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Autore: LadyDenebola    02/10/2012    4 recensioni
"Bentornata a casa, Violet!" Violet Rosenao, ancora fresca di Mago, torna a Hogwarts come assistente bibliotecaria intanto che sta cercando la sua vocazione. E vi ritroverà anche un professore che non vede da una sera di sette anni fa, e al quale vuole ancora dire molte cose... I personaggi (per loro fortuna) appartengono alla Rowling, io come al solito mi limito a farli soffrire...Buona lettura!^___^
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Benritrovati a tutte/i!!! Per farmi perdonare la lunga assenza dell'altra volta ho aggiornato subito, contenti? (eh, come no!) Premetto che stavolta non sono responsabile di quello che combineranno tutti i personaggi coinvolti, quindi eventuali lamentele o punizioni fisiche riservatele a loro, io non c'entro nulla ù___ù Detto ciò, vi lascio al capitolo, buona lettura!!!^__^  

Violet entrò senza fiato in sala professori dove trovò ad attenderla tutti gli insegnanti, Gazza e Madama Chips.

<< Ho appena ricevuto il suo messaggio... >>Violet notò le loro espressioni gravi.<< E' successo qualcosa? >>

<< Sì. Il Ministero stamattina mi ha informato che nei dintorni di Hogsmeade si aggira un branco di lupi mannari, fra i quali anche quello che ha attaccato te e Will Eder, Violet >>disse la McGranitt.

<< Cosa vuol dire che "si aggirano"? Credevo che i lupi mannari quando non sono trasformati fossero persone comuni >>esclamò Violet.

<< Il Ministero ritiene che questi siano sostenitori di Fenrir Greyback e che vogliano contaminare quante più persone possibili >>spiegò la McGranitt.<< Perciò, anche da umani andrebbero a cercare le loro possibili vittime per poterle attaccare con la luna piena >>

Violet si sentì le gambe molli. August si accorse del suo pallore e si affrettò a cederle la sua sedia.

<< Dovremo sospendere le gite a Hogsmeade e informare gli studenti >>disse Vitious.

<< Sospenderemo le gite, ma non voglio ancora dire nulla ai ragazzi. Non voglio terrorizzarli. Il Ministero dovrebbe risolvere la questione in fretta >>La McGranitt sospirò e Violet provò un'infinita pena per lei: sembrava non ci fosse un attimo di tranquillità per quella donna.<< Il Ministro ci ha comunque chiesto di collaborare. Essendo una scuola, è probabile che Hogwarts sia nelle mire di quei lupi. Aumenteremo le pattuglie notturne. Violet, devo chiedere anche a te di aiutarci >>

<< Ma certo >>rispose Violet, anche se un po' troppo in fretta. Ma, dopotutto, quello della McGranitt era pur sempre un ordine...

<< Bene! Cominceremo da stasera alle nove. Pomona e Horace saranno i primi fino a mezzanotte, poi Violet e... August, potresti partecipare anche tu? >>

<< Sarà un onore, per me >>replicò August con entusiasmo.

In quel momento, Violet avrebbe voluto essere ovunque tranne che lì. Era arrossita quando August le sorrise contento e intanto non aveva potuto ignorare la faccia che aveva fatto Piton, seduto proprio di fronte a lei. Sembrava pronto a strangolarli col solo sguardo.

<< A stasera >>la salutò August quando la McGranitt li congedò.

Violet cercò di non pensare ai lupi mannari e in effetti, mentre aiutava Vitious a spiegare ai bambini del primo l'Incantesimo di Levitazione, non era quella la sua preoccupazione più grande.

Era trascorsa una settimana dal suo faccia a faccia con Piton. Dopo la rabbia iniziale Violet si era calmanta e aveva potuto analizzare la situazione con razionalità. Ma i risultati non erano rassicuranti. Che Piton odiasse August dal suo arrivo era chiaro anche ai sassi, il motivo era ancora ignoto, ma la cosa più strana era la sua insistenza nel volerlo tenere lontano da lei.

"È pericoloso... Ma non ha senso! Figuriamoci se la McGranitt assume gente pericolosa!"

E allora che voleva Piton? Violet ci si scervellava ogni ora, con l'unico effetto di diventare sempre più ansiosa ogni volta che incrociava l'oscuro professore. E certo che da quella sera faceva di tutto per stargli alla larga. Però aveva continuato ad andare al Club, pur sentendosi un pochino in colpa.

Poco prima di mezzanotte si avviò verso il settimo piano, dove la Sprite e Lumacorno li stavano aspettando. Il pensiero che qualche anno prima andarsene in giro di notte era un'avventura mentre ora non doveva più preoccuparsi di essere scoperta la faceva ridere. Arrivò all'appuntamento più rilassata di quanti si aspettasse, e lei e August iniziarono il loro giro.

All'inizio nessuno dei due parlò. Da qualche giorno Violet si sentiva a disagio con August, visto l'effettivo successo che aveva col gentil sesso di Hogwarts. Anzi, a Violet non erano sfuggite le occhiate che parecchie ragazze le lanciavano durante gli incontri del Club, e Will le aveva raccontato che secondo alcune era la preferita di Purblack. Insomma, si stava scatenando un bel casino senza che lei avesse fatto qualcosa.

<< Siete preoccupata? >>August la guardò comprensivo.<< So quanto possono essere pericolose certe creature >>

<< Parla dei lupi mannari? >>fece Violet cadendo dalle nuvole.

