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Autore: LilyHome    29/09/2012    2 recensioni
Finita la guerra e quasi terminata Hogwarts, dopo la morte di Lord Voldemort tutti i ragazzi si ritrovarono a ripetere l’anno perduto. I M.A.G.O terminati e solo sette giorni per salutare definitivamente la scuola, che per molti era stata come una seconda casa. Sette giorni prima dei risultato degli esami affissi sulla bacheca, sette giorni prima di diventare adulti, adulti veramente.
Draco Malfoy vuole rinascere e decide di non scappare mai più.
Hermione Granger vuole finire la scuola come una ragazza normale .
Una notte di follie e sfide perfide per un anello marchiato Narcissa Black.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Mezzosangue!- Draco sulla porta di casa stava aspettando impaziente che la Grenger finisse di preparare i bagagli -E che cazzo! Se aspetti così tanto perderemo la Passaporta, lo capisci?!-
Hermione stava ricontrollando se nella lista che aveva lasciato agli Elfi avesse appuntato tutto, controllò se le cartine e i coupon dei musei e delle mostre fossero messi in ordine nella sua borsetta troppo piccola per far entrare così tanta roba -Oddio! Ma ti vuoi calmare!- Strillò dalla camera da letto intenta a ficcare la chiave della Gringott sotto una mattonella incantata a prova di Mundugus.
Draco qualche mese prima quando era stato costretto ad accompagnare i genitori della Grenger all'aeroporto era rimasto affascinato, senza ammetterlo naturalmente, dalla quantità di viaggi che i babbani erano soliti fare spesso.
Una volta al ministero aveva deciso che per quell’estate lui e la Grenger potevano permettersi di allontanarsi dalla frenesia di tutti i giorni e usare il regalo che lei le aveva fatto per il fidanzamento mesi prima.
Tra esami da preparare per Malfoy, battaglie a pro dei diritti degli elfi per Hermione, un matrimonio a quattro, aspiranti suoceri e la presenza incombente del Salvatore-Sono-Il-Migliore-Del-Mondo-Magico-Potter ed un vampiro che ci provava spudoratamente con la Mezzosangue, erano più che sufficienti per far venire un esaurimento nervoso a  Draco che perciò aveva ritenuto opportuno prendersi quattordici giorni di pausa...e di sesso magari!
La Grenger si mise la bretella della pochette sulla spalla ed afferrò il manico del baule -Sono pronta!- Sospirò.
Malfoy alzò gli occhi al cielo e le prese la mano -Atlantide, stiamo arrivando!-
Furono trasportati da una vecchia ampolla vuota e logora fin sotto le profondità del mare, nell'abisso più mondano della vita magica.
L'albergo che Malfoy aveva scelto, e che la Grenger aveva puntualizzato essere assolutamente un posto per maghi ricchi e vecchi, era quanto di più lussuoso si ci potesse aspettare. Completamente trasparente, immerso nell'acqua dava la vista su uno splendido panorama sottomarino.
La loro stanza era tutta fatta di vetro: il letto coperto da un morbido piumino blu notte, il tavolo di cristallo, lo scrittoio perlato, il tappeto azzurro riprendeva i colori celesti dei tendaggi che davano una sorta di vedo non vedo nella vetrata principale. Era tutto così magico!
Hermione posò i bauli nell'anticamera sbalordita -Malfoy è meraviglioso!- Disse ammaliata.
Si avvicinò al finestrone che ricopriva tutta la parete della stanza da letto e posò i palmi sul vetro estasiata -Sono assolutamente colpita... Non so cosa dire...- In quel momento sotto al naso della ragazza guizzò oltre il vetro una nuvola di pesci argentati e piccolissimi.
Malfoy sorrise aspettando che la ragazza si riprendesse, gli piaceva vederla così, coglierla di sorpresa in questo modo -Avrei in mente un paio di modi per farmi ringraziare...- Insinuò malizioso.
