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Autore: guiltyontherun    28/09/2012    0 recensioni
"voglio solo un uomo da amare per tutta la vita, non per una sola notte" aveva detto in un sogno precedente al ragazzo misterioso, in cui si trovavano seduti su una panca di un enorme giardino fiorito. Lui l'aveva abbracciata e aveva risposto "eccomi qui" e l'aveva baciata. Lo stesso aveva detto quell'uomo violento che si era portata a letto la sera prima.
Genere: Drammatico, Erotico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Eccolo di nuovo. Correva verso di lei con dei fiori nella mano guantata di bianco, sorridendo. Lei rise e, quando lui la raggiunse, la sollevò e la fece volteggiare. Risero e caddero sul prato verde smeraldo. Sdraiati sull’erba, si guardarono sorridendo. Poi lui iniziò a infilarle i fiori nei lunghi capelli, trasformandoli in un morbido e riccio prato fulvo. “sei più bella di qualsiasi dea” le sussurrò, accarezzandole il viso. Angelica rise, chiudendo gli occhi al suo tocco. Si rilassò, sfiorata dalla calda brezza e dai morbidi guanti di pelle. Poco dopo riaprì gli occhi e lui era ancora su di lei, e la guardava con occhi ridenti. I suoi magnifici capelli biondi luccicavano come fili d’oro al sole, e la ragazza allungò la mano per toccarli. “ma chi sei?” chiese. Si accorse che l’uomo indossava una maschera nera che gli copriva il viso perfetto. Dai capelli scese verso le guance, e provò a sollevarla. All’improvviso il caldo estivo, il prato fiorito e il misterioso uomo scomparvero. Tutto quello che riusciva a vedere era un piccolo raggio di luce nel buio, che illuminava il pavimento. Faceva freddo. La ragazza rabbrividì e scoprì di essere nel suo letto. Improvvisamente si ricordò tutto: l’uomo della sera prima, la sua violenza, e il bellissimo e premuroso ragazzo mascherato nel suo sogno. Finiva sempre così: sognava quell’uomo misterioso, una sera entrava in casa un cliente che gli assomigliava, credeva che fosse finalmente lui, lo portava a letto e poi scopriva che era il solito riccone manesco in cerca di una notte di sesso con una bella ragazza. Coprendosi con le lenzuola, si alzò e aprì le imposte, facendo entrare un po’ di luce. Si avviò verso l’armadio e calpestò il corsetto rotto, la sottoveste strappata e il vestito dorato lacero sul pavimento. Lo raccolse tristemente: lo aveva pagato l’equivalente di un mese di lavoro. Lo buttò sul letto, sperando di poterlo rammendare. Dall’armadio tirò fuori un vestito di lana e uno scialle. Si rivestì senza guardarsi, infilò gli stivali e uscì dalla sua stanza, strofinandosi il viso. Cercò di uscire di casa il più velocemente possibile, ma venne fermata. “Angelica!” esclamò una donna “dove vuoi andare così tutta pallida e spettinata? E i soldi di ieri?”. La ragazza ebbe un sobbalzo, ricordandosi che l’uomo non l’aveva pagata. “non… non ce li ho” ammise a voce bassa. La donna sgranò gli occhi “come non ce li hai?!”. “mi dispiace, signora Vania, ma non mi ha pagato”. “cos’hai fatto ancora?” esclamò, adirata “non ti faccio vivere sotto il mio tetti gratis! E’ il quarto cliente che non ti paga, ma è possibile? Angelica, stai attenta. Anche per questa volta chiuderò un occhio, ma che non capiti mai più!”. “grazie signora, prometto che non accadrà più” rispose Angelica, abbassando la testa. “bene. Vai a prendere il pane” disse Vania, e se ne andò. La ragazza uscì di casa. Il vento freddo la colpì, e si strinse nello scialle. 
  
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