<< Sì... non pensava a loro?>>

August si fermò, lo sguardo fisso sul muro davanti a loro dove stava appeso un arazzo consunto.

<< Cosa c'è? >>chiese Violet, nervosa.

<< Giurerei di aver visto qualcuno entrare lì >>August indicò il muro.

<< Oh sì! >>Violet ricordò di colpo e scoppiò a ridere.<< Quella è la Stanza delle Necessità. Si trasforma in base a quello che le chiediamo >>

<< Be', sono entrate due persone... direi studenti >>rispose August lentamente, e rise a sua volta.<< Dovremmo fare finta di niente? >>

<< Sarebbe imbarazzante entrare ora >>replicò Violet oltrepassando la Stanza così che ad August non rimase altro da fare che seguirla.

La notte era tranquilla, ma ogni volta che passavano davanti una finestra e vedeva gli alberi lontani della Foresta Proibita, Violet tremava dalla paura. Guardò August.

<< Insegnerà ai ragazzi come difendersi dai lupi mannari? >>

August sorrise.<< Quello è compito di Piton, io devo insegnare a duellare >>

<< Gli incantesimi alla fine sono gli stessi. E a Difesa Contro le Arti Oscure non si possono usare come al Club >>
<< Vedremo. Oppure vorrebbe che insegnassi a lei come difendersi? >>agiunse August con tono furbo.

<< No. Tutti dovrebbero sapersi difendere. Ero con Will quando fui attaccata, e anche lui ha bisogno di diventare più forte >>

August annuì. Scesero, e l'unica cosa interessante che accadde fu la comparsa inaspettata di un fantasma che attraversò il corridoio non curandosi di loro.

<< Che cosa faceva prima di venire qui? >>chiese d'un tratto Violet.

<< Viaggiavo. Poi ho deciso di fermarmi un po'. Ci riposiamo un attimo? >>

Si appoggiarono al davanzale di un'ampia finestra e rimasero ad osservare la luna crescente sulla Foresta. Violet guardò di sottecchi August. La penombra gli donava, facendo risaltare gli occhi scuri e le labbra rosso sangue. Senza rendersene conto, Violet si incantò ad osservarlo quando un suono simile a una risatina le fece gelare il sangue.

Scrutarono il corridoio debolmente illuminato dalle torce, le bacchette alzate. La risatina echeggiò di nuovo, seguita da un sibilo acuto.

Un vaso di porcellana colpì Violet con così tanta violenza da mandarla contro il muro e si schiantò a terra. Una scheggia riuscì a tagliarle i jeans e ad aprirle un taglio nella caviglia. August lanciò una fattura nell'oscurità, e un ometto ghignante se ne andò via ridendo come un pazzo.

<< Pix >>borbottò August. Si chinò e fece per prendere la caviglia di Violet, ma lei si scansò, imbarazzata.

<< È tutto a posto >>mormorò cercando di non lasciar trapelare il dolore dalla voce.

<< È piuttosto profondo >>notò August riprovando a prenderla. Anche Violet si chinò e si affrettò a curarla, ma lui la fermò.<< Lasci fare a me. Non lascerò segni >>

Violet si rassegnò. In un batter d'occhio la ferita si rimarginò come se non ci fosse mai stata, eccezion fatta per i jeans strappati e sporchi di sangue.

August rialzò lo sguardo su di lei.

<< Signorina Rosenao... >>

Violet non seppe se fu la sua immaginazione o un gioco di luci, ma colse un bagliore negli occhi di August prima che lui inclinasse la testa e posasse le labbra sulle sue. Violet spalancò gli occhi. Ebbe l'istinto di ritrarsi, ma si trovava stretta fra il muro e August, e si sentiva incredibilmente debole. La testa iniziò a girarle tanto che dovette abbassare le palpebre. Sentiva il respiro rapido di August e le sue mani le cinsero la vita.

Fu in quel momento che tornò in sé e si alzò di scatto. Quel gesto parve ricondurre August alla realtà. Sbatté le palpebre come stordito e si rialzò a sua volta.

<< Mi perdoni >>disse piano chinando il capo in segno di scusa.<< Non so cosa mi sia preso >>

<< No? >>fece Violet con voce flebile. August rialzò la testa, ma lei ne evitò lo sguardo. Era così sconvolta che era un miracolo se non era caduta un'altra volta.

<< Mi dispiace, non avrei dovuto >>insisté lui.

<< Ma l'ha fatto >>Violet si allontanò da lui con tutta la disinvoltura che poteva ostentare.<< Continuiamo. Io scendo ai primi piani. Sono quasi le tre e ancora non abbiamo finito >>

Se ne andò a passo rapido, e più che ispezionare i corridoi li attraversò come una sonnambula. Si sentiva la testa pesante. Il sapore delle labbra di August ancora impregnava le sue, e lei non poteva non rabbrividire di piacere al ricordo di quei pochi, surreali secondi.

"No!" si disse cercando di recuperare lucidità."Mi ha preso per una di quelle che gli vanno dietro?"

Alle tre in punto arrivò in Sala Grande, dove l'aspettava la McGranitt.

<< E August? >>chiese subito lei.

<< Ci siamo separati per fare prima. Comunque, è tutto tranquillo >>

<< Bene. Ti ringrazio, Violet. Va' pure a riposare >>

Violet la salutò e filò dritto in camera, ben sapendo che quella notte non sarebbe riuscita a dormire. 

   
 
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