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Autore: Mizar    30/09/2012    1 recensioni
Lucius Malfoy ha un compito: deve convincere Severus a dimenticare Lily.
Tra amori folli, gioco d'azzardo, pozioni illecite, supplenti sadici, strane malattie un altro anno scolastico sta per cominciare nella scuola magica più famosa del mondo.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Famiglia Black, I Malandrini, Lucius Malfoy, Regulus Black, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Licantropi al castello





Dopo l’esperienza terrificante nei sotterranei , Potter, Regulus e gli altri ragazzi erano stati ricoverati in infermeria e in quella occasione Lily aveva notato le difficoltà di Madama Chips per curare l’orda anomala di studenti acciaccati che gli procurava Moody.
La mattina dopo, una volta dimessa, da brava prefetta aveva deciso d’imporre a tutte le Grifondoro un servizio di volontariato sanitario e, al termine delle lezioni, indossata la divisa – giusto per dare il buon esempio- aveva cominciato la sua missione umanitaria.
Regulus, l’unico dei cinque ad essere stato trattenuto in corsia perché febbricitante, giaceva tra i candidi cuscini di piuma del reparto infettivi crogiolandosi al confortante calore della borsa dell’acqua calda, quando se la vide arrivare in camera a tradimento.
“Buongiorno”, esclamò la ragazza con il più splendente dei sorrisi.
“Come stai?”
“Be-be-bene” balbettò, preso alla sprovvista, sentendo salire la tachicardia.
“Sono contenta di sentirlo, ma sono certa che staresti ancora meglio se dessimo aria a questa stanzetta e, magari, anche alle tue lenzuola”.
Con un colpo di bacchetta ben assestato la finestra si aprì e le coltri che coprivano il malato presero il volo verso il davanzale, lasciandolo in mutande e canottiera.
Il povero Regulus, giustamente, si agitò.
Lui era il virgulto della stirpe dei Black e non era certo suo costume mostrarsi alle fanciulle in quelle condizioni.
Intanto Lily, che non s’era affatto accorta del suo imbarazzo, continuava a sfaccendare nella camera chiacchierando amabilmente.
Dopo aver rassettato il comodino e spolverato i pavimenti si avvicinò al letto con una spugna e una bacinella.
“Adesso ti aiuterò a lavarti e poi cambieremo la biancheria”, annunciò gaia, mandando in panico l’infelice che dal color porpora passò al vinaccia.
“Cosa succede caro, mi sembri un po’ accaldato”, esclamò la solerte infermierina preoccupata, fissando con sgomento i rivoli di sudore che zampillavano dalla fronte del malato.
“Forse è meglio se prima del bagnetto misuriamo la febbre”.
Tutta sollecita s’accostò al capezzale di Black, armata di termometro rettale, facendogli schizzare la temperatura a cinquanta gradi e mandandolo in convulsione.
“Santi numi”, boccheggiò la ragazza inorridita,“bisogna far intervenire Madame con urgenza”.
Poco dopo La Chips era al suo fianco pronta a praticare al povero invalido una supercura di antibiotico, un flacone intero di antipiretico e un bel salasso con le sanguisughe.
Forse fu per l’eccesso di emozioni, o forse fu colpa della luna piena, oppure un effetto collaterale delle pesanti cure subite, ma quella sera, allo scoccare della mezzanotte, Regulus spalancò gli occhi e dalla sua gola proruppe un ululato terrificante che squarciò il silenzio del castello, destandone tutti gli abitanti.
Il primo pensiero cosciente di Silente fu per Remus, che già immaginava- in modalità mannaro assetato di sangue- vagare per i corridoi in cerca di vittime.
Ancora in camicione da notte si scapicollò giù dalle scale travolgendo nella foga il trespolo di Fanny, che dallo spavento s’incendiò appiccando fuoco all’orlo della sua vestaglia.