Hermione fissò per un altro momento i mille pesci colorati che le ballavano davanti -Ecco!- Disse prendendo la bacchetta e disfacendo le valige con un tocco -Devi sempre rovinare tutto!-
Draco fece un passo avanti cingendole i fianchi e baciandole una tempia.
-Non riuscirai a piegarmi con le tuo moine, Malfoy. Io voglio andare fuori, e magari se ti comporterai bene dopo cena avrai anche il dolce-
Le giornate trascorsero velocissime, trascinati  di qua e di la per la città da una carrozza trainata da cavallucci marini decisamente enormi e con un incantesimo TestaBolla scoprirono le meraviglie di Atlantide. Visitarono il Castello di Re Tritone, il museo di anfore e conchiglie, il bosco algoso che circondava Atlantide. Fecero un milione di acquisti, come un candelabro di madreperla, dei portafoto in corallo, un collier di perle, un taccuino di spugna.
Una sera ebbero l'onore di andare all'Opera per assistere al concerto di balene, Hermione quasi si commosse. Fecero un milione di fotografie magiche ed mangiarono i cibi più svariati: molluschi, crostacei e delizie dai nomi assurdi.
Due giorni prima di partire Hermione si era concessa una giornata libera per andare a visitare la biblioteca nazionale sottomarina e Draco aveva usufruito di quel tempo che lei si era presa per se stessa per andare a vedere una corsa di delfini alla pista nella periferia della città.
Aveva scommesso sul numero quattro che arrivò per secondo e seppur non riuscì a guadagnare nulla si diverti come un bambino di tredici anni per la sua prima volta da Zonco. Tornò in hotel sul tardi, dopo cena. Lì aveva incontrato due maghi di Tokio con cui aveva preso volentieri una Burrobirra in un bar vicino la pista.
Non appena inserì la chiave della sua stanza una luce rossa non gli sfiorò per poco la testa.
-Tu!!- Strillò la Mezzosangue rossa in viso -Sei un'incosciente! Un idiota!-
-Grenger?- chiese lui evitando un'altra fattura che per poco non gli prendeva in pieno la testa.
-Stupeficium!- Strillò lei -Stupeficium! Stupeficium!- Si ruppero i vasi poggiati sul tavolino all'ingresso cospargendo il pavimento di frammenti affilati. Draco frastornato da quell’attacco improvviso afferrò la bacchetta dal mantello per riparasi dalla pioggia di incantesimi.
-Codardo!- Urlò lei -E osi anche nasconderti? Dopo quello che mi hai fatto? Ma che uomo sei!- Sembrava le stessero uscendo gli occhi fuori dalle orbite per la rabbia.
Draco protetto dallo scudo che si era fatto ripensò velocemente a cosa avesse mai potuto fare.
Doveva esserci un equivoco...
Lui non ricordava aver commesso nessuno sbaglio, niente per quella reazione così eccessiva perlomeno.
Il sesso era andato benissimo, la vacanza anche… E neanche quando aveva  le sue cose da donna la Mezzosangue era così ammattita.
-Grenger calmati, malediazione!- Urlò inviperito -Che cazzo ho fatto?-
Hermione smise di inveirgli contro ma non accennò ad abbassare la bacchetta -Vuoi sapere cosa hai fatto, tesoro?- Disse con una voce così melensa da sembrare pericolosa, molto pericolosa.
-Si mi farebbe piacere! E abbassa quella cazzo di bacchetta prima che te la tolga io!-
-Malfoy vaffanculo!- Strillò scagliandogli contro una tempesta di scintille rosse che misero a dura prova il Protego del ragazzo.
-Expelliarmus!- Ruggì lui che ne aveva abbastanza.
La bacchetta di Hermione volò al centro della stanza e quella senza perdersi d'animo e con gli occhi che rischiavano seriamente di uscirle dal cranio afferrò una tinozza poggiata sulla toletta e gliela scagliò contro -Cosa hai fatto, Malfoy? Lo vuoi sapere?- Prese due respiri profondi -Mi hai messo incinta cazzo!-
Draco rimase immobile mentre la Mezzosangue lentamente si accasciava a terra e abbandonando la schiena contro il muro di vetro -Sono incinta, Malfoy. Il ciclo mi ha saltato ieri, oggi ho fatto l'incantesimo e la luce è comparsa viola, non verde. Viola. Aspetto un bambino- Si teneva la testa tra le mani senza guardarlo in faccia, i gomiti appoggiati sulle ginocchia e le gambe al petto.
