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Autore: LilyHome    26/09/2012    3 recensioni
Finita la guerra e quasi terminata Hogwarts, dopo la morte di Lord Voldemort tutti i ragazzi si ritrovarono a ripetere l’anno perduto. I M.A.G.O terminati e solo sette giorni per salutare definitivamente la scuola, che per molti era stata come una seconda casa. Sette giorni prima dei risultato degli esami affissi sulla bacheca, sette giorni prima di diventare adulti, adulti veramente.
Draco Malfoy vuole rinascere e decide di non scappare mai più.
Hermione Granger vuole finire la scuola come una ragazza normale .
Una notte di follie e sfide perfide per un anello marchiato Narcissa Black.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Postilla dell’autore: Primo perdonatemi la postilla, anche io odio questi commenti ad inizio capitolo…
Secondo: avverto che questo capitolo è corto rispetto agli altri ed è un capitolo di passaggio prima del grande BOOM! (Leggerete prossimamente…)
Terzo: grazie di cuore a chi segue, chi recensisce, chi preferisce, chi ricorda e anche a chi legge in silenzio  “Il coraggio, la fuga ed un anello di rame”. Siete spettacolari!



Nella palazzina arancione in stile vittoriano di Egle Street quella sera un c’era un Draco Malfoy intento a fumare in maniera convulsiva una povera sigaretta.
-Datti una calmata- Gli disse la Grenger intenta a sistemarsi davanti allo specchio un fermaglio scintillante tra i capelli–Sarà una serata normale, una cena di fidanzamento normale, con i miei genitori normali, gli amici normali e noi due, che ancora normali non siamo del tutto-
Malfoy sbuffò più teso di prima –Cerchi di auto-convincerti?-  mugugnò scostandosi un ciuffo di capelli biondi che gli era scivolato sulla fronte.
Hermione si girò stretta nel suo tubino nero, sorrise dolce e si chinò sul pavimento. Appoggiò il mento su un ginocchio del ragazzo che seduto nella poltrona della loro camera.
La ragazza attese con uno sguardo tenero che lui finisse di fumare.
-Intendo- Spiegò Draco facendo sparire la cicca consumata –Che faccio tutto questo perché ti fa sentire normale, appunto. La scelta del vestito, la cena con i parenti e il resto…-
Hermione gli baciò il naso arricciando il proprio  –Lo so, e se riusciamo a superare la serata avrò una sorpresa per te-
-E’ qualcosa che ho già visto? Se no non vale come sorpresa!-
 
