Disclaimer:
Questa
Fanfiction
non è stata scritta a scopo di Lucro,
ma bensì solo per
divertimento.
I riferimenti a
luoghi, persone, personaggi
Sono puramente
casuali.
L’opera di VK non ci
appartiene.
Se provate a
plagiare la Fic,
Mukuro Rokudo vi
taglierà una mano
[Mukuro: Perché
sempre io il lavoro sporco!]
I diritti sono strettamente
riservati
Blood’s Tie
©
Vanilla Cupcake
Blood’s Tie
{Legame di Sangue}
Sigla
[Story by Lien_ and Thrush.
Don’t copy if
you want to live]
Capitolo
01
[Regretful]
Tokyo,
Istituto Cross, Aula Magna
22/03/12, h 10:31
«
Buongiorno,
Signorina Cross » la voce dell’ispettore era
forzatamente affabile.
L’uomo
accese il
registratore con un movimento fluido, abbozzando un sorriso.
Yuki lo
fissò come
si fissa una forma di via aliena.
Non era
abituata a
farsi trattare come una Bamboccia da uomini più grandi.
Soprattutto
se
dimostravano sì e no tre anni in più di lei.
Alzò
un
sopracciglio scuro, iniziando a stropicciare nervosamente
l’orlo della gonna.
«
Buongiorno,
Signor…? » si bloccò appena in tempo
per non dire “Piedipiatti”.
«
Kaito Takamiya »
rispose il giovane agente, tentando di dimostrarsi cordiale.
Yuki lo
scrutò con
sufficienza, soffermandosi sulla camicia malamente abbottonata e i
capelli
castani scompigliati.
Non doveva
essere
un maniaco dell’ordine.
Così
in dieci
minuti aveva capito che il suo nuovo aguzzino era inesperto e parecchio
impreciso.
Il ragazzo
sospirò, corrugando le sopracciglia.
«
Yuki Cross »
mormorò tra sé « Diciassette anni.
Occhi e capelli castani. Gruppo sanguigno
A+. Media scolastica molto buona. La descrizione corrisponde »
«
Sì » laconica.
«
Se non sbaglio »
esordì l’uomo senza preamboli «
è stata lei a rinvenire il cadavere. Può
confermarmelo? »
L’espressione
della ragazza mutò, ed il sangue le defluì dalle
guance.
Annuì
rigidamente,
gli occhi castani spalancati.
«
Molto bene »
affermò lui, sfogliando alcuni fascicoli «
L’ora del decesso della vittima
risale alle 17:50 circa di ieri pomeriggio. Dove si trovava a
quell’ora? »
«
In Biblioteca »
rispose la moretta, sicura « Facevo i compiti di
Trigonometria »
«
Qualcuno può
confermarlo? »
«
Sì » Yuki
strinse nuovamente le esili dita attorno alla stoffa della gonna
« Stavo
studiando assieme alla mia amica Sayori »
Kaito
annuì,
serio.
«
La stessa amica
che l’ha accompagnata in classe, alle 18:50? »
interloquì, piantando il proprio
sguardo sul volto della ragazza.
Yuki non
fece una
piega.
«
Sì » ribatté
asciutta.
«
Interessante »
l’ispettore assunse un falsa aria noncurante « E
perché trovavate lì? »
«
Avevo
dimenticato il Libro di Geometria » mormorò la
ragazza, spostando lo sguardo
sul nastro che veniva velocemente avvolto dal registratore.
«
Molto bene »
sospirò Kaito, allargando in nodo della cravatta «
Cambiamo argomento. Le va? »
La ragazza
assentì
freddamente.
«
Yuki Cross » la
voce di Takamiya variò di intensità, come il
ritmo delle domande si fece
incalzante « Ha precedenti penali? »
Yuki
vacillò
visibilmente, mordendosi il labbro.
«
Fedina. Penale.
Pulita. » scandì con forza, tamburellando
nervosamente con le dita.
