an exchange.

chapter 5-

 

"La mia vita è tutta un sogno...
dal quale non mi sveglierò mai..."

 

 Io non mi dovevo neanche presentare, aveva letto il mio nome sul braccialetto.

Meglio, tanto non ne avrei neanche avuto la forza.

Si avvivinò ancora, stringendomi sempre più forte, sentivo di non riuscire a respirare, per ovvi motivi, ma non mi importava.

 

« Non cadrai, tranquilla. » mi disse, sentivo il suo petto contro il mio, era una sensazione stupenda.

Mi guardò, eravamo vicini, sentivo il suo battito, si confondeva con il mio, erano tutti e due accellerati.

 

« Ti fidi di me? »
feci un debole sì con la testa, mi fidavo.

Che poi, se non mi fidavo di lui in questo momento, non mi potevo fidare di nessun altro, dal momento che ero sola.

Chiusi gli occhi, e la stetta sui fianchi si allentò, poi si ristrinse di nuovo, forse diversamente. Mi avvicinai a Louis, e anche lui doveva essersi avvicinato, sentivo il suo profumo al muschio bianco-- no, aspetta, ma non aveva il profumo alla brezza marina, prima? ...
 

Aprii lentamente gli occhi e...oh mio dio, chi era lui?

 

Non ebbi il tempo di urlare o fare qualsiasi altra cosa per oppormi alla vicinanza di uno sconosciuto, ma non ne ebbi il tempo: le labbra del ragazzo si posarono sulle mie, quasi con non-curanza.

Ma il bacio che mi diede dopo smentì i miei pensieri.

Un bacio dolce e fragile. Non opposi resistenza.

Tanto era solo un sogno. Un bel sogno, ma surreale.

Mi allontanai e guardai il ragazzo di fronte a me...
era un ragazzo moro, dai tratti orientali e due occhi da fare invidia al tramonto.

 

« Spero non ti dispiaccia se ho dato il cambio a Louis... »
mi disse con una voce stupenda. Sì, stavo sognando. Un altro di quei sogni stupidi.

 

« No, certo che no. tanto tu e lui...non siete reali. Siete troppo perfetti per non essere chiamati 'sogno'. » dissi, la mia voce era un misto tra ansia, follia, incredulità. 

« Adesso posso fare qualsiasi cosa, tanto domani mattina mi sveglierò e sarete solo figure sfocate. » sì, adesso nella mia voce c'erano più follia e incredulità. « Potrei darti uno shiaffo, non ti faresti nulla. » stavo straparlando... « Potrei baciarti, tanto non proverei e non proveresti nulla. » detto questo, gli diedi un bacio sulla guancia con una lacrima che mi rigava il volto.

 

La mia vita era tutta un sogno. Un brutto sogno, dal quale forse, non mi sarei mai svegliata.






 

Angolo autrice:

MA SAAALVE. RIECCOMI,
non ero stata rapita da alieni con intenzioni omicide(?).
Questo è un capitolo cortino,
ma deve esserlo, ha il suo fascino così, no?
Bene, spero la pensiate come me.
La vostra pazza,
#Tecla.

ps: su twitter sono @slytherinsheart.