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Autore: imokay    27/09/2012    2 recensioni
Non riuscivo a guardarlo dritto negli occhi. Dopo quello che era successo tutto cambiò.
Mi limito a dire che l’ho amato, l’ho amato veramente come non avrei fatto con nessun’altra persona. Magari appartenevamo a mondi completamente diversi ma lui fu l’unico che mi rapì il cuore e sarà l’unico che lo avrà sempre con sé. Ora, mi sento come se stessi aspettando qualcosa che so che non arriverà mai.
Ti terrò come un segreto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bene, questo è l'ultimo capitolo. Ho accorciato tutto perchè volevo terminare la storia, non chiedetemi il perchè. 
Spero vi piaccia, è un po' triste, ma vabè ci sta. 
Lasciatemi una recensione va :)xx

welcome little star.




Erano passati mesi da quando io e Harry ci eravamo lasciati.
Mesi  interminabili, senza di lui era tutto così buio e triste.
Gemma e Louis avevano provato in tutti i modi a farmi distrarre nelle mie possibilità ma, Londra era così malinconia senza il suo sorriso che vedevo ogni giorno.
Forse è anche questo, vedersi ogni giorno non poteva che portare guai. Passare troppo tempo con una persona non può andare bene. Ora eravamo solo io e il bambino che cresceva giorno per giorno ed era l’unico ricordo che poteva riportarmi a lui. Era il mio pensiero fisso, dalla mattina appena sveglia alla sera prima di coricarmi,  forse è vero che è meglio stare soli. Non si soffre. Ma poi ci colmerà quel vuoto che porterai dentro? Non avrai nessuno di cui prenderti cura, nessuno da poter abbracciare la notte o tanto meno non ci sarà la stessa felicità di rincontrare quella persona dopo anche solo un giorno. Baciarla e sentire tutto uno sfarfallare continuo nello stomaco.
Non ho mai creduto all'amore rose e fiori, ho sempre creduto all'amore sapor veleno, quello che per ogni lacrima ti rende 3/4 di felicità, quello che quando finisce fa male da morire ma che nel 'mentre' infetta cuore, intestino e polmoni. Nulla è per sempre, ma un amore come quello mio e di Harry non poteva far di certo far male.
Non ero andata più a lavorare, vedere i ragazzi non avrebbe migliorato la situazione. Sicuramente mi avevano già rimpiazzato ma non mi interessava, in quel momento era più importante la sua figura che qualsiasi altra cosa. Nessun messaggio, nessuna chiamata da parte sua. Niente di niente, anche se Gemma mi ripeteva spesso che i messaggi che mi mandava Anne li scriveva lui. A che pro? Aver paura? Ma di cosa?
In quei mesi avrei avuto bisogno solamente di lui e invece c’era mia madre che cercava di aiutarmi in tutte queste prime volte. Quando le dissi che ero incinta non si meravigliò per niente, se lo sarebbe aspettato.  Anche se quella gravidanza non era voluta, quel bambino era la coronazione del nostro amore, che sia durato un anno o di più ma come mi disse mia madre ‘in lui e vivo il vostro ricordo e sarà per sempre così’.
Di certo le sue parole non mi aiutavano perché  il solo pensiero che lui non ci sarebbe stato per il bambino, non ci sarebbe stato per me, mi avrebbe ucciso.
Che poi quelle fottute parole che mi disse una settimana dopo che gli dissi della gravidanza ‘non voglio stare con te, ma possiamo restare amici.’ Amici di cosa? È un po’ come dire: ‘il cane è morto, ma possiamo tenerlo.’ [cit.]
Mi alzavo giorno per giorno e combattevo quelle dolorose ultime settimane che mi aspettavano davanti solo per lui, magari un giorno si sarebbe sistemato tutto, forse. Questi erano solo pensieri che attraversavano la mia mente, fino a quando non decisi di trascriverli su un foglio color panna e darlo a Gemma.
 
#HARRY
One week later.

