III
Loki sussultò al rumore del battere alla porta della casa. Si avvicinò di nascosto alla finestra e vide Thor che aspettava.
- Fratello, finalmente. – gli sorrise – Come stai? –
Loki lo guardò incredulo, indicando con il dito la museruola che aveva.
- Giusto, giusto. Dimenticavo. – detto questo, si infilò la mano in tasca e uscì un mazzo di chiavi.
- Ho le chiavi. – affermò mostrandogliele.
Loki rinunciò a chiedergli dove mai avesse trovato quelle chiavi e come avesse potuto entrarne in possesso. Si limitò ad attendere che il fratello finisse di maneggiarvi, prima di aver finalmente la bocca libera.
Thor gli aprì anche le manette.
- Va bene. – disse una volta completata l’opera. – Ora, come stai? –
Loki mosse la bocca per provare a riabituarsi, mentre Thor lo guardava sorridente.
- Ora va meglio. – si limitò a rispondere, con la voce un po’ impastata.
- Le guardie sono arrivate sin qui? – chiese Thor facendosi più serio.
- Certo. Cosa credevi? – ribatté acido il fratello. – Che ti sei inventato con Odino? –
- Non avevo pensato a cosa avrei detto quando Volstagg mi … –
- Credevi che il tuo stupido piano funzionasse? –
Thor abbassò lo sguardo, ma Loki non capiva che con il proprio comportamento feriva soltanto il fratello. O magari lo sapeva fin troppo bene.
- Quindi? – riprese lo Jotun.
- Ho detto che eri scappato appena dopo essere arrivati qui. – si decise a rispondere il biondo.
- Spero per voi che non siano andati a cercarmi su Jotunheim. – affermò Loki. – Il mio popolo, come sai, non è molto amichevole. – ghignò.
Thor odiava quando Loki gli ricordava le proprie origini, lo faceva soltanto stare male.
Passò un momento in cui si guardarono in silenzio, come se l’uno aspettasse la replica dell’altro.
- Cosa farai ora? – chiese Thor.
- Be’, di certo non posso restare nascosto per l’eternità. –
Il fratello lo guardò dubbioso, aspettava che l’altro aggiungesse qualcosa, ma quel qualcosa non arrivò, perché Loki aveva già deciso cosa fare.
Infatti sorpassò Thor e uscì dal rudere con passo deciso, dirigendosi al cavallo del fratello legato fuori.
- Cosa fai?! – gli urlò il biondo.
- Vieni con me o rimani qui? – rispose l’altro montando a cavallo.
***
Il cavallo si fermò davanti l’ingresso del palazzo. Loki scese, ma Thor lo bloccò prima che potesse entrare.
- Che vuoi fare, Loki?! –
Ma lui si girò soltanto a guardare il fratello e gli rivolse un sorriso, rigirandosi.
- La cosa giusta. – gli rispose mentre si allontanava di spalle.
***
Appena le guardie videro il traditore entrare di propria volontà, lo ritennero subito pazzo.
Stava andando incontro alla morte da solo.
Lo attorniarono e lo scortarono fino alla sala del trono.
- Padre degli dei, è permesso? – si accertò Loki prima di entrare, con tono un po’ beffardo.
Odino si sbalordì di sentire la voce del figlio che non rivedeva da tanto.
- Ti hanno catturato le guardie? – gli chiese poi, diffidente.
- Non sono una belva, al contrario di quanto credete. – ribatté, fingendosi offeso. – E, no. Sono qui per mia volontà. – affermò guardando con disprezzo le guardie che lo seguivano.
- Hai finalmente deciso di redimerti? – azzardò il re.
Loki lo guardò in silenzio. Come se lo stesse sfidando. A volte non parlare poteva risultare più espressivo di tutte le parole.
E ad Odino bastò.
- Allora, Padre! – gli gridò esaltando l’ultima parola – Mi incarcerate o aspettate che scappi nuovamente? – chiese ridendo.
