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Autore: Jendra    14/04/2007    3 recensioni
A volte, per trovare ciò che sidesidera davvero, basta cambiare aspetto...
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Lucius Malfoy
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Jade green eyes

Jade green eyes

Di Jendra

 

Tradotto da Bran of hell

 

Cap. 48

La mattina seguente, Harry non poteva neppure guardare il più vecchio uomo senza arrossire. Le sue risate divertite ad ogni suo rossore, non aiutavano.

“Devo andare a prendere la mia roba”, gli ricordò Harry. Attualmente era vestito in un vecchio abito di Draco e sembrava femminile anche in abbigliamento maschile. Chiaramente il fatto che lui fosse biologicamente una donna per un altre sei ore o così, aiutava.

“Dove ti devo lasciare?” Rispose Lucius. Era probabile che si sarebbe sconvolto, al commento di Harry della notte prima, se non si fosse divertito così tanto alla reazione di *Harry*. “Dovrai tornare con il portkey, io devo andare da Severus. C’è qualcosa che vuoi o non vuoi che succeda ai Dursley?”

Harry fissò nella distanza, pensierosamente. “Non li voglio morti”, fu la sua ammissione. “ voglio che usiate nessuno degli Imperdonabili su di loro. Preferirei che ne parlaste con me prima di fare qualsiasi cosa.

Lucius accennò col capo. “Posso accettarlo.”

Cosa, su Dumbledore?” Chiese lui. “Sai, lo sapevo che non era il miglior ragazzo del mondo, e sapevo che non si poteva aver fiducia in lui. Ugualmente, sapevo che doveva esser a conoscenza di quello a cui ero stato attraverso ma non avevo mai pensato che fosse probabile che ne fosse a conoscenza prima che io arrivassi a Hogwarts, e scegliesse di lasciarmi là in ogni modo. Cosa ne ricavò? Pensavo forse, che fosse per farmi avere fiducia in lui, e guardare a lui come il mio redentore per portarmi via da loro, ma sarebbe accaduto solo se lui mi avesse *tenuto* via, da loro. Perse quella possibilità quando mi rispedì di nuovo dopo che l’implorai per non andare. Mi sembra che sia più probabile che io divenga un altro Voldemort, dopo il modo in cui sono stato elevato, piuttosto che il salvatore del mondo magico.”

“Sfortunatamente, nonostante quello che noi conosciamo, Dumbledore è ancora quasi intoccabile.

“Si, e lo sarà per un tempo ancora”, si disse d’accordo infelicemente Harry.

Come Lucius lasciò Harry nell’ora familiare negozio, Harry ghignò al biondo. “Una cosa”, disse lui. “Zio Vernon lavora a Grunnings, ed ho sentito che adesso non va molto bene. Dovrebbe essere in vendita.” Poi s’incamminò verso il negozio, dove Jeri stava aspettandolo.

Lucius apparì in Hogsmeade e camminò dentro i Tre Manici di Scopa, osservandosi attorno. Spiando per una presenza scura e familiare nella zona posteriore, e dirigersi verso di lui. Nell’avvicinarsi al tavolo, avvertì la barriera di un incantesimo di riserbo attorno al tavolo. Silenzio avvolse i due come la proprietaria si avvicinò con le loro bibite prima di lasciare i due uomini da soli.

“Una pozione d’impotenza?” Disse finalmente Lucius, con voce calma.

“Sembrava adatta”, fu la risposta di Severus, ugualmente calmo. “Il suo giocattolo?”

Lucius ridacchiò. “Non riesce ancora a guardarmi in faccia”, ammise. “Ed io non penso di averlo mai visto così rosso.

“Era ubriaco?” Chiese Severus, in tono d’avvertimento che intendeva ‘se-tu-l’hai-fatto-bere-io-ti-trasformerò-in-ingredienti-di-pozioni’ mentre scivolava verso il biondo l’antidoto sulla tavola.

“L’unica cosa che l’ho visto bere era quello che, credo, i muggle chiamano una soda. Qualunque cosa sia, non credo che contenne alcol.”

Per ora, Severus prese per buona la sua parola.

Lucius estrasse un grande libro da una delle tasche del suo mantello.

“Questo è quello che io stavo facendo.” E lo porse a Severus.

Severus lo guardò. Era un semplice diario di cuoio nero, con su scritto anno 4°. L’apri ad una pagina qualsiasi. I suoi occhi si oscurarono con ira come lesse. Le descrizioni cliniche, in qualche modo fece l’abuso dipinto anche più vero.

