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Autore: laychan28    01/10/2012    1 recensioni
Salve ragazze! Cosa posso dire? Be' innanzi tutto è la prima fanfiction sui Black Veil Brides che scrivo, quindi perdonatemi se c'è qualcosa che non va xD La versione originale è in inglese, ma per motivi ovvi l'ho tradotta ed adesso la pubblico qui. La storia in sintesi (sintesi della sintesi diciamo xD) parla di tre amiche e della loro "relazione" con Andy, Ashley, Jinxx, Jake e CC, principalmente i primi due, però... Si svolge negli USA al giorno d'oggi. Non aspettatevi niente di sanguinolento, perchè non ho intenzione di mettere niente di ciò. Insomma, spero vi piaccia! Aspetto recensioni (per chi vuole, sia chiaro, non obbligo nessuno, però mi farebbe piacere sapere le vostre opinioni :3) che siano queste positive o negative :) non preoccupatevi di dirmi che non vi piace, almeno così so che devo migliorare ^^
Detto questo vi lascio alla lettura!!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve a tutte ^^
Eccomi qui con un nuovo capitolo della storia :) siete stati in tanti a leggere il primo capitolo e ne sono molto contenta :D 
Spero piaccia anche questo :3
Volevo scusarmi per gli errori di battitura del primo capitolo, ma non ho avuto tempo di controllarlo prima di pubblicarlo D:
Dopo le scuse che mi sembravano doverose, vi lascio alla lettura del capitolo :)
XOXO
-Layra

Ps. non fatevi problemi a recensire :) non mangio nessuno LOL




Chapter Two: The City of Angels.

Si svegliò quella mattina con un grande sorriso stampato in viso. Avendo già fatto le valige il giorno prima, l'unica cosa che le restava da fare era prepararsi. Si vestì  con una canotta degli Avenged, un paio di jeans stretti blu e suoi anfibi neri. Si truccò un po’, solo eyeliner e mascara, prese la sua borsa a tracolla in pelle e il suo bagaglio e lasciò il suo appartamento diretta verso l'aeroporto.

Erano già le 08:00 quando arrivò, giusto in tempo per il check-in e per mettersi in coda per l'imbarco al gate giusto.

Una volta arrivato il suo turno, consegnò  il passaporto e il biglietto alla ragazza che stava all’ingresso dell’imbarco per gli ultimi controlli, poi attraversò il piccolo corridoio e subito arrivò al portellone dell’aereo dove ad attenderla c’erano hostess e steward che le sorrisero cordiali. Una volta entrata si mise a cercare il posto che le avevano assegnato al momento della registrazione tra tutte le file.

"... 26B 26B 26B ... ... dove diavolo sei?" Pensò già stanca del rumore che alcuni bambini stavano facendo giocando a qualche tipo di videogame.

"Bingo!"  urlò dentro di sé quando trovò  il sedile. Era il posto in mezzo, ma non importava.

Dopo un po' un ragazzo raggiunse la sua fila e si fermò di fronte ad essa. La ragazza a primo impatto non lo notò troppo presa dalla musica e dal libro che stava leggendo in attesa del decollo e dell’eventuale arrivo a destinazione.

Si sentì toccare la spalla sinistra, e quando alzò lo sguardo dalle pagine de 'Il ritratto di Dorian Gray', vide un giovane con lunghi capelli scuri e gli occhi azzurri che la fissavano.

«Ciao» cominciò lui, «Posso? Quello è il posto che mi hanno dato... » disse indicando il posto accanto a lei.

Si svegliò dal suo sogno ad occhi aperti, si alzò per farlo passare, e rispose timidamente: «Già. Certo. Scusa. Ero troppo presa nella lettura. »

«Ho notato» un sorriso ricoprì quelle labbra piene. «Qual è il titolo?» chiese con gentilezza.

«"Dorian Gray ". Mi piacciono molto i libri gotici ed i classici, in realtà » rispose lei con un sorriso una volta riseduta.

«Fico!»

«Di solito, non è quello che direbbe la gente...»

«Ma io non sono "la gente"», disse dandole una spintarella leggera sulla spalla.

Rise. Il ragazzo era strano, ma in senso buono, e le sembrava un familiare, in qualche modo. Forse era qualcuno di importante. Non che le importasse chi fosse, ma non ci sarebbe stato niente di strano visto che stava partendo per il paese delle stelle, di attori e cantanti di fama mondiale.

Gli sorrise un'ultima volta prima di mettere di nuovo l’auricolare e cominciare a leggere di nuovo. Ogni tanto si trovò a posare lo sguardo di nascosto su di lui che, ignaro, stava riposando con la testa appoggiata e le gambe rilassate distese davanti a se.  Aveva dei bei lineamenti, si disse, e due occhi da paura. Cercò più volte di ricordare dove l’avesse già visto, ma in vano.

Dopo tre ore, la voce di una donna annunciò attraverso gli altoparlanti che l'aereo stava per atterrare all'aeroporto di Los Angeles.

Ryanne cominciò a mettere via le sue cose nella borsa e quando alzò la testa, trovò lo strano ragazzo che la stava guardando.

«Che c’è? Ho qualcosa in faccia o ... » cominciò a dire.

«No, no, non ti preoccupare. Sto ammirando la vista », disse con un sorriso furbo.

Lei si strinse nelle spalle. "Vallo a capire. Chissà di che sta parlando..." pensò tra sé e sé.

Si allacciarono la cintura di sicurezza come era stato detto loro e dopo una ventina di minuti, l'aereo atterrò sul suolo californiano.

«Vi diamo il benvenuto in California. Sono le 15:00 ora locale. Godetevi il vostro soggiorno e vi ringraziamo per aver scelto la nostra compagnia aerea»

La ragazza scese in silenzio dall’airbus e saltò su uno dei piccoli autobus che erano in attesa all’esterno per portare i passeggeri all'ingresso dell’edificio seguita subito dopo dal suo compagno di volo.

Quando furono dentro all’aeroporto, Ry fu accolta con impeto da una massa stritolatrice che presto si rivelò essere la sua amica Hayley, che la strinse in un abbraccio spezza-ossa sotto lo sguardo divertito del moro.

«Sono felice di rivederti, sorellina» ridacchiò una volta liberata dalle braccia di Hayley che aveva un sorriso a trentadue denti sulle labbra.

«Be', ci si vede in giro, allora» disse il ragazzo del quale si era quasi dimenticata.

«Sì, certo» lo salutò.

Dopo un po', quando lo stava ancora osservando camminare tra la folla, Hayley le diede una gomitata e disse inarcando le sopracciglia: «Chi era?»

«Non lo so, davvero. Era seduto vicino a me sull’aereo. Non abbiamo parlato più di tanto, ma un po’ mi sembrava familiare... » rispose l’altra ancora pensando.

«Ti piace» constatò l’amica.

«Che cosa? Lo conosco tipo da cinque minuti! Come mi può piacere così in fretta? Non lo conosco nemmeno»

«Se lo dici tu, ma chissà perché non ti credo» rispose Hayls.

«...»

«Va bene, andiamo a casa, va’, così potrai rilassarti un po', giusto in tempo per stasera ...»

«Va bene. Aspetta. Che vuoi dire? Cosa succede stasera? »Ryanne chiese con occhi preoccupati.

«Sorpresa, sis, sorpresa» l'altra la interruppe cominciando a camminare verso l'uscita.

   
 
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