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Autore: mikilily    28/09/2012    14 recensioni
Hermione Granger dopo la fine della guerra ha abbandonato il mondo magico, distrutta per la morte dei suoi amici Harry Potter e Ron Weasley. Nemmeno la vittoria sul male l'ha convinta a rimanere, così rintanatasi nel mondo babbano vive una vita fatta di stenti. Hermione, caparbia e orgogliosa come solo una Grifondoro sa essere, non si da per vinta. Per sopravvivere, fa mille lavori fino a quando un annuncio magico, trovato nella bacheca dell'ufficio comunale, la riporta al suo vecchio e amato mondo.
***
Draco Malfoy è stato scagionato, come del resto i suoi genitori, da tutte le accuse riguardanti la seconda guerra magica. Appena concluso il processo si sposa con Astoria Greengrass che dopo soli sei anni di matrimonio muore lasciando soli Draco e il loro bambino Scorpius. L'uomo si butta sul lavoro divenendo un abile pozionista conosciuto in tutto il mondo magico. Daphne, sua cognata, si offre di aiutarlo ma il suo aiuto non è disinteressato.
*****
Questa è l'ennesima Dramione. l'idea mi è venuta tempo fa spero che vi piaccia e coinvolga.
Un caloroso abbraccio, Miki.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Lucius/Narcissa
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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-Il primo appuntamento-

