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Autore: Aridian    29/09/2012    6 recensioni
Reset, lo spettro del tempo
ed il delirio di chi non dovrebbe mai essere esistito.
Se ci fosse stata un'altra persona durante gli anni in cui Harry Potter frequentò Hogwarts, una figura importante, cosa sarebbe cambiato nella vita dei nostri personaggi? Come sarebbe stata stravolta quella di Draco Malfoy, in particolare?
Può mai nascere qualsiasi genere di legame o sentimento tra due persone che hanno come fattore comune l'omicidio e la Magia Oscura?
Un racconto scandito da un presente angosciante e stralci di passato paradossalmente calati nella dolcezza di un amore irrealizzabile.
Genere: Angst, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Da VI libro alternativo
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EPILOGO

XVI

 

 

La morte delle due Sadal si scoprì aver preceduto la morte di un'altra ragazza. Quando ella morì svanì anche il suo patronus di tigre bianca. Quella ragazza, nascosta nel bosco, aveva osservato tutta la scena e non si comprese con precisione se si fosse tolta la vita o la vita le fosse stata tolta. Il fatto sta che ella si accasciò e Draco riuscì solo a vedere la tigre sfumare nel nulla.

In realtà quella era stata la vera prima Sadalsuud Ater.

 

 

Aislin Turner, ovvero Sadalsuud Ater, era una bambina svelta ed ingegnosa. Era nata da genitori entrambi babbani e viveva nei quartieri in Provenza. Dopo aver ricevuto una lettera magica di invito, si diresse al Palazzo di Beauxbatons.

Aveva un animo nobile e puro, i suoi genitori le avevano insegnato a meravigliarsi per le bellezze del mondo e le avevano fatto comprendere l'importanza dell'amore.

Il primo contatto che ebbe con un'altra scuola fu al suo quarto anno, quando la sua scuola, quella di Hogwarts e quella di Durmstrang si riunirono per il Torneo Tremaghi.

La studentesse più grandi inserirono i loro nomi nel Calice di Fuoco e successivamente venne scelta come rappresentante Fleur Delacour.

Aislin era piuttosto solare e non fece difficoltà a simpatizzare con alcuni esponenti delle due scuole. Talvolta però veniva criticata per la sua larga manica: ovvero reputava tutti uguali e non aveva alcun pregiudizio verso le Case di Hogwarts o verso gli studenti di Durmstrang.

Non strinse legami particolarmente profondi, ma la morte di quel ragazzo che nemmeno conosceva la toccò in modo nel vivo.

Tornata a casa, dopo quasi un anno, i suoi genitori decisero di trasferirsi a Londra per importanti affari che il padre era riuscito ad ottenere. Così dovette cambiare scuola e fortunatamente fu ben accetta ad Hogwarts.

La casa alla quale fu assegnata fu Tassorosso, per la particolare inclinazione a lavorare con gli altri e la sua determinazione probabilmente alimentata dalla sua positività.

Il sesto anno che avrebbe intrapreso, sarebbe stato del tutto imprevedibile e le fu difficile capire come giostrarsi con il diverso sistema di lezioni.

Alla fine di quello stesso anno però il preside fu ucciso e suo padre scomparve.

La mamma la rassicurava e decise di tenerla a casa per impedirle di frequentare la scuola in un momento tanto pericoloso.

Non molto dopo venne a conoscenza di una terribile notizia: suo padre non era mai stato babbano, ma un mago, e per la precisione un Mangiamorte.

Prima che Lord Voldemort sparisse per svariati anni, ne era un deciso sostenitore, ma la madre le spiegò quanto lui si fosse pentito e che ora stava accanto all'Oscuro Signore solo per proteggerle.

Questo non convinse la ragazza, che per giorni si rinchiuse in casa o uscì per evitare la madre. Tutto ciò che gli aveva detto suo padre, dunque, era solo un'ombra di sentimenti puri che non c'erano mai stati. Infine riuscì a perdonarlo anche se da quel giorno non lo aveva più rivisto.