Come una lucente stella cometa arrivò nel corridoio centrale della scuola dove già facevano capannello insegnanti e studenti.
“i Mangiamorte ci attaccano!” ululò Lumacorno vedendolo in fiamme e, giusto per fermare la tachicardia, s’attaccò alla fiaschetta del cordiale, mentre la McGranitt, armata di scialletto all’uncinetto, accorreva a domare l’incendio.
Intanto Malocchio, accorso a bacchetta sguainata per fronteggiare il pericolo, constatato che la torcia umana era il preside e non Tom Riddle si disinteressò della faccenda, ricominciando a scrutare i corridoi in cerca dei neri felloni.
“Albus, caro, pensi che il nostro Remus…”
“Temo proprio di sì Minerva”, sospirò il mago, cercando di nascondere le bruciature più evidenti sul retro del suo camicione con lo scialle lilla che gli porgeva la maga.
“Remus Lupin il licantropo?Bene, ho proprio voglia di una battuta di caccia alla belva!” sibilò Moody, soppesando il suo bastone, ma le sue parole furono coperte da un sonoro trapestio che annunciava l’arrivo di Hagrid e del suo cane Fuffy.
Dopo aver scortato gli studenti al sicuro in sala grande il preside e alcuni insegnanti s'avventurarono nei corridoi del castello, in cerca del pericoloso mannaro.
La tensione si tagliava con il coltello e il povero Horace, giusto per tenere tranquilli i suoi nervi, continuava ad attaccarsi alla bottiglietta del cordiale, sotto lo sguardo severo della MCGranitt.
Quando giunsero nei pressi delle cucine, preannunciato da un terrificante ululo, un temibile individuo sbucò dal corridoio, inseguito da Madama Chips e da tre elfi.
“Regulus Black” gridò Minerva identificando per prima il ragazzo che correva schiamazzando per i corridoi.
“Presto, presto, aiutatemi”, esclamò la Chips scorgendoli.
“Questi potrebbero essere i primi sintomi di contagio da licantropia”.
“Licantropia??? E come avrebbe fatto a contrarla a Hogwarts?” alitò Silente, mentre Lumacorno si tergeva il sudore con un fazzolettone fiorato, pensando con terrore alla reazione dei coniugi Black alla notizia.
I professori partirono all’inseguimento , ma in un castello pieno di scale semoventi non era una cosa da poco.
Spettinato, sbavante e seminudo Regulus correva velocissimo e pareva avere un sesto senso per schivare i pericoli, cosa che invece non riusciva ai prof, soprattutto a Lumacorno ormai ubriaco fradicio.
“Horace, incanta le statue dell’ingresso, così gli bloccheranno la fuga verso l’esterno”, gridò il preside, appeso al corrimano di uno scalone che si stava girando dalla parte opposta a quella del fuggiasco.
“Sc-sc-scubito”, rispose il mago, alzando la bacchetta con mano tremebonda.
Il maleficio partì zigzagando, ma invece che sulle sculture finì dritto dritto contro il pellicciotto di Hagrid, animandolo di vita propria.
Vedendo l'indumento che cominciava ad agitarsi e a ringhiare Fufy si fece attento e scambiandolo per una femmina di cane in calore l'assalì con foga, esibendosi in gesta così inequivocabili che fecero imporporare le guance alle due signore presenti.
Silente a quello spettacolo inorridì e sguainò la bacchetta contro il cane, ma Lumacorno, che ormai non si reggeva più in piedi, aveva avuto la stessa idea e il suo schiantesimo fu più veloce.
Il raggio luminoso rimbalzò sul pavimento e sui muri, tramortendo al suo passaggio Moody, Silente, Vitius e anche Regulus.
Fuffy, disturbato da tutto quel trambusto, decise che quel posto non andava bene per l’accoppiamento e con un colpo di denti strappò l'abito maledetto ad Hagrid, fuggendo poi in uno dei corridoi .
“Ohhhhhhhhh” esclamarono la McGranitt e Madama Chips alla vista delle abominevoli nudità del guardiacaccia.
"Soccia che sverzura" commentò Lumacorno brindando alla salute di tanta virilità.

   
 
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