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Autore: Francy_92    01/10/2012    2 recensioni
[Dal capitolo 11]
«Sei una pessima attrice, lo sai?» disse Nicholas ridendo. Era comunque una risata stanca.
«Perché?»
«“Stamattina mi sono svegliata con una brutta tosse”? Non avevi una scusa migliore?»
«Ehi, non prendermi in giro. È la prima cosa che mi è venuta in mente»
«E il colpo di tosse poi. Sei proprio pessima come attrice, lasciatelo dire»
«Grazie mille. Quasi quasi telefono di nuovo e dico che sto meglio»
«No, scherzavo» disse Nicholas uscendo la testa da sotto il cuscino e prendendo Brianna per i fianchi.
«Grazie per aver mentito»
«Figurati. Tutto per te!»
«Ti amo» le disse Nicholas.
Spero che vi abbia incuriosito almeno un pò... Per scoprire il resto... prego... entrate xD
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 26

 
Il giorno dopo Nicholas aveva portato la sua roba da Brianna e dopo entrambi erano andati a prendere le stoffe di cui Brianna aveva bisogno. Quest’ultima aveva passato giorno e notte a cucire abiti.
Aveva le dita che sembravano degli scolapasta tanto erano pieni di buchi.
Erano dieci abiti che doveva confezionare: aveva deciso che cinque sarebbero stati da uomo e cinque da donna. Nicholas era diventato il suo manichino personale. In due giorni aveva fatto già tutti i pezzi maschili. Le rimanevano gli ultimi giorni per quelli da donna. Nicholas aveva accettato anche di indossare vestiti lunghi per le misure.
«Lo sai che questa me la pagherai vero?»
Brianna cominciò a ridere «Sei davvero buffo vestito così»
«Grazie molto gentile»
«Ok, fammi finire questa manica e ti libero»
«Ho un regalo per te!»
«Ancora?» Brianna alzò gli occhi al cielo.
«Ti piacerà e credo che verrà odiato dal gatto. A proposito: dov’è?»
«È da un po’ che non si fa vedere. Gli capita di nascondersi nell’armadio e uscire solo quando ha fame o deve fare i suoi bisogni. FINITO!» Annunciò Brianna.
«Ora ti libero»
«Grazie»
Dopo essersi liberato dallo stretto corpino uscì fuori ed entrò con un enorme pacco.
«Questo è tuo»
«Che diavoleria è?»
«Aprilo»
Dopo averlo scartato, Brianna si trovò davanti ad un manichino vero e proprio.
«Così lavorerai meglio»
Gli occhi di Brianna si riempirono di lacrime.
«Ehi… che c’è? Non ti piace?»
Brianna scoppiò a ridere «No al contrario, è bellissimo, solo che non potrò più vederti con i miei vestiti addosso» disse continuando a ridere.
Nicholas la avvicinò a sé e l’abbracciò forte.
«Ti amo Brianna!»
Brianna l’abbracciò ancora più forte e disse «Ti amo anche io!»
Nicholas non si accontentò di un semplice abbraccio. Iniziò a baciarla, la prese in braccio e la portò sul letto.
In quei momenti di intimità entrambi si sentivano completi.
Passarono la notte insieme, fin quando Brianna non si rese conto che il giorno dopo avrebbe dovuto consegnare i suoi lavori «Aspetta»
Sentendo quelle parole Nicholas ebbe paura di aver fatto qualcosa di sbagliato. Così glielo chiese «Ho fatto qualcosa di sbagliato?»
«No, assolutamente no» lo rassicurò lei.
«Domani ho la consegna e mi manca un vestito. Devo finirlo entro domattina»
«Devi proprio?»
«Si se non voglio perdere il lavoro»
Con riluttanza Nicholas si distese sul letto. Brianna indossò la sua camicia, una culotte e si mise a lavoro.
«Se vuoi mi sposto di là» disse lei.