Una mattina, però, tornando da una passeggiata solitaria, Aislin scoprì che la casa era sottosopra e che sua madre era stata rapita. Il nome di Cordelia Turner divenne solo uno dei tanti appellativi della lista recitata alla radio.

Ed Aislin rimase sola.

Restaurò la casa per quanto ne fu capace e ci rimase, con la convinzione che di sicuro il padre avrebbe salvato la madre e l'avrebbe riportata da lei . Un giorno tre Mangiamorte buttarono giù la porta d'entrata.

Erano due uomini alti che Aislin non conosceva, mentre il terzo lo riconobbe si sfuggita, lo aveva già visto. Se ne stava in disparte con aria colpevole, i capelli biondi chiarissimi.

Gli altri due la presero per le spalle e la lanciarono a terra, chiedendole dove fosse sua madre.

La ragazza rispose di non sapere dove fosse, che l'avevano già portata via settimane prima.

Dopo una smorfia quello più grosso lanciò un incantesimo che disintegrò la cucina e le finestre. Le schegge di vetro e di coccio schizzarono nella stanza ed Aislin si accucciò in un angolo.

I due se ne andarono ridacchiando mentre il ragazzo, senza oltrepassare la soglia, la fissò.

Erano due occhi freddi come il ghiaccio, ma disponevano di qualcosa di indefinibile. Aislin avrebbe detto che il ragazzo era addolorato, anche se erano solo pochi muscoli della faccia a dimostrarlo.

Un richiamo, con il quale comprese il suo nome, smosse il ragazzo da quella posizione, costringendolo ad uscire. Aislin si accorse così di aver sospettato bene, lo conosceva di vista, era Draco Malfoy.

Il giorno seguente, con grande sorpresa, vide tornare il ragazzo.

L'unica cosa che lui le disse fu di trasferirsi, perché l'avrebbero cercata di nuovo. Aislin non ebbe il tempo di chiedergli nemmeno il perché di quell'avvertimento che il ragazzo si smaterializzò.

Ma non c'era posto dove lei potesse andare. Non conosceva nessuno bene come in Provenza, e quella regione era così lontana e non aveva soldi per sostenere le spese di un simile viaggio. Disponeva solo di quello che le serviva per sopravvivere.

Dopo qualche giorno ritornò Malfoy che la riprese per non averlo ascoltato. Aislin dopo ever tentennato gli illustrò la sua situazione ed infine trovò il coraggio di chiedere il motivo per il quale lui si stesse preoccupando per lei. Ed anche se il ragazzo non rispose né a quella né ad altre domande, tornò più volte da lei. Pian piano confidò in lui, anche se rimaneva sempre molto silenzioso su ciò che lo riguardava direttamente. Del tempo passò, e in Aislin sorse il dubbio che Draco le stesse nascondendo qualcosa. Dopo avergli chiesto dei chiarimenti, infatti, Draco le parlò di sua madre.

Aveva saputo da fonti attendibili che, quel giorno, la donna aveva inscenato l'attacco dei Mangiamorte in casa, per evitare di essere catturata e per fuggire da suo marito. Ma l'impresa fu sventata dopo del tempo e lei fu uccisa.

Aislin non riusciva a crederci: sua madre era morta perché era scappata invece di pensare alla figlia e suo padre non era stato lì per salvare sua moglie.

Per poco più di un mese Draco e Aislin condivisero il risentimento per la propria famiglia. Anche se lui le diceva poco più che niente, lei riusciva a leggergli dentro. Ma la purezza dell'animo di Aislin non era più come prima, era stata macchiata dalle bugie imbastite dai suoi genitori. Il fantastico mondo che le avevano illustrato in un racconto per bambini, era in realtà il progetto di protezione di due genitori tutt'altro che sinceri.

Il giorno seguente Draco non tornò, nemmeno quello successivo e il giorno dopo ancora. Fu così che, ricevendo notizie sconcertanti sul fatto che Draco si trovasse ad Hogwarts, tornò alla sua vecchia scuola.

Ma quando arrivò si trovò coinvolta in una battaglia che vedeva coinvolto l'esercito di Lord Voldemort contro Hogwarts.

