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Autore: Cri cri    29/09/2012    7 recensioni
Le luci dello stadio vennero spente: il chiacchiericcio generale della folla aveva lasciato spazio ad uno strano silenzio: come se tutti fossero rimasti col fiato sospeso. Tre figure fecero il loro ingresso sul palco.
Spero possa piacervi...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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A strange meeting
 
 








Capitolo 17
 
Lei... dannata per sempre
 




PREMESSA: Volevo informare le persone che mi seguono costantemente, che tra l'altro ringrazio con tutto il cuore - mi avete regalato parole bellissime - che terminerò questa storia, ormai agli sgoccioli. Le mie storie sono state criticate parecchio, al di fuori di EFP, alle mie spalle, quando io invece avrei preferito  mille volte recensioni negative dove mi veniva spiegato in dove stessi sbagliando; invece no... si è solo sparlato alle mie spalle, facendomici rimanere davvero male. Vi ringrazio per l'affetto che avete dimostrato nei mie confronti, siete state tutte magnifiche. Vi voglio bene care lettrici... grazie di tutto.
Buona lettura...
Cri cri
 
 
 




" Seiya noi... " disse Rei, interrotta dal lugubre sospiro proveniente da uno dei due corpi imermi sul pavimento...
" Che, che cos'era? " disse Minako tremante, stringendosi al braccio di Yaten. 
" Lo avete sentito tutti, no? " chiese Rei speranzosa; era sicuramente un sospiro, ne era sicurissima.
" Possibile che... " Seiya si avvicinò al corpo ormai freddo dell'amata, scuotendola delicatamente. Usagi non accennava il benchè minimo segno di ripresa, portando i presenti nello sconforto più totale. Seiya le si accasciò vicino, cominciandole a baciare delicatamente il viso tumefatto dalle troppe botte prese. 
" Anche così sei sempre bellissima, amore mio. Perdonami se non sono stato capace di salvarti da quel... quel... " balbettò singhiozzando, portando le mani sui capelli per stringerli con forza. Voleva soffrire, voleva morire con lei e ricongiungersi nell'altra vita. Non poteva stare senza il suo amore, la sua testoliana buffa che con il suo sorriso gli aveva regalato momenti di effimera felicità, portandolo a non odiare più la sua dannata esistenza passata a vedere morire i suoi affetti più cari giorno per giorno, a dover fuggire dalla sua famiglia per non essere visto come un essere fuori dal normale, per non essere pesantemente visto come un assassino.
Lo scenario, visto dai ragazzi, era troppo doloroso per rimanerne inermi. Le loro vite, in qualche modo, si erano intrecciate e vedere Seiya morire dal dolore per un amore non destinato ad esistere, gli spezzava il cuore. 
" Usagi, ma perchè non ti sei confidata con noi? Insieme potevamo trovare una soluzione  e a quest'ora staresti ancora tra noi. Amica mia, come farò - ora - senza di te? " pensò Rei, dirigendosi fuori dallo stabile, portandosi con sé le lacrime che copiose bagnavano il suo viso e il ricordo di quell'angelo speciale chiamato Usagi.
Il resto dei ragazzi, vedendo Rei uscire, seguirono il suo esempio con la morte nel cuore. Volevano lasciare Seiya da solo, con la sua amata moribonda tra le sue braccia, per regalargli un ultimo momento con lei.
 