«No, mi piace guardarti lavorare»
«Va bene» disse Brianna avvicinandosi al letto. Gli scoccò un bacio sulla bocca, poi disse «Grazie»
Brianna tornò a lavorare, mentre Nicholas, non avendo più voglia di dormire, cominciò a lavorare al portatile. Brianna finì l’ultimo abito intorno le due del mattino, ma Nicholas era già crollato da un pezzo.
Decise di rivedere tutti i dieci pezzi; una volta finita la verifica li mise dentro le custodie e li poggiò sul divano.
Entrò in camera da letto, ma Nicholas non c’era. Si guardò intorno e vide la luce del bagno accesa. Si buttò sul letto esausta e chiuse gli occhi. Dopo qualche minuto sentì Nicholas salire sul letto e distendersi su di lei. Quando aprì gli occhi non era Nicholas; era Christian!
Brianna si svegliò di colpo. Nicholas che l’aveva sentita cominciò ad accarezzarla la schiena.
«Ehi, tutto bene?»
«Si, ora si!» disse lei voltandosi per abbracciarlo. «Che sogno strano» disse, ma si pentì subito di averlo fatto. Non poteva raccontargli di aver sognato Christian su di lei.
«Che hai sognato?» le chiese Nicholas.
Doveva mentirgli anche se l’idea non l’allettava molto
«Non me lo ricordo più. Meglio così» sorrise «Che ore sono?»
«Quasi le sei»
«È ora di alzarsi»
Nicholas la prese per i fianchi e la riportò a letto
«No, stai un po’ qui con me» disse lui tirandosi addosso le coperte.
«Ok, ma solo un po’»
«Vorrei passare tutta la vita così. Non so come ho potuto abbandonarti per tutto questo tempo. So che non dovrei più parlarne, ma mi sento un verme se solo penso a quanto ti ho fatto soffrire»
«Se ti fa stare meglio parlarne, puoi farlo» disse Brianna baciandolo.
«Grazie»
«Sono qui per te. Adesso però dobbiamo andare»
«Ehm… dobbiamo?» chiese perplesso lui.
«Si, tu dovrai venire con me. Mi devi aiutare a portare i vestiti»
«Ok, andiamo»
«Vado a lavarmi»
«Vengo con te! Risparmiamo tempo»
Brianna cominciò a ridere ed entrò nella doccia, seguita da Nicholas.
Dopo qualche minuto Brianna uscì e andò a vestirsi. Nicholas decise di approfittarne e rimase sotto il getto d’acqua calda.
«MUOVITI» gli gridò Brianna.
Nicholas rise e uscì dalla doccia.
Quando furono entrambi pronti, Nicholas la aiutò a mettere tutto in macchina.
«E se non dovessero piacere?»
«Non credo proprio. Hai lavorato tanto e duramente e poi hai fatto un lavoro stupendo. Piaceranno sicuro»
«Lo scoprirò tra dieci minuti»
Nicholas salì con lei in aula riunione e l’aiutò a sistemare i bozzetti sul lungo tavolo. Poi sistemò i vestiti in modo da averli subito a portata di mano.
Erano le nove e proprio in quel momento entrò “Crudelia”.
«Nicholas, adesso è meglio che vai! Grazie per avermi aiutata!»
«Posso aspettare fuori?» chiese lui.
«Certo. Ci vediamo dopo. Augurami buona fortuna»
«Buona fortuna» disse lui e la baciò sulla fronte.
«Grazie»
“Crudelia” si accomodò sulla sedia.
«Bene, bene. Cosa abbiamo qui?» Crudelia aspettò che Brianna iniziasse.
«Salve. Come può vedere lei stessa ci sono quindici vestiti da donna e cinque da uomo»
Brianna passò i venti minuti più stressanti della sua vita. Descrisse tutti i suoi capi. Poi entrarono cinque modelle e cinque modelli che mostrarono in tutte le loro particolarità i dieci abiti.