***
- E, così, sai come è finita? – Thor sentì due guardie scherzare tra loro.
- No, dimmi! –
- Quel pazzo di Loki si è fatto incarcerare! L’ho sempre detto io, che non era normale.-
- Davvero! Aveva l’occasione di scappare e torna. Ma chi gliel’ha fatto fare! –
- Ahah! Giusto. Mah, comunque lo giustizieranno domani! –
- Fanno bene, se lo merita! –
“Che meschini” pensò allontanandosi.
Lui voleva bene suo fratello. Non sopportava l’idea di vederlo morire. Voleva solo saperlo libero, e lontano da lì, da quel popolo che lo odiava a tal punto da volerlo morto.
Non capiva perché aveva deciso di costituirsi. Probabilmente non l’avrebbe mai fatto, ma gli sarebbe rimasto come un enorme peso sulla coscienza.
E una fitta al cuore. Si sentiva in colpa. Terribilmente in colpa.
***
- Loki. – un sussurro nel cuore della notte svegliò Loki di soprassalto.
- Loki, mi senti? – cercò di alzarsi dalla brandina della cella tastando a tentoni al buio la parete umida e fredda.
- Chi è? – rispose al sussurro, con la voce un po’ impastata.
- Sono io. – Loki riconobbe la voce.
- Thor! Che ci fai qui? – il fratello non rispose alla domanda, e Loki lo sentì armeggiare con delle chiavi, o qualcosa di simile, mentre si avvicinava alla grata della cella.
Dopo pochi secondi la serratura si aprì e Loki sentì la mano calda del fratello posarsi sulla sua spalla.
- Vieni con me. – gli disse. Loki decise di seguirlo. In fondo, l’indomani sarebbe morto. Non aveva niente da perdere.
Richiuse la grata e uscirono dai sotterranei.
Era notte e il silenzio regnava su tutta Asgard. Thor aiutò Loki a salire su un cavallo, dopodiché fece lo stesso. Uscirono dal grande portone dorato ed arrivarono sul ponte dell’arcobaleno.
Thor scese da cavallo e il fratello lo seguì.
Loki lo guardò, mentre lui si era affacciato dal Bifrost, a rimirare l’Universo.
- Mi volevi portare in questo posto prima che morissi? – il tono del minore era acido.
- No, tu non morirai, Loki. –
- Ma cosa dici? – ribatté – Verrò giustiziato all’alba. – concluse con un impercettibile tremolio nella voce che solo il fratello avrebbe mai potuto sentire.
Thor si girò e lo guardò negli occhi.
- Loki, ma non ti rendi conto? – gli disse nel modo più semplice al mondo – Sei tu che stai dicendo di morire. –
Il fratello lo guardò allibito. Nel buio poteva riconoscere i suoi occhi color cielo brillare.
- Voglio che tu viva. – affermò il maggiore. – E lo vuoi anche tu. –
- Che vuoi fare, Thor? – gli chiese il moro.
- La cosa giusta. – disse, con un impercettibile tremolio nella voce, del tutto simile a quello del fratello.
Loki vide una lacrima scorrere sul viso di Thor e, inaspettatamente, se ne chiese il motivo. In un attimo, si ritrovò a cadere velocemente nel vuoto, attorniato da stelle e galassie che scintillavano.
Le lacrime calde cominciarono a scorrergli sul viso pallido e freddo, ma non aveva paura.
O almeno, di morire non di certo. E nemmeno di dove si sarebbe fermata la sua caduta.
Quello che lo spaventava era pensare di non poter più rivedere suo fratello.
FINE
***
Ecco l'ultimo capitolo!:) Grazie a tutti quelli che hanno continuato a leggere e a seguire! Spero vi sia piaciuta^^
Spero (come sempre xD) in qualche recensione!
Un bacio a tutti!