La leggera brezza mattutina solleticò il volto del gruppo, mentre l'alba di un nuovo giorno portava gioia e calore nel cuore degli uomini, godendo appieno delle bellezze messe loro a disposizione dalla suprema divinità. Peccato che non tutti la pensavano allo stesso modo. Egoisticamente i loro cuori pensavano solo al dolore che, in modo cruentemente violento, li aveva colpiti, facendoli sprofondare nel buio più totale.  Come potevano essere felici se la loro amica era morta?
" E' meglio se torniamo a casa " intervenne Taiki, brillando come una pietra preziosa sotto ai raggi de Sole. Quello spettacolo, visto dagli occhi stupefatti di Rei, Makoto, Minako e Ami, era qualcosa di sovrannaturalmente bellissimo.
" Sono d'accordo; non voglio attirare l'attenzione " rispose Yaten, prendendo in braccio Minako sussurandole " Sei pronta per correre? "...
Quella scena colpì in pieno il cuore, ormai morto da tempo, della povera Elisa che, ad occhi sbarrati, assistette alla scena silenziosa, mentre le lacrime minacciavano di uscire " Allora è tutto finito; mi hai dimenticata amore  mio... " pensò tristemente, posizionandosi Makoto sulle spalle.
Ami, timidamente, venne presa in braccio da Taiki che, all'oscuro dei sentimenti che la mora provava per lui, l'abbracciò stretta per paura di farla cadere.
Rei, ancora con gli occhi gonfi dalle lacrime, salì sulle spalle di Eleonora che, triste per l'accaduto, la rincuorò " Mi spiace parecchio per la tua amica, doveva essere davvero una ragazza meravigliosa se era riuscita a far innamorare quell'osso duro di Seiya " rise, riscaldando il cuore gelato dal dolore di Rei, portandola a sorridere amaramente per la triste situazione che si era imbattuta su di loro come un ciclone dalla forza sovrumana.
 
 



*************************
 



" Amore mio, perchè il veleno non ha fatto effetto? Perchè non ci ho pensato prima? " disse tra le lacrime Seiya, guardando dalla finestra i suoi amici andare via.  Si sentiva responsabile della morte della sua amata, di tutto... se lui non le avesse dato corda a quest'ora lei sarebbe stata felice, e non morta.
 