***
La tavola da pranzo era stata apparecchiata con un servizio di piatti interamente di vetro, ai due capi della tavola i fidanzatini cercavano di dare una sfumatura alla conversazione che non trattasse  l’odio reciproco dei Serpeverde e dei Grifondoro, con scarsi risultati.
-Perciò- Disse Matthew Granger che aveva preso in simpatia quello sciroccato di Zabini –Tu al terzo anno hai dovuto ripulire il sangue dal naso del mio futuro genero. E di grazia perché mia figlia te le ha date, Draco?- Chiese poi rivolto a Malfoy.
-Già Draco- Ironizzò Ron –Perché?-
-E fate la finita!-Li zittì Pansy mentre si serviva un bicchiere di vino – Lo sanno tutti che lui non avrebbe mai picchiato una donna, Draco è un galantuomo, mica come Potter!-
Harry scosse leggermente la testa ridendo, in fin dei conti era una bella serata, qualche frecciatina di troppo, ma assolutamente piacevole –Non immischiarmi Parkinson-
-Parkinson?- Domandò Jane corrucciando la fronte –Lo sai che è una malattia babbana il tuo cognome? Esiste anche da voi?-
-Allora Dray!- Fece poi Millicent quando arrivò il dolce –Io e Blaise, e Nott e Pansy ci sposiamo a giugno, potremmo fare un matrimonio a sei, già che ci siamo, che ne pensi Granger?-
 -Non vorrei deludere le aspettative di tutti, ma io e Malfoy non ci sposiamo – Chiarì la Granger pulendosi la bocca. Immobilizzati tutti come statue di marmo dalle sue parole, Hermione si affrettò ad aggiungere –No! No! Non fraintendete! Ci sposeremo, ma non ora. Tra poco compio vent’anni ed è troppo presto, abbiamo solo deciso di stipulare un contratto, nient’altro. Abbiamo in programma di finire gli studi e di trovare un lavoro fisso, magari di goderci un po’ la vita e per il matrimonio c’è ancora tempo-
-E la tradizione?- Chiese Milly preoccupata –Sapete signori Granger- Spiegò ai due coniugi seria –Per i Purosangue come noi, la tradizione è importante, a diciassette anni il contratto e a diciannove il matrimonio. Da voi nel mondo dei babbani non è così, vero? Credo di aver letto qualcosa…-
-La tradizione più aspettare, io e la Grenger non abbiamo fretta- Fece Draco alzando le spalle.
Si spostarono in salotto mentre i due fedeli elfi sparecchiavano la tavola, Hermione illustrò a dei disgustati Serpeverde, commossi Grifondoro e parecchio confusi babbani i piani per la sua campagna a favore degli elfi.
-Però adesso- annunciò Millicent afferrando la bacchetta dallo stivale –E’ ora dei regali per i piccioncini-
Hermione le lanciò un’occhiata truce –Non azzardarti a ripeterlo, Boulostrode!-
-E dai Granger!- Sorrise Nott dandogli una pacca sulla spalla – Sciogliti un po’!-
I due ragazzi aprirono il dono Harry e Ginny, anche se la piccola Waesley  però non era riuscita a procurarsi insieme a Luna un nuovo permesso per uscire dalla scuola, causa esami imminenti. Il  delizioso pacchetto conteneva un orologio magico da appendere in cucina, molto simile a quello nella casa dei Weasley, solo con le foto di Draco e di Hermione.
Blaise e Milly regalarono loro un bellissimo pensatoio ultrapiatto , mentre i genitori di Hermione uno splendido servizio inglese da te in ceramica sottilissima.
Theo e Pansy, fecero comparire invece uno gabbia ricoperta da un grande telo di velluto viola al centro del salotto.
-Cos’è? Un gufo?- Chiese Malfoy prendendo il regalo.
Hermione tolse la copertura mostrando a tutti gli invitati la bellissima creatura che si trovava nella gabbia dorata. Non era un gufo! Era una Fata dei Boschi! Un esserino splendete che emanava una luce verde soffusa, aveva le ali impalpabili e profumava di pino.
-E’ un portatore di fortuna la Fata- Spiegò Theo –Molta fortuna, e poi è un ottimo dispensatore di profumi per l’ambiente, lo gnomo che ce l’ha venduto nella foresta dice che lei è perfetta da tenere in casa, per i primi tempi meglio tenerla rinchiusa, ma aspettate che si abitui un po’ e potrete stare tranquilli. Non scapperà-
-Si chiama Hippy-  Li informò cinguettando Pansy entusiasta.
Stettero un po’ tutti attorno alla fatina stupiti dell’originalità del regalo di fidanzamento quando Ron chiese che regalo avesse fatto Malfoy ad Hermione.
La Grenger si alzò dal divano mettendosi davanti a tutti gli invitati –Dato che Malfoy mi ha già fatto il suo regalo- Disse muovendo le dita della mano, l’anello di Narcissa Black che portava all’anulare brillò alla luce –Ho deciso che per stavolta sarei stata io a regalargli qualcosa. Lo regalo ad entrambi a dire il vero- Prese la bacchetta e si fece comparire in mano una busta da lettere color avorio –Felice fidanzamento, Malfoy- Sorrise porgendogliela.
Draco prese la busta e tirò fuori due cartoncini che vi stavano all’interno, non disse nulla, sollevò lo sguardo, sorrise e basta.
-Sono per quando finiscono i corsi all’Accademia e per quando mi prendo le ferie al Ministero-
-Cosa sono?- Squittì Milly afferrando i fogli, lesse velocemente e le si illuminò lo sguardo – O mio Dio!!- Strillò al settimo cielo –Un viaggio! Un viaggio ad Atlantide!-
 
