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Autore: JunoEFP    29/09/2012    2 recensioni
Bene, questa è la prima storia che scrivo su Naruto, è tremendamente OOC, quindi se il genere non vi piace non vi consiglio di leggerla.
Ma adesso vi lascio alla trama:
Sakura Haruno, alunna del terzo anno delle superiori è una ragazza timida, e con una sola amica: Karin.
Innamorata da tempo di Sasuke Uchiha, un ragazzo simpaticissimo, allegro e solare, che una volta la difese da Naruto Uzumaki, un ragazzo chiuso e scorbutico.
La sua vita scolastica è sempre stata ostacolata da Hinata, la ragazza più popolare della scuola. Strafottente e bellissima.
Vedrete una serie di amori non corrisposti, amicizie distrutte e rivalità.
Il tutto, in una confusione terribile che giusto una mente idiota come la mia poteva inventarsi.
Premetto che detesto Sakura ed adoro Hinata, ma in questa fic ho deciso di far avere ad entrambe un ruolo pieno di sofferenza per motivi completamente diversi, ma allo stesso tempo piena di colpi di scena, e la serenità di un finale felice.
Spero possa piacervi!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Un pomeriggio tra amici

 



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Proprio quella sera, la casa di Sakura sarebbe stata riempita dalle voci e dalle risate dei suoi amici, e lei non aveva ancora invitato Sasuke. Si vergognava troppo, aveva persino cercato di chiederglielo con un messaggio, ma una volta scritto, anzi che inviarlo, lo aveva cancellato.
Non ci riusciva proprio. Aveva cercato consiglio parlando con Karin, ma l’unica cosa che si sentì dire fu: -Arrangiati, se non ci riesci allora vuol dire che non puoi invitarlo. Immaginati come sarebbe averlo in casa con tua madre. Se non riesci a parlarci normalmente, come pretendi di riuscirci domani? Inventati che non poteva venire, oppure sforzati e chiediglielo.-
Santo cielo, era riuscita a chiederlo ad Hinata, qual’era il problema? Insomma, HINATA! Sasuke al confronto era un normalissimo ragazzo, non doveva temere nulla, eppure non ci riusciva, immaginava di essere liquidata con un: -Come sarebbe a dire? Scordatelo, mi fa schifo la tua casa, come mi fai schifo tu!-
Si coprì il volto con le mani e scosse violentemente il capo, facendo oscillare i capelli corti. Perché mai Sasuke avrebbe dovuto rispondergli in quel modo? Se era stufo di lei glielo avrebbe detto molto tempo prima…
Cosa doveva fare? Ormai era quasi sera, poche ore e sarebbero arrivate Karin ed Hinata!
Si decise, prese il cellulare e digitò il numero. Poggiò il marchingegno sull’orecchio destro, e si sdraiò sul suo letto, stringendo con forza la trapunta sotto di sé. “Avanti Sakura, o la và, o la spacca!”
-Pronto?- ingoiò un mucchio di saliva che le bloccava la gola, prese un bel respiro, e fu pronta. Si impose di non balbettare, e si schiarì la voce.
-P-ronto Sasuke? Sono Sakura, ciao.- come inizio poteva andare, anche se aveva indugiato un secondo all’inizio, aveva proseguito senza intoppi.
-Oh, sei un’amica di Sasuke… mi dispiace, Sasuke non è in casa, io sono il fratello, piacere.- Non era possibile, proprio ora che aveva trovato la giusta grinta per affrontare la conversazione, cosa le capitava? Sasuke non era in casa, al diavolo!
-Vuoi lasciargli un messaggio?- Solo allora Sakura si rese conto di non aver parlato tutto il tempo, e che erano stati in silenzio sino a quel momento. Si vergognò tantissimo, e si sbrigò a declinare la richiesta.
-N-no, non importa, v-volevo solo… fa niente, non era nulla di importante. A rivederci!- chiuse la chiamata. Sarebbe stata credibile, se solo non avesse balbettato tutto il tempo, e non avesse adottato quel tono insicuro.
Stupida Sakura.
 