C’era anche Christian che assisteva alla presentazione. Brianna era molto imbarazzata.
Dopo che ebbe finito, tutti aspettarono il giudizio di Giorgia James, la donna che aveva sempre preso il nome di Crudelia nella fantasia di Brianna.
Dopo qualche minuto si alzò e cominciò a guardare gli abiti di Brianna.
Seguirono momenti di silenzio, altri in cui quella donna non perdeva occasione per screditare il lavoro di Brianna. Furono i venti minuti più lunghi della sua vita. Vide con la coda dell’occhio che Nicholas stava guardando la vetrata… bene. Christian e Nicholas. Tutti e due la guardavano e di fronte ad entrambi si sentiva in imbarazzo.
Brianna ebbe l’occasione di parlare solo per spiegare il motivo per cui aveva deciso di fare cinque abiti da uomo e cinque da donna: in realtà, il motivo era più semplice di quanto tutti si potessero aspettare. Ogni ragazza aveva il suo accompagnatore. Più perfetto di così… Comunque Brianna ebbe la sensazione che quella scelta non era stata molto apprezzata dalla signora James.
Non si era mai sentita così nervosa. Nemmeno per l’orale della maturità si era sentita come in quel modo: lo stomaco in subbuglio, nausea e con una voglia matta di gridare e prendere a pugni la James.
Per fortuna il supplizio era finito.
I suoi vestiti non potevano partecipare alla sfilata, ma almeno aveva ancora il posto.
Brianna si appoggiò ad una sedia e, mentre tutti uscivano, Christian si avvicinò a lei. «Non preoccuparti del suo giudizio. Hai fatto uno splendido lavoro Brianna. Devi essere fiera di te!» disse lui abbracciandola.
Brianna si trovò spiazzata di fronte a quel gesto, anche perché sapeva che Nicholas stava guardando. Più che altro le venne in mente la sera in cui Christian l’aveva guardata in quel modo strano.
Cercò di liberarsi «Grazie Christian. Adesso devo andare»
«Si ok. Senti… so che ultimamente sei più impegnata, ma ti andrebbe di uscire una sera?»
Adesso Brianna si trovava in una brutta situazione. Che doveva dire? «È ok se te lo faccio sapere più tardi?»
«Devi parlarne con lui?» disse Christian indicando Nicholas dietro la vetrata e con un tono arrabbiato misto alla gelosia.
Brianna si voltò: anche Nicholas aveva uno sguardo strano. Quasi come se percepisse il pericolo. «No, non devo parlarne con nessuno! Ti faccio sapere più tardi!!»
Brianna aveva risposto in fretta, fulminandolo con lo sguardo.
«Va bene» tagliò corto Christian voltandosi nella parte opposta.
Quando anche Christian uscì dalla stanza, Brianna cominciò a raccogliere i bozzetti… ad un tratto scoppiò in lacrime. Nicholas, che era rimasto fuori, entrò in un lampo e andò subito ad abbracciarla.
«Che succede?»
«Non lo so… voglio andare a casa!»
«Ok, andiamo!»
«No Nicholas. Voglio tornare a casa mia»
«Vuoi tornare a Milano?» le chiese alzando il suo volto.
«Non so più dov’è casa mia!»
«Casa tua è dove ci sono le persone che ami»
«Appunto…» poi, rendendosi conto che era ancora a lavoro, disse «Per il momento è meglio andare nel mio ufficio»
Nicholas in silenzio l’aiutò a portare i vestiti nell’ufficio di Brianna; chiusa la porta alle sue spalle le chiese «Che voleva quello?»
«Lascia perdere… Mi ha chiesto di uscire una sera»
«Che hai risposto?» chiese lui senza mostrare troppo interesse.
«Ancora niente. Ma non credo di essere ancora qui prima che lui esca con me»
«Che vuoi dire?»