Aislin non era particolarmente forte e robusta e rimase ferita dopo non molto. Aveva cercato tanto, ma non aveva trovato il ragazzo.

Tra le macerie della scuola, con una grande scheggia di vetro conficcata nell'addome, proferì il suo ultimo desiderio.

Con l'odio per chi l'aveva cresciuta ed il sentimento di un complicato legame, Aislin desiderò vivere per rincontrare Draco. Ma Aislin morì dissanguata nel giro di pochi minuti in un angolo disperso del castello.

 

Quando ella riaprì gli occhi avvertì nelle vene una strana forza ed una presenza agghiacciante dentro di sé.

La Morte aveva donato ad Aislin la Figlia della Morte in cambio della sua vita.

La guerra era finita ed Aislin impiegò giorni di solitudine e terrore per abituarsi al mostro che portava nel petto. Quando riuscì a sopportare gli incubi che esso le forniva, allora andò in cerca di Draco. Ma era già troppo tardi. La famiglia Malfoy era scomparsa per sfuggire alle prigioni di Azkaban ed Aislin non lo rivide più.

Fu in quei giorni che cedette finalmente nell'ammettere che lei era innamorata di Draco, ma le sue ricerche per ritrovarlo non portarono a nulla. Aislin non aveva più nulla da perdere: il suo cuore, la sua anima non avevano valore se avrebbe passato la vita da sola.

Così fece un patto con il mostro, al tempo ancora debole, e gli concesse un'altra parte di sé in cambio di una proposta. Il mostro le aveva suggerito un viaggio nel tempo ma non spiegò nulla delle modalità.

Aislin tornò così indietro nel tempo, e si rammaricò presto per ciò che scoprì. Non era possibile tornare dentro il corpo di una se stessa più piccola, il mostro l'aveva ingannata furbamente.

Così Aislin prelevò la piccola se stessa di quattro anni dal letto della sua vecchia casa ed obliviò i genitori dalla sua esistenza. La portò lontano, nella dimensione magica, vicino ad un villaggio ed obliviandola, infine, la lasciò sola, sperando un giorno di ricongiungersi con la sua anima ad un'anima di se stessa felice.

 

Infatti chi moriva nello stesso spazio temporale della sua copia si riuniva in parte a quella viva, donandole stralci di ricordi o impressioni di una vita alternativa.

 

Dopo pochi passi Aislin percepì dei rumori sospetti, e dileguandosi nell'ombra, assistette ad una scena che la scioccò.

Draco Malfoy spuntò, insieme ad una ragazza ammantata di nero, dal bosco. Poco dopo insorse una terza figura, provocando una battaglia. A combattere erano due ragazze, una dalle sembianze mostruose ed una dall'atteggiamento violento anche se umano.

Quando Aislin si riconobbe nelle due figure rimase atterrita e terrorizzata.

L'essere bestiale morì inforcato da un albero, ma anche l'altra dopo poco morì.

Aislin guardò la scena senza parole, vide Draco disperarsi e comprese di aver dato inizio ad un eterno doloroso circolo.

Le copie di se stessa che sarebbero apparse nel futuro avrebbero per sempre ricercato l'amore di Draco facendo ripetere all'infinito gli eventi della storia finché non avrebbero esaudito il proprio desiderio.

In quel momento, tutte le forze di Aislin defluirono a terra. Era finita.

La visione di tutte le Aislin viaggianti, allo stesso tempo, portava alla morte ognuna di esse.

Con le sue ultime forze Aislin evocò un Patronus. La sua tigre bianca sfiorò la schiena del giovane e così ebbe quasi la sensazione di averlo potuto toccare. Proferì le sue ultime parole con un sorriso, mentre il ragazzo, senza accorgersene, guardava verso di lei. Attraverso i rovi Aislin vide per l'ultima volta i suoi occhi grigi e dopodiché morì nel silenzio.

