma lui non c’era.
Si alzò di scatto. Diede un’occhiata in giro. Non c’era niente che appartenesse a lui. Andò in bagno: si lavò i denti, sistemò i capelli e accese il riscaldamento.
Andò in cucina, magari Nicholas aveva lasciato un biglietto, ma niente.
Ritornò in camera da letto e si mise sul letto, dove aveva dormito Nicholas. C’era il suo profumo.
Qualche minuto dopo sentì un rumore di chiavi e di passi che entravano in casa. Brianna si precipitò in corridoio e quando vide che era Nicholas corse verso di lui e lo abbracciò così forte da soffocarlo. «Buongiorno» disse lui.
«Dov’eri?»
«A prendere la colazione»
«Mi hai fatto prendere un colpo. Non lasciarmi mai più. Chiaro?»
«Chiaro» disse lui e iniziò a baciarla di nuovo.
Dopo un paio di minuti fatti di lunghi e intensi baci, Brianna gli chiese «Che hai lì?»
«Te l’ho detto, sono andato a prendere la colazione»
«Bene, perché sto morendo di fame»
Mentre Brianna preparava il tè e il caffè Nicholas apparecchiava e metteva i cornetti sul tavolo.
Dopo che ebbero finito di mangiare Nicholas le chiese
«Devi andare a lavoro oggi?»
«Si credo proprio di si»
«Non puoi saltare oggi? In fondo il tuo amico può coprirti, e poi lui è il capo»
«Si, ma devo preparare i bozzetti per la sfilata»
«Quanto tempo ti resta ancora?»
«La sfilata è a maggio»
«Hai ancora abbastanza tempo. Dai, stai con me oggi. Abbiamo tante cose da dirci»
«Va bene, fammi fare qualche telefonata»
«Ok, ti aspetto»
Brianna era riuscita ad avere la giornata libera; dopo aver ringraziato Christian per l’ennesima volta riattaccò e andò ad abbracciare Nicholas. Aveva bisogno di stringerlo, di sapere che era al suo fianco e che non l’avrebbe mai più abbandonata! Beh forse su quest’ultimo punto era meglio non dire niente.
«Vado in albergo a vestirmi. Ti aspetto giù»
«Fa freddo fuori» disse Brianna «Hai la chiave, usala!»
«Ok… ci vediamo tra poco»
Dopo aver accompagnato Nicholas alla porta e averlo salutato, nonostante si sarebbero visti cinque minuti dopo, Brianna si catapultò in camera da letto in cerca di qualcosa da mettere.
Indossò un paio di jeans, una maglietta maniche lunghe e il giubbotto. Legò i capelli in una coda alta e mise le ballerine. Uscì dal palazzo e c’era Nicholas che stava attraversando la strada.
«Ciao» le disse appena la vide.
«Ciao» disse lei sorridendo.
«Ho una cosa per te» disse lui porgendole una scatolina nera.
«Eh?»
«Beh, non abbiamo festeggiato il nostro primo anno insieme, anzi, non ci siamo nemmeno arrivati, ma volevo darti questo»
«Nicholas è ridicolo, perché mi fai dei regali per un anniversario che non abbiamo mai festeggiato?»
«Sarebbe un augurio per il prossimo che festeggeremo»
«Tra un anno oggi?»
«Si in teoria si… dai aprilo»
«Ok» Brianna cominciò a scartare e dentro vi trovò un bracciale. Era bellissimo. Tutto in oro bianco e con degli Swarovski su una targhetta.
«Oh mio dio Nicholas»
«Ti piace?»
«Lo trovo stupendo»
«Mi fa piacere» disse sorridendo. «Guarda dentro»
«Dove?»
Nicholas le indicò che sulla targhetta c’era una piccola iscrizione «Sempre e per sempre» lesse Brianna che nel frattempo aveva iniziato a piangere. «È stupendo Nicholas, davvero!»
«Allora perché piangi?» le disse ridendo. «Guarda… ce l’ho anche io! Solo che il mio è più maschile» continuò a dire lui schiacciandole l’occhio.
«Mi aiuti a metterlo?»
«Certo»
Brianna, dopo averlo indossato, guardò quel bracciale.
«Avrebbe due mesi adesso»
«Cosa?»
«Nostro figlio»
«Nicholas ti prego… perché continui a pensarci? Ti fai solo del male e ci fai stare male anche me»
«Lo so, però non posso fare a meno di pensarci e sentirmi in colpa»
«Capisco che i sensi ti colpa ti stanno uccidendo, ma ti ho già detto che è inutile» Brianna gli prese il volto tra le mani e continuò a dire «Avevamo la possibilità di essere una famiglia, ma io per prima non me la sentivo. Non ti nascondo che durante i primi mesi ho pensato che dopo la nascita potevo darlo in adozione, solo che non sarebbe stato giusto, per nessuno dei tre. Adesso basta parlarne… andiamo!»
«Va bene»
Passeggiarono tutto il giorno… quel giorno si sentiva davvero felice… viva!
Continuarono a parlare di quello che avevano fatto durante i mesi di lontananza. C’era un po’ di tristezza nelle loro voci, ma era comprensibile.
Quando ritornarono a casa di Brianna, nel pomeriggio, guardarono ancora alcuni film che avevano scartato la sera prima.
«Ti va di uscire?»
«Di nuovo?»
«Che fanno i parigini la sera? Non escono? Non si divertono?»
«Non ne ho la più pallida idea» disse ridendo  Brianna.
«Lo troveremo un pub no?»
«Si, credo di si»
«Ok, allora vai a vestirti»
«Ok, se proprio insisti»
Brianna si alzò dal divano e, invece di dirigersi verso la camera da letto per vestirsi, si fermo al centro della stanza «Nicholas»
«Si?»
«Vieni con me»
Nicholas si alzò dal divano e andò vero di lei.
Iniziarono a baciarsi e quando arrivarono ai piedi del letto Nicholas la fece stendere, poi lui si adagiò su di lei, seguirono altri baci, poi Nicholas le chiese «Sei sicura?»
«Si» ansimò Brianna.
Era sicura si, ma anche molto spaventata.
Nicholas aveva in mente di trascorrere la serata in maniera diversa rispetto a quella che gli aveva proposto Brianna, ma nemmeno quell’idea gli dispiacque.
Sentire il corpo di lei sotto il suo gli era mancato. Gli era mancato tutto di lei.
E anche a Brianna era mancato tutto di lui.
   
 
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