«Voglio licenziarmi! Ho fatto un lavoro stupendo con questi abiti e posso crearmi una linea di moda tutta per me; non ho bisogno del loro aiuto! Ho abbastanza soldi per avviarla e per creare almeno dieci pezzi di tutti gli abiti che ho disegnato. Per il momento vanno bene. Vado a parlarne con Christian o sua madre!»
«Aspetta» Nicholas la prese per i fianchi bloccandola «Non credi di essere troppo avventata?»
«No, non credo. Sono stanca di non essere apprezzata per il lavoro che faccio! E credo pure di essere odiata da Crudelia»
«Riflettici bene, potresti pentirtene. Come farai con New York?» chiese lui cercando di farla riflettere.
«Non andrò a New York!»
«Ma come? È sempre stato il tuo sogno vivere a New York. Perché vuoi rinunciarci ora?»
«Lo so. Avrò altre occasioni per andare a New York. Regalerò quel biglietto ai miei genitori. Loro se lo meritano, e ora, se vuoi scusarmi, vado a parlare con qualcuno»
Nicholas la lasciò andare e disse «Ti aspetto qui»
Brianna uscì dal suo ufficio e cominciò a preparare il suo discorso «Apprezzo l’opportunità che mi avete dato durante quest’anno, ma io credo che, per gli obbiettivi che voglio raggiungere io, dovrò lasciare questo posto. Mi dispiace tanto, perché mi avete trattata magnificamente, ma adesso sono pronta per camminare da sola. Qui, grazie a voi, ho imparato tutto quello che avevo da imparare e, posso dire di essere in grado di creare una mia linea di moda»
Bussò all’ufficio di Christian ed entrò. Aveva deciso di dargli del lei, come se non avessero mai avuto un rapporto intimo.
«Hai deciso per la serata?» chiese ridendo lui.
«No, in realtà volevo parlarti di una cosa»
«Dimmi»
Brianna disse tutto quello che aveva registrato nella sua mente, con qualche modifica si, ma per il resto il discorso era simile a quello che aveva preparato.
Christian sembrava sconvolto. Forse non ci credeva.
«Dì qualcosa, per favore»
«Cosa vuoi che ti dica?»
«Non saprei… “Mi dispiace che te ne vada, ma buona fortuna”?»
«Non potrei mai…»
«Eh? Che dici?»
«Ti amo Brianna!» disse lui alzandosi dalla sua poltrona e avvicinandosi a lei.
Brianna aveva bisogno di sedersi perché le gambe cominciavano a non reggerla più.
«Che…che cosa?» balbettò lei sedendosi sulla prima sedia che aveva trovato.
«Ti amo Brianna, mi sono innamorato di te» disse Christian sorridendo.
«No, no, non può essere vero» Brianna non poteva crederci. Perché non poteva avere mai un amico?!?!! Si portò le mani sugli occhi.
«Si invece… Non andare via… rimani qui con me. Io non ti abbandonerei mai!»
Brianna non sapeva cosa dire…
«Lascia Nicholas. Io saprò come renderti felice. Non abbandonerò nemmeno nostro figlio»
Già parlava di figli? «Abbiamo dormito insieme tante volte… era normale che mi innamorassi di te!»
A quel punto Brianna scoppiò «Normale?! No non credo proprio. Io ti ho sempre considerato un amico, il mio migliore amico. Se avessi saputo questo non avrei mai lasciato che occupassi il mio letto. Mi sono confidata con te. Ti ho rivelato i miei segreti. Ho pianto per Nicholas davanti a te e tu non hai fatto altro che provare gioia per questo?! Sei veramente un mostro. Io non posso crederci. Come puoi pensare che io possa amarti o mettermi con te?»
«Perché una sera hai parlato nel sonno e hai fatto il mio nome»
Brianna adesso era ancora più sconvolta «Che cosa? No, te lo stai inventando»
«Non avrei motivo per farlo» si giustificò lui.