Malfoy non accennava a muoversi.
In apnea.
Un figlio. Un bambino.
Non aveva neanche ventun'anni lui.
Come avrebbe fatto? Come?
-Di qualcosa ti prego- sussurro Hermione stravolta.
Cosa c'era da dire?
Lui non sapeva cosa si diceva in queste occasioni.
Immobile.
-Di qualunque cosa, Malfoy- Lo pregò lei -Ma dilla-
Cosa provava? Non era rabbia, ne tristezza, ne allegria. Si ascoltò per bene.
La mezzosangue incinta.
Un piccolo come lui. No.
Un piccolo come lei. Una creatura meravigliosa.

Un piccolo come loro.
Impossibile.
Hermione alzò lo sguardo e iniettò gli occhi in quelli di Draco, immobili. Vitrei. -Non dirmi che hai paura?- Disse accennando ad un sorriso mestissimo.
Draco sembrò riprendersi. Sbatte un paio di volte le palpebre dato che gli occhi gli pizzicavano disidratati -Io no, Mezzosangue. Ma tu ce l'hai il coraggio?-
***
-E' accaduto tutto così in fretta!- Disse Malfoy stravaccato sul divano di casa Nott -Un giorno prima ero in vacanza a spassarmela tra le cosce della Mezzosangue ed ora mi ritrovo con un pargolo in arrivo-
-E' assurdo! Non sei neanche sposato! Credo che a tua madre verrà un infarto, sai?- Afferrò il FireWhisky e lo versò abbondantemente nei bicchieri -E che ha fatto dopo? La Mezzosangue dico-
Malfoy storse il naso ciccando la sigaretta sul posacenere -Mi ha lanciato addosso ogni soprammobile presente nella suite. Poi si è accasciata a terra ed ha iniziato a ridere in modo convulso. Sembrava impazzita. Ha preso la borsa e la bacchetta e si è smaterializzata-
Nott parve trattenere uno scoppio di ilarità -Ed è per questo che sei qui?-
-Non hai capito Theo!- Disse lui sibilando cercando di non accanirsi contro l'amico -Ho pagato e sono tornato a casa pensando di trovarla lì. Vuota. Della Grenger non c'era traccia. Sono andato a Grimmuld Place ma neanche lì era stata. Potter mi ha guardato come se fossi uscito dal manicomio. Merlino, come lo odio!
Mi ha fatto diventare pazzo! Ho chiamato poi in Australia dai suoi. Magari si era smaterializzata lì. Ci ho messo due secoli ed una dose di pazienza infinita per far funzionare quell'aggeggio infernale che ha piazzato in ingresso. Alla fine mi ha risposto suo padre dicendo che era arrivata lì da un ora stanchissima con la Materializzazione e che non aveva spiccicato parola. Si era chiusa nella stanza degli ospiti e l'aveva insonorizzata. Ho richiamato l’altro ieri. E mi hanno detto che non è uscita dalla camera, gli lasciano i pasti fuori dalla porta e lei li mangia barricata. Non parla, non gli dice nulla. Mi hanno chiesto cosa è successo ma io non me la sento di dare la notizia per telefono con loro figlia che si è chiusa a riccio!-
Nott tirò un fischio d'ammirazione -Ed ora dov'è?-
-A Sidney! Quella stronza!- Sbraitò Malfoy scagliando il bicchiere sul pavimento -Sua madre mi ha chiamato stamattina dicendo che dovevo darle tempo qualunque cosa sia successa. E’ da quattro giorni che è scappata! Continuano ad arrivare lettere dal suo ufficio che richiedono la sua presenza! Io mica sono il suo segretario!-
-Raparo- Sussurrò Theo e il bicchiere si ricompose all'istante -Ammettilo che ti manca-
Draco si alzò con un diavolo per capello afferrò il mantello e la bacchetta -Vado a finire la tesi. Tu cerca di non mettere Pansy incinta per favore-
Arrivò a casa e si mise a studiare in cucina con una tazza di caffè bollente vicino.