Usagi riusciva a sentire tutto anche se il buio più totale la circondava. Aveva sentito tutti i discorsi di Seiya e degli altri ragazzi. Perchè la credevano morta? Possibile che fosse morta davvero? E dove si trovava in quel momento? Un dolore lancinate invase il suo corpo; bruciava... era come se stesse andando a fuoco. Il calore era arrivato ai suoi polmoni, portandola a non respirare; annaspava disperatamente per prendere aria e non soffocare; voleva urlare a squarciagola tutto il dolore che la stava ustionando... ma quello che uscì fu solo un flebile sospiro, accompagnato da una morsa dolorosissima al cuore. Poteva sentirlo indistintamente non battere, segno che sarebbe morta a breve... chiuse gli occhi in segno di rassegnazione, smettendo di respirare. 
Attese con terrore la sua ora, quando...
Lentamente aprì glio occhi, meravigliandosi di quello che riusì a  vedere. Si trovava di nuovo in quel capannone, stesa atterra; percepiva la presenza di Seiya anche se non riusciva a capire dove fosse. Sentiva indistintamente i singhiozzi del suo amore e i pugni che sbatteva con forza al muro. 
" Ma che cosa mi è successo? Perchè mi sento così strana? Mio Dio! Mi sento debole, ho bisogno di... " bloccò i suoi pensieri, inorridendo per le assurdità che il suo cervello le stava suggerendo.
" Seiya " urlò, facendo girare il moro che la guardava con fare meravigliato, misto felicità. Con una falcata arrivò da lei, stringendola forte. Non riusciva a credere ai suoi occhi; il veleno aveva fatto effetto. I lividi ed i graffi sul corpo di Usagi erano spariti, lasciando spazio ad una candida, ma fredda, pelle bianca, gelida come l'acqua ghiacciata degli oceani, bianca come la neve... 
" Usagi, amore mio. Non posso crederci, sei viva " disse piangendo il ragazzo, facendola intenerire. Si sentiva scombussolata, stanca... voleva rimanere tra le braccia dell suo amato, ma doveva sapere...
" Seiya... cosa mi è successo? " chiese titubante, puntanto le sue pozze d'acqua cristallina in quelle notte di lui, facendolo trasalire. Non aveva minimamente pensato che Usagi non gradisse il suo intervento, che forse avrebbe preferito morire e non essere dannata per sempre...
Si  allontanò lasciandola perplessa, avvicinandosi alla finestra. Usagi, tuttavia, non si spostò dalla sua postazione, sapendo bene che a breve Seiya le avrebbe scombussolato la vita.
" Usagi ecco... ricorderai bene che Demando di ha sparato al posto mio... " si bloccò, cercando di deglutire più saliva possibile per non tenere la gola troppo secca.
" Si, mi ricordo. Continua per favore " lo incitò, alzandosi.
" Non hai resistito al colpo e... sei morta Usagi " disse tutto d'un fiato, girandosi verso di lei.
A quelle parole, Usagi, credette di sprofondare cento metri sotto terra. Il suo cervello aveva immagazzinato la notizia, ma lei si rifiutava categoricamente di credere a quella stranezza.
" Mi prendi in giro? Come faccio ad essere qui se sono morta? " alzò il tono di un'ovattata,  avvicinandosi al ragazzo. 
" Usagi, io... " si bloccò di colpo quando notò lo sguardo di Usagi cambiare. Il suo volto era un mix di puro desiderio, famelico ed incontrollato desiderio. La vide gettarsi a capofitto sul corpo esanime di Mamoru, mentre con ferocia gli mordeva al collo, succhiando con avidità quel nettare rossastro di vitale importanza per la loro esistenza.
Ad occhi sbarrati assistette alla scena, degludendo più e più volte. Non trovava nulla di anormale nel comportamento dell'amata, tuttavia doveva aiutarla per diventare come lui... La lasciò fare, notando con rammarico che i suoi bellissimi occhi erano velati di lacrime.
Senza pensarci due volte corse da lei, abbracciandola. Con la mano le carezzava dolcemente la folta chioma bionda, sporca di sudiciume e di sangue. Usagi, incredula - ma tuttavia non schifata del suo comportamento - si gettò tra le braccia del suo amato, chiamandolo più e più volte. Nella sua mente si era fatta strada la consapevolezza che lei, ormai, era dannata per sempre " Oh mio Dio! Ora ho capito tutto " pensò, toccandosi la pelle e constatando con meraviglia che non era più calda come un tempo, ma fredda... come una notte di inverno.
" Usagi, perdonami; io... non sapevo cosa fare e ti ho morso; egoisticamente ho pensato che senza te la mia vita - depriemente per l'eternità - sarebbe stata ancora più schifosa, priva di ogni emozione. Da quando sei entrata nella mia vita è arrivata una nuove luce, un caldo Sole che mi ha riscaldato l'anima, ormai dannata all'eterno. Sei la mia unica ragione di vita e ti chiedo perdono se non ho pensato che per te, molto probabilmente, era meglio morire che non vivere come una reclusa, lontano dai tuoi affetti più cari " si strinse a lei, esprimendo tutto il suo dolore " potrai mai perdonarmi? io... " Usagi lo zittì con un dito su quelle labbra rosse, da parecchio desiderate. Non era arrabbiata con lui, anzi... era grata a quel ragazzo di averla salvata da morte certa; solo che aveva bisogno di tempo per abituarsi a quella vita che non sentiva sua, a quella vita fatta di sotterfugi.
" Seiya, non sentirti in colpa. Anzi... devo ringraziarti; mi hai salvato la vita. Devo solo farci l'abitudine e... ti prego " disse puntando lo sguardo su quello che un tempo era il suo fifanzato " aiutami a non essere un'assassina; io voglio avere la tua stessa forza di volontà, voglio essere buona come te " le sussurrò all'orecchio. Seiya sentì un calore improvviso salirgli fin sopra la testa, era come se un manto di stelle luminose lo avesse avvolto con la sua calda e rassicurante luce.
" Non resisto; devo assolutamente baciarla " unì le loro bocche, suggellandole con un bacio ricco di passione, di quell'amore che da tempo desiderava sbocciare, fuoriuscire alla luce del Sole. Usagi sentì una scarica di adrenalina percorrerle la schiena, provocandole un brivido alla base del collo. Sorrise, constatando che non sentiva freddo, né caldo; sapeva solo di essere felice ma allo stesso tempo spaesata e sconvolta. Approdondì il bacio tuffando le mani in quel mare morbido di capelli che sapevano di uomo, sapevano di lui...
I loro respiri si fecero sempre più affannati e le loro mani viaggiavano sui loro corpi freddi.
" E' meglio se ci fermiamo amore mio; non è né il luogo adatto, né il momento " disse il moro spostando lo sguardo sul cadavere del suo ex nemico. Usagi, gaurdando in direzione dell'uomo inerme, disse " forse è meglio se lo seppelliamo, tu che dici? ".
" Dico che hai ragione " lo prese di peso e lo portò fuori. Appena uscirono dallo stabile i loro corpi cominciarono a brillare. Seiya si beò di tanta bellezza " Sei bellissima con questo brillio; sembri un angelo " disse fissandola, facendola vergognare parecchio.
" Lo stesso vale per te, amore " si tappò la bocca con la mano, girando il volto. Anche se non poteva arrossire era sicura di avere una faccia ebete " Ma cosa diavolo dico? " disse sorridendo tra sé e sé, facendo sorridere di rimando Seiya, ritenendosi la persona più fortunata del mondo.
 