«Non mi importa. Il nostro rapporto lavorativo è finito qui, la nostra amicizia pure»
Brianna si alzò di scatto dirigendosi verso la porta. All’improvviso Christian la prese per un braccio, la fece voltare e appoggiò, quasi con violenza, le sue labbra su quelle di Brianna.
Lui iniziò a baciarla… Brianna non voleva e cercava di sfuggire a quella presa. Christian continuava a baciarla fino a rompere la barriera che Brianna aveva creato. Anche lei si ritrovò a baciarlo. Sentì Christian sorridere, ma lei si stava odiando per quello che stava facendo. Quando capì che Christian aveva abbassato la guardia lei gli diede uno schiaffo e si allontanò.
«Credevo nella nostra amicizia! Credevo fosse sincera, ma adesso ho la conferma che mi sbagliavo! Addio Christian! Mi licenzio!»
«No Brianna, aspetta!! Non volevo che succedesse, anche io credevo alla nostra amicizia, ma è successo! Se vuoi posso reprimere l’amore che provo per te e continuare ad essere tuo amico! Non voglio perderti!»
«Dovevi pensarci prima Christian»
Brianna uscì da quella stanza con le lacrime agli occhi. Erano lacrime di rabbia! Entrò nel suo ufficio prese le sue cose di fretta mentre Nicholas le chiedeva «Che cos’è successo?»
«Te lo racconto dopo» Brianna non voleva scatenare una lite proprio lì in ufficio.
«No, dimmelo ora!»
«Nicholas, per favore andiamo!»
«Ti ha baciata vero?» Nicholas l’aveva capito. E stava pure andando verso Christian che era uscito dal suo studio per andare da lei.
«No» gridò Brianna trattenendolo per un braccio
«Non farlo Nicholas»
«Lasciami!»
Brianna non era in grado di tenere fermo Nicholas ancora per molto, quindi gli si mise davanti «Nic! Per l’amor di Dio, sta fermo! Non ne vale la pena!»
«Va bene!» disse infine lui rilassandosi un po’
«Aiutami a prendere le cose, andiamo a casa»
Il viaggio in macchina fu silenzioso, molto.
Solo quando arrivarono in casa Nicholas esclamò «Che diavolo è successo in quella stanza?»
«Mi ha baciata Nicholas!» confessò Brianna.
«Lo immaginavo» disse lui con tono sconfitto. Andò in cucina e si mise su una sedia.
Brianna lo seguì e disse «Voglio che tu sappia tutta la storia»
«Ci sono cose di cui dovrei essere a conoscenza?»
«Solo che mi ha detto che mi ama!»
«Ah…» disse lui. Non sapeva che dire.
«Nicholas, non voglio che questo rovini quello che avevamo appena costruito. Odio Parigi! Altro che città dell’amore! Con me ha l’effetto contrario»
«Brianna… non ce l’ho con te. Vorrei solamente prenderlo a pugni perché ha osato baciarti!»
«Non ne vale la pena»
«Allora… che facciamo ora?» chiese lui.
«Beh, io devo assolutamente andare a dormire perché tra poco crollo e poi comincio a impacchettare tutte le mie cose; stasera prenoto il biglietto su internet e domani riporto le chiavi all’agenzia»
«Sei sicura di fare tutto quello che starai per fare? Insomma… non sei spaventata?»
«Che c’è? Mi devi mettere paura tu? Comunque no, ora come ora non voglio più ritornare là!»
«Ok, ti aiuto»
Brianna rinunciò al suo riposino. Cominciarono a tirare fuori le valigie e a mettere lì dentro tutti i vestiti di Brianna.
«Accidenti, ma quante cose hai?» le disse scherzando lui.
«Si sono tante. Alcune cose le ho vinte» disse ridendo Brianna.
«Non ti chiedo nemmeno come le hai vinte»
«Si forse è meglio. Ti dico solo che sono brava a giocare a poker!»
«Lo immaginavo» disse Nicholas ed entrambi cominciarono a ridere.
Era appena passata mezzanotte, entrambi erano esausti sul divano, quando Nicholas disse
«Ti va di uscire?»