Il campanello suonò e l'elfo andò ad aprire.
Malfoy sentì una borsa cadere vicino ai suoi libri, non alzò neanche lo sguardo.
Era arrabbiato.
Furioso.
Incazzato nero.
Avrebbe voluto cruciarla fino allo sfinimento.
Farle provare quello che lui aveva sentito in quei quattro giorni. Gli aveva dato tutto la Mezzosangue, tutto quello che avrebbe potuto desiderare. E se ne era andata. Lo aveva illuso, bastarda. Gli aveva fatto assaggiare la pienezza, la completezza. Lo stare bene. E poi si era portata via tutto. Lasciandolo solo.
-Mi hai chiuso fuori- Commentò Hermione -Non sono più tra le persone che hanno il permesso di Materializzarsi qui?-
Draco strinse la presa sulla piuma immaginando che fosse il suo collo.
-Sono la madre ti tuo figlio, dopotutto- Sussurrò.
Malfoy alzò lo sguardo -Esci- Disse -Devo studiare-
Hermione annuì con gli occhi lucidi. Afferrò la borsetta e se la sistemò sulla spalla prima di andare verso la porta.
Draco sospirò -Mezzosangue- Fece senza girarsi verso la porta -Ho spostato le mie cose nella stanza degli ospiti, puoi stare nella nostra camera da sola se preferisci-
La Grenger sia arrestò all'istante.
La prima sera senza di lei non ce l’aveva fatta a dormire da solo nel loro letto, con i cuscini impregnati del suo profumo. Si era sentito abbandonato più di prima. Perché la Granger non era andata ad un congresso a Praga come il mese prima, non sarebbe tornata quella mattina con dei cornetti al caramello caldi. E non gli avrebbe raccontato delle cose meravigliose che aveva visto in quella città.
Lui quella sera aveva dormito solo e basta. Senza alcuna certezza sul sul ritorno. E in quel letto non ci voleva stare, senza di lei.
Hermione lasciò cadere borsa e bacchetta sul pavimento e si avventò su Draco.
Allacciò le mani sulla sua nuca mettendosi a cavalcioni su di lui -Mi dispiace- Disse sulle sua labbra -Mi dispiace davvero. Avevo bisogno di stare un po' con me stessa-
Draco le strinse la vita e si alzò prendendola in braccio.
Solo il toccarla gli aveva fatto dimenticare il rancore. Ora era lì.
 -Mai più Granger- Disse divorandole la bocca -Non mi devi lasciare, capito?-
Lei rise e sospirò quando sentì il bancone della cucina sotto il sedere. Malfoy in piedi di fronte a lei si sistemò tra le sue cosce -Il letto- Sospirò a fatica -E' troppo lontano-
Hermione tentò di alzargli goffamente la polo beige, ansiosa di averla di nuovo in se, pelle contro pelle, cuore contro cuore. Lui sollevò velocemente le braccia e lasciò la maglia scivolargli ai piedi. Spinse la ragazza un po' più all'interno per sollevarle la gonna.
La Grenger che già sentiva la mancanza della bocca di Draco sulla sua, gli afferrò i capelli riportando l'attenzione sul suo viso.
-Ti sono mancato?- Bisbigliò all'orecchio Malfoy mentre infilava un dito sotto gli slip della ragazza.
Hermione sospirò colta alla sprivvista-No-
Stronzetta malefica. Ora vede.
Draco ritirò l'indice e il mugolio strozzato di Hermione fu musica per le sue orecchie.
-Allora?- Fece sadico mordendole il lobo -Ti sono mancato?- Una dolce vendetta.
Hermione portata allo stremo annuì con la fronte posata sulla spalla di Malfoy.
