Chapter Twenty-one
- Dalle 14 alle 15 - seconda
parte
"Bene, adesso anche quel cervellone di Longbottom sa
di noi?"
Draco aveva usato un tono molto duro, ma era davvero nervoso. Già la
situazione non era delle più limpide, se poi si aggiugeva pure
Longbottom...quasi quasi pensava con nostalgia alle settimane rinchiuso in una
cella al Ministero. Lì non c'era Potter. Bastava quello!
"Non dirà niente a
nessuno."
"Come fai ad esserne così sicuro?"
"Non è uno
Slytherin!"
Per qualche minuto ci fu silenzio poi Harry
disse:
"In che senso anche Neville sa di noi?"
"Non cercare
di cambiare discorso, Potter!"
Rispose veloce Draco.
"Non cambio discorso.
Voglio solo sapere."
"Non c'è niente da sapere. Intendevo che
questa...cosa...questa prova doveva rimanere solo tra di noi ed invece il tuo
amichetto spione è stato lì a godersi lo spettacolo."
Si stavano guardando negli occhi e parlavano, ma
dentro si chiedevano come diavolo erano riusciti a mettersi in questa
situazione.
Entrambi non riuscivano a spiegarsi cosa stavano provando. Era
un mix di sensazioni nuove, strane, irritanti e piacevoli allo stesso tempo. E
poi non sapevano quale questione doveva essere la più importante.
Il bacio?
Neville?
Potter?
Malfoy?
Loro due?
Noi?
E poi c'erano
questioni che non riguardavano direttamente quei momenti, ma il dopo, il futuro
e gli altri.
Harry pensava ai suoi amici Gryffindor e ai membri
dell'Ordine.
Era prematuro chiederselo adesso, ma cosa avrebbero pensato se
fossero venuti a conoscenza dei quello che era successo mentre era con Malfoy?
Inutile soffermarsi a fare ipotesi. Gli avvenimenti dei mesi precedenti avevano
cambiato tutti profondamente.
Hermione non era più la ragazza studiosa ed attenta
di un tempo. Capitava di vederla soprappensiero appoggiata ai libri. Passava
delle ore così. Harry l'aveva osservata varie volte a Grimmould Place ed era
convinto che pensasse al passato, che in qualche modo rivivesse nella sua mente
i bei momenti della sua vita, forse per paura di non poter mai più viverne degli
altri o forse per trovare la forza in essi per andare avanti. Più di una volta
Harry le si era avvicinato e le aveva appoggiato una mano sulla spalla o l'aveva
baciata sulla guancia sorridendole, senza dire una parola. Lei semplicemente
ricambiava quel sorriso rincuorata. A proposito di Draco era probabile questa
Hermione gli avrebbe detto: "Goditi il momento. La felicità corre
veloce."
Forse anche il "nuovo" Ron avrebbe potuto sorprenderlo dicendogli
una cosa del genere.
Il Ron goffo, infantile e giocherellone dell'anno prima
non c'era più. Al suo posto era arrivato un Ron più maturo, serio, ma sempre
divertente. Anche lui come Hermione, considerava la felicità un fattore
fondamentale e aveva deciso che tutto quello che faceva doveva avere come unico
scopo la felicità sua, della sua famiglia, dei suoi amici, ma anche del mondo
magico e di quello babbano. Per realizzare tutto ciò Voldemort doveva essere
eliminato e la sua trasformazione era dovuta tutta a questo obiettivo. Ormai era
deciso a diventare un Auror e a combattere Voldemort impegnandosi al meglio. Il
suo cambiamento aveva sorpreso tutti, ma dopo i primi momenti di totale shock,
il rispetto per la sua scelta aveva preso il posto dello stupore e l'avevano
aiutato e sostenuto.
"Bè! Allora, cos'avresti fatto se ci avesse
interrotto, Draco?"
"Non lo so. Forse un bell'incantesimo sulla memoria. Non
lo so! Non ero molto in me un quei momenti."
