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Autore: Vanessa190    01/10/2012    4 recensioni
Santana ha 22 anni, il divorzio dei genitori che le pesa ancora sulle spalle e poca fede nell'amore.
Tuttavia quando decide di passare le vacanze estive dalla sua migliore amica ,Quinn Fabray, la sua vita prende una svolta imprevista che comincia con un caffè latte e una brioche alla marmellata di pesche.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gennaio

 

-Sei arrivata sana e salva?-

-Si mamma- rispose Quinn divertita dall’altro capo del telefono –Come va il trasloco?-

-Ti dico solo questo: sono tre ore che sistemo DVD della Disney nello scaffale-

Sentii ridere nella cornetta –Fortuna che me ne sono andata prima di essere incastrata anche io nei lavori-

Quinn era tornata a Yale il giorno prima e io avevo accettato di aiutare Brittany a sistemare le cose nella sua casa nuova.

Era una casa carina, non troppo grande, in periferia di New Haven a soli 30 minuti da New York.

Ancora non mi sembrava vero: avevo la mia ragazza a (relativamente) pochi minuti di macchina da me, e ce l’avevo perché lei non voleva starmi lontano, perché mi amava così tanto da cambiare città per me.

Fu solo per un attimo che mi sentii sopraffatta dalla grandezza di quell’amore che, lo sapevo, andava oltre un semplice trasferimento.

Poi mi sentii felice, come se tutto ciò che mi servisse per andare avanti fosse l’amore che Brittany mi donava ogni giorno.

-Ok, gli scatoloni sono finiti- annunciò la mia biondina facendo il suo ingresso nella sala.

Non le diedi il tempo di dire nient’altro.

Con un solo passo colmai la distanza tra di noi, afferrandole i fianchi.

-Ti amo- sussurrai prima di baciarla.

-Wow- sorrise quando ci staccammo –Dovrò traslocare più spesso se ti fa questo effetto-

-Tu mi fai questo effetto- la corressi, strappandole un altro sorriso.

-Stavo pensando…- iniziò allora lei –Non abbiamo ancora controllato se il letto è montato bene- sorrise maliziosamente.

-In questo caso- le lasciai un bacio dietro l’orecchio –Sarà meglio controllare subito-

 

 

-Resta a dormire qui stanotte.- mi pregò Brittany

Avrei dovuto dirle che se fossi restata avrei rischiato di fare tardi a lezione il giorno dopo.

Avrei dovuto dirle che non mi andava di farmi mezz’ora e più di macchina la mattina presto.

Avrei dovuto dirle di no.

L’avrei fatto se fosse stata una qualsiasi altra persona.

Invece mi limitai a stringerla a me –Buonanotte Britt-

-Notte-

 

 

 

Febbraio

Finalmente sembrava tutto perfetto.

Con Brittany ogni giorno era speciale, il tempo volava e in quello che mi sembrava un attimo era già passato gennaio e con lui il mio compleanno.

Ero riuscita a convincere Brittany a scegliere fra farmi un regalo di compleanno o uno di San Valentino e, sebbene avesse optato per il secondo, mi aveva riempito di attenzioni tutto il giorno.

E così, muovendo i miei primi passi da ventitreenne nella grande e fredda New York si era avvicinato Febbraio e con esso il compleanno della mia biondina che, fato vuole, cadeva esattamente il primo del mese, ad appena venti giorni di distanza dal mio, e io da brava fidanzata avevo già trovato il regalo perfetto, poco romantico forse ma perfetto.

La mattina del primo febbraio mi svegliai decisamente eccitata, forse anche più della festeggiata.

Sgattaiolai in cucina, stando attenta a non svegliare Brittany, e iniziai a cercare gli ingredienti per la colazione; ultimamente passavo più tempo a casa di Brittany che a casa mia, non che ci dispiacesse.

Almeno, a me no di certo.

-Ehi- sentii all’improvviso alle mie spalle.

Brittany era sulla soglia della cucina, avvolta in una felpa decisamente troppo grande per lei.

-Ehi festeggiata- sorrisi –Volevo portarti la colazione a letto ma hai rovinato i miei piani-

Brittany fece un sorrisetto malizioso attirandomi a se per il bordo dei pantaloni –Se proprio ci tieni…- sussurrò al mio orecchio –A letto puoi sempre portarci me.

-Tieni a freno gli ormoni Pierce- ridacchiai infilandole un pancake in bocca –Hai ventitré anni, impara a essere più seria-

-Non credo che fu mi foglia più feria- replicò a bocca piena

-Certo che no- confermai dandole un bacio sul naso –Sei perfetta così come sei-

-Quanto miele hai mangiato stamattina?- chiese divertita

-È colpa tua se sono così dolce zuccherino- le lasciai un altro bacio, sulle labbra questa volta.