Brianna guardò l’orologio che aveva al polso «A quest’ora?»
«C’è tutta la notte per dormire. E poi dobbiamo festeggiare il tuo licenziamento e l’inizio di una nuova carriera»
«Beh…» Brianna si guardò intorno e poi aggiunse «Ok, va bene» Brianna si alzò e fece per andare verso la camera da letto, poi Nicholas la chiamò «Bri!»
Lei si voltò e disse «Che c’è??»
«Mettiti quel vestito che c’è sulla valigia blu»
«Che stai tramando?»
«Niente, solo che mi è piaciuto vederti con quel vestito addosso»
Brianna alzò gli occhi al cielo e sorrise.
Quando andò a prendere il vestito si accorse che era quello paillettato che aveva indossato l’ultima volta che lei e Christian avevano bevuto a casa sua, che era poi quando Nicholas era arrivato a Parigi.
«Ma fa freddo per indossare questo» gridò per farsi sentire.
«Metti le calze sotto, no? Sei tu la stilista, inventa qualcosa!» disse lui poco interessato all’argomento.
«Qualcosa di più pesante no vero?»
«No!»
«Uffa!» disse Brianna tra sé.
Aveva indossato un paio di pantacollant neri, aveva indossato il vestitino e aveva messo dei tronchetti.
Di sicuro fuori sarebbe morta di freddo.
Decise di metterne un altro. Quello era più appropriato alle temperature di gennaio.
Era nero, maniche lunghe, sempre paillettato e molto corto. Mise delle calze trasparenti per non sentire troppo freddo e gli stessi tronchetti di prima.
Si guardò allo specchio. Ora andava meglio.
Forse quella era l’ultima sera a Parigi.
Si meravigliò del risultato ottenuto con il trucco e per i capelli… decise di lasciarli sciolti sulle spalle.
«Ho cambiato vestito, ma ti piacerà lo stesso. Quello era troppo estivo!» Mentre Brianna parlava e cercava la sua borsetta in corridoio, Nicholas l’aveva raggiunta e aveva commentato il suo abbigliamento con un fischio. Brianna si voltò di scatto, si appoggiò sul tavolinetto lì vicino e scoppiò a ridere.  «Ti piace?»
«Forse non dovremmo uscire!»
Brianna perse subito il sorriso «Perché no?»
«Rischi di essere rapita per quanto sei bella!»
«Smettila dai! Dovresti guardarti tu piuttosto. Potrei litigare con qualche ragazza stasera»
«Si vorrei vedere» disse scettico lui.
«Scommettiamo?»
«No che litighi però…»
«Proponi tu…» disse lei alzando un sopracciglio.
«Adoro quando alzi quel sopracciglio. Sei bellissima stasera, non mi importa quanti ragazzi ti guarderanno, perché so che nessuno di loro può averti» disse e la baciò.
«Bene, allora scommettiamo su quanti sguardi riceviamo. Tu dalle ragazze e io dai ragazzi… Ci stai?»
«Se ne ricevo di più io che vinco?»
«Una crema per il viso» disse ridendo lei porgendogli il flacone che aveva trovato nelle vicinanze.
«Se vinco io, diventerai mia moglie?»
«Comincia a non piacermi questa scommessa»
«Ok, niente matrimonio, ma almeno verrai a vivere con me a Milano?»
«Va bene, ma se vinco io verrai a vivere con me»
«Beh, in ogni caso non perdo nulla e visto che la casa è sempre quella abbiamo vinto già in partenza»
Si strinsero la mano e uscirono di casa.
Quando arrivarono al pub si tolsero i cappotti e andarono verso il bancone dall’altro lato della stanza. Mentre camminavano parecchi ragazzi si girarono a guardarla.
«A-ah… sto vincendo!»
«Non avevo dubbi… Ma non mi piacciono i tipi che ti stanno guardando»
«Dai, prendiamo un tavolo!»