* * *

 
-Allora Sakura, verranno tutti? Non vedo l’ora di conoscerli,  e di rivedere Karin!- l’entusiasmo della donna era impressionante, l’energia con cui sbatteva le uova per fare la torta, poteva addirittura incutere terrore.
Aveva uno strano sorriso in volto, era  eccitata, ma sembrava anche nervosa. Voleva fare una bella figura, far vedere di essere una brava madre, una brava cuoca, voleva mostrare il meglio di sé, e probabilmente se non fosse stata così agitata, ci sarebbe anche riuscita.
-Si, dovrebbero venire tutti, forse però Sasuke passa…- guardò un secondo la figlia, poi riprese a sbattere le uova nella ciotola. –Oh, come mai? Aveva qualche impegno?- Sakura annuì. Sebbene non fosse questa la ragione, si vergognava del fatto che non era riuscita a dirglielo, e che quando aveva trovato il coraggio per farlo era troppo tardi.
-Quindi sarà una serata tra donne? L’ultima che ho fatto, è stata il giorno prima del matrimonio con tuo padre, avevo deciso di eliminare definitivamente gli uomini da quella serata, non ce n’era neppure uno, anche i cani non potevano entrare se non erano femmine!- si mise a ridere sotto i baffi, coprendosi le labbra con una mano.
Anche Sakura rise, incominciando ad impastare i biscotti. Quando furono pronti, ne fece alcuni semplici, altri con il cioccolato e altri ancora con la marmellata di fragole. Voleva accontentare tutti i gusti, sperando che quei biscotti finissero subito data la bontà.
Sapeva che non sarebbero andati a ruba, ma le piaceva pensarlo. Quando furono pronti, spense il forno, ma li lasciò dentro, in modo da non farli raffreddare troppo, o non sarebbe stato facile morderli.
La madre intanto, aveva spalmato la panna sul pan di spagna, e si stava accingendo ad aggiungervi del succo di limone per ammorbidirlo. Doveva essere proprio buona, peccato che a Sakura le torte non piacevano molto, si stufava subito di mangiarle. L’unica di cui faceva anche il bis, era la torta di mele di sua nonna. Era eccezionale, ne avrebbe mangiate fette su fette senza fermarsi.
Mise la torta nel forno, e poi nel frigo. Si sederono sul divano, ed attesero. Sakura raccontò di come andava a scuola, delle materie che le piacevano e quelle di cui invece non vedeva l’ora che finissero. Raccontò dei professori, che avevano sempre qualche complimento per la sua intelligenza, e dei compagni, che poco a poco stava imparando a conoscere.
Più o meno mezz’ora dopo, il campanello suonò. –Vado io, mamma.- la donna la seguì, sapeva che voleva soltanto evitare figuracce con lei, ma era buona educazione che andassero entrambe.
Si fermò sulla soglia, aspettando che la figlia aprisse. –Sakura! Ti prego, fammi entrare, non la sopporto più questa squilibrata!- Hinata spalancò gli occhi. –Cosa? La squilibrata sarei io? Non l’ho fatto a posta ad arrivare insieme a te, se l’avessi saputo avrei preso un’altra strada!-
Sakura rise, mentre osservava le due ragazze discutere. –Ciao Karin, da quanto tempo non ci si vede! Tu invece dovresti essere Hinata, giusto? Prego, entrate.- Karin salutò con un grande sorriso ed entrò, Hinata invece fissava la donna, immobile davanti alla porta .
-Su Hinata, puoi entrare!- non appena Sakura parlò, smise di guardare la donna ed entrò. Lentamente percorse un piccolo corridoi etto, trovandosi davanti una scala che portava al piano superiore, a sinistra la cucina, e a destra il salone con il tavolo per mangiare.