 

Ora tutto era più chiaro: il motivo, per il quale Sadal avvertiva l'odore della morte già da prima di fare il giuramento nero, c'era. Esisteva anche la risposta al perché conviveva da sempre con ricordi spaventosi e realtà sanguinarie. Quando Aislin ricevette il giuramento nero, esso valse per l'entità della propria persona in qualunque era. Anche la piccola se stessa che strappò ai suoi genitori, preservava in sé quell'orrendo patto.

E quando il giuramento nero fu proclamato da Sadal, in realtà fu solo potenziato.

Il contratto si era sciolto ora che la sua entità era stata smembrata per sempre ed annientata e precludendo dal patto la bambina, che senza saperlo, quel giorno vide morire tre se stesse future.

Quella bambina che poi era diventata un'assassina quasi in balia del mostro, che si era dovuta scontrata con una se stessa proveniente da un futuro ancor più lontano che, essendo morta, era stata posseduta del tutto dal mostro che non era deceduto con lei.

Poi entrambe le Sadal erano tornate indietro nel passato, intrecciando i loro destini con la vera prima Sadal, ovvero Aislin. Tutte morirono in quella giornata d'inverno e solo una sopravvisse.

La bambina che era stata liberata dal patto e che avrebbe finalmente potuto vivere in pace se qualcuno avesse pensato a lei, l'avesse amata e fatto in modo che lei non sentisse mai il bisogno di pronunciare un simile patto.

 

 

 

Draco sollevò il corpo inerme di Sadal, coricandosela tra le braccia, e si avviò verso la foresta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era da poco iniziato il sesto anno alla scuola di magia ad Hogwarts per Potter ed i suoi due amici.

Avevano trascorso un viaggio in treno piuttosto tranquillo e avevano festeggiato dopo lo smistamento delle varie case. Il cappello parlante aveva proferito parole risolute e di incoraggiamento.

Una cosa che si aspettava il trio, sin dall'inizio, era l'orrenda accoglienza da parte di Malfoy, che approfittando dal suo incarico da prefetto avrebbe certamente trovato un modo per umiliarli.

Ma con l'immensa sorpresa e gioia di Potter, nulla di ciò accadde.

 

Il giorno seguente, mentre Harry e Ron si erano appostati nel corridoio, avendo un'ora buca, furono interpellati da una ragazza.

-Scusate? Sapete dirmi dov'è quest'aula?- disse la ragazza con la divisa di Tassorosso, porgendogli un foglietto sgualcito.

Potter lo afferrò e lo osservò confuso -Scusa, ma questa non è un'aula- affermò mentre Ron glielo sfilò dalle mani.

-È un bagno!- affermò Ron ridendo.

La ragazza avvampò -Mi, mi dispiace! Non lo sapevo. Sono nuova di questa scuola, mi sono appena trasferita ed ho ricevuto questo strano biglietto-

Harry assunse un piglio sorpreso -Giusto, sei entrata al sesto anno. Se ricordo bene tu sei...-

-Sembra un biglietto minatorio- lo interruppe Ron -Io ti consiglio di non andarci se non sai chi è- concluse infine ritornandogli il biglietto contenente un invito sibillino ed una piccola mappa.

-Grande Ron, hai proprio un cuore da leone- lo schernì l'altro.

Lei ridacchiò -Grazie, penso che mi ci recherò subito- poi si rivolse a Ron -Esclusivamente per svelare il mistero- dopodiché, stringendo la cartella al petto, si lanciò nella calca di persone.

Evitando i corridoi più popolati e i gruppi di studenti di fronte alle aule, la ragazza arrivò nei pressi del posto indicato. Si girò spaventata, guardandosi attorno. D'improvviso un assoluto silenzio regnava tra le arcate gotiche della scuola. Un fremito precedette un'ondata gelida che le trafisse la carne.

Il suo cuore non era particolarmente coraggioso, ma stranamente si sentì attratta da quella sensazione che sembrava provenire dalla stanza segnata sulla mappa.

Posò la mano delicata pallida sulla maniglia arcuata della porta scura e spinse verso il basso.

Nel momento nel quale la aprì appena, subito la investì una piena sensazione sferzante di dolore. Nella sua mente, in quell'istante, le parve di sentire della musica soffusa di archi e di un piano. Non le era mai capitato prima, ma il suono la rassicurò.