Quando passarono tra la folla per occupare il loro tavolo Brianna vide Christian «C’è Christian!»
«Dov’è?!»
«Nic! Sta calmo! Anche se dovesse avvicinarsi tu, per favore, non fare niente!»
«Non posso promettertelo!»
Brianna lo guardò di traverso.
«Ok, ok… va bene. Prometto che non farò nulla»
«Bene!»
Quando la cameriera annotò le loro ordinazioni e si diresse verso il bancone, Nicholas prese la mano di Brianna , che era sul tavolo, e le disse «Perché continui a dire no al matrimonio?»
«Ti sembra il momento adatto per parlarne?»
«Per te non è mai il momento adatto!»
«Nicholas, non avevo intenzione di farti arrabbiare» si scusò lei.
«Lo so, lo so… però non capisco perché continui a dirmi no. Continui a rifiutarmi…»
«Ehi… non ti sto rifiutando, è solo che il matrimonio è una cosa troppo grande Nicholas. Io non mi ci vedo in questo ruolo. Insomma abbiamo avuto una paura folle quando abbiamo saputo del bambino, figuriamoci per il matrimonio»
«Ma quello è stato inatteso. Una vera sorpresa… Questo lo stiamo programmando noi»
«Io non sto programmando proprio nulla Nicholas»
Nicholas sembrava essersi offeso… Brianna cercò di rimediare «Nic… ascoltami… ho solo vent’anni e nemmeno me li sento. Non sono pronta per il matrimonio. Capisci quello che ti voglio dire?»
«Si, lo capisco…» Stava per dire qualcos’altro ma qualcuno interruppe Nicholas.
Era Christian… ubriaco!
«Ehi ragazzi!!»
«Che vuoi Chris?» disse Brianna seccata.
«Non essere scortese Brianna. Voglio offrirti qualcosa da bere»
«No grazie Christian. Ritornatene dai tuoi amici. Ti stanno chiamando!»
Nicholas stava in silenzio. Brianna continuava a fissarlo. Aveva paura che scoppiasse da un momento all’altro.
«Hai una donna stupenda “famoso Nicholas”» disse ridendo Christian e vedendo che Nicholas non reagiva continuò «Che c’è? Sei tornato per metterla di nuovo incinta e abbandonarla di nuovo?»
A quel punto Nicholas si alzò di scatto e colpì con un pugno la mascella di Christian, il quale era finito per terra.
Brianna era sconvolta. Si era portata le mani sulla bocca.
Nicholas si avvicinò a Christian e gli disse «Non provare mai più a toccare la mia donna e per la cronaca, quello che è accaduto tra me e lei non è più affar tuo! Mettitelo bene in testa!!»
Christian nel frattempo si stava alzando e quando fu sicuro di reggersi in piedi colpì il viso di Nicholas. Quest’ultimo non se n’era accorto perché si era momentaneamente voltato verso Brianna.
Quando Nicholas cadde per terra, Brianna non vide più nulla dalla rabbia: si alzò, diede uno schiaffo a Christian, gli versò addosso il suo cocktail e prima che si abbassasse verso Nicholas, Christian le bloccò un braccio «Signorina… tu hai un debito con me»
«Ah davvero? E quale sarebbe?»
«Ti ho salvato la vita quando stavi male. Ti sono stato accanto per tutto il tempo, mentre quello lì si faceva la bella vita»
Brianna accecata dalla rabbia, prese la borsa, afferrò un paio di banconote da cinquanta euro e gliele gettò in faccia «Considera il debito estinto!» poi si voltò verso Nicholas «Stai bene?» gli chiese.
«Andiamo via prima che l’ammazzo!»
Brianna l’aiuto ad alzarsi, prese i cappotti e uscì dal locale con Nicholas che sanguinava.
Quando furono dentro la macchina, Brianna accese la luce e osservò meglio la faccia di Nicholas.