-Sakura, falle accomodare, io vado a preparare la cena per dopo.- La ragazza fece come le aveva detto la madre, e si sedette sul divano accanto a loro. Stettero in silenzio per un po’, poi non sapendo cosa fare, Karin accese la televisione. Girò sul telegiornale, ed ascoltò le notizie.
Ad un certo punto, mostrarono la foto di un criminale. I capelli leggermente lunghi, scuri, gli occhi altrettanto neri, da potersi specchiare; ed il volto stanco, vissuto. Avrà avuto un quarantina d’anni, ed a Sakura ricordava qualcuno. Non riuscì però a ricordare chi.
Hinata aveva un’espressione indecifrabile, quasi scioccata, ma anche seccata, forse. Sakura non riusciva a capirla. –Che orrore, abbandonare un figlio e scappare con la moglie in un altro continente clandestinamente. Ha anche rubato un macchina ed un sacco di soldi per pagarsi il viaggio, deve essere un uomo orribile. Spero che lo prendano. Insomma, abbandonare un figlio! Sembra che ne abbia anche un altro, ma quello è maggiorenne.- Karin era infastidita, non le erano mai piaciute le ingiustizie, soprattutto in casi come questo. Spesso si lamentava della stupidità umana, o di come sarebbe più facile se ci fosse stata lei a capo di tutto.
-Avrà avuto le sue buone ragioni…- al contrario, Sakura credeva che tutto ciò che faceva una persona avesse un motivo valido, una spiegazione che nessuno avrebbe potuto giudicare, un motivo che avrebbe fatto fare la stessa cosa ad ogni individuo presente sulla faccia della terra.
-No, ti assicuro che gente come quella non ha motivi, lo fa e basta, perché ha semplicemente deciso di farlo.- il tono di Hinata era tagliente, da quella bocca sputava veleno, era incredibile, ma nonostante ciò, Sakura dovette darle ragione. La cosa più brutta che si potesse fare, più grave di rubare, più delle truffe, più di un omicidio, era abbandonare un figlio.
Soprattutto per la madre, è una cosa vergognosa, e non poteva nemmeno lontanamente immaginare cosa stesse provando quel bambino proprio in quell’istante.
Sembrava fossero scappati più o meno da otto anni, o almeno così diceva la TV e che il bambino aveva più o meno la loro età adesso.
Himata si alzò, dirigendosi in cucina. –Signora Haruno, posso aiutarla in qualche modo?- la donna guardò la ragazza, leggermente sorpresa, ma sorrise dolcemente. La invitò a sedersi su una delle sedie, e quando Hinata lo fece, si girò continuando a preparare.
-Da quanto siete amiche tu e Sakura? Non mi ha mai parlato di te…- non rispose, restando in silenzio per un po’. Disegnava con il dito i contorni del motivo stampato sulla tovaglia, assente, lo sguardo perso nel vuoto.
-Da poco veramente, sua figlia mi sta aiutando a risolvere dei problemi in famiglia. Dovrei ringraziarla, ma non mi riesce. Sa, all’inizio io e lei ci odiavamo a morte, ogni volta che la vedevo venivo invasa dall’… invidia? Si, credo sia così. Sua figlia è completamente diversa da me, ed io vorrei essere come lei. Non glielo dica però, Sakura non dovrà mai saperlo!-
La donna fece uno strano verso, soffocando una risata con una mano. Era fiera di Sakura, e contenta per gli amici che era riuscita a farsi, erano veramente bravi. Aspettava soltanto di confermare tale affermazione conoscendo anche Sasuke.
-Senti, Hinata… tu fai parte della famiglia Hyuga, non è vero? – lei confermò con un cenno del capo, lo sguardo triste rivolto al tavolo, e le mani intrecciate su di esso. –Capisco… e dimmi, avete ancora problemi? Mi riferisco alla bancarotta di undici anni fa.- Non rispose, ma il suo silenzio diceva tutto. La donna annuì comprensiva, chiudendo gli occhi.
 