Avvertiva la presenza di qualcuno in fondo, sebbene ancora i suoi occhi non si fossero posati su di lui.

Quando la porta fu spalancata, lo vide: un ragazzo biondo, con una camicia bianca, era appoggiato al lavabo centrale con entrambe le braccia. Il volto rivolto verso l'acqua che scorreva dal rubinetto. Improvvisamente alzò il volto puntando lo sguardo nello specchio, vedendo lei riflessa. La ragazza arretrò, sentendosi osservata.

-No, non andare!- esordì lui voltandosi di scatto.

La ragazza rimase con la mano sulla maniglia, in un atteggiamento di abbraccio verso la porta.

Delle gocce d'acqua gli bagnavano il viso ed i capelli erano arruffati sul davanti. Lei rimase a contemplarne la luce che brillava su di essi filtrando attraverso le finestre.

Lui si avvicinò lentamente, lei se ne accorse solo quando fu troppo vicino, presa com'era dalla sua figura.

-Sei tu, sei venuta- sussurrò con un filo di voce.

Lei si irrigidì -Perché mi hai fatto recapitare quel biglietto?- il tono non era stato quello desiderato. Avrebbe voluto mostrarsi irritata, ma invece ottenne solo una frase indecisa. Era troppo presa da quello sguardo, da quegli occhi. Li aveva già visti, ma non avrebbe mai potuto ipotizzare dove. Forse era lo stesso colore delle iridi celesti della sua dismessa bambola di porcellana.

-Sadal, tu non ti ricordi di me, vero?- il tono sofferente e la domanda laconica non lasciavano sospetti che il ragazzo fosse serio e che non si trattasse di uno scherzo.

Lei scosse la testa, i boccoli castani le ondeggiarono sul petto -Mi dispiace. Il mio nome è Aislin. Aislin Turner- disse mordendosi il labbro superiore con un briciolo di delusione.

Il ragazzo le sorrise amaramente. Fu in quell'istante che qualcosa scattò, riuscendo a dedurre qualcosa di più del suo semplice sguardo.

-Tu assomigli moltissimo ad un ragazzo...- disse lei agitando l'indice e guardandolo come se avesse ricevuto una rivelazione -Quando ero piccola, mi ricordo di un tipo... era con un'altra ragazza. E poi c'era una strana persona su un albero- la ragazza rise -Ma era un sogno. Eppure tu assomigli così tanto a lui-

-Un sogno?- chiese confuso. Lei assentì.

-I tuoi genitori, li conosci?-

La ragazza fece un passo indietro -Certo...- rispose timidamente, incapace di alterarsi ad una simile domanda, rapita da chi aveva davanti. Era un sentimento incoerente ed infondato, eppure si sentiva profondamente legata a lui, da qualcosa di indissolubile.

-Aislin, cosa faresti se ti dicessi che sono io quel ragazzo?- chiese tutto d'un fiato -E che sono venuto qui appositamente per rincontrarti-

Aislin sussultò, portandosi le braccia vicine e sbiancando.

-L'ultima non era una domanda, ma un'affermazione- precisò lui.

Lei non capiva assolutamente nulla di ciò che le stesse dicendo, eppure una parte di sé reagiva con un'istintiva percezione.

Lui le prese la mano e Aislin rimase senza fiato. La avvicinò alle labbra, ma prima di sfiorarle, disse:

-Il sono Draco Malfoy. Mi dispiace di averti spaventata, pensavo fosse un gesto galante- affermò guardando il suo volto sconvolto -Ti prometto che tu ti ricorderai presto di me- quella promessa riscaldò la gelida aria che li avvolgeva. Un tremito, come una carezza, le percorse la schiena. Un sorriso caldo le scivolò dagli occhi alla gola, rendendole impossibile respirare per alcuni istanti. Aislin ricambiò l'espressione gioiosa, senza sapere quanto in realtà quelle parole fossero vere e quante altre volte loro due si erano amati o conosciuti. Ma nessuno, come Draco in quel momento, poteva ricordare con così tanta precisione l'immortalità che il loro amore aveva trasportato con sé.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Resoconto su Aislin Turner