“La maggior parte degli osservatori, specialmente quando lui era giovane, non sembrava sapere chi fosse. Erano stati appena a guardare e non interferire a meno che lui sembrasse essere seriamente in pericolo; che volle dire essere ucciso, mutilato permanentemente o stuprato. Copie dei rapporti furono spediti a Dumbledore ogni settimana. Io capisco che per ogni osservatore, tre dovevano essere obliviato perché non potevano condonare i loro ordini.

Cosa stai progettando di fare, circa questo?” Ringhiò Snape. Attualmente stava superando una sezione in cui il soggetto detto era chiuso in uno sgabuzzino per due settimane intere, con solamente menzioni occasionali di cibo o esser lasciato fuori per usare il bagno.

“Per Dumbledore, dobbiamo semplicemente aspettare. Non siamo abbastanza potenti, politicamente, per assumerlo ancora. Per i Dursley…bene, ecco perché siamo qui. Harry ha detto che non potevamo ucciderli o usare alcun Imperdonabile. Vuole avere anche la capacità di veto. Ora che la sorveglianza è stata tolta e le custodie sono giù, possiamo agire.

I loro cattivi sorrisi spaventarono Rosmerta, venuta a controllare sui due, che ritornò immediatamente al bancone.

“Potremmo cambiarli in gatti e far giocare con loro il suo padrino e il suo amico lupo, durante la prossima luna piena”, suggerì Severus.

“Penso che nessuna uccisione intenda non portarli a qualcun altro perché li uccida”, disputò Lucius, sebbene dovette ammettere che era una buona idea. “Forse dovremmo trasformarli in elfi domestici e darli a Harry o alcune delle nostre vecchie conoscenze.

Severus sorrise furbamente. “Quello sarebbe perfetto. Troppo cattivo non sia possibile.”

“Dobbiamo trovare un modo circa la regola di non poter trasformandosi in creature magiche per chiunque non sia un mage, davvero. Disse Lucius, mettendo il broncio. Sarebbe stata veramente la vendetta perfetta.

I due continuarono a parlarne, gettando avanti e indietro attraverso la tavola, idee per la maggior parte del pomeriggio, prima di finalmente venire su con un piano di più livelli, che entrambi pensarono era probabile fosse un inizio per la vendetta di Harry.

Lucius apparì indietro al feudo, solo abbastanza per lasciare una nota ed un piccolo presente per Harry e cambiarsi in abiti muggle, prima di dirigersi fuori muggle-Londra per mettere in moto la prima parte del piano. Mai la persona per mettere tutte le uova in un solo cesto, o tutti i suoi soldi in una banca, nessuna questione come imprendibile è probabile che sia, si diresse verso la Banca di Londra, in cui aveva tenuto una parte dei suoi soldi per una dozzina di anni. Era ora di comprare una società di trapani. Non che lui davvero sapesse, o curasse, che cosa fossero i trapani.

 

Era notevolmente facile guadagnare il controllo della società. Come aveva detto Harry, non stava andando bene ed i proprietari erano ansiosi di trovarla via dalle loro mani. L’affare non sarebbe concluso per molti giorni, ma Lucius non aveva vera fretta.

C’erano altre cose da mettere in moto prima. E per stasera, cose più importanti da fare.

 

Lucius ritornò al Feudo e si cambiò rapidamente, assicurandosi di trovarsi all’inizio delle scale alle sei in punto. Cinque minuti più tardi, i suoi occhi erano incollati alla cima dei gradini come il suo innamorato scese le scale, quasi galleggiando. Harry era vestito in un abito da ballo di velluto verde scuro, gonna pieghettata che si agita circa le sue ginocchia ed il cristallo rosa che Lucius aveva lasciato col suo invito a cena posato sul suo petto a sinistra.

“Sei bello, Harry” mormorò Lucius, come il più giovane ragazzo giunse al gradino più basso.

“Grazie”, Harry arrossì leggermente, ma aveva un sorriso lieto. “Anche tu sembri molto bello.”

Lucius sorrise di nuovo e posò un rapido bacio sulle labbra di Harry, prima di drappeggiare sulle sue spalle uno scialle e condurlo fuori.

Harry si fermò e battè le palpebre. Non sapeva cosa aspettarsi da questo appuntamento, ma un cavallo…no, un *pegasus* attaccato ad una carrozza aperta, non era certamente quello.

Lucius aiutò Harry a salire sulla carrozza e poi si mosse all’altro lato, salendo ed afferrando le redini. Gli occhi di Harry erano spalancati e la sua espressione estatica come il petaso cominciò a muoversi, correndo in avanti finché avevano abbastanza velocità per aprire le ali e alzarsi in volo.