-Uhm…- mormorò sulle mie labbra –Se fai così potrei  arrivare a insistere affinché tu riconsideri l’opzione “letto”-

-È nella lista di  “cose da fare stamattina”-

-La prima cosa qual è?-

-Darti il tuo regalo- le risposi prima di sparire in camera a recuperare il pacco dalla mia borsa.

-E tanti, tanti auguri- le sorrisi porgendole il regalo.

Il sorriso che aveva stampato sul volto si allargò sempre di più man mano che la carta veniva tolta.

-Oh…- sussurrò solo quando si trovò davanti il gigantesco libro che le avevo comprato.

-Oh mio dio San- sussurrò poi prima di guardarmi stringendo al petto la sua ''Guida alle creature fatate: dove vivono e come trovarle''

-Ti piace?-

-Stai scherzando?- rispose subito –E’ fantastico. E sai perché mi piace così tanto?-

-Perché elenca i 10 modi più efficaci per catturare un folletto dei boschi?-

-No- ridacchiò -Perché significa che hai imparato a conoscermi, a conoscere anche il mio lato più infantile e lo hai accettato subito senza giudicarmi mai: ora so che con te potrò sempre essere me stessa, ed è questo il regalo più bello che potessi farmi-

Rimasi un attimo in silenzio, colpita dalle sue parole.

–Non è che a Yale c’è un corso di “Frasi a effetto per ogni occasione”?- dissi alla fine –No perché tra te e Quinn iniziano a venirmi dei sospetti-

Brittany sbuffò divertita dandomi un colpetto in testa col libro.

-Frequentate anche un corso “Picchia Santana Lopez”?- borbottai massaggiandomi la parte offesa.

-Scema- rise appoggiando il libro  sul tavolo e abbracciandomi i fianchi –Sai una cosa?-

-Cosa?-

-Sono felice di essermi innamorata di te-

Affondai il viso nei suoi capelli –Sono felice anche io che tu l’abbia fatto-

 

 

 

13 Febbraio

 

-Ma avete sempre vacanza voi di Yale?-

Quinn alzò lo sguardo dal suo libro –C’è la pausa di inizio primavera- si giustificò

-A febbraio?-

-Potresti semplicemente dire che sei felice che ti sia venuta a trovare-

-Lo sai che sono felice che tu sia qui Bionda, non sono felice di vederti costantemente sul mio divano a consumare il mio cibo-

Ovviamente Quinn ignorò l’ultima parte della mia frase –Posso chiederti un favore?-

-Non ti presterò dei soldi- l’avvisai

-Quanto sei scema! Volevo solo chiederti se Sam può stare qui domani notte, vuole passare San Valentino con me-

-Sarei davvero felice di contribuire a questo programmino disgustosamente romantico dicendoti di si, ma ci sarebbe solo un piccolo problema…-

-Sarebbe?-

-Dove lo trovo un acquario abbastanza grande?-

A volte mi prendevo un momento con me stessa per chiedermi se fossi così stupida da dimenticare quanto può essere pericolosa una Bionda se provocata, o semplicemente così masochista da fare in modo che le sue sberle non mi mancassero mai.

 

 

14 Febbraio

 

San Valentino.

È sorprendente come le persone impazziscano così tanto per una festa così stupida.

-Come fa a non piacerti San Valentino?- stava dicendo Brittany incredula.

-Come fa a piacere a te piuttosto- protestai –Voglio dire, se ami una persona glielo dimostri tutto l’anno; perché devo aspettare una stupida festicciola per portare a cena fuori la mia ragazza e regalarle dei fiori?-

-Ma non è questo il vero spirito di San Valentino!- esclamò quasi offesa.

-Illuminami allora…-

-È la festa degli innamorati…- iniziò

-Ma dai?-

-…In cui tutte le coppie si riuniscono per celebrare la cosa più pura e meravigliosa che esista al mondo: l’amore- continuò senza badare alla mia interruzione.

-Quindi stasera si celebra l’amore?-

Lei annuì convinta –E’ come la festa del ringraziamento, ma più rosa e più dolce-

Sorrisi divertita, accarezzandole la guancia –Che vuoi fare stasera?- mi arresi.

-Niente di speciale, possiamo cenare qui a casa-

-Ma non dovevamo celebrare l’amore?-

-E infatti abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per celebrarlo: abbiamo il nostro amore…- sorrise –…E delle candele aromatizzate-

-Sono sicura che le candele siano la cosa davvero indispensabile- scherzai prima di baciare la mia ragazza.

 

 

 

-Sto migliorando?- chiesi speranzosa mentre Brittany assaggiava i secondi che avevo preparato (dopo averla implorata di lasciarmi fare almeno quelli).

-Uhm…certo- il suo sorriso somigliava sospettosamente a una smorfia disgustata –Che ne dici di passare direttamente al dolce?- chiese frettolosamente.

