Don't cry, my beautiful doll
"I watched you die
I heard you cry every night in your sleep
I was so young
You should have known
better than to lean on me
You never thought of anyone else
You just saw your pain
And now I cry in the middle of the night
For the same damn thing"
(Kelly Clarkson, Because of you)
Le urla, ancora una volta, arrivano alle sue piccole orecchie mentre lei, con gli occhi lucidi, gioca con la piccola Dolly.
"E' tutto a posto, vedrai, tutto si aggiusterà" Le ripete carezzandole i capelli.
"Loro litigano sempre, ma tu non te ne curare, mia piccola. Ci sono qui io a proteggerti."
La bimba abbraccia la piccola bambola di pezza. Torna poi a guardarla. Ha un'espressione così triste quella bambola, chissà perché le è stata regalata.
"Dolly, perché piangi? Ti ho detto di non farlo!" La bimba si accorge che sulle rosee guancette della sua amica sono comparse delle chiazzette bagnate. " Dolly! Non piangere!" Ma la bambola non sembra volerla ascoltare. Le chiazze bagnate aumentano, sempre di più. Rabbia. Disperazione. A volte facciamo le cose più assurde a causa loro. La bimba lancia Dolly lontano, e questa va a sbattere contro la parete, prima di toccare terra. Ma le chiazze non svaniscono, adesso le lacrime, le SUE lacrime, atterrano sul pavimento, lasciando cerchietti scuri sulla moquette.
"Oddio Dolly! Scusa!"
La bimba sembra accorgersi di quello che ha fatto, e torna a raccogliere la piccola bamboletta.
"Non lo farò mai più, giuro! Ma tu non avercela con me! Ti prego!"
Intanto dall'altra stanza le urla sembrano essere cessate, effettivamente già da un po', seguite dallo sbattere della porta.
La piccola tende l'orecchio. Sente singhiozzare, forse...
Scende le scale, piano, silenziosamente, stringendo ancora la piccola Dolly al suo petto.
Si, sono dei singhiozzi, sommossi.
La piccola si affaccia dal corrimano delle scale ma sua madre non sembra accorgersene.
Se n'è andato di nuovo, lasciandole sole.
La piccola allora corre nella camera da letto dei suoi, ha un terribile presentimento.
Stavolta è per sempre.
L'armadio del padre è completamente vuoto e nella stanza sembra essere esplosa una bomba, tanto è il disordine.
"Dolly, siamo di nuovo solo noi tre..."
Scende per le scale e va ad abbracciare la madre. Anche lei l'abbraccia, la stringe forte a se, e le ripete:
"E' tutto a posto, vedrai, tutto si aggiusterà"
Ma è inutile, è lei a piangere, sarà lei che continuerà a farlo ogni notte insonne da lì all'eterno prematuro riposo.