 



***********************************
 
 
 



L'enorme villa dei fratelli Kou era immersa nel più profondo silenzio, anche se otto persone vi erano all'interno. Ognuno era immerso nel suo dolore, ognuno pensava a quella ragazza, così giovane, privata della vita grazie ad un balordo.
" Me la pagherà " urlò Taiki, sbattendo il pugno contro il tavolino di vetro, frantumandolo in mille pezzettini. Gli altri, shoccati da tale rezione da parte di Taiki - conosciuto pe la sua spiccata calma e razionalità - non riuscivano ancora a capacitarsi di quanto accaduto.
" Usagi, amica mia... " disse soltanto Minako, correndo in bagno per nascondere le tante lacrime che ancora doveva versare.
" Minako, aspetta " le corse dietro Yaten, provocando l'ennesima pugnalata alle spalle ad Elisa. 
Minako chiuse la porta alle sue spalle, consapevole che l'argenteo la stesse seguendo. Non voleva farsi compatire da lui, non voleva essere consolata tra le braccia di colui che amava, si sarebbe sentita solo un'approfittatrice e una stronza nei confronti dell'amica morta. 
" Minako, apri la porta " urlò Yaten.
" No, vai via " strillò di rimando la bionda, facendolo arrabbiare ancor di più.
Con un colpo secco la sfondò, trovando una Minako seduta per terra in posizione fetale. Quella scena gli fece talmente tenerezza che sfondò la sua dura corazza, portandolo a compiere un gesto insolito da parte sua. Si abbassò alla sua altezzà e l'abbracciò, cercando di infonderle il coraggio necessario per giostrare quella maledetta situazione venutasi a creare.
 
 


************************************



" Ma perchè non possiamo tornare dai ragazzi? " sbuffò Usagi, stringendosi al braccio del suo uomo. Finalmente erano liberi di amarsi senza costrizioni, senza nessuno che li ostacolasse.
" Perchè ancora non sei capace di controllarti e non voglio che ammazzi tutti, testolina buffa " l'ammonì Seiya, prendendola per le spalle " Stai facendo enormi progressi, attendi qualche altro giorno e potremo tornare da loro. 
" D'accordo " si limitò a dire Usagi, baciandolo con passione. Seiya, piacevolmente colpito da quel gesto da parte della sua ragazza, le cinse i fianchi, baciandola con ardore. La desiderava con tutto se stesso, ma ancora non era il momento. Doveva dare priorità alle esigenze di Usagi...
" Sai che starei anche ore a baciarci, ma... abbiamo da fare... " le diede un  buffetto sulla guancia, facendole mettere un broncio adorabile.
" Si, capo " sbuffò Usagi, concentrandosi al massimo per non sfoggiare il suo nuovo lato da assassina. 
 


Si era impegnata a fondo in quella settimana passata tra umani; dopo tanti sforzi era riuscita a controllare la sua sete di sangue e ad imaparare a nutrirsi solo di quello animale. Seiya aveva informato il fratello che sarebbe tornato con una sopresa e da quando gli aveva telefonato si era interrogato su che tipo di sorpresa potesse essere.
Si trovavano tutti nel grande salone della villa quando sentirono la porta di casa aprirsi. Non si scomposero più di tanto, pensando che Seiya fosse tornato dopo aver vendicato Usagi. Quando lo videro da solo lo guardarono interrogativi " Allora? Ti ripresenti dopo una settimana passata chissà dove, ci chiami dicendo di avere una sorpresa; e si può sapere di che sorpresa si tratta? " chiese Taiki, cercando di capirci qualcosa in più. Gli altri si limitarono ad annuire, aspettando di vedere questa grande sorpresa.
" Sono io la sorpresa " disse una voce entrando nel salotto e lasciandoli tutti di sasso.
" Usagi " urlarono in coro, mettendo a fuoco quel piccolo particolare che la contraddistingueva dalla vecchia Usagi: gli occhi rossi...
   
 
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