Takamiya
assentì,
di malavoglia.
«
Era in buoni
rapporti con la Vittima? » domandò con Nonchalance.
Yuki non
potè fare
a meno di chiedersi come avrebbe reagito l’Ispettore al suo
posto, una volta
che gli fosse stata posta quella domanda.
Che la
ritenessero
una sospettata – se non l’unica sospettata
– era evidente.
«
Io e Maria
Kurenai non eravamo amiche strette » affermò, con
un mezzo sorriso « certo,
appartenevamo alla stessa classe, ma… Lei fa, anzi faceva,
parte del gruppo dei
popolari. Per noi secchioni, una specie di “Elite”.
Credo di averci parlato
qualche volta, soprattutto per mostrarle la scuola, quando si
è trasferita.
Penso che lei possa capire, a cosa mi riferisco. »
Takamiya
abbozzò
un altro sorriso impertinente.
«
E quanto sapeva
della sua vita privata? »
«
Molto poco » si
mordicchiò il labbro, facendo una smorfia « aveva
origini nobili, ed era
parente alla lontana della signorina Hiou, l’insegnante di
lingue straniere.
Questo è tutto ciò che so su di lei. »
Kaito si
appuntò
qualche nota su una pagina del Taccuino.
«
Ha notato
comportamenti insoliti da parte della Vittima o di qualche altro membro
della
classe? Ovviamente prima del delitto »
«
Comportamenti
insoliti? » Yuki si umettò le labbra, ingenuamente.
In
realtà sapeva
benissimo dove intendeva andare a parare quell’uomo.
Le stava
chiedendo
– senza oltretutto ostentare mezzi termini – se
sapeva chi fosse l’assassino.
«
Comportamenti
insoliti » ripeté candidamente
l’Ispettore « Scatti di rabbia, Inquietudini,
risate fuori luogo… »
«
Non ricordo casi
simili » lo interruppe con voce ferma.
«
Capisco »
inclinò il capo, incerto « Ricorda ulteriori
particolari che potrebbero essere
legati al caso? Le ricordo che la Polizia le sarebbe grata se ci
fornisse dati
utili per la risoluzione del caso »
«
Mi spiace » Yuki
strinse le labbra « Non ci ho fatto caso »
«
Si figuri »
mormorò l’Ispettore, lanciando una breve occhiata
all’orologio e trasalendo.
Dopotutto
appariva
abbastanza soddisfatto, nonostante le risposte monosillabiche di Yuki.
«
Bene » si alzò
dalla sedia, spegnendo il registratore e sospirando per la decima volta
in due
ore « Abbiamo finito per oggi.
Grazie
per la collaborazione. Io e il mio superiore le siamo grati di questo.
»
Le porse la
propria mano affusolata, con un lieve sorriso sulle labbra.
La ragazza
gliela
strinse rapidamente, senza proferire parola.
Si
alzò a sua
volta, incerta sui tacchi degli stivali.
Poi con una
piccola riverenza si voltò, annullando in pochi passi la
distanza che la
separava dalla porta.
Poggiò
la mano
sulla maniglia, apprestandosi ad aprirla.
Proprio
come aveva
fatto una quindicina di ore prima.
«
Ah, signorina
Cross? » la richiamò il giovane, che
l’aveva fissata senza tregua mentre si
allontanava.
Yuki si
voltò
lievemente, lo sguardo stralunato.
«
Sì? » proferì,
ai limiti della cortesia.
«
Ricorda se sono
avvenuti casi precedenti di omicidi seriali, qui alla Cross?
» domandò,
spiccio.
Yuki gli
rivolse
uno sguardo indecifrabile, mordendosi il labbro.
Sussultò.
«
No, affatto » e
girò sui tacchi.
Tokyo,
Istituto Cross, Cortile
interno
22/03/12, h 12:09
‘Il
Corpo della vittima presenta evidenti segni di
squartamento.