A presto :D
Loki sussultò al rumore del battere alla porta della casa. Si avvicinò di nascosto alla finestra e vide Thor che aspettava.
- Fratello, finalmente. – gli sorrise – Come stai? –
Loki lo guardò incredulo, indicando con il dito la museruola che aveva.
- Giusto, giusto. Dimenticavo. – detto questo, si infilò la mano in tasca e uscì un mazzo di chiavi.
- Ho le chiavi. – affermò mostrandogliele.
Loki rinunciò a chiedergli dove mai avesse trovato quelle chiavi e come avesse potuto entrarne in possesso. Si limitò ad attendere che il fratello finisse di maneggiarvi, prima di aver finalmente la bocca libera.
Thor gli aprì anche le manette.
- Va bene. – disse una volta completata l’opera. – Ora, come stai? –
Loki mosse la bocca per provare a riabituarsi, mentre Thor lo guardava sorridente.
- Ora va meglio. – si limitò a rispondere, con la voce un po’ impastata.
- Le guardie sono arrivate sin qui? – chiese Thor facendosi più serio.
- Certo. Cosa credevi? – ribatté acido il fratello. – Che ti sei inventato con Odino? –
- Non avevo pensato a cosa avrei detto quando Volstagg mi … –
- Credevi che il tuo stupido piano funzionasse? –
Thor abbassò lo sguardo, ma Loki non capiva che con il proprio comportamento feriva soltanto il fratello. O magari lo sapeva fin troppo bene.
- Quindi? – riprese lo Jotun.
- Ho detto che eri scappato appena dopo essere arrivati qui. – si decise a rispondere il biondo.
- Spero per voi che non siano andati a cercarmi su Jotunheim. – affermò Loki. – Il mio popolo, come sai, non è molto amichevole. – ghignò.
Thor odiava quando Loki gli ricordava le proprie origini, lo faceva soltanto stare male.
Passò un momento in cui si guardarono in silenzio, come se l’uno aspettasse la replica dell’altro.
- Cosa farai ora? – chiese Thor.
- Be’, di certo non posso restare nascosto per l’eternità. –
Il fratello lo guardò dubbioso, aspettava che l’altro aggiungesse qualcosa, ma quel qualcosa non arrivò, perché Loki aveva già deciso cosa fare.
Infatti sorpassò Thor e uscì dal rudere con passo deciso, dirigendosi al cavallo del fratello legato fuori.
- Cosa fai?! – gli urlò il biondo.
- Vieni con me o rimani qui? – rispose l’altro montando a cavallo.
***
Il cavallo si fermò davanti l’ingresso del palazzo. Loki scese, ma Thor lo bloccò prima che potesse entrare.
- Che vuoi fare, Loki?! –
Ma lui si girò soltanto a guardare il fratello e gli rivolse un sorriso, rigirandosi.
- La cosa giusta. – gli rispose mentre si allontanava di spalle.
***
Appena le guardie videro il traditore entrare di propria volontà, lo ritennero subito pazzo.
Stava andando incontro alla morte da solo.
Lo attorniarono e lo scortarono fino alla sala del trono.
- Padre degli dei, è permesso? – si accertò Loki prima di entrare, con tono un po’ beffardo.
Odino si sbalordì di sentire la voce del figlio che non rivedeva da tanto.
- Ti hanno catturato le guardie? – gli chiese poi, diffidente.
- Non sono una belva, al contrario di quanto credete. – ribatté, fingendosi offeso. – E, no. Sono qui per mia volontà. – affermò guardando con disprezzo le guardie che lo seguivano.
- Hai finalmente deciso di redimerti? – azzardò il re.
Loki lo guardò in silenzio. Come se lo stesse sfidando. A volte non parlare poteva risultare più espressivo di tutte le parole.
E ad Odino bastò.
- Allora, Padre! – gli gridò esaltando l’ultima parola – Mi incarcerate o aspettate che scappi nuovamente? – chiese ridendo.