Circa un anno dopo la Battaglia

Dicembre 1999

 

 

 

Per prima cosa tengo a dire che si tratta di un resoconto indicativo sulle situazioni che hanno visto coinvolta Aislin Turner, membro dell'Ordine della Fenice, resa tale cinque mesi prima della scomparsa di Albus Silente per un suo proprio ordine. Turner dopo tempo passato alla scuola di magia di Hogwarts, sviluppò grandi potenzialità magiche e abilità combattive mediante l'arco.

Un altro mistero legato ad Aislin Turner è rivolto alla relazione tra lei e Draco Malfoy. Il comportamento del ragazzo fu infatti sconvolto drasticamente dopo l'arrivo a scuola di quest'ultima. Il temperamento di Malfoy mutò dai primi giorni del sesto anno, arrivando così a sembrare una persona totalmente differente.

Da allora lui mostrò anche un improvvisa inclinazione alla predizione, poiché più di una volta si rivelò utile in situazioni critiche con suggerimenti che sembravano andare oltre alla sola fortuna.

Tali aiuti non sfuggirono all'occhio critico dei genitori, dai quali il ragazzo si allontanò presto per motivi imprecisati, e la famiglia Malfoy mantenne così la propria posizione accanto a Lord Voldemort (eventi che furono ricostruiti mesi dopo). Il ragazzo andò a vivere per la durata di un anno con la famiglia Turner, che si era trasferita da non molto nella dimensione magica.

Ma fu in quel tempo che la famiglia Turner subì grandi cambiamenti. Dopo la scomparsa del padre e la morte della madre, nel tentativo di proteggere la figlia, scoppiò la Battaglia di Maggio.

In seguito alla battaglia le informazioni scarseggiano sul conto di Malfoy e Turner.

Si è solo a conoscenza che i due andarono a vivere lontano, diretti verso una landa desolata.

Mi sono sempre domandato il motivo per il quale Malfoy, dal sesto anno, abbia sempre cercato di estraniarsi da tutti. Inizialmente la supposizione che fosse un Mangiamorte fu forte, ma poi si scoprì non possedere nemmeno il Marchio Nero ed inoltre i fatti seguenti parlarono da soli.

Un giorno inoltre parlò distrattamente di qualcosa di astruso. Si discuteva animatamente di viaggi nel tempo, materia di cui lui non voleva nemmeno citare di solito, ma quando menzionai il Giratempo, non solo lo declassò come un'inutile strumento, ma aggiunse qualcos'altro.

Disse che i veri viaggi nel tempo possono solo nuocere alle persone, “sebbene possano salvarle”, pensai io.

Inoltre si lasciò sfuggire uno strano pensiero. Disse che la cosa peggiore è “il destino inevitabile del reset dei ricordi”. Diceva infatti che solo chi compie il viaggio ricorda, mentre la memoria degli altri viene resettata. Mi chiesi mille volte il motivo per il quale Malfoy possedesse così tante informazioni a proposito, ma dopo la sua partenza con lei non mi fu più possibile appurarlo.

L'unica immagine che al momento mi torna alla mente, di loro due, si svolse proprio durante la Battaglia.

Lui le aveva preso la mano e camminavano insieme tra le macerie verso l'entrata di Hogwarts.

Aislin gli sorrideva e cercava un contatto con le dita sottili, toccandogli la spalla.

Quando lui se ne era accortole aveva preso la mano tra i due palmi e l'aveva avvicinata al suo volto, guardandola dritta negli occhi per infonderle serenità.

Il ricordo di Aislin Turner per quanto sarà sempre legato al cambiamento di Draco Malfoy, rimarrà nella storia anche per molti altri motivi. Fu una valorosa guerriera e salvò molte vite insieme a tutti noi.

Concludo esponendo un ultimo ricordo riguardante Draco Malfoy.