* * *

 
-Ragazze, venite a tavola, la cena è pronta!- Avevano trascorso la giornata sul divano, guardando la TV e commentando le nuove pubblicità, i telefilm ecc… le tre ragazze si diressero verso la cucina, dove la madre le attendeva con un sorriso smagliante stampato sul volto.
La tavola imbandita di cibo all’apparenza gustosissimo: c’era del pollo, l’insalata, dolci di ogni tipo, e la pasta al sugo in ogni piatto. Non riuscivano più a smettere di mangiare, Karin si complimentava in continuazione con Sakura, dicendo cose del tipo: -Sakura, credimi, non sai quanto sei fortunata ad avere una mamma così!- oppure –Sakura, tua madre ha le mani d’oro.-
Hinata invece mangiava silenziosa, parlava giusto ogni tanto, commentando alcune frasi, oppure semplicemente per rispondere alle domande che le poneva la madre di Sakura.
Ad un tratto suonò il campanello. –Sakura tesoro, vai tu ad aprire? Io intanto taglio la torta. Sarà sicuramente il vicino, da un po’ di giorni voleva tagliare le siepi, digli che per me va bene.- la ragazza si alzò, dirigendosi verso la porta di casa.
La aprì –Buongiorno, per mia madr- spalancò gli occhi, proprio davanti a lei, colui che non si sarebbe mai aspettata di vedere quella sera. Stava fermo sulla soglia, con le mani in tasca ed un sorriso bellissimo sul volto.
-Ehi, come va, Sakura?- Lei arrossì lievemente, salutandolo e sorridendo gentile. –Cosa ci fai qui?-  Sorrise ancora, mostrando il cellulare. –Nel registro delle chiamate c’era il tuo nome. All’inizio non voleva dirmi nulla, ma poi ha ceduto. Volevo sapere cosa avevi da dirmi. Itachi mi ha detto che si sentiva che c’era qualcosa di importante.-
Anche lei sorrise  –Dai entra, Sasuke.- Si spostò, permettendogli di entrare, ma lui rimase immobile. Gli occhi ridotti a due fessure, la fronte aggrottata, ed un’espressione perplessa protagonista del suo bel viso.
-Su, che fa freddo fuori, entra! Mamma ha fatto la torta, vedrai che ti piacerà!- quel tono di voce, così rassicurante, lo straniva. Era davvero Sakura la ragazza con cui stava parlando? Niente balbettii e toni insicuri?
Stette a fissarla per un po’, dopodiché mormorò un “permesso” ed entrò, seguendo la ragazza all’interno dell’appartamento. Lo portò nella cucina, e avanzando verso il tavolo, richiamò l’attenzione di tutti schiarendosi la voce.
-Mamma, c’è un altro ospite. Ti presento Sasuke.- La donna si avvicinò sorridendo, la mano tesa, che poco dopo strinse in quella del ragazzo. –Piacere, io sono la madre di Sakura.-
Lui sorrise –Sasuke Uchiha, molto piacere.- aprì un po’ di più gli occhi, era sorpresa, mai si sarebbe aspettata la visita di un Uchiha.
-Hai detto Uchiha?- il ragazzo annuì, non capendo perché tanto interesse. –Sakura, non mi avevi detto che era quel Sasuke! Santo Cielo, sei cresciuto moltissimo dall’ultima volta che ti ho visto! Allora avevi soltanto otto anni, ma dimmi, come sta Mikoto? E’ invecchiata almeno un pochino? Dimmi la verità.-
Sasuke si incupì leggermente, abbassò lo sguardo, rialzandolo immediatamente con uno splendido sorriso. Sakura osservava in silenzio, sua madre conosceva quella di Sasuke? Si voltò lentamente verso Hinata, ma lei teneva lo sguardo fisso sul cucchiaio, Karin invece stava in silenzio tranquilla.
-Sta bene, e si, è un po’ invecchiata dall’ultima volta.- Sorrise anche la signora Haruno, ed invitò il ragazzo a sedersi a tavola. Aggiunse un piatto, e servì la torta.
 
 
 


Note dell’autrice:

Ciao a tutti! Emh… lo so che avrei dovuto finire il capitolo, ma no, non l’ho fatto. :D
Però, posso assicurarvi che mi rifarò con il prossimo, perché ci sono un sacco di sorpresine al quanto interessanti… Muahahahahahahahahah!! xD
Cosa dirvi, chi sarà mai il criminale che hanno mostrato alla TV? E perché mai dovrebbe interessarvi? Do’ il via ai voti, a chi indovina, dedicherò il prossimo capitolo! (Che le sto a fare ste’ cose, solo la mia cara Sweety recensisce ancora… ti voglio bene! <3)
Beh, con Sasuke anche succederanno un po’ di cosucce… ma che ci sto a fare qui a dirvi tutto, lo scoprirete molto, mooolto presto!
Adesso però mi dileguo, perché non ho altro da aggiungere, e perché tanto questo spazio non lo legge nessuno… Perciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto, un bacione grande! Kiss <3

 
   
 
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