“Tieni Harry, è da parte di..ehm, Ben.” Disse spaventata mia madre.
“Cosa dovrei farci?”
“Leggerla Harry, ti prego fallo.” Strappai dalle mani quella lettera ripiegata più volte e andai fuori in giardino. Mi misi su una sdraio e rigiravo quel foglio mille volte. Vidi mia madre che era fissa alla finestra per osservare ogni mio minimo movimento. Mi alzavo, camminavo su e giù per il cortile, schioccavo ripetutamente le dita che avevano cominciato a sudare. Ero spaventato di aprire quel foglio e poter leggere magari la verità. Dopo averla fissata per interminabili minuti lo aprii portandomi una mano verso la bocca.

“Potrei riempire mille pagine, scrivendoti di come mi sono sentita e tuttavia tu forse non capiresti, così me ne vado senza un suono, fatta eccezione per il mio cuore, che si sta frantumando come se avesse colpito il pavimento. Non preoccuparti, questi sono solo pensieri che offuscano la mia mente da mesi.
Mi ricordo ancora quando io ero lì, seduta accanto a te sul tuo letto a guardarti mentre tu provavi a suonare con la chitarra la nostra canzone. Non posso negarti che ero imbarazzata, e sicuramente l’avrai notato ma in quel momento era tutto perfetto, tu eri perfetto. Quelle note ripetute che formavano la nostra canzone tutt’ora mi rimbombano nella testa e sono racchiuse nel mio cuore. Quel tuo solito ciuffo ribelle, di un riccio che era inevitabile toccare, dove intrecciavo le mie mani ogni volta che le nostre labbra si univano in un bacio. Nella mia mente rivivo questi attimi della mia vita vissuta con te, i momenti più romantici che io abbia mai vissuto. Era inevitabile toccarci.
Eri e sei ancora la mia droga. Quando io ti guardavo tu automaticamente mi sorridevi. Mi sentivo sciogliere, non riuscivo a reggermi sulle gambe. Eri così bello, le miei mani avevano bisogno di sentire la tua pelle costantemente calda. Ogni tuo bacio mi scatenava un vortice di emozioni. Sentivo il tuo dolce respiro incorniciare il mio viso. Ero così caldo ma allo stesso tempo mi faceva venire i brividi. Ogni volta che dopo aver fatto l’amore poggiavi la testa sul mio petto mi chiedevo: ‘avrà sentito il battito del mio cuore voglioso del suo amore?’. Tra me e te era tutto così passionale.
I nostri corpi diventavano per davvero una cosa sola, ci completavamo. Sembravamo due drogati in astinenza che vedevano la loro droga preferita. Ormai avevo capito che la mia casa era tra le tue braccia perché ogni volta che ti guardavo negli occhi dimenticavo tutti i problemi e i dolori, in quel momento esistevi solo tu. Avevo trovato finalmente la ricetta della felicità, dell’amore, della passione e di tutti i sentimenti che derivano da questi, ma adesso posso solo raccontare tutto questo ed essere invidiosa di quello che c’era che magari potrei far provare a qualcun'altra. So che è stupido da parte mia sperare ancora in qualcosa, ad averti qui accanto a me, tu eri parte di me e con un semplice sguardo eravamo in grado di fonderci, ed in quegli attimi li che capivo di possederti, nei piccoli gesti quotidiani, con un buongiorno o una buonanotte, in quelle piccole cose che coloravano le nostre giornate.
Vorrei fermarmi a scrivere tutte queste cose, vorrei poter fuggire da tutto. Il solo pensiero che ci potrà essere un domani senza di te mi spaventa terribilmente. Tutto questo non so come sia possibile, ma quando il tuo cuore ha smesso di amarmi come prima io ho avuto una fitta in mezzo al petto e poi un forte mal di testa che accompagnava tutte le mie giornate ripensando a te.
Harry, mi manca sentirti qui. Mi manca il tuo profumo, la tua bocca rosea a pochi centimetri dalla mia. Mi mancano le tue mani tra i miei capelli. Anzi, mi mancano le tue mani, le tue braccia calde sul mio corpo. E.. mi mancano i tuoi occhi, che capiscono i miei.
I love you xx.’