I parte

Seduto nel suo studio Draco Malfoy  cercò, invano, di risolvere alcune grane riguardanti le sue proprietà. Inventò una scusa ed evitò di andare a cena.
Blaise era rimasto lì nella sua casa senza essere stato invitato. Certo scacciarlo avrebbe dato nell’occhio, soprattutto alla Granger. Erano amici poiché il moro era il padrino di suo figlio ma non si fidava più di lui.
Così fu Draco a dileguarsi, vederli sorridere gli dava ai nervi. Perfino l’eccitazione di suo figlio per l’ennesimo regalo ricevuto dal padrino lo innervosivano.
-Signore le ho portato la cena - disse Allyson entrando nello studio.
Draco sollevò lo sguardo sulla sua cameriera.
- Non ho fame - rispose gelido. La magonò scosse il capo.
- Se non torno con il vassoio vuoto, la signorina Granger, mi farà una ramanzina - ammise la cameriera che era ritornata con i Malfoy al vecchio manor.
- Strano, -  disse indagando con discrezione, - pensavo foste diventate amiche - aggiunse.
La cameriera si stupì un solo attimo.
- Sì lo siamo, spero che questo non sia un problema, in tal caso, cercherò un altro posto in cui lavorare -.
- Frena, frena, non ti sto certo costringendo a non esserle amica, anzi, mi piacerebbe che tutti i suoi amici fossero discreti come te - disse Draco, osservando la giovane cameriera attentamente.
-Io ... - cercò di ribattere Allyson bloccandosi all’improvviso.
-Non mi piace che il signor Zabini giri attorno alla signorina Granger. Entrambi – le ricordo Malfoy, - sappiamo che su di lui non ci si può fare affidamento -.
La giovane annuì, sapeva a cosa si riferiva: Blaise in fondo non poco tempo prima ci aveva provato anche con lei.
- Mi piacerebbe che mi aiutassi a far capire a Hermione che non sono l’orco cattivo, come lei crede. Penso inoltre, che Scorpius ne soffrirebbe molto nel vederla triste a causa degli amori volubili del signor Zabini -
- Nessuno pensa che lei sia un orco cattivo - replicò la cameriera.
Draco rise, facendo arrossire la giovane in notevole imbarazzo per quello scambio di battute con il suo datore di lavoro.
- Poi, non vi sono problemi, a Hermione non interessa Blaise! Il signor Zabini!- si affrettò a dire - vergognandosi, portando una mano a coprire la bocca. Il fiato le mancò nell’istante in cui si rese conto di aver rivelato un segreto che Hermione le aveva rivelato.
Blaise è simpatico, gentile, romantico. Ecco! È troppo romantico. Preferisco le persone concrete. Aveva detto Hermione.
Non la capiva, lei avrebbe tanto voluto che un uomo con quelle caratteristiche le facesse la corte.
- Tranquilla Allyson , non vi è problema puoi chiamarlo come ti pare - disse Malfoy ghignante.
Ora sì che era soddisfatto. Quella cameriera poteva essergli d’aiuto, sapeva molte cose e la Granger si fidava di lei.
Allyson riprese fiato.
- Mi scusi - disse la cameriera.
- Tranquilla, saprò tenere questo segreto – disse Draco e lo userò per arrivare al mio scopo: la conquista di Hermione Granger.
La cameriera abbassò il capo, aspettando che il suo padrone iniziasse a mangiare
- Ti faccio chiamare quando ho finito - disse infine congedandola.
***
La sera era ormai calata sul vecchio Manor dei Malfoy, in lontananza sì sentì il frullare di un gufo in caccia.
 Draco richiuse i fascicoli e richiamò un elfo per far portar via il vassoio, alla fine non aveva mangiato poi molto  e infine, uscì.
Percorse lento le scale con la sola luce della sua bacchetta, arrivò infine fino alla stanza di suo figlio. Si stupì nel trovarla ancora aperta. Poggiò la mano sulla porta spingendo un poco, fece un passo e rimase ammaliato da quella scena.
Sorrise nel vedere il suo piccolo profondamente addormentato e gli piacque non poco vedere al suo fianco la Granger.
Dio, erano stupendi, pensò.
Quindi, si avvicinò ancora, per poterli osservare meglio.
Guardò le labbra della Granger sfiorare il capo del suo piccolo e lui stingersi a lei come un cucciolo in cerca di protezione.
Deglutì pensando quanto fosse fortunato Scorpius a trovarsi in quella posizione, guardò infine le mani di entrambi stringere il libro: Harry Potter.
Già, l’eroe che suo figlio amava grazie alla Granger e che lui aveva detestato per tutta la sua giovinezza.
Si sporse un poco per poterlo afferrare, chissà se si parlava anche di lui in quel libro.
Fu lesto, afferrò la copertina rigida del libro e lo trasse a se. Ma nonostante questo sfiorò la mano calda e morbida dell’insegnante di suo figlio. Questa batté gli occhi , sgranandoli non appena si rese conto che il suo datore di lavoro la stava guardando curioso.
- Mi sono addormentata - disse preoccupata.
- Me ne sono accorto… - disse Draco sarcastico osservandola alzarsi di scatto dal letto facendo attenzione a non svegliare il piccolo.
- Ha chiesto di te - disse riservandogli uno sguardo sfuggente - speravo venissi almeno a cena, pensa che sei arrabbiato per la pozione -
- C’era il padrino , avrà sicuramente allietato la sua giornata-
Hermione aprì la bocca sconcertata.
È geloso di Zabini.
Non ci posso credere, ha dei sentimenti allora?
- Voleva te, non lui - affermò la Granger.
Vorrei crederti, ma so che non è così.
Draco afferrò la coperta e la pose sopra il corpicino di suo figlio.
- Dovresti non raccontare bugie, Granger. Non voglio che mio figlio inizi a dirle seguendo il tuo esempio- finì acido.
Hermione strinse la mano in un pugno, sentì la rabbia ,per l’affermazione di Malfoy, scorrere veloce dentro di lei
- Non mento - sibilò – e questo è mio - disse prendendosi il suo libro.
- Tranquilla non devo farci nulla con il tuo amato libro, non mi interessa per niente – disse.
- Da te - rispose livida, - ci si può aspettare di tutto -. Draco sentì come un pugno nello stomaco sentendole dire quella frase. Lei, non si fidava di lui.
Che cosa pensava volesse fare, incantare il libro?
Metterci una maledizione?
Qualcuno della sua famiglia l’aveva già fatto tanto tempo prima con quel vecchio diario.
- Già, io sono un miserabile e abbietto, da me ci si attende sempre il peggio. Peccato non sia Zabini il padre di mio figlio, sicuramente a lui daresti importanza e rispetto, cosa che non dai a me - disse Malfoy furioso.
- Ma che blateri... - rispose Hermione.
- Nulla - affermò stizzito.
- Voglio che domani rientri per l’ora di cena - disse dandole  le spalle.
Hermione rimase interdetta: domani! Come aveva fatto a sapere dell’uscita con Zabini?
 E con quale diritto le dava l’orario per rientrare a casa, non era suo padre.
Scattò immediatamente a passo di marcia e lo raggiuse proprio quando lui afferrava la maniglia della sua stanza.
- Ho il giorno libero domani, tu non puoi …-
- Io posso tutto! - affermò Malfoy - credo che gli basti una mattina per ammaliarti e un pomeriggio per farti sua -  Hermione non ci vide più e con tutta la sua forza lo schiaffeggiò.
- Sempre manesca Granger - disse massaggiandosi la parte lesa.
- Tu sempre cretino Malfoy - rispose lei tenendo ancora la mano protesa in aria.
- Io ti ho avvertito - disse voltandole ancora le spalle – Blaise è un Serpeverde, non farti abbindolare da lui. È più dolce e mansueto di molti ma è pur sempre uno che, come me, auspica a raggiungere l’obbiettivo .-
- Io non sono un traguardo - affermò basita da quelle parole.
- Questo lo pensi tu Granger - disse chiudendole infine la porta in faccia.
Imbecille.