Il piacere l'accolse in una maniera diversa dalle altre volte.
Era strano, qualcosa di familiare che sapeva di casa.
***
La Guaritrice passò la bacchetta sulla pancia di Hermione per la seconda volta -Benissimo!- Disse -Sei alla quarta settimana, un feto perfetto, tutto regolare-
Si avvicinò ad una scrivania e prese un paio di pergamene -Queste sono le pozioni che devi prendere e la tua dieta, per integrare i pasti con delle vitamine che fanno bene al piccolo. Due volte al giorno: pranzo e cena dopo il pasto-
Hermione si sistemò la maglia mentre Draco si avvicinava alla dottoressa
-La data perciò è più o meno per dicembre?-
-Si- annuì la dottoressa -Ma è ancora tutto da vedere-
-E riguardo al sesso?- Chiese il ragazzo  -Il nostro non quello del bambino- Si spiegò meglio.
-Malfoy!- Strillò Hermione in imbarazzo.
-Non si preoccupi signorina Granger, è normale per i neopapà. Potete farlo tranquillamente ma quando la pancia inizierà a gonfiarsi io consiglio di non schiacciarla troppo. E verso la fine è meglio evitare-
Uscirono dal SanMungo ed Hemione si coprì il capo con un mantello bianco.
Una folla di fotografi si avventò contro la coppia.
-Allora! Signorina Granger!- Strillò una strega con un cappello verde che la faceva somigliare ad una lattuga -Sono della rivista S Come Strega, rilascerà un'intervista?-
-Wings Magazine!- Fece un altro a cui ronzava a torno una PennaPrendiAppunti -I padrini saranno Gli Eroi?-
Draco afferrò la mano di Hermione e si fece largo tra quella massa di cerebrolesi che non si facevano i cazzi loro neanche sparati. Si chiusero dentro un caffè dopo essere sgattaiolati via da quei giornalisti e sfiancati si buttarono su una sedia del locale. Dopo essersi scambiati uno sguardo divertito scoppiarono a ridere sommessamente.
-Sarà ogni volta così?- Disse Hermione tra una risata e l'altra lasciando il cappuccio del mantello ben calato sul viso.
-Gli passerà, bisogna solo aspettare che sappiano del pancione della Piattola e noi passeremo in secondo piano-
Hermione sghignazzò dandogli un bacio sulla punta del naso -Devi promettermi un paio di cose-
Draco che stava ancora ridendo le strizzò l'occhio -La vedo come una trappola-
-Sono seria, Malfoy- Disse guardandolo -Prometti che insegnerai al bambino il pianoforte. Che lo suonerai per lui. Che smetterai di farti preparare la torta al cioccolato dagli elfi e la farai tu, per lui. Che sarai un buon papà-
Draco la baciò lentamente -Promesso- Disse -E tu promettimi che lo aiuterai nei compiti, che gli cambierai il pannolino e lo coccolerai quando io lo rimprovererò-
-Hai gia deciso di essere un padre stronzo?-
-Allora facciamo il contrario? Io lo vizio e tu lo sgridi?-



 
Postilla dell’autore:Ed ecco un altro appunto… Scusatemi ma questo è essenziale.
Bene. Qui finisce la prima parte dell’avventura. Questo capitolo  è stata una croce per me. L’ho scritta circa quattro volte e non sono mai stata soddisfatta. E ancora non lo sono. Non so, è che mi sembra una cosa troppo drastica ma diciamo che è inevitabile.
Dal capitolo 1 al 12 è la storia di Draco ed Hermione che stanno imparando a conoscersi e a piacersi. Ora però si entra in un’altra dimensione del racconto, tenetevi forte.
Non vi posso anticipare se questa seconda parte sarà uguale, più lunga o più corta della precedente. Non lo so neanche io. Dipende dall’ispirazione.
Spero che fin qui comunque vi sia piaciuta e che continuerete a leggere il resto.
Un secondo per ringraziarvi tutti e vi lascio al capitolo.
Grazie.
   
 
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