«Cavolo! Ti sanguina il naso! E hai l’occhio super gonfio»
«Lascia stare… Andiamo a casa!»
Il viaggio dal parcheggio fino a casa fu silenzioso e carico di nervosismo. Quando entrarono Nicholas gettò la giacca sul pavimento e diede un pugno al muro.
Brianna cominciava ad essere spaventata di quel suo comportamento.
«Nicholas…» disse a bassa voce.
«Scusa… mi dispiace aver reagito così, ma stasera quel deficiente ha toccato un tasto dolente»
«Lo so» disse lei avvicinandosi. Voleva abbracciarlo, ma quando la mano di lei toccò la spalla di Nicholas, quest’ultimo si allontanò di scatto.
«No ti prego! Non so come tu faccia a stare con uno come me»
«Ti amo Nicholas, solo questo ha importanza»
«No!!» urlò lui «Stanotte dormo nel divano. Ci vediamo domani mattina»
«Nicholas, no! Dormi con me»
«Brianna per favore! Ho bisogno di stare da solo!»
La ragazza si tolse il cappotto e le scarpe e si diresse in camera da letto. Chiuse la porta e si buttò sul letto. Voleva piangere ma non ci riusciva. Andò a cambiarsi e si rimise sotto le coperte. A fatica prese sonno e quando credette di esserci riuscita sentì qualcuno salire sul letto. Era Nicholas sicuramente, ma dopo l’ultimo sogno o incubo, non sapeva come definirlo, doveva aspettarsi di tutto.
«Brianna…» le disse. Ok era Nicholas! Brianna si sentì quasi sollevata. «Posso stare con te?» aveva un tono di voce strano però. Quando accese la luce e si voltò, vide che Nicholas aveva gli occhi rossi e gonfi.
«Nicholas… hai pianto?»
Nicholas si abbassò e l’abbracciò, dopo un po’ cominciò a singhiozzare.
«Ehi… parlami»
«Che devo dirti? Mi sento ancora più verme dopo stasera. Mi dispiace per tutto Brianna, vorrei poter sistemare le cose, vorrei poter essere felice, ma i sensi di colpa non aiutano e mi sento sprofondare sempre di più. Aiutami»
Brianna non sapeva cosa dire. Poteva solo fargli sentire che lei era lì e non l’avrebbe lasciato. Lo guardò negli occhi e quella visione la colpì duramente al cuore. Non poteva vederlo in quelle condizioni. Non aveva mai visto un uomo piangere e vederlo fare a Nicholas era davvero troppo.
Brianna iniziò a baciarlo. Anche Nicholas iniziò a farlo, ma il suo era un bacio troppo sofferto.
«Ti prego, dimentica tutto. Non pensarci più per favore. Vuoi continuare per tutta la vita con questo senso di colpa?»
«Non lo so…»
Brianna continuò a baciarlo e poi lo strinse forte.
Passarono la notte svegli. Quando suonò la sveglia Brianna non se la sentiva di svegliarlo, così cerco di scendere dal letto senza fare rumore. Ci riuscì. Andò a vestirsi, poi andò a svegliare dolcemente Nicholas.
Gli baciò le palpebre chiuse e le labbra.
Il ragazzo si svegliò e la tirò a sé «Dobbiamo andare. Abbiamo un aereo che ci aspetta» disse lei.
«Si, ora vado a vestirmi. Voglio solo dirti che tutto quello che è successo in questi mesi non succederà mai più! Ti amo Brianna e non voglio rinunciare alla nostra felicità. E non permetterò più a nessuno di mettersi tra di noi»
«Ti amo. Grazie per averlo detto!»
Si baciarono per un istante che parve interminabile.
Per la prima volta, dopo tanto tempo, Brianna ebbe la sensazione che tutto sarebbe andato bene. Dovevano solo lasciarsi alle spalle la pseudo città dell’amore.
Era Milano che li aveva fatti incontrare.
Era lì che dovevano ritornare!
   
 
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