-Potevi almeno fingere che ti piacessero- borbottai imbronciata mentre lei recuperava il gelato dal frigo.

-Prometto che dopo stasera il prossimo regalo che ti farò sarà un corso di cucina-

-Non vedo l’ora- mi imbronciai ancora di più.

-Nemmeno io piccola- scherzò lei, sedendosi di fronte a me –E anche la mia cucina è d’accordo-

-Questo è il tuo concetto di celebrare l’amore: demoralizzarmi perché cucino da schifo?-

-Certo che no- rispose ovvia –Questo è il mio concetto d’amore- appoggiò sul tavolo una scatolina rossa, che aveva tirato fuori da chissà dove, e la fece scivolare sul tavolo verso di me.

-Non è una proposta di matrimonio Pierce, vero?-

-Oh dio, San- rise –Chi lo sa, apri e lo scoprirai-

-Non è divertente- sussurrai aprendola.

E no, non c’era nessun’ anello dentro; c’era una semplice chiave.

-Che ci dovrei fare con questa?-

-È la chiave di casa mia- spiegò Brittany

-Ah-

-Santana- allungò la mano sul tavolo a stringere la mia –Vorrei che tu venissi a vivere con me-

 

 

Fissavo una macchiolina su mio parquet con eccessivo interesse (c’era sempre stata o era nuova?) pienamente consapevole della presenza al mio fianco.

Sapevo benissimo che se avessi alzato lo sguardo avrei incontrato quello accusatorio di Quinn, ma proprio non riuscivo a staccare gli occhi dalla macchiolina (Secondo me è a forma di elefante, o forse di clown oppure a forma di…bho… di macchia), del resto sapevo anche che se aveva parlato con Brittany  nelle ultima ora avrebbe presto iniziato una delle sue estremamente lunghe prediche.

-Santana?- iniziò infatti –Perché Brittany mi ha mandato un messaggio con su scritto “Ho chiesto a San di venire a vivere con me e lei è scappata?”-

-Perché ha finalmente imparato a mandare i messaggi?- provai non del tutto convinta

-Io direi piuttosto “perché Santana Lopez è un’idiota codarda”-

 

 

Un’ora prima

 -Santana- allungò la mano sul tavolo a stringere la mia –Vorrei che tu venissi a vivere con me-

Era tutto ciò che aspettavo da quando mi aveva detto che si sarebbe trasferita a New York.

-Britt…- iniziai, per dirle quanto ero felice che me lo avesse chiesto e che non vedevo l’ora di andare a vivere con lei –Io…devo andare in bagno!- esclamai invece.

-Va…va bene- mormorò lei confusa, probabilmente aspettandosi una risposta diversa; del resto me l’aspettavo anche io.

Mi alzai di scatto, cosa mi stava succedendo?, dirigendomi verso la porta.

-San, quella è la porta di ingresso!- cercò di fermarmi.

Mormorai qualcosa che avrebbe dovuto somigliare a uno “Scusami, ti chiamo più tardi” mentre salivo in macchina.

Non sapevo nemmeno io perché me ne stavo andando, o forse si.

Dopotutto era quello che mi avevano insegnato i miei genitori: a scappare.

 

 

-Se posso dire una cosa a mia discolpa…-

-No. Non puoi. Non hai scuse.-

-Quinn…-

-Pensavo che volessi andare a vivere con lei!- mi interruppe

-Ed è così infatti-

-E allora perché lo stai dicendo a me e non a lei?-

-Io…non lo so, cavolo! Quando me lo ha chiesto ho avuto tipo, quanti? 5 secondi di totale felicità, poi l’immagine di mia madre che usciva di casa e mio padre che piangeva mi è tornata in mente!-

Vidi lo sguardo di Quinn addolcirsi immediatamente –Sannie, Britt ti ama! Lo sai che non ti abbandonerebbe mai-

-Non è di questo che ho paura Q, ho paura che sarò io a farle del male.-

Quinn sospirò –Allora cosa pensi di fare?-

 

 

Et Voilà, sono tornata con un nuovo capitolo, qualcuno lo stava aspettando impaziente?

Spero di si :)

 

Comunque (piccolo avvertimento, da ora questo mini testo conterrà degli SPOILER)

 

Non so se sentirmi una veggente per aver scelto Mine come loro canzone prima che Naya cantasse Mine (e speriamo che poi diventi davvero la loro canzone) o se essere arrabbiata con RIB per avermi rubato l’idea (non che mi lamenti)

Insomma: ho anticipato Mine, qualcuno dice che forse Sam e Quinn ritorneranno assieme e ho anticipato anche questo, e Sam nella mia storia è destinato a diventare migliore amico di Brittany (lo giuro) da quando ho iniziato a scrivere a giugno…bene! Sceneggiatori di Glee potete anche assumermi se siamo così in sintonia.

  
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