Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: nande no ai    26/09/2012    1 recensioni
una storia romantica e drammatica.shoichiro odagiri. 17 anni, studente. il giorno in cui incontra shin, nuovo studente della scuola, percepisce subito il legame possessivo, quasi morboso, che li lega; shin è schivo, non si fa toccare da nessuno è non parla con nessuno. cosa succedera però quando i due comiciano ad avere dei flash che gli ricordano traumi passati che sono inspiegabilmente connessi? è la mia prima storia, nata come passatempo, e adesso vorrei dei commenti, visto che non sono molto esperta... grazie
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV SOICHIRO

Mi sento la testa scoppiare dal male. Mi porto una mano tra i capelli, massaggiandola piano.
Apro lentamente gli occhi e subito una pioggia di tonalità dall’arancio al rosso mi abbagliano, filtrando dalla finestra.
Mi metto a sedere e mi guardo attorno. Sono in camera mia.
Sono confuso, come ci sono arrivato qui ? Mi sforzo per ricordare, ma niente. L’ultima cosa che ricordo è …
Improvvisamente un fiume di immagini mi comincia a scorre nella mente facendomi aumentare la respirazione … Shin .
Mi alzo velocemente e corro al piano di sotto, dove mio nonno seduto sul divano beve il thè. Si volta nella mia direzione.
- Soichiro, finalmente ti sei svegliato. –
- Come ci sono arrivato qui ? Dov’è Shin ? – dico tutto d’un fiato.
- Hey tranquillo, qui ti ci ho portato io e il ragazzino è a casa sua. – Mi risponde calmo.
- Sta bene ? –
- Non lo so –
- Vado da lui … - dico avvicinandomi alla porta
- No – mi sento dire da lui mentre lo vedo alzarsi.
- Cosa ? –
- Ho detto che non andrai da quel ragazzo. Non lo rivedrai più –
Ma che diavolo stà dicendo ?
- Ma sei pazzo? Per quale motivo non lo dovrei più rivedere? –
Lui calmo si siede su una delle sedie della cucina e mi invita a imitarlo. Mi avvicino e mi siedo.
- Ora ti racconterò una cosa, e non dovrai fiatare nel frattempo – Dice cercando di nascondere un leggero nervosismo.
Il nonno comincia a parlare. Mi guarda dritto negli occhi, mentre racconta, come per cercare di percepire ogni mio sentimento.
Le parole gli escono lente dalla bocca. Ogni volta più dolorose. Ogni singola lettere è una pugnalata, che non ti uccide, no, ma fa terribilmente male.
Non è vero. Non è possibile.
Basta . In pochi minuti tutto finisce. Il nonno smette di parlare. Forse. Non ne sono sicuro.
- Ma cosa diavolo stai dicendo nonno … ?- gli urlo.
- è tutto vero. Ed è per questo che non lo puoi più rivedere … Sei stato bene fino ad adesso, poi ricompare quel moccioso e all’improvviso pesti a sangue un tuo compagni di classe. È un miracolo che quel ragazzo non sia morto , te ne rendi conto? … è sei fortunato che i genitori non abbiano esporto denuncia -
- L’unico motivo per cui non mi hanno denunciato e perché quello in torto era qual bastardo. Ha provato a violentare Shin, cosa dovevo fare altrimenti, he ? –
- Non mandarlo in coma almeno. – urla furioso.
In coma ? Takagi è in coma ?
- Anche suo fratello è d’accordo … -
- K-kanata-san ? –
- Si … anche lui è d’accordo sul farvi stare lontani. Quindi, qualsiasi cosa tenterai di fare, non lo rivedrai più. –
Non potrò più vedere Shin. No, non lo posso permettere. Noi dobbiamo stare insieme. Il petto mi duole rerribilmente.
Corro fuori senza nemmeno mettermi le scarpe. Corro, corro. Non so dove, ma continuo a correre.
Sento delle goccioline che cominciano a schiantarsi al suolo e presto scoppia un temporale, ma non mi fermo.
Sento l’erba sotto i piedi. La pioggia rende scivoloso il terreno e inciampo, cadendo rovinosamente a terra. Le lacrime mi solcano il viso che alzo leggermente guardandomi attorno, dopo aver recuperato un po’ di ragione.
Sono in un grande prato che riconosco subito. Mi alzo piano e mi dirigo come un automa verso un luogo ben preciso. Scosto il fogliame ed entro. Mi siedo sul piccolo ponte asciutto e mi raggomitolo lasciando uscire i singhiozzi.
- … Voi vi siete già conosciuti, sette anni fa, la notte in cui tua madre partorì … -
La testa comincia a dolermi tantissimo. Una forte emicrania mi assale facendomi quasi urlare.
<< - Nonno perché la mamma piange ? - - Perché il tuo fratellino non ce l’ha fatta - >>
<< - Come ti chiami ? - - Perché non parli mai ? - >>
<< - Io mi chiamo Soichiro - - Io sono Shin - >>
Un uragano di immagini, voci, ricordi mi vorticavano in testa improvvisamente. Allora è vero. Io e Shin ci siamo conosciuti quella sera. Ma allora perché non ricordo niente … ho la nausea la vista si mi appanna …
<< - Io voglio stare con te per sempre, perché ti amo - >>
… forse...
Mi ricordo che correvamo, ero felice perché ci eravamo promessi di stare insieme per sempre. Correvamo per un corridoio mano nella mano, poi svoltammo per un angolo e...
… delle scale …
… sono caduto dalle scale.
<< - Mamma chi è quel bambino ? ->>
Quella volta non l’avevo riconosciuto.
La mamma mi aveva detto di andarlo a trovare, e anche se non volevo ci andai. Ma quando arrivai lì …
<< - ME LO AVEVI PROMESSO … ME LO AVEVI PROMESSO … - >> mi urlava, con le lacrime agli occhi.
Non ho mai capito perché avesse reagito così, e ne la mamma ne il nonno me lo volevano dire. Ma ora. Ora ricordo tutto.
- Mi dispiace, mi dispiace –
E’ tutta colpa mia, se adesso sta male e colpa mia.
- Secondo Kanata, Shin si deve essere accorto, non si sa come, che quel bambino eri tu e ne è rimasto traumatizzato, per quello no si svegliava più … -
Le parole del nonno mi echeggiano nella testa dolorose. Ti ho fatto ancora del male angelo mio, perdonami.