Negli ultimi tempi, anche dopo la Battaglia, divenne sempre più cupo ed introverso, rivolto solo verso la presenza di Aislin. Talvolta reagiva in modi strani o doveva rimanere solo per smaltire dei potenti atti di collera, che a volte sfociavano in un attacco di violenza che scaricava su cose e non persone.

Aislin Turner e Draco Malfoy scomparvero nell'agosto 1998, ma sia io che

Ron mantenemmo la salda convinzione che dovevano essere felici nella loro casa tra le pianure verdeggianti di uno stato lontano.

 

Harry James Potter

in memoria dei genitori Turner di Provenza.

 

 


















 

"Pay the immortal love with the black vow to the Death" 
                                               "Paga l'amore immortale con il giuramento nero alla Morte" 

 

 

 




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EPILOGO

CAPITOLO.16

A tavolino con Aridian.

THE END

 

WARNING:
A chi fosse sfuggito, si, Draco ha stipulato, a quanto pare, IL PATTO CON LA MORTE AL POSTO DI SADAL!

(probabilmente sia per salvare Sadal dal pronunciare personalmente il patto, sia perché era rimasto incastrato nel passato quando tutte le Sadal sono decedute.

Qui si trova la spiegazione del perché Draco diventi introverso, solitario e presenti scatti d'ira violenti. Semplice, ora è lui ad avere il Mostro dentro di sé ed anche per questo dovranno trasferirsi lontano, in una landa desolata.
Ho deciso di scriverlo chiaramente leggendo i commenti disorientati dei lettori. Ora quindi giudicate voi con questa consapevolezza. Secondo me questo è amore.




Salve a tutti ragazzi, e così siamo giunti alla fine del nostro percorso!

Sono felice di avervi avuto con me per la bellezza di tre mesi!

Eh, già, dall'inizio di Reset sono passati quasi esattamente tre mesi, dal 27 Giugno al 29 Settembre 2012.

Aggiungo un pensiero che ho aggiunto oggi alla fine del primo capitolo,

La seconda revisione è avvenuta il 29 Settembre 2012, giorno nel quale la fiction si è conclusa.

Ho infatti postato anche un prologo prima di questo capitolo, che all'inizio non era presente.

Rileggendo, e quindi correggendo, dopo la bellezza di tre mesi nei quali ho iniziato e portato a termine Reset, mi sono resa conto di quanto i primi capitoli fossero incomprensibili e scarni. Dopo le opportune modifiche della seconda revisione che hanno visto protagonisti solo il capitolo uno, due, e metà del terzo (essendo i più disastrosi) mi è venuto senza dubbio un calo di zuccheri dettato dal profondo rammarico di aver scritto simili assurdità.”

Sono contenta di essere migliorata in questi mesi, finalmente da oggi mi dedicherò al mio libro!

Sicuramente terrò informate le persone interessate.

Mi raccomando, lasciate un cospicuo commento nelle recensioni!

Non vedo l'ora di leggerle!

Vorrei sapere l'emozione che avete provato, se siete rimasti delusi o infondo contenti del finale.

Vi saluto con tutto l'affetto di questo mondo.

Grazie ad Athena di avermi sempre supportata e di avermi aiutata a migliorare, grazie a Notteinfinita di aver creduto in me e di essersi divertita immaginando supposizioni di ogni genere e Amor di Roma per esser sempre stata presente. Ringrazio Francy per interessarsi sempre così ardentemente delle miei idee folli, considerandole “fighe”. Grazie ad Alina per la sua pazienza e comprensione che mi sostiene non solo nello scrivere. Ringrazio le persone che non nomino semplicemente perchè non leggeranno quest'opera, ma loro sanno che mi rivolgo a loro.

Infine un grande ringraziamento alla mia professoressa di filosofia a cui devo davvero tanto.

E per ultimi, ma non perchè meno importanti, grazie a tutti coloro che hanno letto questa storia. E mi fermo qui. Perché se anche uno la legge e non la recensisce, merita l'eguale ringraziamento di chi lo fa.

Con affetto,

ci vediamo presto in storie brevi future,

mi mancherete enormemente,

vostra Aridian.

   
 
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