Volarono su Londra, sicuri grazie ad un incantesimo d’invisibilità sulla carrozza. Videro molti dei punti più importanti di Londra; il Big Ben, la Torre di Londra, il Palazzo di Westminter, il Palazzo di Buckingam, la Torre di Merlino ed il monumento magico a George Cleartot, l’Uccisore di Draghi che i cristiano pensavano fosse un santo invece del mago che era.

Finalmente, arrivarono alla loro destinazione, e Harry trovò un’altra sorpresa. Lui aveva pensato che, eventualmente, sarebbero sbarcati e andati ad un ristorante normale per una cena, ma non era quello che accadde. Invece di scendere, la carrozza volante stava innalzandosi, dirigendosi diritto verso una grande ed imponente massa di nuvole basse. Come passarono attraverso le nubi più basse, il resto scomparve, e quello che era stato un gruppo di nubi energiche e spesse, divenne un paradiso incantato. Era un palazzo fatto di marmo e cristallo. Certamente la maggior parte era illusione, ma era la più grande e più intricata illusione che Harry mai aveva visto.

“Benvenuto”, annunciò Lucius piano, “ad il Castello nel Cielo”, non desiderando rompere l’incantesimo che questo luogo sembrava avere sul suo partner. Competentemente, guidò la carrozza sul davanti, dove un valletto aspettava per aiutarli a scendere e portare via la carrozza.

Harry posò la mano nel gomito di Lucius e gli permise di condurlo nel…ristorante? Cosa, precisamente, era quel luogo?

“Preferisci prima ballare, o mangiare?” Chiese Lucius come il maitre venne verso di loro.

Harry ci pensò per un momento. Lui amava ballare e se loro mangiassero prima, l’inizio della digestione impedirebbe di ballare, ma aveva ignorato il pranzo ed aveva molta fame. Un ringhio quieto dal suo stomaco, rese la decisone più facile. “Mangiare, per favore.”

I due furono condotti ad una tavola distinta e lasciati con un menù che, come molto di ciò che Harry aveva sperimentato finora, era diverso da qualsiasi cosa lui aveva mai visto. Toccando ogni articolo sul menù, gli veniva mostrato un ritratto dell’articolo così come essendo capace di odorarlo. Alcuni degli articoli non erano nulla del quale lui aveva mai sentito prima, ma decidendo di sentirsi coraggioso, finì per ordinare un piatto che il menù diceva venne originalmente dai veri elfi.

Dopo che ordinarono, Harry guardò ansiosamente al suo innamorato. “Cos’è questo posto?”

“Questo è il Castello nel Cielo. E’ un albergo e un ristorante ricavato da un palazzo creato originalmente, o così dice la leggenda, da una razza d’elfi alati. Fu trovato approssimativamente cinque secoli fa da un mago chiamato Veros Sunturret. L’uomo vide immediatamente le possibilità, e una volta che fu sicuro che fosse completamente vuoto, lo rinnovò per il suo scopo corrente. Si muove coi venti, ma da quando ci si può arrivare solamente volando, non è solitamente difficile da trovare.”

Perché solamente volando, perché non si può apparire?” Chiese Harry con interesse.

“Devi sapere precisamente dove è, per apparire in un luogo. Fin da quando il Castello si muove sempre, è impossibile apparire qui.

Dove hai trovato il pegasus?”

Lucius aggrottò le sopracciglia. “Non sei ancora stato alle stalle?”

“Hai delle stalle?” Chiese Harry, alzando lo sguardo.

“C’è, in realtà, un numero d’animali magici e muggle nel Feudo. Sei stato ai canili?”

Harry scosse la testa, occhi spalancati.

“Ricordami di portartici domani pomeriggio”, gli suggerì Lucius.

“Lo farò”, disse immediatamente Harry, ed era ovvio che non intendeva dimenticarsene.

Il cibo era tutto quello che Harry aveva sperato basandosi sulla descrizione. Era leggero ed a falde, squagliandosi sulla lingua con solo un suggerimento di spezie ignote.

Dopo il cibo, i due parlarono del piano per i Dursley e Harry non aveva problemi con qualsiasi cosa che i due ex-mangiamorte erano venuti su. Anzi, Harry diede alcuni suggerimenti che Lucius fu felice di accettare.

Una volta sentirono di aver digerito abbastanza il cibo, i due si diressero verso la sala da ballo e passarono le seguenti due ore non prestando attenzione a null’altro che loro due e la musica.

Una volta stancati di ballare, Lucius guardò al ragazzo nelle sue braccia. “Ti piacerebbe restare qui per la notte?”

Harry guardò negli occhi di Lucius, vedendovi tutto quello che sperava trovarvi. “Si”, mormorò lui. “Mi piacerebbe.”

 

  
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