L’effettiva
causa del Decesso è ancora ignota, ma si ipotizza
che esso sia avvenuto per Dissanguamento.
La cassa
toracica pare sfondata in più punti.
Sono
presenti tre costole fratturate.
Il braccio
sinistro è stato malamente troncato all’altezza
del gomito, probabilmente con una motosega.
E’
probabile che l’assassino abbia infierito sul corpo
anche dopo la morte.
Infatti, il
cadavere è stato completamente sventrato e il
volto sfigurato.
Sono state
rilevate lesioni molto gravi all’osso del
bacino, e le vertebre lombari, nella zona terminale della schiena, sono
state
fratturate’
«
Buon Dio » Toga
Yagari si fece scappare un’imprecazione di sorpresa.
Fin dalla
propria
infanzia non era mai stato una persona impressionabile.
Probabilmente
dipendeva dal lavoro di chirurgo del padre, ma quelli erano dettagli.
Anche se, i
dettagli sulla morte di quella povera sventurata, erano molto
più agghiaccianti
di qualche tetta rifatta o una liposuzione alle cosce.
Aspirò
un’ennesima
boccata delle sue adorate Malboro, per poi prenderla in mano e
spegnerla contro
il muro candido della scuola.
Se cross lo
avesse
visto, lo avrebbe fulminato.
“Ma
Cross non c’è”
pensò “E io farei comunque quel cazzo che
voglio”
Fece
scorrere
l’unico occhio rimanente sulle foto del cadavere, prono sul
pavimento
dell’aula.
Chi mai
avrebbe
fatto una cosa simile?
Sbuffò,
rileggendo
di nuovo i primi risultati dell’autopsia di quella mattina.
«
Lettura
interessante? » Kaito Takamiya emerse con riluttanza da
dietro il foglio teso
di Yagari.
«
Non ti ho
sentito arrivare, Takamiya» si giustificò a mezza
voce.
“Sto
diventando
vecchio”.
«
L’avevo
immaginato » ribatté l’ispettore,
sarcastico « tutto questo giallo inizia a
stancarmi »
Indicò
con il
pollice la ripida scalinata che conduceva all’aula 19.
L’imboccatura
del
corridoio era bloccata da alcune strisce di plastica gialla, che
recavano la
scritta “Keep Out”
Yagari lo
squadrò,
critico.
«
Rifatti gli
occhi con un po’ di rosso » lo rimbeccò
il superiore, porgendogli le immagini.
«
Passo » declinò
il giovane, inarcando un sopracciglio.
Non gli
andava di
farsi rivoltare lo stomaco da quelle immagini.
«
Gli
interrogatori? » osservò il moro, schiettamente.
«
La Wakaba è
crollata subito » mormorò, sfogliando pigramente
il proprio taccuino « è
scoppiata a piangere dopo due domande. Mentre la Cross…
»
Portò
il dito
accanto alla tempia, picchiettandosela.
Yagari
abbozzò
mezzo sorriso.
«
Le ho chiesto se
sapesse di altri omicidi avvenuti nella scuola »
continuò « Ma ha fatto una
faccia… »
«
Altri omicidi
nella scuola? » Yagari aggrottò le sopracciglia,
contrito.
«
Pensa sia possibile?
» mormorò il giovane, incuriosito « Gli
omicidi temo, potrebbero aumentare »
Yagari si
accarezzò distrattamente il mento.
«
Ricordo
vagamente » mugugnò « ci fu un caso
circa dieci anni fa »
Kaito
annuì,
meditabondo.
«
Una ragazzina
morì a causa di una caduta dalle scale. Il caso fu puoi
archiviato, poiché
ritenuto un incidente »
Takamiya
sbuffò,
deluso.
Aveva
sperato in
qualcosa di più.
Note
d’Autrice:
Hola!
Come va?
Spero che i veri interrogatori si tengano così!
Lien_
e Thrush