***

Il famoso sabato arrivò: Hermione si preparò lentamente e con cura. Decise di non vestirsi elegante, infondo, doveva andare a una mostra. Cercò dunque di scacciare dalla mente le insinuazioni di Malfoy, sul conto del fraterno amico, e indossò dei jeans e una camicia ampia con deliziosi fiorellini rosa, mise delle ballerine comode e legò i capelli in una pratica coda di cavallo. Non si truccò poiché non vi era motivo di farlo. Chissà che avrebbe detto Blaise dell’abbigliamento prettamente babbano.
Non se ne curò più di tanto, quella mattina avrebbe visto i dipinti di Monet e Degas. Tutto il resto era poco importante. Così, con un sorriso radioso dipinto sul viso, afferrò una sciarpina in cotone, la legò al collo e aprì la porta della sua stanza. Zabini senza dubbio sarebbe stato puntuale e lei non voleva farlo attendere.
Infatti, non fece in tempo a scendere le scale che qualcuno bussò alla porta d’ingresso, Tibly il fedele elfo domestico dei Malfoy aprì immediatamente la porta di legno massiccio inchinandosi al bel giocatore di quidditch.
- Hermione - disse con enfasi il moro – sei incantevole - arrossì visibilmente alle sue parole, porgendole un mazzolini di fiori di campo molto profumati e variopinti.
- Le rose sono monotone - disse – per te che sei una donna speciale , dei fiori speciali-
- Potevi comprarle qualcosa di più caro - una voce alle loro spalle li bloccò.
Draco Malfoy sulle scale osservava i due con al fianco suo figlio.
- Vanno benissimo - rispose stizzita Hermione – sono i mie preferiti Blaise- disse rimarcando il nome del moro. – Grazie – finì la donna.
- Zio Blaise - disse il piccolo Scorpius, sopraggiungendo proprio in quell’istante  – che bello sei venuto anche oggi! - disse il piccolo.
- No Scorpius, oggi lo zio non è venuto per te ma per la tua insegnante - disse  con irriverenza e sarcasmo Draco Malfoy.
- Draco… - mugugnò con astio Zabini.
Hermione si girò per guardare in viso quel gran stronzo di Draco, ma ciò che vide fu solo il visino triste di Scorpius.
- Piccolo, - disse -  io e lo zio Blaise andiamo a vedere una mostra -.
- Io non posso? - chiese con il labbro tremante e la vocina triste. Hermione sentì il cuore esplodere.
- Scorpius - disse Draco riprendendolo.
Blaise sgranò gli occhi e per la prima volta si mise a pregare.
- Credo che non ti piacerebbe, tesoro, poi oggi devi andare dai nonni. Ricordi? – il piccolo mosse il capo guardando la sua insegnante con quei grandi e begli occhi azzurri, sembrava un cagnolino bastonato.
- Prometto che la prossima volta verrai con noi, anzi, la prossima volta andremmo solo noi due !-
Il piccolo fece un grande sorriso.
- Me lo prometti? -
- Te lo prometto -
Il piccolo corse ad abbracciarla superando suo padre e finendo tra le braccia della sua bella insegnante. I due uomini presenti invidiarono il piccolo, soprattutto perché auspicavano un giorno di provocare egli stessi tanta gioia in quella donna.
Si guardarono con astio: ormai la loro era una vera guerra e la Granger il loro premio.
- Su Scorpius lascia andare la signorina, prima che lo zio abbia una crisi di nervi-
Il piccolo si staccò osservando il padrino preoccupato di offenderlo.
- Lascia stare, a tuo padre piace scherzare – disse Blaise scompigliando i capelli di Scorpius.
Il piccolo rimase fermo nella porta d’ingresso facendo ciao con la manina paffuta mentre i due si smaterializzavano a Londra.
- Scorpius- lo richiamò suo padre – chiudi quella porta e andiamo a fare colazione-
- Papà -  chiese Scorpius guardando finalmente suo padre – ma zio Blaise è il fidanzato della signorina Hermione?-
- No- rispose immediatamente Draco.
Sbianco e urlò facendo sobbalzare suo figlio.
- Perché me l’hai chiesto, hai...-
- Non è mai uscita con nessun signore, mai! – disse il piccolo.
- No Scorpius, lo zio non è il fidanzato della signorina Granger …-
- Peccato!- Enunciò il bambino – sarei felice se diventasse il fidanzato della signorina. Io voglio bene a entrambi. Tu no papà? - domandò ancora il piccolo Scorpius con quell’innocenza che era solo dei bambini.
- Sì anche io voglio bene ad entrambi! - rispose spazientito.
Scorpius si girò verso suo padre.
- E non vuoi che si fidanzino… -
- Queste sono scelte loro- disse – vorrei che la signorina sia felice e se lo zio la renderà felice sarò felice per loro – disse senza nemmeno rendersene conto.
- Saresti felice se si sposassero, andassero via da qui e avessero dei bambini -.
Scorpius si bloccò di colpo.
- Bambini?- ripeté.
- Sì certo, se ci  si vuole bene, si costruisce una casa , si ci sposa e si hanno dei bambini -
- No - urlò – io non voglio che la signorina vada via, ne che... io non voglio papà! –
- Allora - disse Draco, osservandolo e abbassandosi un poco per poter guardare dritto negli occhi di suo figlio.
 - Dovrai aiutarmi - aggiunse.
- Vuoi aiutarmi Scorpius a far naufragare questo fidanzamento? - chiese.
Il piccolo annuì.
- Bene - disse Draco con un espressione trionfante sul volto.
Blaise avrebbe avuto del filo da torcere, non uno ma ben due Malfoy a contendergli la Granger, e contro Scorpius avrebbe perso di brutto.
   
 
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