POV SHIN

Mi sveglio e piano apro gli occhi stanchi.
Camera mia ? Mi metto a sedere e appoggio la testa alle mani.
- Ti sei svegliato Shin –
Una voce familiare mi fa voltare verso la porta. Dott. Yamamoto ?
- Ciao Shin è da tanto che non ci vediamo –
Dice l’anziano uomo avvicinandosi al mio capezzale.
- Mi hanno detto che hai avuto un brutta esperienza oggi, me ne vuoi parl.. - - Soichiro -
Non lo lascio nemmeno finire di parlare che quel nome mi esce balle labbra.
Soichiro era quel bambino. Era lui, mi ha ritrovato.
Mi alzo velocemente dal letto correndo verso la porta.
- Shin dove vai ? – sento chiedermi. Non mi volto nemmeno.
Scendo veloce le scale fino al piano terra dove incontro mio fratello.
- Shin ? –
- Kanata, dov’è Soichiro ? Portami da lui . – gli dico quasi saltandogli addosso
- Hai parlato con il dottore ? – mi chiede serio.
- No, non ne ho bisogno, voglio solo vedere Soichiro, adesso . –
Vedo il dottore scendere le scale, guardandomi serio.
Mi volto verso Kanata interrogativo poi di nuovo verso il dottore. I due mi fissano, con il lutto in faccia. La paura mia assale.
- Che succede, dov’è Soichiro ? – chiedo.
Nessuno mi risponde. Mi avvento sul maglione di mio fratello violento.
- Cosa è successo a Soichiro, dimmelo! Quello là gli ha fatto qualcosa ?-
Perché non mi rispondono ? Che succede? Quel Takagi ha fatto qualcosa a Soichiro ? no, per favore no.
Il respiro mi diventa irregolare, sto sudando freddo. La testa mi gira talmente tanto da farmi cadere in ginocchio. Sto andando in iperventilazione.
- Shin, Shin, calmati respira –
- Non è successo niente a Soichiro-kun, Shin … ascoltami non gli è successo niente, ora e a casa sua . –
Sta bene. Sochiro sta bene.
- Respira –
- Voglio vederlo … - dico con un filo di voce. Ho bisogno di vederlo.
- Non puoi – mi dice mio fratello.
- Cosa ? –
- E meglio che tu non riveda più quel ragazzo, Shin –
Cosa sta dicendo. Non può dire sul serio. Mi allontano da lui rimanendo però ancora per terra.
- Non puoi farmi questo … tu non capisci. È lui. È il bambino dell’ospedale … -
- Lo so –
- Come … ?- chiedo confuso.
- Me ne sono accorto qualche settimana fa e ne ho avuto la conferma oggi, quando in infermeria ho incontrato suo nonno.
- In infermeria ? – lui sapeva che Soichiro era il bambino dell’ospedale.
- Anche Soichiro era in infermeria con te, perché era stato tramortito per non permettergli di combinare altri guai. –
Lo guardo confuso. Di cosa sta parlando ?
Lui sospira leggermente e poi – Soichiro ha picchiato Takagi, che ora è in ospedale. –
Soichiro ha mandato all’ospedale Takagi per difendermi ? Devo vederlo.
Mi alzo velocemente e faccio per uscire ma prima di poterci riuscire mi sento afferrare per un braccio.
- Cosa hai intenzione di fare ? –
- Vado da Soichiro mi sembra chiaro. Non ho intenzione di smettere di vederlo per nulla al mondo –
Mi fissa perplesso, poi il cellulare suona, e tenendomi ancora stretto risponde.
- Pronto ? –
- Si … No qui non cè … mhmh, cosa ? –
- S-si, se posso aiutar … ok d’accordo –
- Arrivederci.
Lo guardo e lui ricambia lo sguardo.
- Soichiro … suo nonno gli ha raccontato tutto, è uscito di casa un’ora fa e non è ancora tornato. Non si sa dove sia … Shin, aspetta! –
Corro sotto la pioggia. Soichiro aspettami.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: nande no ai