***
- E, così, sai come è finita? – Thor sentì due guardie scherzare tra loro.
- No, dimmi! –
- Quel pazzo di Loki si è fatto incarcerare! L’ho sempre detto io, che non era normale.-
- Davvero! Aveva l’occasione di scappare e torna. Ma chi gliel’ha fatto fare! –
- Ahah! Giusto. Mah, comunque lo giustizieranno domani! –
- Fanno bene, se lo merita! –
“Che meschini” pensò allontanandosi.
Lui voleva bene suo fratello. Non sopportava l’idea di vederlo morire. Voleva solo saperlo libero, e lontano da lì, da quel popolo che lo odiava a tal punto da volerlo morto.
Non capiva perché aveva deciso di costituirsi. Probabilmente non l’avrebbe mai fatto, ma gli sarebbe rimasto come un enorme peso sulla coscienza.
E una fitta al cuore. Si sentiva in colpa. Terribilmente in colpa.
***
- Loki. – un sussurro nel cuore della notte svegliò Loki di soprassalto.
- Loki, mi senti? – cercò di alzarsi dalla brandina della cella tastando a tentoni al buio la parete umida e fredda.
- Chi è? – rispose al sussurro, con la voce un po’ impastata.
- Sono io. – Loki riconobbe la voce.
- Thor! Che ci fai qui? – il fratello non rispose alla domanda, e Loki lo sentì armeggiare con delle chiavi, o qualcosa di simile, mentre si avvicinava alla grata della cella.
Dopo pochi secondi la serratura si aprì e Loki sentì la mano calda del fratello posarsi sulla sua spalla.
- Vieni con me. – gli disse. Loki decise di seguirlo. In fondo, l’indomani sarebbe morto. Non aveva niente da perdere.
Richiuse la grata e uscirono dai sotterranei.
Era notte e il silenzio regnava su tutta Asgard. Thor aiutò Loki a salire su un cavallo, dopodiché fece lo stesso. Uscirono dal grande portone dorato ed arrivarono sul ponte dell’arcobaleno.
Thor scese da cavallo e il fratello lo seguì.
Loki lo guardò, mentre lui si era affacciato dal Bifrost, a rimirare l’Universo.
- Mi volevi portare in questo posto prima che morissi? – il tono del minore era acido.
- No, tu non morirai, Loki. –
- Ma cosa dici? – ribatté – Verrò giustiziato all’alba. – concluse con un impercettibile tremolio nella voce che solo il fratello avrebbe mai potuto sentire.
Thor si girò e lo guardò negli occhi.
- Loki, ma non ti rendi conto? – gli disse nel modo più semplice al mondo – Sei tu che stai dicendo di morire. –
Il fratello lo guardò allibito. Nel buio poteva riconoscere i suoi occhi color cielo brillare.
- Voglio che tu viva. – affermò il maggiore. – E lo vuoi anche tu. –
- Che vuoi fare, Thor? – gli chiese il moro.
- La cosa giusta. – disse, con un impercettibile tremolio nella voce, del tutto simile a quello del fratello.
Loki vide una lacrima scorrere sul viso di Thor e, inaspettatamente, se ne chiese il motivo. In un attimo, si ritrovò a cadere velocemente nel vuoto, attorniato da stelle e galassie che scintillavano.
Le lacrime calde cominciarono a scorrergli sul viso pallido e freddo, ma non aveva paura.
O almeno, di morire non di certo. E nemmeno di dove si sarebbe fermata la sua caduta.
Quello che lo spaventava era pensare di non poter più rivedere suo fratello.
FINE
***
Ecco l'ultimo capitolo!:) Grazie a tutti quelli che hanno continuato a leggere e a seguire! Spero vi sia piaciuta^^
Spero (come sempre xD) in qualche recensione!
Un bacio a tutti!
A presto :D