Accartocciai quel foglio dalla rabbia e le mie lacrime cominciarono a rigarmi il viso. Mi alzai di scatto dando un forte calcio ad una delle sedie di legno in giardino, urlando. Dalla rabbia, dal dolore forse.
Mi buttai disperato a terra a piangere, portandomi le mani tra i capelli nella quale in una c’era ancora quel maledetto foglio. Ero innamorato una volta, e sono innamorato ancora di quel piccolo cuore che batte ancora per lei, lei è bellissima, il suo viso sono è che di più bello il mondo abbia mai visto. Sam e gli altri di Holmes Chapel mi dicevano che come facevo a stare prima senza di lei, ce la farei anche adesso, ma il problema è che io prima non sapevo com’era stare senza di lei. Ora lo so e non potrei di certo vivere in modo tranquillo. Tutte quelle parole sono la pura verità, era una semplice complicità assurda, fatta di amore. Mi nonno mi disse che quando avrei incontrato qualcuno e questo qualcuno mi avrebbe bloccato il cuore per alcuni momenti, poteva essere la persona più importante della mia vita. Lei lo è.
Mi madre uscì in giardino per raggiungermi e mi portò tra le sue braccia e il mio pianto si fece più vivo.
“La ami vero?”
“Più di quanto lei possa immaginare in questo momento.”
Dissi singhiozzando, ripresi. “Lei dov’è? Dov’è ora? Devo vederla. Devo chiederle scusa per tutto quello che ho detto e ho fatto. Devo chiedere scusa al mio bambino.”
“Harry non vorrei farti preoccupare ma, lei in questo momento è in ospedale. Mi ha appena chiamato Gemma e la madre di Ben sta venendo a prendermi.”
Senza sentire altro, velocemente mi alzai da terra e senza guardare le mie condizioni presi la macchina per raggiungere l’ospedale. Traffico interminabile, goccioloni di pioggia che cominciavano a scendere sopra quella grigia città, ce l’avrei fatta a vederla. Avrei risolto tutto.
 
#BEN
Partorire con due settimane in anticipo non era nei miei piani. Ma lo stress e tutta la fatica accumulata sapevo che portava problemi.
Mentre aspettavo per l’epidurale, Louis, i ragazzi e Gemma erano con me.
“Louis, chiama Harry e digli che sono qui. Lo voglio qui, deve venire.” Chiesi gentilmente.
Dopo aver sbuffato più volte lui lo chiamò.
-Harry, dove sei?-
-Sono bloccato nel traffico, sto venendo in ospedale.-

-Come stai venendo in ospedale? Chi te l’ha detto?- Sobbalzai dal letto sentendo le parole di Lou.
-Mia madre. Ben come sta?-
-Sta bene.-
-Louis, la amo davvero, ho sbagliato tutto.-
Louis a quelle parole non poteva crederci, non credeva a quello che una volta era il suo migliore amico e non voleva che tra me e Harry ci fosse ancora qualcosa dopo tutte le parole che mi aveva detto. Lo vidi uscire dalla stanza.
-Harry, stammi a sentire.- sospirò- Lei non ti vuole qui, non vuole vederti.-
Louis tornò da me, e mi disse che Harry cambiò idea, era spaventato e non voleva venire.
Quei minuti non passavano mai tutto era interminabile fino a quando non entrai in sala parto, senza di lui non aveva più senso.
 
Dopo alcune ore mi ripresi da uno stremante parto. Sgranai gli occhi, lui non c’era.
La mia piccola era accanto a me, la guardai e automaticamente mi si stampò un sorriso in faccia. Era lui. In lei c’era lui.
Mi allungai per prendere il cellulare e mandai un messaggio.

-è una femmina, ti terrò come un segreto.-  

Pochi minuti dopo la portò si spalancò, e il rumore fece svegliare gli altri.
“Harry?” dissi.
“Perdonami, io ti amo Ben. Amo te e Darcy.”
No, ero più che sicura, un amore così non poteva di certo far male, ma per la bambina sarebbe stato comunque un segreto.
   
 
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