"Anch'io, ma comunque non ti
devi preoccupare di Neville. Come ti ho già detto, non dirà niente a nessuno e
poi sono sicuro che prima vorrà parlare con me. Vorrà sapere perchè l'ho fatto e
di sicuro, se ero sotto Imperius."
Harry sorrise.
Draco no.
"Malfoy,
piantala di tenere il muso. E' logico che Neville si chieda cose di questo
tipo...me le chiedo anche io. Dovrei odiarti e non...non...non baciarti. Secondo
te se al posto di Neville ci fosse stato uno dei tuoi amici Slytherin
cos'avrebbero pensato? Se alla porta ci fosse stato Goyle o Zabini cos'avrebbero
detto?"
Effettivamente Potter non aveva tutti i torti, pensò
Draco.
"Fortunatamente per noi io non ho più amici nella mia casa."
Era
impossibile non cogliere il dolore che Draco stava provando mentre parlava.
"Goyle è stato trasferito con Crabbe a Durmstrang dai suoi parenti e Blaise
è tenuto nascosto chissà dove dal Ministero. Hanno paura che il padre si possa
vendicare visto che il figlio non ha seguito le sue orme".
"Mi spiace."
Draco chiuse gli occhi e appoggiò la
testa allo schienale del sedile.
"Non è colpa tua."
"No, ma..."
"Niente
ma, Potter."
Harry era indeciso se fare o no quella domanda. Non
era proprio il momento più opportuno, ma era curioso e poi Draco si sarebbe
distratto.
"Ti è piaciuto?"
"Cosa?"
Draco teneva ancora le palpebre
abbassate.
"Il..il... bacio?"
Draco spalancò gli occhi fissandoli su
Potter.
"A te è piaciuto?"
"L'ho chiesto prima io!"
"Non fare il
bambino, Potter. Rispondi!"
"No! Tocca a te rispondere."
Si guardavano come due cowboys pronti per un duello.
Aspettavano solo che l'altro facesse la prima mossa per rispondere a
modo.
Harry cedette per primo.
"E' stato strano. Diverso."
Draco annuì
e disse:
"Hai la barba."
Harry sorrise.
"E' da due giorni che non mi
rado. Scusa."
"No. Era piacevole sentirla sotto le mani."
L'imbarazzo
regnava sovrano, ma nessuno dei due riusciva a trattenere i proprio
pensieri.
"Non avevo mai baciato nessuno così!"
Confessò
Harry.
"Nemmeno io..."
"Non è vero. Io ho visto te e la
Parkinson."
Draco comprese.
Era la prima volta che Harry baciava qualcuno
seriamente, cioè...con la lingua e tutto il resto.
Forse, una volta trovata
un pò d'intimità, avrebbe davvero dovuto fare una bella lista dei pro e dei
contro sull'essere il primo di qualcuno.
Gli mancava il suo diario,
soprattutto ora. Sarebbe stato utile. Vedere i suoi pensieri nero su bianco lo
aiutava a fare un pò di chiarezza.
"Con te è stato diverso."
Questo era
tutto quello che poteva dire. Definire il loro bacio una cosa sensazionale era
troppo per il suo povero ego maltrattato. Era difficile da accettare.
Harry prese una scatolina dal sedile di fianco al
suo. L'aprì con attenzione e imprigionò la cioccorana prima che potesse balzare
via.
Allungò la mano verso Draco che annuì.
"Che parte vuoi?"
Chiese
Harry gentilmente.
"Non è un pollo, Harry!"
Il Gryffindor spezzò in due la
rana di cioccolato e ne passò una parte al biondo.
Le loro mani si
sfiorano.
"Sicuro di volerla mangiare?"
Chiese Harry titubante.
"Sì,
Potter. E' solo un cioccolatino."
Draco gli fece l'occhiolino, masticò o poi
ingoiò la cioccorana...insieme ai suoi dubbi.
Continua....