Dopo caffè, ammazza caffè e insulti vari giunse il momento dei saluti finali.
-Hermione?- Chiese Ron mentre si infilava per la porta, le sue orecchie stavano velocemente prendendo una sfumatura rossiccia –Ti va di fare due passi?-
La ragazza sorrise, si infilò la bacchetta negli stivali e buttò un urlo a Malfoy e ai suoi dicendo che sarebbe andata a fare due passi.
Passeggiarono per il centro della Londra babbana spalla contro spalla per qualche minuto.
-Sono contento che tu mi abbia invitato. Alla cena dico, non sapevo cosa aspettarmi- Disse timidamente Ron affondando le mani nelle tasche imbarazzato.
-Ronald!- Squittì Hermione –Certo che ti avrei invitato! Tu ed Harry siete come fratelli, lo sai!-
Il ragazzo continuò a camminare –Lo so, ma volevo ringraziarti. Vorrei che tornasse tutto come era prima. Prima della guerra dico. Prima dinoi. E’ come se fosse cambiato tutto dopo quello-
-E’ cambiato tutto Ron!- Disse Hermione –La vita non rimane mai immobile, cambia sempre. E rifarei tutto da capo se potessi. Non ho nessun rimpianto. Io ti ho amato sul serio-
Weasley ora era totalmente rosso, dalla punta delle orecchie fino a quella dell’alluce –Non volevo dire che durante l’ultimo anno non sono stato bene. Anzi, ma visto com’è finito il nostro rapporto avrei preferito non averti avuta in quel senso ma tenerti come amica, per sempre-
Hermione sorrise –Ed è troppo tardi se ora ti chiedessi di essere mio amico come una volta, per sempre?-
Ron si fermò e la prese in un abbraccio, tuffò il viso nella sua spalla tra quella miriade di ricci mentre lei aveva affondato il capo nel suo petto.
-Amici per sempre Hermione. Promesso-
-Promesso-
 
***
La Granger era sotto le e stava leggendo un libro dalla copertina color del mare.
-Che leggi?-
-Atlantide: la città nascosta- Rispose lei senza alzare il viso dalle pagine –Voglio essere preparata quando saremo lì-
- A proposito- Disse Draco baciandole la guancia –Hai avuto una splendida idea-
 
Hermione chiuse il libro e si sistemò tra le braccia di Draco –Ho chiarito con Ronald-
Draco annuì accarezzandola –Vi ho visti dalla finestra-
–Non è una follia, vero? Tutto questo intendo, non è una follia?-
-E’ una follia- Ammise Malfoy –Una follia degna di essere fatta-
Hermione si accoccolò di più tra le braccia del ragazzo, e stette un po’ in silenzio a riflettere –Avevi ragione, sai?- Disse –Amadeus ci ha provato? Sai, il vampiro-
Per Malfoy fu come un bolide in pieno petto, non che fosse geloso. Ovvio.
Ovvio.
Ovvio.
Ma c’era qualcosa che gli dava fastidio, una sapore amaro sotto la lingua. Si accorse con orrore di aver stretto la presa attorno ai fianchi della Mezzosangue  e la lasciò andare tempestivamente, permettendole di respirare.
-Mi ha baciato-
Cazzo!
Questa volta furono i denti a rinchiudere le labbra in una presa ferrea, non disse una parola, e si conficcò le unghie nel palmo.
Un giocattolo. Una bambolina. Solo questo, un giocattolo.
Lui però odiava prestare le sue cose quand’era bambino, e ora non sembrava diverso.
-Sei arrabbiato?- Chiese la Mezzosangue trattenendo il respiro
Cazzo!
-Vi siete baciati- disse Malfoy atono–Tu saresti arrabbiata?-
-Si-
-Lo sono anche io-
Hermione trasse un sospiro.
Di sollievo?
-Sei sollevata Granger?-
La ragazza si voltò guardandolo negli occhi tempestosi, sembravano uno scorcio sull’oceano durante un temporale, le parve persino di notare un fulmine, ma forse era solo il luccichio della candela che si rifletteva nella pupilla.
-L’ho affatturato, Malfoy- Disse –Uno Schiantesimo, per l’esattezza-
Fu Draco quella volta a tirare un sospiro di sollievo invece –Avrei preferito per una Maledizione Senza Perdono. Una Avada Kedavra per esempio, o se non te la sentivi di uccidere, anche un paio di scariche di Crucio sarebbero bastate, ma uno Schiantesimo? Roba da pivelli, Mezzosangue-
-Accontentati-
-Lo farò-
Hermione ora visibilmente più tranquilla si rannicchiò di nuovo sul petto di Draco.
-Quanto tempo fa?- Chiese Malfoy cingendola con le braccia.
-Quando è venuto qui con per studiare, tu eri andato a compare le sigarette-
-Che stronzo!- Sibilò Draco tra i denti –Mi distraggo un attimo e quello ti si scaglia addosso-
Hermione sorrise e chiuse gli occhi –Lui almeno era sobrio la prima volta che mi ha baciato, nessuna Erba Girella-
Draco le baciò il capo –Non è divertente-
-Notte, Malfoy-
-Notte Mezzosangue-
   
 
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